pdl bernalda popolo della libertà bernalda matera pdl bernalda metaponto politica bernalda: AIUTI ALLE FAMIGLIE E ALLE IMPRESE : A CHI, QUANDO E QUANTO

lunedì 24 novembre 2008

AIUTI ALLE FAMIGLIE E ALLE IMPRESE : A CHI, QUANDO E QUANTO


Inizia la settimana decisiva per gli aiuti alle famiglie e alle imprese, oltre che per far decollare il piano destinato a tempi brevissimi a far ripartire le infrastrutture. Va precisato che non si tratta di una Finanziaria-bis dettata dalla crisi economica, ma di un intervento di emergenza, un pronto soccorso cash che il governo mette in campo in coordinamento con l’Unione europea. È un dettaglio importante per rispondere alle accuse della sinistra di aver predisposto a giugno una Finanziaria inadeguata: senza quella, messa in sicurezza da tempo, oggi anziché pensare ai bisognosi staremmo qui a litigare su come spartirsi le briciole della torta.

I provvedimenti dovranno essere vagliati e coordinati dall’Unione Europea, che fin dall’inizio della crisi finanziaria ha assunto la regia delle operazioni, finora con successo. Bruxelles deciderà mercoledì un quadro di interventi complessivi da 130 miliardi di euro, tra somme stanziate e aiuti rapidi.

Venerdì il consiglio dei ministri approverà la parte relativa all’Italia. Si tratta in particolare di 20 miliardi di nuovi stanziamenti, 16 dei quali da destinare alle infrastrutture e quattro da ripartire in parti uguali tra famiglie e imprese.
Oggi le decisioni vengono presentate ai sindacati; la Cgil non ha ancora sospeso lo sciopero del 12 dicembre. Vediamo le misure di maggiore impatto.

Social card. È una carta da 40 euro al mese per fare la spesa in supermarket ed esercizi convenzionati (sconti fino al 10%) che verrà distribuita nei prossimi giorni e varrà almeno per tutto il 2009 ai cittadini tra i 65 e 70 anni con redditi annuali fino a 6.000 euro, che saliranno ad 8.000 dai 70 anni in su. Novità delle ultime ore, l’estensione a neonati e bambini da 0 a 3 anni. Le prime lettere sono già partite e riguarderanno 1,2 milioni di meno abbienti. Chi le riceve potrà recarsi ad un ufficio postale che verificherà la correttezza dei dati e rilascerà una sorta di bancomat ricaribile (essendo in vigore da ottobre, la tessera conterrà già 120 euro), sul quale di mese in mese lo Stato accrediterà i 40 euro.

Bonus familiare. Entro Natale le famiglie con reddito fino a 20.000 euro l’anno riceveranno un bonus in contanti variabile tra 150 e 800 euro. Il governo ha individuato tre fasce: singoli o coppie senza figli con reddito fino a 12.000 euro; coppie con fino a tre figli a carico e reddito fino a 17.000 euro; coppie con carichi familiari di quattro o più persone e reddito fino a 20.000 euro. Il provvedimento riguarderà lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati. Anche in questo caso, come per la social card, nel reddito non inciderà la prima casa.

Sconti sulle bollette. Per i redditi fino a 25.000 euro ci saranno sconti sulle bollette di elettricità e gas in media del 10%, per un valore tra i 60 e i 130 euro l’anno.

Sconti sulla benzina. Il governo taglierà nel periodo natalizio le accise statali sui carburanti, anticipando gli ulteriori ribassi in arrivo per il calo del greggio.

Nuovo paracadute sui mutui. Due le misure: proroga della rinegoziazione dei mutui a tasso variabile, già ottenuta con l’accordo governo-banche, ed intervento della Cassa depositi e prestiti a garanzia di quanti non riescono a pagare le rate.

Scenario virtuoso. Va detto che soprattutto le ultime misure si inseriscono in uno scenario che già tra dicembre e gennaio vedrà i primi consistenti cali dei mutui a causa della riduzione del tasso di sconto della Bce e del tasso Euribor. Un altro taglio dei tassi e previsto a breve da parte della Bce. Altri risparmi sono già arrivati dal calo della benzina (tornata ai livelli di fine 2006), e delle materie prime che incidono sul carrello della spesa. È la faccia positiva della medaglia della crisi economica.

Aiuti sociali senza aumenti di tasse. Altro dettaglio importante: tutte queste misure alle famiglie a basso reddito non saranno a carico dei redditi medi e medio-alti. Sarà dunque un intervento di forte valore sociale ma non redistributivo, come invece era abituato a fare il centrosinistra.

Sostegno ai precari. Il governo garantirà un sostegno ai precari che rischiano di perdere il posto: potrà essere diretto, sotto forma di un sussidio temporaneo di disoccupazione, o indiretto, sotto forma di esenzione fiscale o contributiva. La misura avrà il valore di alcune centinaia di milioni di euro.

Per le imprese: detrazione dell’Irap. L’imposta, introdotta anni fa dalla sinistra, comincerà ad essere dedotta (probabilmente per il 10%) dall’imponibile Ires pagato dalle società. È un primo intervento in vista della deducibilità totale.

Iva per cassa. Attualmente l’Iva si paga all’emissione della fattura, ma l’incasso può avvenire con mesi di ritardo. Il governo introduce il versamento dell’Iva allo Stato solo al momento dell’effettivo incasso del denaro.

Crediti per la ricerca all’estero. Le aziende che svolgono ricerca anche oltre confine riceveranno un credito d’imposta.

Fin qui il quadro delle misure. Alle quali si affiancherà un primo piano da 16 miliardi per ammodernare le infrastrutture pubbliche. Come si vede il governo sta facendo tutto il possibile in base a tre criteri: di solidarietà sociale, senza distinzione tra dipendenti ed autonomi, ma con riguardo soprattutto ai componenti della famiglia, agli anziani e ai bambini. È un primo passo verso l’introduzione del quoziente familiare, che con il federalismo sarà la vera riforma fiscale di questa legislatura. Secondo criterio, il rispetto dei vincoli di bilancio. Il governo non intende aggravare il debito pubblico, una tassa che verrebbe pagata da tutti noi. Terzo criterio, non un euro sottratto alle tasche dei cittadini. Una manovra di emergenza che aiuterà molti ma non penalizzerà nessuno. Un’altra forte novità rispetto al passato. Niente sprechi né partite di giro, dunque. In attesa di superare la burrasca e, dal 2009, di guardare più serenamente al futuro.

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