“I dati pubblicati da Unioncamere e relativi alla crescita del Prodotto interno lordo della nostra Regione evidenziano la preoccupante crisi in cui la stessa è caduta”. Ad affermarlo è il presidente del gruppo regionale di Forza Italia verso il Pdl, Nicola Pagliuca.“Da anni sostengo – dichiara Pagliuca - a fronte dei facili entusiasmi del governatore di turno, la fragilità del tessuto economico della nostra regione incapace di convogliare le ingenti risorse impiegate dall’Unione Europea in progetti di sviluppo strutturali. In ogni occasione, i governatori del centro sinistra che si sono succeduti, hanno evidenziato, ora il dato dell’export, ora il dato del Pil, ora il dato dell’occupazione per sostenere lo pseudo “’buon governo’ della Regione Basilicata.
Naturalmente i dati di cui sopra, di volta in volta erano sempre contrastanti tra di loro ed era il motivo per cui non mi sono mai aggregato alla schiera dei creduloni della “best pratic” ma, di contro, ho sempre individuato in quei dati gli allarmi di una recessione ormai inevitabile. Per questo motivo non sono rimasto sorpreso nel leggere che, in contesto di crisi delle economie internazionali, la nostra Regione realizzi le peggiori performance italiane. La fragilità della nostra economia è stata colpita direttamente e profondamente dalle vicende internazionali conosciute”.“L’aver sperperato le grandi risorse europee in micro attività tampone – continua l’esponente del Pdl - finalizzandole al consenso politico e non alla creazione di un sistema competitivo ha determinato questa maggiore fragilità anche rispetto ad altre Regioni del Sud maggiormente appesantite da problematiche non solo di natura economica ed infrastrutturali.
La Regione di centro sinistra ha sempre privilegiato, nella spesa dei fondi comunitari, quei programmi sui quali era più semplice spendere e non, invece, quella azioni finalizzate a rimuovere le tante diseconomie che affliggono il sistema produttivo. Un Pil a -1,3 per cento per il 2008, a -0.9 per cento nel 2009 ed a -0.8 nel 2010 evidenzia il grave stato di recessione in cui è finita la nostra economia, sintomo di un Declino produttivo denunciato con forza dai banchi dell’opposizione in tutti questi anni. E non può esserci addebitata, come forza politica, nemmeno l’accusa di non essere stati propositivi o incalzanti su questi temi, anzi è questa l’occasione per denunciare la superficialità con cui vengono affrontati i problemi. Sono otto anni che attendiamo il varo di un piano industriale sinora inesistente.
Da un anno è scaduto il termine assegnato dal Consiglio regionale per il varo del Piano energetico regionale di cui non v’è traccia nella discussione consiliare. A poco valgono le azioni, pur positive, che timidamente sta mettendo in campo l’attuale Assessore alle ‘Attività produttive’, finalizzate a spegnere qualche focolaio di crisi ma che volendo intervenire in modo troppo puntuale finiscono per non essere la cura giusta per un male di dimensioni molto diverse”.“Di fronte alla portata di questa crisi – sostiene Pagliuca - che vede nella nuova emigrazione l’unico futuro offerto ai giovani, è necessario prendere atto del fallimento delle politiche di questo centro sinistra ed immaginare un percorso diverso che ponga al centro delle attenzioni regionali, la rimozione delle diseconomie infrastrutturali, cercando nei punti di forza delle risorse naturali presenti sul territorio, i cardini su cui impostare una seria e profonda ridefinizione degli assi di spesa della programmazione comunitaria in corso, l’ultima della fase con maggiori privilegi”.“Non voglio apparire come l’opportunista di turno che spara sulla croce rossa – sottolinea il consigliere - ma, cogliendo lo spazio della comunicazione ricordo al centro sinistra che sui grandi temi della crescita economica e dell’eliminazione della disguaglianze senza appiattimento verso il basso, Forza Italia ed i suoi alleati dell’opposizione non si sono mai sottratti anche dall’assumersi responsabilità offrendo una collaborazione che solo l’azione a spunti spocchiosa del centro sinistra ha saputo non comprendere.
Auspichiamo ancora oggi che, ove esista ancora una maggioranza di centro sinistra in regione, questa sappia cogliere tutta la problematicità della situazione per porre in campo ogni utile azione atta a rimuoverla. E’ evidente che una tale forma di collaborazione – conclude Pagliuca - potrà avvenire solo ed esclusivamente nel momento in cui il centro sinistra decida di abbandonare i metodi del clientelismo economico ed avverta il desiderio sincero di confrontarsi in modo aperto con l’intera società lucana per ricercare nuove vie per lo sviluppo”.
venerdì 7 novembre 2008
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3 commenti:
Giannini è andato via e ha portato via le chiavi! ma come non le ha lasciate al suo successore? dai D'alessandro tira fuori le chiavi, fai entrare questi rifiuti!
...meglio che Pagliuca stia zitto.
Chieda ai suoi esponenti lucani i parlamento cosa votano.
Dovresti ringraziarlo ! e sai perchè! con la sua astenzione e del suo gruppo, ha permesso che l'Agrobios non fallisse!!!!
prova a chiederlo al presidente Adduce!!
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