pdl bernalda popolo della libertà bernalda matera pdl bernalda metaponto politica bernalda: 01/10/08 - 01/11/08

giovedì 30 ottobre 2008

PERCHE' I BARONI CAVALCANO LA PROTESTA

La situazione delle nostre università è paradossale: studenti e professori infatti contestano contro una riforma che ancora non esiste: esistono. È vero, i tagli, ma non sono drammatici: in media il 3% l’anno (1,4 miliardi in cinque anni su una spesa complessiva di circa 10 miliardi l’anno). Si parte da tagli quasi nulli nel 2009, mentre poi le riduzioni diverranno via via crescenti per raggiungere la media del 3% nell’arco di un quinquennio. Un taglio non certo terribile, dunque, visto che la stessa Conferenza dei rettori ha riconosciuto che in Italia la spesa per studente è più alta che in Francia e in Gran Bretagna.
Ma i baroni universitari cavalcano la protesta per mantenere intatto il loro potere. Un esempio? Nei prossimi mesi si svolgeranno nuovi concorsi per settemila posti in più fra ricercatori e professori (ordinari e associati). I 4 mila posti di professore saranno semplicemente promozioni automatiche di persone che sono già da anni dentro le università, e i concorsi saranno rigorosamente finti, con buona pace di qualsiasi giovane ricercatore che voglia far valere le proprie qualità.

Ebbene: se questi concorsi andranno in porto, si potrà smettere di parlare della riforma dell’università, perché per dieci anni non ci sarà più posto per nessuno e ai nostri studenti migliori non rimarrà che andare all’estero. Lo stesso Umberto Eco, invitato all’università di Siena, ha bacchettato gli studenti contestatori dicendo: “I tagli danneggiano più i professori che voi, è molto curioso che facciate una battaglia del genere per i baroni”.
La politica finora non ha mai affrontato il problema dei concorsi universitari e del sistema moltiplicatore di cattedre e degli insegnamenti, nonostante gli allarmi lanciati di tanto in tanto dall'interno degli atenei. Qualche anno fa fu Gino Giugni, padre dello Statuto dei lavoratori, a sollevare il problema con un articolo sul Corriere della Sera. Giugni, riferendosi a quella parte di mondo accademico - i giuslavoristi - che conosceva di più, rivelava: "C’è una gestione combinata nella selezione dei giovani studiosi". Ma a mettere il dito sulla piaga fu Pietro Ichino, oggi deputato del Pd e professore all'università statale di Milano: "Una cupola regola i concorsi universitari per le cattedre di diritto del lavoro. Solo chi si sottomette alle regole della cooptazione può vincere".

Le denunce di Giugni ed Ichino hanno prodotto un dossier raccolto dalla Guardia di Finanza che contiene decine di dichiarazioni a verbale di professori universitari stanchi di dover fare i conti con un vero e proprio trust di cattedre e concorsi. Achille Serra, ex commissario anticorruzione e ora deputato del Pd, confermò l'anno scorso che la situazione di "parentopoli" nelle università italiane è gravissima. Nei fascicoli inviati dal commissario anticorruzione alla procura di Roma si traccia l'organizzazione di una vera "cupola" formata da "baroni" che regolerebbe cattedre e concorsi nelle università italiane, attraverso, soprattutto, le commissioni di esami, che vengono costituite in modo tale che "a vincere sia sempre il candidato della facoltà universitaria che ha bandito il concorso e che è sostenuto dal professore della cattedra, componente la commissione".

La Guardia di Finanza, da parte sua, ha preso in esame una cinquantina di bandi appurando che l’80 per cento di quanti avevano fatto domanda ai concorsi si erano ritirati prima degli esami e quasi tutti quelli che li avevano superati avevano svolto attività nella stessa università che aveva bandito il concorso. Una vera e propria cooptazione, dunque, in cui non c’è spazio per la meritocrazia. E poi sarebbe il governo a far fuggire i nostri giovani ricercatori all’estero…!!!

mercoledì 29 ottobre 2008

UNIBAS A MISURA DI PARENTE

Basilicata, l’università a misura di parente
Di Paolo Braccalino dal “Il Giornale” del 27/10/07

Milano - Difficile da trovare nelle classifiche dei migliori atenei, l’università della Basilicata compare invece in abbondanza nei faldoni delle Procure. Sperperi incredibili, come le serre per la facoltà di agraria costate 7.5 milioni e mai utilizzate, sprechi di finanziamenti post-terremoto, irregolarità nella gestione dei fondi Ue, omonimie nel corpo docente e un discutibile rapporto professori-alunni soprattutto in facoltà come chimica, dove ci sono 37 tra professori e ricercatori per 35 iscritti totali, più docenti che alunni: quando si dice l’università a misura di studente.
L’ultimo caso è scoppiato per via di una lettera anonima, arrivata nelle redazioni dei quotidiani locali due settimane fa. Una missiva che disegna un quadro fosco sugli «intoccabili» che farebbero il bello e cattivo tempo nell’ateneo gestendo cattedre, assunzioni, contratti esterni. Allegate alla lettera 6 pagine di tabelle con accoppiati i nomi di docenti e amministrativi variamente imparentati tra loro. Nuova parentopoli? «Solo fango» ha risposto il rettore Mario Tamburro, chimico politicamente schierato a sinistra e dominus dell’Unibas.

«Sono qui da un anno, non mi si può accusare di eventuali parentopoli che avrei ereditato. Io faccio di tutto per contrastare queste situazioni. Quanto ai coniugi professori, be’, che c’è di scandaloso? Nelle aule universitarie nascono spesso degli amori». Sarà, eppure nell’ateneo di Potenza succedono strane cose. Fino a poco tempo fa a dirigere il dipartimento di geologia non c’era un geologo, ma un virologo, il professore Pasquale Piazzolla, si dice molto amico del rettore.
Poi, c’è un «Master di viticultura ed enologia» che è coordinato da un professore dell’università della Basilicata. Niente di strano, se non fosse che il contratto di «tutoraggio scientifico» per il master, incarico da 16mila euro, sia andato al figlio dello stesso coordinatore. Ma al Master hanno avuto contratti di collaborazione anche altre persone senza alcun legame di parentela con il coordinatore. Per esempio? Il marito della segretaria del direttore amministrativo, la figlia della responsabile del personale e il nipote di un professore dell’Unibas.

Nell’università di Potenza c’è spazio per far carriera, ma alcune sono molto più rapide delle altre. Per essere più precisi si chiamano «progressioni verticali» le promozioni istantanee di parte del personale. Per le ultime 113 «progressioni verticali» decise dal vertice dell’Ateneo, racconta il Quotidiano della Basilicata, c’è un esposto alla Procura e alla Corte dei conti. Si calcola che quelle promozioni siano costate circa 179mila euro all’Ateneo, in barba a una legge del 2001 e alla proposta di «fabbisogno» formulata da una Commissione nominata dalla stessa Università.
Poi c’è il caso della professoressa Albina Colella, geologa di fama, allontanata dall’Ateneo in seguito ad una denuncia del rettore, all’epoca suo preside di facoltà. Colella è sempre stata molto critica rispetto alla gestione geoambientale del territorio lucano, settore che però genera finanziamenti e una valanga di consulenze ai suoi colleghi dell’Unibas dai vari enti pubblici preposti, su tutti la Regione Basilicata e l’Autorità di bacino. È tuttora indagata dalla Procura di Potenza, e perciò il Tar ha appena respinto il suo ricorso per rientrare in sevizio, malgrado la decisione opposta del massimo organo accademico, il Consiglio universitario nazionale (Cun).
Motivazione: il processo penale è ancora pendente.

Eppure risulta che nell’ateneo lucano insegnino docenti condannati in primo grado o rinviati a giudizio. Accanimento? Per Colella c’è di più. «Una ritorsione» scrive il pm De Magistris, che nel fascicolo Toghe lucane si occupa anche del suo caso e del comitato d’affari che gestiva appalti e consulenze tra politici, professionisti e professori. L’origine di una guerra che andrebbe individuata nella nascita del Dipartimento di geologia, voluto da Colella ma osteggiato da docenti legati al dipartimento di Ingegneria e da gruppi di pressione di area Ds e Rifondazione, perché avrebbe abbattuto i prezzi delle consulenze legate al business dell’acqua e del monitoraggio ambientale. «In campo geoambientale ci sono enormi finanziamenti di ricerca - spiega Colella al Giornale - che ovviamente stimolano gli appetiti dei gruppi politicamente più forti. La giunta di centrosinistra tende a concentrare i finanziamenti su alcune strutture a scapito di altre scientificamente altrettanto valide, che vengono penalizzate».

In Basilicata tutto il settore Ambiente e gli affari connessi da anni sono in mano ai Ds, con briciole alla Margherita. Un circuito chiuso che ruoterebbe attorno all’Istituto di metodologie avanzate del Cnr, presieduto da Vincenzo Cuomo, docente a Potenza, e con al vertice Bernardo de Bernardinis, da sempre legato all’ex governatore ds della Basilicata Filippo Bubbico, al centro dell’inchiesta di De Magistris.

DICHIARAZIONE DI VOTO DI COSSIGA SUL DECRETO GELMINI


COSSIGA (UDC-SVP-Aut). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

COSSIGA . Signor Presidente, signor Ministro, signori senatori, credo che tutti in quest'Aula sappiano che io non ho mai votato per il partito dell'onorevole Berlusconi. Anche alle ultime elezioni ho votato per il PD perché purtroppo il PC non c'è più. Ho votato per il PD, ma non capisco più che cosa sia, salvo che mi rechi a New York per sentire Veltroni che fa propaganda per Obama. Per me votare questa legge è quindi già una deviazione, ma spiegherò perché la voto. Signor Ministro, io ho letto solo fuggevolmente il testo del decreto.
Signor Presidente, mi scusi, ma quando ero deputato e Aldo Moro fece un discorso approvando l'intervento americano in Vietnam, io feci a pugni e l'amico Pajetta mi diede un pugno in piena faccia. Quindi, torniamo ai vecchi tempi. Per esempio, un pugno dal Capogruppo del PD lo gradirei; devo dire onestamente. Pajetta era però più cattivo e non so se lei sappia fare a pugni.
Signor Ministro, ho letto piacevolmente il testo del decreto-legge, solo per accertarmi delle ragioni della vasta protesta degli studenti universitari, non convinto dalle parole che ieri Umberto Eco ha pronunziato, il quale ha dato loro dei perfetti imbecilli, dicendo: «Voi non capite che state manifestando per i baroni e non per voi stessi»; ma Umberto Eco è notoriamente di destra. Di fronte alla vasta protesta degli studenti universitari, dei ricercatori e di quelli contro i quali un tempo gli studenti protestavano, cioè i baroni universitari, ho voluto verificare se il decreto-legge contenesse qualche disposizione sull'università. L'ho letto, l'ho riletto, l'ho fatto leggere ai miei collaboratori: niente. E sono stato contento, perché questa è una forte confutazione della teoria dello zero e della teoria del nulla. Si può manifestare anche contro lo zero e contro il nulla.
Innanzitutto voglio ringraziare da questi banchi gli organizzatori e i partecipanti delle oceaniche manifestazioni di questi giorni, dai baroni universitari alle responsabili mamme dei bambini innocenti portati in piazza ad urlare slogan di cui essi non comprendevano nulla.
Avrei capito se avessi sentito i bambini gridare: «Merendine! Merendine!» No: «Assunzioni!». Cosa ne sa un bambino di sei anni, salvo che glielo suggeriscano, del significato di «Assunzioni! Assunzioni!». «Merendine, merendine!» sarebbe stato meglio.
Per quanto riguarda l'autorità di pubblica sicurezza, essendo stato io, tra le altre cose (salvo che Presidente della Camera sono stato tutto) Ministro dell'interno, è stata una vera botta di vita sentire inneggiare slogan che temevo ormai desueti, sapere che la piazza non mi ha dimenticato e che qualcuno si ricorda di me: «Cossiga boia, Cossiga assassino, Cossiga piduista». Mi è stato chiesto se si dovesse inviare un rapporto all'autorità giudiziaria e io ho risposto di no, perché temo che ad essere condannato sia io e non loro, con l'aria che tira.
Devo confessare che su questo campo speravo di più dalla marcia di oltre 5 milioni di persone, senza contare i cani e i gatti al seguito. Cinque milioni di persone! Pensate che ormai, con la polizia stradale, la fila delle persone arrivava a Firenze. Una marcia non su Roma, questa volta, ma in Roma e nell'oceanica adunata del Circo Massimo. Da ragazzo ero in Germania e ricordo le bellissime manifestazioni a Norimberga di Adolofo Hitler. Tutti i totalitarismi sono uguali e si comincia sempre così.
Speravo invano che i marcianti dessero fuoco a qualche macchina, come ai bei tempi, spaccassero qualche vetrina, scandissero slogan...
Certo, quello che ho fatto io con l'aiuto e il consenso del Partito Comunista, che in quest'Aula ha votato all'unanimità la mozione a mio favore! .
Ma erano i tempi di Berlinguer, non di Walter Veltroni.
Erano i tempi di Natta, non di Franco Marini, era il tempo del glorioso Partito Comunista.
Quando ho fatto picchiare a sangue gli universitari che hanno cacciato via Lama, il Gruppo del Partito Comunista alla Camera in piedi mi ha tributato un'ovazione. Se lo vada a leggere!
Il Gruppo del PCI in piedi mi ha tributato un unanime applauso.
Speravo di sentire il glorioso grido degli studenti del movimento che il servizio d'ordine del PCI e della CGIL ci hanno aiutato a picchiare di santa ragione. Quando ci fu un 5 maggio, ci mettemmo d'accordo con il servizio di vigilanza della CGIL e ci mettemmo d'accordo così: prima quelli del movimento li picchiavano loro, poi ce li davano in braccio e li picchiavamo noi. Gloriosi tempi di Lama! . Sì, perché io sono stato il Ministro dell'interno di tre Governi di solidarietà nazionale!
Speravo di sentire il famoso grido: «Se vedi un punto nero, spara a vista: o è un carabiniere o è un fascista». Ma siccome nel partito obamiano ci sono molti cattolici (cattolici adulti o cattolici democratici, ma pur sempre cattolici), naturalmente veniva espunta dalla frase «Se vedi un punto nero spara a vista: o è un prete, o un carabiniere, o un fascista» la parola «prete».
Questo tocco di legalità dato alla manifestazione sarebbe stato utile anche per il Paese, perché il partito veltroniano avrebbe acquistato credibilità nei confronti del movimiento, nel suo deciso evolversi in forme proprie dall'«Autonomia Operaia» alla «Lotta Continua» e - non dimentichiamolo - al FUAN. A Milano gli studenti di estrema destra hanno manifestato con quelli di estrema sinistra; va bene che c'è una certa captatio benevolentiae in modo che uno di loro possa essere il Presidente della Repubblica al prossimo turno, c'è la proposta di erigere un monumento dell'Olocausto a Predappio, e questo mi sembra giusto.
I baldi, coraggiosi marcianti, tra i quali è giusto citare Folloni, allievo del compianto Sbardella, detto nel mio Partito «lo squalo» , Franceschini, allievo dell'epurato dal Partito Democratico Ciriaco De Mita, Rosy Bindi, eletta da Giulio Andreotti e da Bernini per bocciare (cosa in cui si è riusciti) Tina Anselmi, colpevole...
Ed infine il carissimo amico Franco Marini, di cui ricordo il durissimo discorso contro il segretario del partito, Ciriaco de Mita, e l'allora Presidente del Consiglio Francesco Cossiga, che citò per la prima volta il grande discorso di Togliatti a Bergamo sulla chiesa cattolica. Marini fece un grande discorso a favore del preambolo: «Con la sinistra, mai!»...perderò! Ho intenzione di scrivere un libretto con il discorso di Zaccagnini, mio e di Franco Marini: «Con la sinistra mai!». Ma, ahimé, Franco Marini era un così abile oratore che la sinistra Dc in quel congresso perse e non vinse mai più!
Perché voto a favore? Non per la legge in sé, anche perché credo che questi non siano tempi di riforme e anche perché - che io mi ricordi - salvo il referendum Repubblica-monarchia non mi sembra che l'Italia di riforme vere se ne siano mai fatte. Non mi sembra questo un Paese di riforme!
Ma voto a favore per quella pericolosa pagliacciata di professori ex sessantottini, alcuni anche ai loro tempi anche aspiranti terroristi ed evito di fare i nomi... che però a differenza dei terroristi veri non hanno avuto il coraggio di passare alla lotta armata perché era più comodo leccare il culo ai baroni per diventare professori universitari... .
Gentile collega Finocchiaro: lei riesce ad immaginarsi il grande latinista, Concetto Marchesi, che ho avuto l'onore di avere come collega, rigido marxista, leninista e stalinista discettare di Ovidio, di Catullo, di Virgilio di fronte ai bambini che ogni tanto alzassero il braccio dicendo: «Voglio andare a fare la pipì»? Non mi sembra! Ed il normalista Alessandro Natta, che sbattè lo scrittoio alla Camera quando fu approvata la legge sull'abolizione del latino dicendo: «Ho capito! Anche il mio partito vuole una scuola di asini!»? Io non ce lo vedo!
Ho terminato il mio intervento e consegno agli atti il mio intervento scritto.

Forza Gelmini !!!


lunedì 27 ottobre 2008

INTERROGAZIONE SU TRIVELLAZIONI A METAPONTO


Atto n. 3-00316Pubblicato il 21 ottobre 2008 Seduta n. 74
INTERROGAZIONE DEL SEN. LATRONICO - Ai Ministri dello sviluppo economico e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -
Premesso che:
la Consul Service srl ha presentato al Ministero dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare e alla Capitaneria di porto di Taranto una richiesta di verifica della compatibilità ambientale in merito al permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominata “d 148 D.R. – Cs”;
la richiesta riguarda possibili trivellazioni in mare aperto, lungo la costa jonico-lucana, nello spazio marino compreso tra le foci dei fiumi Sinni e Basento;
l’esplorazione, in base all’aera di sondaggio richiesta, riguarderà le acque antistanti alle spiagge del Metapontino;
le piattaforme di esplorazione ed estrazione degli idrocarburi occuperanno, infatti, uno spazio ben visibile dal litorale, da poche decine di metri dalla riva jonica, fino a qualche chilometro entro le acque territoriali;
considerato che:
le piattaforme saranno realizzate prossime alla riva e potranno trasformarsi, dopo i sondaggi, in piattaforme di produzione;
l’attività di perforazione potrebbe determinare contraccolpi per la già traballante economia turistica lucana e mettere a rischio la salubrità dell’ambiente;
il comparto turistico può, invece, diventare un settore trainante per lo sviluppo del comprensorio del Metapontino e dell’intera regione Basilicata;
il turismo della costa jonica dovrebbe essere, quindi, sostenuto attraverso politiche di intervento finalizzate a migliorare la qualità e la competitività dell’offerta turistica ed a innalzare il livello di fruibilità delle risorse e delle infrastrutture, promuovendo l’immagine dell’area,
l’interrogante chiede di sapere dai Ministri in indirizzo, ciascuno per quanto di competenza:
quale sia lo stato della procedura relativa alla richiesta di compatibilità ambientale in merito al permesso di ricerca indicato in premessa;
se non ritengano che le perforazioni nelle acque della costa jonico-lucana potrebbero mettere a rischio la già traballante economia turistica e la salubrità dell’ambiente, impedendo ad un’area dinamica come quella del Metapontino di sfruttare pienamente il proprio potenziale economico e sociale.

Auguri Francesco ...

Proprio oggi Francesco Salluce compie 29 anni.
Gli auguri dello ‘’staff’’ del PdL di Bernalda si aggiungono a quelli degli amici e dei familiari … per un futuro ricco di successi.
Per il tuo compleanno noi ti auguriamo che i sogni diventino realtà, ma che la realtà sia per te un sogno, e che ogni piccola grande cosa che accada nella vita sia sempre una gioia di vivere.
Al nostro infaticabile e prezioso collaboratore.

Il PdL di Bernalda (MT)

BERLUSCONI: Veltroni si rassegni: sono al 72 per cento di gradimento e governerò per cinque anni

"Sono al 72 per cento di gradimento e tutti i sondaggi ci danno una maggioranza ancora più grande" di quella ottenuta alle elezioni. Veltroni si rassegni, non sa perdere. Per cinque anni governeremo noi perchè ci ha dato mandato il Paese, con una grande maggioranza, e tutti i sondaggi ci danno una maggioranza ancora più forte per tutte le cose che abbiamo fatto in soli cinque mesi. Al 72 per cento di gradimento, ma cosa vogliono ancora?
Continuino pure a sgambettare in televisione, a dire le solite insulsaggini, non faranno che perdere consenso anche da parte di coloro che prima stavano dalla loro parte". Lo ha affermato Silvio Berlusconi che ha ribadito la volontà dell’esecutivo di approvare il decreto sulla scuola:

"Sul decreto Gelmini andiamo avanti, anche perche’ le critiche al decreto sono strumentali. Andiamo avanti a governare a fare le cose di buon senso che sono nel programma, qualunque cosa dica Veltroni o chiunque altro dell’opposizione. Hanno usato strumentalmente la scuola, pensate all’universita’ dove non abbiamo ancora fatto nulla e gia’ hanno mosso critiche e studenti nelle strade con strumentalizzazioni difficilmente definibili".

Il nostro presidente, alla domanda relativa al riavvicinamento tra il Pd e l’Italia dei Valori, ha risposto: "Spero di no" in quanto ritiene sbagliato recuperare un rapporto "con un uomo malvagio come Di Pietro che ha messo in galera 15 cittadini che poi non sono stati rinviati a giudizio. Rimettersi in alleanza con un uomo che sbraita in modo cosi’ forsennato, va a disdoro di chiunque lo facesse". (www.forzaitalia.it)

26/10/2008

sabato 25 ottobre 2008

CICCHITTO: La manifestazione di sabato maschera il fallimento di Veltroni

"La manifestazione di sabato, indipendentemente dal suo significato numerico, viene convocata per mascherare una profonda crisi politica. Il disegno di Veltroni di fare del Pd uno dei due poli del bipartitismo è fallito". Lo ha affermato in una nota Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del PdL, che ha spiegato: "Oggi il Pd insegue l’IdV, l’Udc e addirittura i partiti della sinistra radicale perché ha perso fiducia nella sua capacità di fare fronte da solo al PdL.

Sul terreno della leadership, Veltroni è in piena crisi tant’è che cerca di riconquistare il carisma perduto attaccando ogni giorno a testa bassa Berlusconi, che è tornato ad essere il ’demonio’. Infine sul piano programmatico il Pd non sta offrendo una alternativa riformista ma solo la sommatoria di tutti i massimalismi, i giustizialismi, i corporativismi che stanno in campo".

24/10/2008

venerdì 24 ottobre 2008

SEN. LATRONICO (PDL), NOMINATO NELLA COMMISSIONE BICAMERALE ANTIMAFIA

I NOSTRI AUGURI DI BUON LAVORO A COSIMO!
Il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, ha indicato al presidente del Senato i nomi dei senatori della Commissione Bicamerale Antimafia per la sua componente.
Tra i senatori scelti anche il lucano Cosimo Latronico.
“Ringrazio il presidente Maurizio Gasparri e i colleghi Gaetano Quagliariello e Guido Viceconte – ha commentato Latronico - per avermi designato a svolgere questo prestigioso incarico che assolverò con impegno e dedizione”.



(http://www.lucanianews24.it/?p=8916)

giovedì 23 ottobre 2008

A BERNALDA I PARTITI IN VISTA DELLE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE SI ORGANIZZANO VIRTUALMENTE SUL WEB


Non era mai accaduto prima a Bernalda questo improvviso interessamento alla comunicazione multimediale ad uso politico.
Fazioni opposte di schieramenti politici si fronteggiano quotidianamente a colpi di ”post” ognuno sui rispettivi blog.
Uno dei primi ad entrare in rete è presente all’indirizzo http://versoilcentro.blogspot.com ; con tutte le premesse per imporsi come punto di ascolto di tutte quelle anime centriste in cerca di una nuova casa politica dopo lo sfratto quindicennale dalla sede della vecchia DC (Democrazia Cristiana).
Presente anche il blog del PD locale all’indirizzo http://pdbernalda.blogspot.com che fra tutti gli altri risulta quello meno aggiornato.
Da pochi giorni, anche il PdL ha diramato il suo blog all’indirizzo http://pdlbernalda.blogspot.com con l’intuizione del responsabile politico cittadino Franco Prisco di informare la cittadinanza attraverso comunicati istantanei volti a favorire una piu’ efficace informazione rispetto ai classici ”volantini” domenicali distribuiti per strada.
Oggi e’ facile - dice Franco Prisco - rendere pubblica una opinione politica e tutta questa innovazione non puo’ fare altro che bene a chi, come me, ha l’esigenza di promuovere la sua idea politica giorno per giorno.
Intanto mentre i partiti sono sempre più virtuali a Bernalda sono in tanti che trepidano in vista della prossima primavera per il rinnovo del Consiglio Comunale.

(http://www.lucanianews24.it/?p=8862)

IPPASO DA METAPONTO


In molti conosceranno già Ippaso da Metaponto, nostro valente concittadino vissuto nel V secolo A.C. Egli è stato uno tra i primi che nel corso della storia del pensiero occidentale si è scontrato con un cruciale, e nient’affatto superato, dilemma ed ha trovato il coraggio di una netta presa di posizione.
La conoscenza, e con essa la consapevolezza, deve restare appannaggio di pochi eletti e potenti e trasformarsi in dogma antidemocratico o deve essere accessibile a tutti e mostrare apertamente la propria incompletezza e problematicità? Questo è il dilemma!
Ippaso, una delle personalità più rilevanti dell’antica scuola pitagorica, fece la sua scelta e decise di divulgare la sua sconcertante scoperta dei numeri irrazionali e dai rapporti incommensurabili (il cosiddetto “ rapporto aureo”) .
Questo, Pitagora proprio non lo poteva tollerale e cominciò a dare di matto. Già la scoperta di Ippaso lo aveva gettato nel panico scardinando la sua visione del mondo come di una realtà perfetta, razionale, fondata su numeri interi e su rapporti e proporzioni commensurabili e prevedibili. Ma addirittura divulgarla, farlo sapere a tutti, anche agli indegni, ( al popolo ignorante e credulone, ai discepoli educati ad apprendere senza discutere e ad ubbidire, agli avversari delle altre scuole di pensiero), questo era davvero troppo……. troppo democratico!
Ippaso da Metaponto è dunque un personaggio realmente esistito che appartiene alla nostra storia locale ma è al tempo stesso un simbolo universale di pensiero creativo, di amore per la democrazia e di lotta per la libertà dagli schemi logico-dogmatici.
E’ per questo che abbiamo deciso di intitolare a lui uno spazio aperto dedicato alla libera espressione e ad un civile e democratico confronto tra idee ed esperienze diverse.
Esporremo quindi nel blog le nostre opinioni, segnaleremo e commenteremo fatti ed eventi di natura politica , culturale e sociale significativi sul piano locale e nazionale.
Invitiamo a partecipare tutti coloro che vivono con passione ed onestà intellettuale le problematiche di varia natura che affliggono la realtà presente della nostra città, della nostra provincia, regione e nazione, tutti coloro che non temono il cambiamento e che sono disposti a raccogliere l’avvincente sfida di una Svolta proiettata verso la costruzione di una società migliore.
Potete scrivere i vostri commenti direttamente nel blog oppure inviare via mail i vostri personali contributi ad Ippaso da Metaponto.

Una maldestra arrampicata sugli specchi

E’ cambiato il nome del PCI ma il comportamento è lo stesso, la sintesi della gran confusione e di tutto quello che succede oggi nel Centrosinistra locale, lo leggiamo nel volantino “se la trasparenza è immorale”
Siamo convinti che la sinistra a Bernalda abbia bisogno di una bussola per districarsi dalla grande confusione in cui vive (non si riconoscono neppure tra loro, comunisti,democristiani,socialisti, giustizialisti etc.).
Si dimenano per cercare di trovare la via d’uscita e per tirare fuori dalle grosse difficoltà il PD che il Sindaco Renna e la Giunta di sinistra ha creato con la sua politica dedita essenzialmente al nepotismo più becero e per la sua indecente e sfrontata politica per la famiglia che, per l’intero quinquennio ha disinvoltamente praticato.

E allora alla stessa stregua di provetti ciarlatani, via con la lezione sulla moralità per tentare ancora una volta di imbonire i bernaldesi con menzogne e mezze verità, metodo caro alla sinistra che, nonostante le sonore sconfitte elettorali, non riesce a capire che è un sistema oramai superato.
Negare l’evidenza è immoralità e mancanza di rispetto verso che si amministra!
E’ inutile arrampicarsi sugli specchi con arzigogolazioni quando i cittadini sanno bene:

- che alla moglie del Sindaco Renna è stata prolungata l’assunzione provvisoria da questa Giunta di sinistra all’incirca tre mesi orsono, e, in quella occasione, il ragioniere Capo del Comune, in grossa difficoltà, vistò l’impegno finanziario per il pagamento degli assunti, “sulle somme residue di fine anno!?);

- che gran parte dei pochi operai bernaldesi assunti alle dipendenze delle sporadiche imprese presenti sul nostro territorio ( non per lavori promossi dall’A.C.) sono parenti stretti del Sindaco e di qualche Assessore, come pure l’altro cognato del Sindaco, nominato istruttore calzaturiero al corso della s.r.l. “MARCHE FASHION CLUB” Z.I. Valbasento, dell’insediamento FELANDINA, gestito dalla PRAGMA GROUP a Matera e Ferrandina;

- che alcuni Vigili Urbani precari, assunti d’estate, sono parenti del Sindaco Renna e di qualche Assessore;

- che delle opere previste nel progetto di riqualificazione urbana da 1,5 milioni di euro di mutuo ben due riguardano opere da realizzare nelle immediate vicinanze di immobili di proprietà di parenti del Sindaco Renna ( Piazza del Popolo e Viale Zaccagnini all’incrocio con Corso Umberto);

- che per l’area attrezzata di “fosso San Rocco” non vi è stato lo stesso trattamento previsto dal bando di gara per “il tempo libero” del PalaCampagna a San Donato, in quella circostanza il Comune non ha nemmeno rispettato gli impegni assunti in convenzione, costringendo l’imprenditore assegnatario a gravi perdite economiche e l’area è rimasta abbandonata !

E allora cari compagni del PD se questa opacità amministrativa, questo volgare nepotismo e questa indisponente politica per la famiglia per voi è trasparenza, legalità e senso di responsabilità della Cosa Pubblica, vuol dire che per davvero avete perso l’orientamento, non vi ritrovate più nelle vie del mondo nuovo.
E’ ora di usare una cartina più aggiornata per uscire dalla confusione e dalle sabbie mobili dove la Giunta Renna vi ha trascinato!

P.S.
- Le Giunte di CentroSinistra hanno vissuto di rendita per circa 20 anni sul dissesto finanziario del Comune. L’incapacità amministrativa, la inconcludenza e la miopia mostrata
nell’amministrare Bernalda sono state occultate scaricando tutto sul dissesto finanziario.
Non fate chiacchiere, passiamo una volta tanto ai fatti, PUBBLICATE IL RESOCONTO DEL
DISSESTO FINANZIARIO DEI COMMISSARI, solo così la cittadinanza saprà l’origine e la colpa
del dissesto finanziario !
- siamo orgogliosi di sentirci chiamare forzItalioti e di essere seguaci di Berlusconi insieme al 65%
degli italiani,comunque, cari compagni, è sempre meglio essere definiti italioti che bolscevici ridotti
in schiavitù e alla miseria più squallida dal vero padrone che i comunisti italiani e bernaldesi
hanno adorato per un cinquantennio ispirandosi e nutrendosi di quella cultura che è la causa del loro comportamento, ecco perché non cambiano!

mercoledì 22 ottobre 2008

Ai Disinformatori della sinistra

La Camera dei Deputati ha approvato il decreto Gelmini di riforma della scuola. Ecco i punti salienti.1) Il decreto contiene poche innovazioni, ma chiare. Come ha affermato il ministro, obiettivo del decreto non è una riforma strutturale della scuola, ma una serie di provvedimenti concepiti per aggiustare, sistemare, riordinare quel che bastava per iniziare a mettere al centro della scuola non lo Stato, e neanche i problemi sociali, bensì l’educazione dell’alunno e dello studente.2) Il centro del decreto è l’introduzione del maestro prevalente. Il principio – ribadito dal ministro e dal Pdl e sostenuto anche dalla Lega e, fino al momento del voto, dall’Udc – obbedisce ad una concezione per cui l’educazione si fonda su un rapporto personale unico. Ciò non esclude l’insegnamento dell’inglese o dell’informatica con un docente specifico, qualora lo stesso insegnante dominante non sia in grado di attrezzarsi al riguardo. Certo, questo provocherà risparmi, liberando risorse in un bilancio per la scuola dove gli stipendi del personale assorbono oggi il 96,98 per cento (!) del budget complessivo.

D’altra parte, i maestri modulari (tre ogni due classi) sono stati introdotti per ragioni sindacali e di welfare (ossia per dare occupazione a giovani laureati), oltre che in omaggio ad una pedagogia del doppio o triplo "punto di vista" da proporre ai bambini (così che possano crescere nel dubbio…). Nella scuola italiana, a fronte di una mancanza quasi completa di investimenti infrastrutturali e nella didattica, si contano ben diecimila classi con meno di dieci alunni.
3) Il decreto punta a rinforzare il principio di autorità nella scuola, indebolitosi pericolosamente negli ultimi anni. Il voto in condotta, da solo, non può certo risolvere il problema del "bullismo", ma fornirà al docente e all’istituzione scolastica uno strumento che permetta al ragazzo e alla famiglia di riconoscere in chi lo impugna un’autorità. "Autorità", nel senso etimologico, indica qualcuno che parla con certezza di che cosa sia il bene e il male, e su questa base richiede la disciplina.
4) L’introduzione di corsi in "Cittadinanza e Costituzione" non ha come obiettivo una sorta di "educazione statale" che si suppone neutra, bensì l’educazione allo stare insieme attraverso la comunicazione dei caposaldi della vita comune: il rispetto reciproco, la cura di chi è diverso, ma anche il non sporcare i muri, l’alzarsi in piedi quando in classe entra un adulto, e così via.
5) La reintroduzione del voto in decimali mira a ripulire i giudizi sull’italiano e la matematica dagli psicologismi e da sforzi espressivi spesso poverissimi, a benefico della semplicità e della chiarezza.L’obiezione che lo scopo del decreto sia "uccidere la scuola", "togliere il tempo pieno" o "licenziare i maestri" è assai povera. In realtà le famiglie potranno scegliere liberamente se lasciare i figli a scuola 24 o 27 o anche 40 ore alla settimana. Perché opporsi alla libertà di scelta? E’ davvero necessario che tutti siano obbligati per legge ad inviare i figli a farsi indottrinare anche di pomeriggio, anche quando le scuole sono dominate da ideologie "progressiste" che nei fatti fanno progredire solo l’ignoranza?

Esiste immoralità legale? NO! aperto dibattito


Stampa Sinistra




Da Il Riformista, a firma Giampaolo PansaTitolo: “L’Italia che dice tutti al muro”

Da quanti anni vediamo un trio di vecchie star bollite come Massimo D'Alema, Piero Fassino e Walter Veltroni? Gli italiani senza potere constatano che il tempo passa anche per loro, eppure stanno sempre lì. In tutti i telegiornali, nei talk show, nelle chilometriche interviste. […]
[…] Il più giovane del trio, Veltroni, venti anni fa stava nella segreteria del Pci. E aveva già iniziato una carriera tormentata, da vero Perdente di Successo. Oggi ha l'aspetto del bamboccione invecchiato. Non più dolce, ma urlante, per non farsi mettere sotto da un Di Pietro che lo vuole alla canna del gas.

Come uomini di governo, tutti e tre hanno fallito. Sono riusciti a vincere due volte, nel 1996 e nel 2006, sempre trainati dal democristiano Romano Prodi. E in entrambi i casi sono stati retrocessi all'opposizione. Con quale coraggio possono proporsi di guidare la riscossa contro Silvio il Caimano? Ma la domanda non riguarda soltanto loro, bensì l'intera sinistra riformista italiana.

La mia impressione è che questa sinistra, così come la conosciamo oggi, sia già defunta. Per vecchiaia, cupezza, impotenza a rinnovarsi. Se è vero che il diavolo si nasconde nei dettagli, la dice lunga l'incidente dei manifesti per il raduno romano del 25 ottobre. La folla che compare su tutti i muri d'Italia sotto il logo del Partito Democratico è quella cattolica di piazza San Pietro, pellegrini andati lì per salutare il Papa. Una folla finta per un corteo inutile. Deciso da leader indecisi a tutto. Siamo agli sgoccioli? Credo proprio di sì. […]

A scuola di disinformazione!

Questa settimana la sinistra ha intensificato il suo attacco contro le misure per cambiare la scuola introdotte dal nostro governo. Il metodo è sempre lo stesso: ci attribuiscono intenzioni che non abbiamo (abolizione tempo pieno e bimbi a casa alle 12.30, licenziamento insegnanti, riduzione insegnanti di sostegno, ecc.), le spacciano per realtà per terrorizzare le famiglie e le usano per mobilitare la "tradizionale" massa di manovra composta degli studenti delle superiori e delle università.

E quando, l'anno prossimo, si vedrà che il tempo pieno è rimasto, che è stato potenziato grazie alla redistribuzione degli insegnanti, che nessuno è stato licenziato e che i posti di sostegno sono gli stessi, diranno che è merito loro e della loro battaglia contro il governo e si inventeranno qualcosa d'altro per continuare a usare la scuola come campo di battaglia politica. Cercano di recuperare a scuola il consenso che non hanno più nel Paese, con ogni mezzo.

Da qui l'accusa di essere razzisti, dopo la mozione approvata alla Camera a proposito delle classi di inserimento per far imparare l'italiano ai bambini stranieri prima di includerli nelle classi ordinarie. Su questo punto ti invito a leggere gli approfondimenti che trovi in www.governoberlusconi.it e in www.ilpopolodellaliberta.it. Sono una serie di misure di buon senso, già in vigore per esempio in Germania, Francia e Spagna e che tutelano in primo luogo i bambini: eppure la sinistra e i media compiacenti le hanno usate per polemiche e accuse infamanti.

martedì 21 ottobre 2008

Felandina.... UN FALLIMENTO ANNUNCIATO!


Non solo lo avevamo detto ma lo abbiamo anche scritto! IPSE DIXIT !
A distanza di 5 anni, teniamo a riportare le nostre posizioni, oggi come ieri, pregnanti di validità.
Disinvolti amministratori gli stendevano "TAPPETI ROSSI" , ciecamente fiduciosi , e senza garanzie! abbagliati dall'accaparramnento delle 628 illusioni! e del relativo beneficio elettorale di promesse.
Consiglio Comunale del 31/10/03 "Assegnazione Lotti in Zona SIN al Consorzio la Felandina"

Motivazioni al Voto Contrario di Forza Italia :
"Non ci resta che prendere atto. L'iniziativa del Consorzio la Felandina, se pur degna di attenzione, è il simbolo di 20 anni di fallimenti della politica industriale del nostro territorio.
Oggi siamo costretti ad accettare ciò che viene proposto dall'esterno, senza essere artefici di una chiara politica industriale sul nostro territorio. Subire supinamente questa casualità di eventi avvalla ancor di più l'assenza di una politica industriale del proprio territorio.
L'intervento è per il nostro territorio una preclusione ad investimenti che potrebbero diversificarci delle ormai politiche industriali cotte e decotte che si sono consumate negativamente in tutta la Valle del Basento.
Forte è la presenza nel progetto della Felandina di settori merceologici a contenuto tecnologico leggero.
In questi settori sarà sempre più difficile competere con i paesi emergenti, il polo del salotto è un esempio reale di questi giorni, e i posti di lavoro si ridurranno sempre di più. Solo con una politica di sviluppo industriale che supporta le divisioni ad alto valore aggiunto potremmo mantenere i posti di lavoro promessi, e sviluppando posti di lavoro tecnologicamente pesanti, ad elavatissimo valore aggiunto, che nascono da una concertazione intelligente tra stato e sistema delle imprese, sistema della ricerca scientifica,e università.

Nessuno si illuda che possano reggersi iniziative concettualmente datate, logore e scarsamente innovative, come nel nostro caso, e non è assolutamente il contributo sostanzioso dello stato a sugellare la validità di una iniziativa.
Gli esempi dei fallimenti del passato, anche se super finanziati, un elenco interminabile in tutta la valle del Basento."

Franco Prisco ( capogruppo FI)
Tonino Faliero