pdl bernalda popolo della libertà bernalda matera pdl bernalda metaponto politica bernalda: 01/02/09 - 01/03/09

giovedì 26 febbraio 2009

L'ASSE BERLUSCONI-SARKOZY SUL NUCLEARE

Italia e Francia stringono un patto sul nucleare. Ma non solo: Roma e Parigi sono alleate, con posizioni “comuni”, su molti fronti. A cominciare dall’esigenza di riscrivere le regole dell’Europa. Di un’Europa che sta affrontando la crisi finanziaria con regole del “secolo scorso” e deve cambiare il modo di funzionare. E per farlo il premier Silvio Berlusconi ed il presidente francese, Nicolas Sarkozy, cercheranno insieme anche l’appoggio della Germania.
Roma e Parigi mentre stringono i rapporti su settori strategici come la Difesa apprestandosi a mettere in cantiere una portaerei comune e accelerano sulla Tav Torino-Lione, si presenteranno domenica prossima “con identica posizione” anche a Bruxelles, dove è previsto il consiglio straordinario dei capi di Stato e Governo per fronteggiare la crisi.
E faranno sentire - spiegano Berlusconi e Sarkozy al termine del vertice italo-francese di Roma - la “loro voce comune per chiedere all’Europa decisioni forti” sulla crisi. Pronte ad “assumersi le proprie responsabilità” ma compatte nel superare le “ingenuità” ed agire con “più coordinamento e determinazione” anche in risposta alle strategie di altri player, come gli Usa.
Un’esigenza - quella di un potenziamento dell’azione Ue di fronte alla crisi - ribadita anche dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che ha ricevuto Sarkozy al Quirinale. Nel colloquio è stato espresso anche l’auspicio che il Trattato di Lisbona possa entrare in vigore prima di fine anno, per rafforzare le istituzioni ed il funzionamento dell’Ue.

Posizione comune Berlusconi-Sarkozy anche per una “nuova strategia della Nato” e stessa visione sulla necessità di creare uno spazio comune con la Russia. Accordo poi sulla proposta di Parigi di una brigata italo-francese sul modello di quello franco-tedesco. Sui temi discussi oggi a Villa Madama - dove c’erano molti ministri dei due governi - le parole d’ordine sono state ‘stretta amicizia-collaborazione-accordo’. A dimostrazione del clima di grande intesa tra i due leader, Sarkozy ha ringraziato Berlusconi per la gestione della presidenza del G8, ma anche per il suo ruolo di ‘amico di Putin’, decisivo all’accelerazione della soluzione della crisi in Georgia. Il premier italiano, da parte sua, ha parlato del capo dell’Eliseo come di un “grande amico” che aiuterà il bene comune.

Nucleare. Nasce un asse italo-francese che, nella cornice dell’accordo intergovernativo firmato oggi da Berlusconi e Sarkozy, sancisce il fidanzamento Enel-Edf su numerosi fronti. La tecnologia delle prime 4 centrali (la prima in funzione entro il 2020) nella penisola sarà ‘made in France’ e permetterà di “fare presto” nel rientro, dopo 22 anni, dell’Italia nella produzione elettrica nucleare.

lunedì 23 febbraio 2009

FRANCESCHINI NASCE DAL COMPROMESSO

Ci sono tante cose da dire su questa elezione di Franceschini a segretario del PD. Senza dubbio è una personalità forte, motivata, spesso offuscata da altri giovani cattolico-democratici nella stessa Margherita. Pensiamo ad Enrico Letta. Non possiamo neppure chiamarlo ‘’compagno’’ considerando il suo passato politico quando militava nelle ‘’giovanili’’ della Democrazia Cristiana prima di approdare alla prima esperienza vera di centro-sinistra con i Cristiano Sociali.

E’ un ‘’dossettiano’’; in maniera dispregiativa un ‘’catto-comunista’’. Questo termine fu coniato già nel dopoguerra (almeno credo) con l’avvento in politica di Giuseppe Dossetti per indicare quei cattolici seguaci della Dottrina Sociale della Chiesa appartenenti alla cosiddetta ‘’base-democristiana’’ che annoverava sindacalisti, aclisti, operaisti e personalità dell’associazionismo.
De Gasperi in primis parlò della DC come di ‘’un partito di centro che guarda a sinistra’’.

In tanti non lo capirono e finirono davvero col votare il PCI. Dopotutto erano gli anni della ‘’contestazione’’. L’onda del ‘68 si distese sull'inquietudine, sui nuovi fermenti di pace, di libertà e di giustizia che solcarono il volto dell'Italia e del mondo intero ed i cattolici ne furono investiti in pieno. E quando il comunismo sembrava trionfare i cattolici accettarono il ‘’compromesso’’ ma soltanto perché era Aldo Moro a chiederlo. Un pò più tardi i ‘’dialoghi sul pianerottolo’’ con il ‘’compagno inquilino’’ divennero ‘’frequentazioni assidue’’ e dopo il 1989 con la tempesta provocata dalla caduta del muro e da tangentopoli (1992-93) venne celebrato il fidanzamento nei PROGRESSISTI ed il matrimonio ne L’ULIVO.

Ecco, Franceschini è un uomo che viene da lontano, nasce dal compromesso storico e dalla contraddizione di un’intero filone politico contaminato. Non è un liberal, non è un popolare liberale o un centrista del PD. Veltroni e Franceschini sono la stessa cosa.
Le lacune del primo sono anche lacune dell’altro. Questo è stato ribadito dallo stesso Franceschini durante il suo discorso come anche l’elogio a Romano Prodi e al suo operato giudicato difficile ma concreto. Nessun pentimento, nessuna critica.

Quale dialogo dunque ?

(Marcora)

domenica 22 febbraio 2009

Franceschini nuovo segretario Pd. "Berlusconi dittatore, Walter bravo"

Berlusconi è autoritario,
Walter è bravo e se il Pd s'è sfasciato non è colpa sua. Questo è il nuovo Pd che avanza e avanzerà da qui a ottobre.
Dario Franceschini è stato eletto dall'Assemblea del partito con la benedizione dei grandi vecchi D'Alema, Fassino, Rutelli
. Non c'era gara, come nella migliore tradizione di sinistra: il povero Arturo Parisi è stato messo lì a candidarsi per fare "democrazia". Lo stop al televoto è stato dato con mezz'ora d'anticipo, tanto che te lo dico a fare, il vincitore si sapeva già.
Il vice segretario è diventato segretario, resta sulla linea di Veltroni uguale precisa, e a questo punto ci si chiede perché non potevano tenersi il Walter, che tanto era uguale. Problemi loro. A noi resta un Pd come prima, più di prima, con la solita lagna anti Berlusconi, e un nuovo diktat: i panni sporchi si lavano in casa, ha ordinato Franceschini, niente divisioni sui giornali, si litiga tra le quattro mura e basta. Lodi agli ex Prodi e Veltroni, dagli al Silvio.

La linea del partito sarà quella del radere al suolo: «Azzererò il coordinamento, il governo ombra e tutti gli organismi nazionali salvo la direzione», ha detto Franceschini. «Ricostruirò nuove forme collegiali e aprirò ai sindaci, ai segretari regionali e provinciali. Ma non farò nessuna trattativa con nessuno, sceglierò io, mi prendo la responsabilità. E chi batte le mani adesso - dice mentre la platea applaude - non venga a chiedere poi la nomina di qualcuno». I guai del Pd, insomma, restano tutti lì, solo che a guidarli sarà una persona diversa. In attesa del Congresso di ottobre, quando il Pd si affannerà intorno ad altre pseudo primarie dalle quali salterà fuori Bersani. Un'altra novità. Il solito film. Contenti loro....

Albina Perri (www.libero-news.it)

mercoledì 18 febbraio 2009

IL PIANO CASA DEL GOVERNO BERLUSCONI


MANTOVANI: Vi spiego il "Piano casa"

Ti proponiamo l’intervista rilasciata dal senatore del Pdl e sottosegretario Mario Mantovani al settimanale Famiglia Cristiana nel numero del 15 febbraio 2009.
Il premier Silvio Berlusconi sogna di vedere tante Milano 2 sparse per l’Italia: cittadine, come quella da lui costruita negli anni ’70 alle porte di Milano, costituite da case con pochi piani, immerse nel verde, ma fornite di tutti i servizi. Un paradiso, se paragonato agli orrendi casermoni che deturpano le periferie delle grandi città. Per realizzarlo, il Governo ha varato un nuovo Piano casa, attualmente in discussione in Parlamento. Obiettivo: costruire almeno 20 mila alloggi in edilizia convenzionata entro due anni (100 mila entro il 2013), che saranno finanziati da un maxifondo immobiliare a cui parteciperanno il Governo (con un impegno iniziale di circa 150 milioni di euro), fondazioni bancarie e altri soggetti privati (con 250 milioni) e la Cassa depositi e prestiti (con 600 milioni). "La Francia realizza 50 mila alloggi popolari all’anno. Da noi le Regioni riescono a costruirne meno di 2 mila», spiega il sottosegretario alla Casa, il senatore Mario Mantovani. «Si è accumulata una richiesta impressionante di nuove abitazioni. Occorreva una svolta". In queste New Town (nuove città), come le ha battezzate il premier, abiteranno nuclei familiari e giovani coppie a basso reddito, anziani in condizioni economiche svantaggiate, studenti fuori sede, persone sottoposte a procedure di sfratto, immigrati regolari residenti in Italia da almeno dieci anni (cinque se nella stessa Regione). Sul perché di questa incomprensibile distinzione, il sottosegretario risponde con un sorriso che non è difficile interpretare: è un pegno che il Governo ha dovuto pagare alla Lega Nord. Senatore Mantovani, come funzionerà il maxifondo? "Chiunque sia proprietario di un terreno, anche non a uso abitativo, dove pensa di poter costruire un condominio, potrà presentare un progetto al proprio Comune. Se sarà approvato, sarà vagliato dalla Regione e infine dai gestori del fondo: se risponderà a requisiti "sociali", come l’accessibilità del prezzo di acquisto e la determinazione di una quota di alloggi da affittare a canoni agevolati, riceverà i finanziamenti. In più il piano prevede particolari agevolazioni fiscali e amministrative per le cooperative edilizie". Quindi il Piano mira anche ad allargare il bacino dei proprietari? "Sì, l’idea è di proporre dei mutui con rate inferiori agli attuali canoni d’affitto. Sempre in quest’ottica, abbiamo invitato gli istituti che gestiscono le case popolari già esistenti a metterle sul mercato, per permettere agli inquilini di riscattare gli alloggi in cui vivono. Il ricavato di queste vendite sarà a sua volta investito in altre opere di edilizia pubblica. È anche un modo per combattere il degrado: oggi quando si rompe un campanello, non si fa nulla aspettando, magari per mesi, l’intervento dello Stato, che così divora risorse in spese di manutenzione. Se, invece, l’appartamento è tuo, sarà tua preoccupazione provvedere anche al suo decoro". Che fine faranno quindi gli istituti che gestiscono le case popolari? "Ci sarà sempre una fetta di popolazione che, per quanto limitata, non potrà accedere ai canoni o ai mutui previsti per le nuove case e quindi continuerà ad abitare negli alloggi gestiti da questi istituti". Come hanno reagito i Comuni al Piano del Governo? "Benissimo, perché sono loro i primi ad avere a che fare con le lamentele dei cittadini. Il fatto di poter dare subito il via libera a un progetto, anche magari in deroga al loro piano regolatore, consente di velocizzare le procedure. La possibilità di utilizzare anche terreni non a uso abitativo consentirà, inoltre, di abbattere notevolmente i costi di costruzione". E le Regioni? Mantengono solo il controllo urbanistico, quello sugli istituti che gestiscono le case popolari e il potere di decidere sui vincoli paesaggistici e ambientali. Di fatto, quindi, vengono esautorate dalle loro competenze in materia di edilizia pubblica, dato che l’ultima parola sui finanziamenti spetterà al Governo… "In effetti, hanno reagito male. Tranne la Lombardia, tutte le altre hanno fatto ricorso alla Corte costituzionale". Non è paradossale che mentre tutti parlano di federalismo su un settore strategico come la casa il Governo adotti una politica centralista? "Rispondo con un semplice dato. La Cassa depositi e prestiti custodisce circa un miliardo e 650 milioni di euro provenienti dai fondi ex Gescal che le Regioni avrebbero dovuto utilizzare per costruire nuove abitazioni popolari: sono fermi da dieci anni".

martedì 17 febbraio 2009

Elezioni in Sardegna

Pd schiacciato dal Pdl. Veltroni si dimette, i vertici: "Rimanga".

Soru a -9% da Cappellacci, il Partito Democratico finisce 18 punti sotto il Popolo delle Libertà.
Prime conseguenze dell'elezione in Sardegna: Walter veltroni si fa da parte, ma il direttivo del Pd respinge le sue dimissioni.

Il neo eletto presidente dell'isola Cappellacci non nasconde la sua gioia: "Ha prevalso la Sardegna reale, con tanti problemi da risolvere, rispetto a una Sardegna virtuale rappresentata dal Centrosinistra, un paese dei balocchi che non esiste". Soru ammette la sconfitta: "Mi aspettavo qualcosa di più come risultato dalla coalizione.
(Tg Com)

sabato 14 febbraio 2009

DALLA CITTA' IDEALE......... ALLA CITTA' REALE

Dalla Masseria Municipale di Bernalda, il centro-sinistra al potere resta ancora una volta sgomento e irritato del fatto che la protesta popolare gli si possa rivolgere contro e contestare, civilmente, le sue decisioni. Il Fattore-Sindaco Renna si permette di additare alla fonte delle proteste popolari in atto per Piazza del Popolo l’intervento strumentale di partiti (in particolare Forza Italia e UDC) e forze politiche rissose e antidemocratiche che cercherebbero di esasperare gli animi e spaccare il paese in vista di tornaconti personali o di bandiera. Capita spesso di proiettare sugli altri idee e intenzioni proprie e sul piano dei tornaconti personali e di bandiera il Sindaco è certamente uno dei più insigni maestri che abbiano mai cavalcato le vicende consiliari di Bernalda, fin da prima del famigerato dissesto economico.
Con il comunicato della Giunta Comunale di Bernalda, diffuso porta a porta in questi giorni, si fa sapere che l’incrollabile determinazione a procedere nei lavori di smantellamento di Piazza del Popolo poggia niente di meno che sulla VERITA’. Si tratta di un maldestro, confuso e sragionato tentativo di autodifesa e contrattacco che finisce per essere un clamoroso caso di auto-denuncia.

Punto 1) Se mai fosse vero, come sostengono, che quelle che circolano in paese sono soltanto informazioni false e tendenziose, diffuse dall’opposizione per carpire la buona fede dei cittadini e accaparrarsi deleghe popolari, allora proprio l’esistenza di questa diffusa e strumentalizzabile disinformazione sarebbe la prova di una loro grave responsabilità. Dimostrerebbe quanto non si siano mai preoccupati di costruire un dialogo aperto e franco con la cittadinanza e di adottare criteri di trasparenza e partecipazione democratica nella definizione degli obiettivi, delle priorità e degli strumenti da adottare. Soltanto adesso che la contestazione spontaneamente si accende e organizza acconsentono a fornire spiegazioni e a rivelare al popolo la VERITA’ di cui sono unici detentori e custodi. Ma a tal punto non sono abituati a condividere il percorso decisionale che riescono ancora una volta a fare solo e soltanto bieca propaganda politica.

Punto 2) Si vantano di esser stati capaci di attrarre a Bernalda-Metaponto finanziamenti pubblici e privati per oltre 100 milioni di Euro (200 Miliardi di vecchie £) e di averli spesi per la realizzazione di fantasmagoriche opere di civiltà: restauri, strade urbane e rurali, Auditorium, nuova porta accesso in città, fognature a Metaponto, isole ecologiche, marciapiedi, rotatorie, cine-teatro, nuove piazze…e molti altri effetti speciali che non svelano per non rovinare la sorpresa alla popolazione! Ma dove vivono questi signori amministratori? Stanno forse giocando con i soldi del Monopoli? Passano forse troppo tempo in Internet e nei giochi di ruolo di Second Life perdendo la capacità di distinguere il mondo reale da quello virtuale? La realtà dell’inarrestato degrado di Bernalda-Metaponto è sotto gli occhi di tutti. I restauri del Castello e di Torre Mare sono interminabili, le strade cittadine sono in condizioni disastrose, la nuova porta di accesso a Bernalda è indecorosa, all’ex mattatoio non si danno concerti sinfonici, Metaponto finisce sempre sott’acqua e di recente ha anche perso quasi tutta la sua spiaggia, l’isola ecologica è chiusa e inutilizzata, il traffico è da anni irrazionale, pericoloso e disfunzionale, all’ex consorzio agrario non si fa la fila per assistere a spettacoli artistici e ad eventi culturali, le nuove piazze incontrano il dissenso della popolazione.
Intanto i cittadini fanno i conti con la crisi economica, i licenziamenti, la difficoltà a soddisfare anche le più basilari esigenze di vita. I dipendenti dell’azienda fantasma Alesia, giunta con la vostra complicità a Bernalda–Metaponto, sono adesso costretti , dopo 4 mesi senza stipendio e la negazione dei diritti fondamentali, allo sciopero a oltranza e ad occupare la sede del consiglio comunale.
Questa è la nuda e cruda REALTA’ , questa è la Verità Vera da guardare senza occhiali ideologici e da affrontare. Basta con le bugie, basta con le promesse mai mantenute, basta con le chiacchiere!

Punto 3) Attrarre investimenti?! Ma dove? Quando mai! Non siete stati capaci di attrarre un bel niente! Lo dimostrano tutte le vostre aste pubbliche che vanno deserte. A Bernalda e Metaponto non si è avuto nessun miglioramento delle qualità della vita che al contrario è affondata sempre più nel degrado e nelle sabbie mobili del vostro immobilismo e della vostra incompetenza.

Punto 4) Ancora vi coprite con la foglia di fico del DISSESTO?! Qui il ridicolo comincia davvero a diventare grottesco. Se davvero in pochi anni siete riusciti a fare investimenti per oltre 100 milioni di Euro, allora che freno può essere mai stato un debito di soli 19 milioni di Euro distribuito in 15 anni? ALIBI PURO E ORMAI TRITO E RITRITO.

IN FINE:
Quando si riesce a disporre di una mole cosi ingente di soldi che necessità c’è di accendere, senza esplicito consenso della cittadinanza tutta, un mutuo da 1,5 milioni di euro per rifare i marciapiedi? Forse i 100 milioni di Euro sono già finiti? E se sono finiti, per cortesia, volete dire dove sono finiti e come li avete spesi? O forse sono soldi virtuali con i quali avete costruito una città che esiste soltanto nelle animazioni dei computers e nei volantini di propaganda?

venerdì 13 febbraio 2009

UN IMPEGNO SOLENNE

Piano del traffico - Piazza del Popolo - Stabilizzazioni

E’ da molto tempo sotto gli occhi di tutti come questa pseudo-amministrazione comunale abbia, con provvedimenti di incredibile ed inaudito “malgoverno”, contro la volontà e gli interessi della reale maggioranza del popolo di Bernalda-Metaponto ed eludendo ogni regola di partecipazione democratica, posto in essere atti e propositi inutili, costosi, errati, e dannosi per l’intera comunità. Segnaliamo in particolare:

  • un astruso e disfunzionale piano del traffico;
  • l’illegittima e pericolosa pista ciclabile su Corso Umberto;
  • la volontà di procedere “ad ogni costo” (anche quello di un mutuo di 1.500.000 di Euro e 35 anni di durata accollato all’ignara cittadinanza) all’affidamento dei lavori per lo sconvolgimento di Piazza del Popolo;
  • atti di giunta tendenti a modellare artatamente la pianta organica su esigenze esclusivamente familistiche e clientelari (dicasi: moglie del Sindaco, parenti prossimi degli amministratori nonché stabilizzazioni di LSU funzionali al solo fine del voto di scambio e non all’efficace adeguamento della struttura alle linee direttive nazionali e europee).

Con tali atti amministrativi questi (fortunatamente ancora per poco) “dis-amministratori”, malamente guidati dal pessimo Sindaco Renna,
hanno di fatto sconvolto il sereno svolgersi della vita quotidiana di tutti i cittadini e si apprestano ancora una volta a sprecare le risorse pubbliche, a sperperare e dilapidare il nostro patrimonio materiale e immateriale e a compromettere irreparabilmente ogni possibilità di futuro sviluppo.
Tutti conosciamo, in quanto “sperimentati” sulla nostra propria pelle, sia i disagi che i pericoli, oltre che i costi, di queste tanto barbare e inessenziali quanto arroganti ed interessate operazioni di facciata.
Vogliamo quindi chiarire e anticipare sin da subito le nostre intenzioni al riguardo:

Assumiamo il fermo impegno, ove democraticamente il popolo di Bernalda-Metaponto vorrà onorarci della fiducia e della vittoria nell’imminente competizione elettorale, ad immediatamente revocare, sospendere, impugnare ciascuno di questi esecrabili oltraggi alla civile convivenza, alla vivibilità, alla sicurezza e alle prospettive di crescita della nostra città territorio !

D’intesa, poi, con tutte le organizzazioni civili, democratiche, professionali, ma soprattutto d’intesa con i cittadini di Bernalda e Metaponto, definiremo progetti di intervento davvero utili a tutti e ad ognuno di noi cittadini.
Lanciamo dunque un severo monito al Sindaco Renna e agli amministratori in carica: desistere, anche in relazione al breve tempo che ci separa dalla consultazione elettorale, dal provocare ulteriori danni al solo maldestro e pericoloso scopo di generare presunte “situazioni di non ritorno”.
Sulle scelleratezze da voi promosse, indietro noi torneremo! E, ovviamente, alla presenza di eventuali irregolarità e responsabilità assolveremo l’obbligo di segnalarle e perseguirle in ogni ambito e sede competente, per la severa sanzione della restituzione del maltolto alla cittadinanza tutta.
Piazza del Popolo e la democrazia calpestata

venerdì 6 febbraio 2009

Benzina scontata per i lucani ? Il governo conferma
• Carburanti scontati per i lucani? «Il governo, per favorire i residenti nelle regioni italiane interessate dall’estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi, tra cui la Basilicata, ha presentato una proposta di emendamento, attualmente all’esame della X Commissione del Senato, finalizzata alla riduzione del prezzo alla pompa delle benzine». Lo dice il sottosegretario allo sviluppo economico, on. Paolo Romani, rispondendo a due interrogazioni presentate dai senatori lucani del Pdl, Guido Viceconte e Cosimo Latronico, sullo sfruttamento petrolifero in Basilicata. Ogni anno, le compagnie dovranno corrispondere il 10% (invece che il 7) di royalty allo Stato. Ciò, ha spiegato il sottosegretario, consentirà di ridurre i costi alla pompa «per i residenti nelle regioni interessate da estrazioni petrolifere». Viceconte e Latronico esprimono soddisfazione: «Il governo conferma l’impegno assunto».
E noi non possiamo che compiacerci per il lavoro dei nostri rappresentanti in Senato e con il nostro Governo che secondo la vera moralità in politica mantengono gli impegni assunti.

giovedì 5 febbraio 2009

UN ALTRO TUBO PER METAPONTO!!!??? IL MECTUBO LA SOLUZIONE!


L’erosione della costa jonica continua a tenere in allarme il territorio lucano, le spiagge di Metaponto e di Policoro e la foce del Sinni rischiano di scomparire nel giro di pochi anni. La ricerca di nuove proposte per risolvere l’emergenza è stato l’oggetto di un incontro informale fra il presidente della Provincia di Matera, Carmine Nigro, l’assessore provinciale all’Ambiente Francesco Labriola, il responsabile dell’Ufficio difesa del suolo della Regione, Donato Grieco e il docente dell’Università di Basilicata Giuseppe Spilotro. “La costa jonica – ha affermato Grieco – è lunga 38 chilometri e intervenire sull’intera superficie comporterebbe sforzi economici imponenti.

Grazie a un sistema nuovo, chiamato Mac tube, abbiamo la possibilità di programmare operazioni modulari. In questo modo potremo intervenire sulle urgenze e pianificare gli interventi successivi”.

“Il sistema Mac tube – ha specificato Spilotro – adopera un tubo elastico che, riempito di materiale proveniente da cave naturali, viene posizionato nel mare a un metro e mezzo di profondità. Aggiungendo poi un tappeto di posidonia sulla battigia, riusciremo a evitare che il movimento ondoso del mare porti via quantità di sabbia eccessive”.“La Provincia di Matera – ha dichiarato l’assessore Labriola – ha già in cantiere alcuni progetti, finanziati dalla Comunità europea, per affrontare il problema. Ma data la vastità e la complessità della questione diventa necessario mettere in campo un azione sinergica che veda impegnati insieme: Regione, Provincia e Università. Il mare e la nostra costa sono una risorsa – ha proseguito - da salvaguardare e valorizzare, rispondendo alle richieste degli operatori con azioni forti e mirate”.“Per risolvere il problema dell’arretramento della costa – ha sostenuto Nigro – è necessario un impegno politico istituzionale. Solo così potremo fornire risposte concrete e immediate agli operatori turistici, onde evitare che la prossima stagione estiva si riveli un ennesimo insuccesso per l’economia del territorio.

Per questo abbiamo previsto – ha concluso - di incontrare i rappresentanti regionali e gli esponenti dell’Università di Basilicata che hanno maturato esperienze nel settore”



Erosione della costa di METAPONTO : è in arrivo un altro Tubo, questa volta è un MECTUBO.
Un MECTUBO di iniziativa Provinciale.
Dopo il BMS TUBO di iniziativa Regionale, e dopo il ripascimento AGROBIO(S)-TICO.
E di tubo in tubo scivolammo giù dal tubo ........ e tutti sanno dove si arriva giù per il tubo?
OPERATORI TURISTICI voi lo sapete vero? in che posto meraviglioso vi porta il tubo?

mercoledì 4 febbraio 2009

Sen. LATRONICO SULLA SOFTEN (ULTERIORE INTERROGAZIONE)


Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00508 Atto n. 3-00508
Pubblicato il 3 febbraio 2009 Seduta n. 139 LATRONICO - Ai Ministri dello sviluppo economico e del lavoro, della salute e delle politiche sociali. -

Premesso che:

la Soften, azienda specializzata nella produzione di poliuretano per imbottiture, ha realizzato uno stabilimento nella zona industriale di Pisticci (Matera);
l’azienda chimico-tessile si è insediata nella Valbasento grazie ad un bando pubblico destinato ad incentivare nuove iniziative industriali nelle aree di Pisticci e Ferrandina (Matera) per rilanciare le attività produttive e l’occupazione del territorio;
considerato che:
in seguito alla crisi industriale che ha colpito il settore del mobile imbottito, nel cui indotto opera la Soften, nel maggio 2008 la società aveva chiesto e ottenuto per 28 dei 31 dipendenti la cassa integrazione ordinaria della durata di 13 settimane a rotazione fino al 4 gennaio 2009;
lo stabilimento di Pisticci non ha ancora ripreso i lavori, mettendo in allarme i dipendenti sulla volontà da parte dell’azienda di riavviare la produzione, specie in considerazione del fatto che non sarebbero state loro retribuite le ultime quattro mensilità,
l'interrogante chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo, ciascuno per quanto di propria competenza, siano a conoscenza della situazione relativa al polo chimico-industriale dell'area della Valbasento;
in caso affermativo, se ritengano opportuno intervenire, nei modi e con i mezzi che riterranno più opportuni, al fine di avviare un processo di rilancio e di consolidamento delle aree industriali della Regione Basilicata interessate dalla crisi dell’industria chimica;
se ritengano di dover intervenire al fine di garantire un futuro occupazionale ai lavoratori interessati dalla crisi.