pdl bernalda popolo della libertà bernalda matera pdl bernalda metaponto politica bernalda: 01/01/09 - 01/02/09

venerdì 30 gennaio 2009

SABATO ORE 19 CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE



LAVORIAMO INSIEME PER UN
''PROGETTO di SVOLTA''

CONFERENZA STAMPA
Sabato ore 19,
nella sede di C/so Umberto 220 -BERNALDA

Cari concittadini, cari giovani, care donne di Bernalda e Metaponto,
Stiamo dedicando a Voi il costante impegno nel preparare il nostro programma politico amministrativo. Un programma che è frutto di idee, progetti, studi, valutazioni, confronti, sogni, aspettative e desideri cresciuti grazie all’autenticità di chi la politica la fa per passione, alla saggezza di chi alla politica ha dato lustro e sano impegno, alla lucidità di chi della politica conosce le regole da manuale e di chi, invece, della politica oggi coglie le istanze emergenti dal basso, dalla vita quotidiana del paese e della sua gente.
Tutti insieme vogliamo pensare ad un futuro migliore per Bernalda e Metaponto.
Questo nostro impegno raccoglie la voce della gente comune, le speranze di chi ha voglia di voltare pagina, la fiducia di chi crede che insieme sia possibile, la generosità di chi ha deciso di contribuire con il suo poco o il suo tanto al cambiamento del nostro paese; si arricchisce dei sorrisi di chi ci sostiene e incoraggia perché ha sentito e constatato la coerenza e la verità dei nostri valori, delle nostre idee, dei nostri intenti, del nostro impegno responsabile; si completa con le parole di chi ci ha criticato costruttivamente e ha posto quesiti interessanti su cui riflettere e interrogarsi per progettare.

“Progetto di Svolta” nasce dall’aggregazione elettorale formata da Forza Italia-PDL, Il Circolo Politico Pitagora, Unione di Centro, Sviluppo Pulito - Agire Europeo, Movimento per l’Italia; si arricchisce del contributo di liberi cittadini di Bernalda e Metaponto ed è sostenuto dalla volontà di impegnarsi per la propria città, la propria comunità e il proprio territorio.
“Progetto di Svolta” è un progetto comune, costruito con tutta la fatica e il piacere che comporta il confronto, l’accoglienza delle diversità di ognuno e il rispetto del pensiero altrui.
“Progetto di Svolta” è qualcosa di più della semplice formazione di un nuovo soggetto politico moderato, innovatore, aperto alle problematiche del presente e proiettato alle sfide del futuro.

“Progetto di Svolta” è l’affermazione di un nuovo modo di intendere e di fare la politica.

E’ infatti importante che uomini e donne, organizzazioni politiche e culturali provenienti da esperienze e tradizioni diverse si incontrino e si confrontino; è importante che esse condividano una attenta analisi critica della realtà esistente e che esprimano un concorde giudizio negativo sulla gestione della cosa pubblica operata negli ultimi 15 anni dalle amministrazioni di centrosinistra. Ma non basta.
E’ importante denunciare alla pubblica opinione ciò che la giunta comunale uscente non ha fatto o ha fatto male; i conflitti di interesse, gli sprechi di risorse, la litigiosità inconcludente, l’assenza di qualsiasi progettualità, idea e visione del futuro, l’immobilismo intellettuale e culturale, il mancato sviluppo economico, il degrado della vita sociale.
E’ importante, infine, che si sia riusciti a unire le forze, ad individuare un percorso comune, a stipulare un Patto Elettorale e a dar vita ad una coalizione compatta, leale, capace di proporsi alle prossime elezioni amministrative come valida e credibile alternativa al centrosinistra.
Ma ancora non basta!
Occorre costruire e presentare un Programma concreto e realmente alternativo alla gestione del centrosinistra, indicare chiaramente le linee guida essenziali della Svolta che intendiamo imprimere alla vita pubblica del nostro territorio e proporre al consenso degli elettori di Bernalda e Metaponto.
Questo è dunque il “Progetto di Svolta”: un programma integrato e innovativo condiviso per la rivitalizzazione economica e sociale, sostenibile ed eco-sostenibile, del nostro territorio da realizzare con la partecipazione attiva di tutti.
Un programma che vuole essere l’occasione concreta per recuperare il ritardo di sviluppo che ci hanno fatto accumulare i 15 anni ininterrotti di giunte di centrosinistra, per riappropriarsi dell’orgoglio di essere “bernaldesi e metapontini”, per tornare ad essere fieri del nostro territorio, della nostra storia, delle nostre risorse, e determinati a conquistare il nostro proprio futuro.
Ci anima la certezza che la dignità di ogni uomo è nella sua libertà di pensare, esprimersi, scegliere, agire, sognare e realizzare le sue proprie aspirazioni, senza costrizione alcuna, se non quella dettata dal rispetto della libertà altrui. Lì dove c’è un pensiero libero, vi sono uomini coraggiosi e creativi, vi è una comunità viva, laboriosa, aperta e solidale.

Diffonderemo nelle prossime settimane il dettaglio dei vari obiettivi nei quali si sviluppa il nostro programma, ma vogliamo presentarvi già da subito quelle che ne sono le 5 “linee-guida essenziali” o “grandi aree strategiche di intervento”.
Su questi 5 assi fondamentali si articolano e raccordano tutti gli obiettivi sia generali che specifici da raggiungere nonché le misure di attuazione da adottare per la realizzazione degli obiettivi.

1) Recupero, riqualificazione polifunzionale ed eco-compatibile degli spazi
urbani e costieri di Bernalda e Metaponto, ivi comprese le aree rurali.
2) Sostegno all’imprenditorialità e patti per l’occupazione
(in particolare di giovani, donne, non occupati).
3) Offerta di servizi di base efficienti ed economicamente accessibili a tutti.
4) Innovazione e sviluppo delle potenzialità tecnologiche ed informatiche.
5) Comunicazione, trasparenza e partecipazione democratica.

mercoledì 28 gennaio 2009

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: NASCE A BERNALDA IL MOVIMENTO PER L'ITALIA

A Bernalda si costituisce il “Movimento per l’Italia”, fondato da Daniela Santanchè, e annuncia la sua adesione sia al locale“Patto per la Svolta” in vista delle prossime elezioni amministrative che al costituendo PDL. A dar vita al Movimento e a stringere la nuova alleanza è stata la componente storica del Circolo di Alleanza Nazionale di Bernalda, formata inizialmente da oltre quaranta tesserati, che trovandosi in dissenso con le scelte politiche dell’attuale Segretario di AN ha deciso lo scorso Novembre di prenderne le distanze e di aprirsi al dialogo con altre componenti politiche presenti sul territorio cittadino. Peppino Salvato, segretario locale del nuovo Movimento, dichiara: “Abbiamo deciso di aderire al Movimento della Santanché in quanto gruppo storico di AN e perché siamo a favore di una politica capace di andare oltre i vecchi schemi e giochi di potere.

Le reazioni che ci sono state in AN, a livello locale ma soprattutto a livello provinciale e regionale, nei nostri confronti e al riguardo dei contenuti del nostro dissenso non ci sono sembrate affatto convincenti e condivisibili. Vi abbiamo letto -continua il segretario- autoritarismo, particolarismo e protagonismo personale e non siamo stati disposti a veder strumentalizzata la nostra lunga storia politica in una strategia che non mirasse in primo luogo alla rinascita del nostro territorio e al bene comune della cittadinanza”. “La nostra uscita da AN, la nascita di questo Movimento e la sua adesione alla nuova coalizione politica -conclude Salvato- sono dunque da leggere come un forte segnale propulsivo e di sostegno alle non più rinviabili esigenze di svolta nella politica locale”. Stefano Braico, a nome degli aderenti al nuovo Movimento per l’Italia, che nel frattempo sono saliti a settanta diventando il gruppo più numeroso della Basilicata, afferma l’impegno a sostenere con forza il presidente Salvato e l’aggregazione politica locale alternativa al centrosinistra alla quale hanno deciso di aderire, e aggiunge: “Noi, proprio perché forti della nostra storia e della nostra identità, non abbiamo bisogno di protagonismi né di protezioni. Non abbiamo paura di aprirci al confronto e al futuro, anzi vogliamo partecipare e contribuire a costruirlo. Crediamo da sempre nel percorso che ci porta verso il PDL e daremo tutto il nostro supporto a quello che sarà il suo direttivo locale.

Lì ci ritroveremo con i nostri fratelli di AN e in quel contesto non mancheranno le occasioni per tornare a condividere obiettivi e progetti comuni. Ma adesso per noi -conclude Braico- è fondamentale impegnarsi per il futuro del nostro territorio, occuparci dei problemi concreti delle persone e contribuire a questo movimento di svolta che saprà trasformare il modo di fare politica e costruire un paese migliore”.

martedì 27 gennaio 2009

LA GIORNATA DELLA MEMORIA: OLOCAUSTO, PER NON DIMENTICARE


Auschwitz
Francesco Guccini

Son morto ch'ero bambino
son morto con altri cento
passato per un camino
e ora sono nel vento
Ad Auschwitz c'era la neve
il fumo saliva lento
nei campi tante persone
che ora sono nel vento
Nei campi tante persone
ma un solo grande silenzio
che strano, non ho imparato
a sorridere qui nel vento.
Io chiedo come puo` un uomo
uccidere un suo fratello
eppure siamo a milioni
in polvere qui nel vento.
Ancora tuona il cannone
ancora non e` contenta
di sangue la bestia umana
e ancora ci porta il vento.
Io chiedo quando sara`
che un uomo potra` imparare
a vivere senza ammazzare
e il vento si posera`.

lunedì 26 gennaio 2009

UN PAESE CHE CADE A PEZZI























Strada di accesso a Bernalda da Carrera vecchia a Via Anacreonte.
Arteria costruita nel 2007.
Fine lavori inizio 2008.
Importo di progetto: 108.000 €
A meno di un anno dalla consegna, ecco il risultato !
La colpa? delle calamità atomosferiche!
Dalla foto si evince a chiare lettere che non è stata seguita nessuna regola dell'arte per fare una strada! E intanto si appaltano lavori per rifare Piazze e marciapiedi!
Ci sono gli estremi per denunciare chi l'ha fatta ?
Immagginate di comprar casa e,dopo appena un anno che ci abitate, vi crolla per infiltrazioni di acqua? Cosa fareste? Ve la fareste rifare, facendovi pagare i danni per cattiva esecuzione!
In questo caso? cosa si è fatto oltre ad aver messo due cartelli di lavori in corso?
Lavori in corso !!!! ? e da parte di chi? delle calamità atmosferiche ?

domenica 25 gennaio 2009

ALESIA CHIUDE IN BELLEZZA I SUOI 5 ANNI DI SERVIZIO!


Si aspettava un radicale cambiamento e ammodernamento dei servizi di raccolta dei rifiuti, ALESIA presentataci come coloro che dovevano fornire una modernità di servizi in linea con l’Europa; che dal rifiuto dovevano ricavare il massimo rendimento; dal biogas ai fertilizzanti per agricoltura; un servizio modernissimo che portava vantaggi attraverso le tanto propagandate Economie di Scala e di Scopo. E dove sono finite tutti questi effetti speciali ? solo chiacchiere propagandistiche!

I RISULTATI FINALI sono sotto gli occhi di tutti.

sabato 24 gennaio 2009

BLUES NOTTE 2a parte: il degrado





BLUES NOTTE 1a parte: il degrado





giovedì 22 gennaio 2009

BENZINA SCONTATA PER I LUCANI .... ERANO ILLUSIONI IN SALSA LUCANA?

All’atto del Senato 1195 sulla materia energetica, il Governo, accogliendo le proposte dei parlamentari lucani del Pdl, ha proposto un emendamento che introduce l’articolo 27 bis con l’istituzione di un fondo per la riduzione del prezzo alla pompa del costo del gas e del carburante nelle regioni interessate dall’estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi. Lo hanno annunciato, in un comunicato congiunto, i parlamentari del Pdl, Guido Viceconte, Cosimo Latronico, Vincenzo Taddei, Egidio Digilio, Giuseppe Moles e Donato Lamorte.I parlamentari hanno spiegato che il fondo sara’ alimentato da un incremento dal sette al dieci per cento del canone che le societa’ petrolifere pagano allo Stato in cambio della concessione per estrarre il greggio, che sara’ destinato a questo obiettivo per i residenti nelle regioni interessate dalle estrazioni. Il fondo potra’ essere alimentato anche da erogazioni liberali da parte dei titolari delle concessioni. Si tratta - hanno concluso - del raggiungimento di un importante impegno assunto in campagna elettorale e cioe’ di garantire ricadute e benefici diretti ai cittadini residenti nella nostra regione.
Sulla paternità dell’azione per ottenere lo sconto sulla benzina, si inseriscono i parlamentari del Pd, Filippo Bubbico, Luciana Sbarbati, Maria Antezza e Carlo Chiurazzi, che segnalano l’approvazione di un emendamento all’art. 2 della legge sul federalismo fiscale, di cui primo firmatario è il sen. Bubbico, sulla base del quale viene disposta la riduzione delle accise sulla benzina, sul gasolio e sul gas utilizzati dai cittadini residenti nelle aree interessate dalle concessioni di coltivazione petrolifera. Emendamento che, come sottolinea lo stesso Bubbico, è stato firmato anche dai senatori del Pdl Latronico, Viceconte e Mazzaracchio dopo che il ministro Calderoni ha espresso in aula il parere favorevole del governo.
Noi del PDL di Bernalda abbiamo sentito i loro comizi in campagna elettorale. Li abbiamo sentiti con la loro ironia e con il loro sarcastico sbeffeggio. Erano proprio loro: Bubbico, Chiurazzi e Margiotta; definire la proposta di riduzione della benzina come "illusioni in salsa lucana"
Vorremmo ricordare che Bubbico, chiese le dimissioni di Viceconte, se non avesse mantenuto le promesse. E nonostante l’impegno diretto di Berlusconi su questo tema, in Basilicata, da parte del governo regionale e di certa stampa lucana, si definiva velleitario il nostro impegno.
Oggi assistiamo al tentativo maldestro dei senatori lucani del Pd, di falsificare la realtà, e di volersi appropriare della paternità del provvedimento.

Anche loro sono diventati gli illusionisti in salsa lucana?


martedì 20 gennaio 2009

100 ANNI DI PIAZZA PLEBISCITO













1908. Piazza Plebiscito , quando aveva le caretteristiche di una piazza















1920 . Piazza Plebiscito , Chiesa del Convento e Municipio - Messa per i caduti della 1° Guerra Mondiale














1940 : Piazza Plebiscito prende le caratteristiche di villa Comunale con aiuole e prime piantumazioni di bassa vegetazione atte a favorire la visibilità dei pallazzi storici.














1950 : Piazza Plebiscito Villa Comunale
Visibili : Pallazzo Fischietti - Plesso scuole Elementari - Municipio e Chiesa del Convento













1946: Piazza Plebiscito, aumento della piantumazione di alberi con una fila esterna a margine della Piazza , la vegetazione inizia a coprire la prospettive della piazza e la visibilità dei pallazzi storici. Primo inserimento di un edicola per la vendita della stampa













1960: Piazza Pebliscito cinta da galleria di alberi che ne rompe la prospettiva.
Inserimento di chiosco bar.













Piazza Plebiscito ai giorni nostri!
Necessita di restyling ?
Cosa ne pensate? non sembra essere ne una piazza nè una villa!
Sarebbe opportuno tornare all'antico concetto di piazza del 1900!
Razionalizzando le vegetazioni e alberature susseguitesi in maniera extemporanea in questi 100 anni. Lasciare che siano i palazzi storici, che la cingono, a dettare il linguaggio del tempo e delle architetture , per farne una vera Piazza.

BERLUSCONI : L'ITALIA E' CON ISRAELE


Carabinieri pronti ad “unirsi a formazioni per il controllo dei valichi” e disponibilità dell'Italia a partecipare ad operazioni di pattugliamento via mare per bloccare il traffico di armi verso la Striscia di Gaza con almeno due navi militari. Ma il Governo è preparato ad offrire una squadra navale anche di quattro unità, ove fosse richiesto. Questa l’offerta con la quale il premier Silvio Berlusconi si è presentato a Sharm el Sheikh al vertice organizzato dall'Egitto per cementare il cessate il fuoco a Gaza. Si tratta di “un grande sforzo tangibile” che il Governo ha deciso di sostenere attraverso un ingente pacchetto di aiuti alla popolazione di Gaza da rendere possibile già oggi con l'arrivo di un convoglio umanitario - tutto italiano - che il ministro degli Esteri, Franco Frattini, simbolicamente accompagnerà fino ai valichi.
Berlusconi ha annunciato anche una ulteriore iniziativa dedicata ai bambini palestinesi: saranno trasportati in Egitto - ma alcuni anche in Italia - e curati da medici italiani. “L'Italia è in campo da sempre con una diplomazia molto concreta” e “farà il suo dovere”, ha sintetizzato. In serata, incontrando a Gerusalemme il premier israeliano Ehud Olmert, Berlusconi ha confermato “l’appoggio dell'Italia ad Israele in questo momento difficile”.
Ed ha anche ricordato che fu proprio l'Italia, quando ebbe la presidenza di turno dell'Unione europea, a proporre ed ottenere che Hamas fosse inserito nella lista delle organizzazioni terroristiche. Il presidente del Consiglio ha ribadito ad Olmert che Hamas è “una organizzazione terroristica che non potrà mai essere un interlocutore”.
Ma soprattutto che Israele gode della comprensione italiana: “la sua azione era necessaria” perchè “nessuna democrazia al mondo può sopportare i continui lanci di razzi Qassam sul suo territorio.
Al primo ministro israeliano, Berlusconi ha ribadito che l'Italia sostiene da anni una sorta di piano Marshall per la Palestina e che vuole essere il Paese “capofila” quando si potrà realizzare, ricordando come da anni l'Italia abbia offerto la sede di Erice in Sicilia come possibile luogo dove tenere una auspicabile Conferenza di pace e “di essere pronta a pagare tutte le spese” di questa Conferenza.

lunedì 19 gennaio 2009

LUCIA; MICHELE e le due SINISTRE di Gianteo Bordero

Lucia Annunziata che litiga con Michele Santoro, prende su e se ne va da Annozero è davvero un caso unico nella storia del giornalismo televisivo italiano. Certo, avevamo avuto - solo per restare ai tempi recenti - Silvio Berlusconi che, nell'infuocata campagna elettorale del 2006, abbandonò - nemesi della storia - il programma della stessa Annunziata, In mezz'ora; e poi Clemente Mastella, stavolta ancora da Santoro, che furibondo aveva alzato i tacchi per una trasmissione a senso unico contro la Chiesa cattolica.
Ma lo scontro tra Lucia e Michele, che rappresentano, ciascuno a suo modo, quasi due icone del giornalismo di sinistra in Italia, deve davvero far riflettere. Annunziata e Santoro fanno opinione e, a volte, persino tendenza. Spesso si rivolgono a pubblici e a sensibilità diverse. Ma nell'immaginario collettivo del cosiddetto «cittadino medio» finiscono per essere accomunati da un unico destino: quello di rappresentare la sinistra in tv. Lo scontro tra i due, dunque, fa davvero rumore. E travalica i confini del tubo catodico, finendo per portare con sé anche strascichi politici. Perché Lucia e Michele hanno mostrato, anche plasticamente, che il luogo comune che li vuole «unica voce dell'unica sinistra» va oggi aggiornato: sono, in realtà, due voci diverse di due diverse sinistre. Due voci che, in quanto di orgogliosamente e visceralmente di sinistra, ciascuna convinta di rappresentare la vera gauche nostrana, non potevano che finire prima o poi ai ferri corti. E lo scontro non poteva essere all'acqua di rose.
Lucia la raffinata che dirige Aspenia, la rivista dell'Aspen Institute Italia il cui presidente è nientepopodimeno che il ministro Giulio Tremonti; Lucia editorialista de La Stampa, dalle cui pagine lancia fendenti anche contro quella parte della sinistra meno aperta al cambiamento; Lucia conduttrice di un programma-colloquio, un faccia a faccia che va in onda alle 14 e 30 passate su Rai 3 nel giorno festivo e che solo un pubblico molto affezionato può decidere di guardare posticipando di mezzo'ora la passeggiata o la gita della domenica pomeriggio. Michele, invece, è il condottiero della prima serata, quello del grande pubblico, degli inviati sul campo, dei servizi «impolverati» dalle fabbriche o dai campi di battaglia; quello della guerra santa contro la Casta; quelle delle inchieste contro i potenti; quello della crociata pro-magistrati.
Entrambi faziosi, con la differenza che spesso lei dissimula, mentre lui non fa nulla per nascondere la sua partigianeria per questa o per quella causa. Entrambi testardi, non potevano prima o poi prendersi a capocciate. Che questo sia accaduto sul tema della guerra nella Striscia di Gaza e del rapporto tra Israele e Palestina, argomenti che toccano le corde più profonde dell'intellighenzia gauchista, dà ancor di più il senso della distanza tra i due e, con loro, della distanza tra le sinistre che essi rappresentano. Da una parte una sinistra riformista che guarda realisticamente alla complessità degli eventi e che, dopo aver abbandonato l'antico atteggiamento di ostilità del Pci nei confronti di Israele, comprende anche le ragioni dello Stato ebraico ed è pronta a sostenerle, come ha fatto pubblicamente qualche giorno fa Piero Fassino; dall'altra parte una sinistra ancora legata mani e piedi al suo passato, alla scelta terzomondista di Berlinguer, alla considerazione di Israele come parte dello schieramento «imperialista» e per ciò stesso guerrafondaio, sfruttatore e colonialista.
Quale di queste due sinistre sia oggi prevalente è presto detto. Lo si capisce non soltanto dall'audience di Santoro, ma anche dalla scelta di cinque deputati del Partito Democratico di non partecipare alla manifestazione pro-Israele organizzata mercoledì sera davanti a Montecitorio: tale partecipazione - a detta degli onorevoli democratici - avrebbe potuto dare adito al pensiero di un loro sostegno acritico all'intervento israeliano a Gaza. Per questo, Lucia l'amica di Israele costretta ad abbandonare gli studi Rai per l'aggressione verbale di Michele il partigiano palestinese è un po' anche l'icona della sinistra che, nella lotta tra due visioni del mondo sempre più distinte e distanti, è destinata a soccombere.

sabato 17 gennaio 2009

DI PIETRO, cosi fan tutti?

Da La Stampa, a firma Riccardo Barenghi Titolo: “Così fan tutti?”

Ha chiesto giustamente che i magistrati indaghino a tutto campo, senza guardare in faccia parenti e amici. Così Antonio Di Pietro ha reagito ieri sera a quella che sembra una dura vendetta della Dea greca Nemesi, che compensava la gioia col dolore.
O se vogliamo prenderla meno alla lontana, possiamo citare Bettino Craxi quando, nel suo famoso discorso in Parlamento nel ’92, disse una frase che fu allora molto contestata, ovviamente dalla sinistra: «Così fan tutti». Ora si scopre che fra quei «tutti» potrebbero finirci anche parenti e collaboratori di quel personaggio che allora mise Craxi, il suo Psi, la Dc, molti imprenditori italiani, insomma tutta la Prima Repubblica, sotto lo schiaffo di Mani pulite. Uno schiaffo sacrosanto, ci mancherebbe altro.

E che però oggi ha un sapore paradossale vista la situazione giudiziaria in cui sono coinvolti il figlio del leader e altre persone che hanno gestito negli ultimi anni il partito di Di Pietro in Campania e in Molise, magari provenendo da altre forze politiche meno, diciamo così, cristalline dal punto di vista dell’etica pubblica. È ovvio, ma bisogna ribadirlo, che siamo solo all’inizio di un’inchiesta, ben lontani anche da una sentenza di primo grado. Ma politicamente parlando, se uno costruisce una carriera, un movimento, una forza politica, un’immagine personale sulla moralità, sulla trasparenza, sulla assoluta estraneità a qualsiasi rapporto con gli affari e gli affaristi, con la corruzione e le tangenti, insomma con tutto quello che ha devastato l’immagine e la credibilità dei nostri dirigenti politici da vent’anni a oggi (ultimo caso, il Pd), allora non può, anzi non deve assolutamente rischiare di scivolare su quel piano inclinato. Altrimenti perde tutto, il consenso, la fiducia e la sua capacità di parlare «pane al pane» alla gente che non ne può più della Casta. Diventa anche lui uno della Casta, invischiato come tutti gli altri in quel meccanismo perverso che ha combattuto da magistrato, ha contrastato da politico e che adesso rischia di divorarlo.

Di Pietro lo sa bene come sa bene che da domani gli sarà più difficile presentarsi in una qualche tribuna televisiva (magari da Santoro in compagnia dei suoi amici Travaglio e Beppe Grillo) e tuonare contro il malaffare della politica. Come farà a convincere i suoi elettori, attuali e potenziali, che lui non è «uno di loro» quando suo figlio e un suo stretto collaboratore vengono indagati? Cosa dirà a quel milione di persone che hanno firmato il referendum contro il Lodo Alfano? Quali spiegazioni darà a quei milioni di cittadini che hanno creduto nel suo antiberlusconismo inteso come lotta contro chi è l’emblema dell’intreccio perverso tra affari e politica? E anche se Di Pietro ne uscisse personalmente pulito, come ovviamente ci auguriamo, la sua immagine subirebbe comunque un colpo. Chi potrebbe più fidarsi di lui nel caso i magistrati appurassero che anche la sua Italia dei Valori (un nome che oggi suona stonato) si è comportata come tutti gli altri? Così fan tutti, appunto.

E la tragedia è proprio questa, al di là di Di Pietro. La sensazione netta che l’opinione pubblica ha ormai maturato è che non ci si può fidare più di nessuno, neanche di quelli che si sono presentati alla ribalta come i grandi moralizzatori. Significa che crescerà ancora il distacco dalla politica, aumenteranno coloro che non voteranno per nessun partito, si moltiplicherà il qualunquismo oggi denominato antipolitica. E la colpa non sarà certo dei cittadini disgustati ma di chi quel disgusto ha provocato, alla faccia dei tanto propagandati valori, questione morale, diversità, gente perbene e via dicendo. Ma se questo sarà il probabile esito, resta la domanda di fondo: è possibile fare politica, a livello nazionale e locale, ossia gestire la cosa pubblica, amministrare il Paese, le Regioni e le città, senza sporcarsi le mani con gli affari? Il che non vuole certo dire senza avere rapporti con costruttori, imprenditori, mediatori e quant’altro. Ma averli senza che, appunto, queste relazioni, assolutamente indispensabili in una società moderna, finiscano in bustarelle, raccomandazioni, favori, carriere personali. Insomma nella corruzione. Al momento, viste anche le vicende che riguardano il Partito democratico di Veltroni e la famiglia politica di Di Pietro, la risposta purtroppo è un secco no.

giovedì 15 gennaio 2009

QUANDO NON SI HA PIU' ARGOMENTI

Il pretesto sono le osservazioni di Fini sul voto di fiducia. Il pretesto sono gli emendamenti proposti dalla Lega per introdurre tasse nei confronti degli immigrati. Il pretesto è il fatto che Alitalia ha scelto Air France. Il pretesto è l’arma di chi non ha nulla di suo da proporre e da opporre a chi fa. E allora cerca di inventarsi trabocchetti, litigi, sgambetti per fermare chi procede e realizza.
Il pretesto è l’arma degli invidiosi, insieme alle dicerie, per aggiungere tonnellate di letame sulla strada dell’Italia che si rialza grazie al lavoro insieme serio, ponderato e inaspettatamente rapido del governo.

La realtà è il fatto che il governo ottiene la fiducia su un provvedimento contro la crisi di sostegno alle famiglie e alle imprese. Dopo che ha ottenuto di sistemare sicurezza, scuola, università, tolto l’Ici, creato la social card, messo in sicurezza i conti correnti degli italiani, raffreddato la crisi di proporzioni apocalittiche che rischiava di allargarsi tra la Russia e la Georgia. E senz’altro abbiamo lasciato indietro qualcosa.

Il provvedimento anticrisi consente di venire in soccorso con un bonus a chi più fatica ad arrivare alla fine del mese. Si dice: sono state dimenticate le famiglie numerose. Non è così. Intanto si è dato un sostegno alle persone più disperate e abbandonate: i pensionati soli con reddito basso: gli orfani e le vedove di cui parla il Vangelo. Intanto si è piantato un altro principio di politica sociale, che sarà duraturo, e potrà essere incrementato annualmente: trattasi degli assegni famigliari. Il lavoro del Parlamento (ripetiamo: il lavoro del Parlamento!) ha permesso di inserire tra le misure anti-crisi una innovazione antica. Trecentocinquanta milioni di euro che saranno infilati nelle buste paga nella misura del numero dei figli e delle persone a carico. Oltretutto questa risorsa non è un grosso bonus limitato a questa contingenza di crisi. Ma è stato inserito nella legge votata con la fiducia e sarà un cespite permanente e di certo incrementabile.

Le Commissioni riunite di bilancio e finanze della Camera hanno lavorato senza pause per quarantotto ore con sedute notturne protrattesi fino alle tre del mattino, in un clima di confronto, scontro, dialogo, promozioni e bocciature da parte dei relatori e del governo comunque interessante e positivo. Un metodo. Assurda dunque la pantomima lamentatoria delle opposizioni, fin troppo e purtroppo legittimato da un intervento (poco) istituzionale del presidente Fini, il quale ha voluto poi lealmente, tramite il portavoce, dare un significato puramente tecnico e non politico alle sue osservazioni a proposito di centralità del Parlamento.

La realtà contro i pretesti. Ad esempio. L’Iva sarà pagata dalle aziende quando la fattura sarà stata effettivamente quietanzata.
La realtà in corso d’opera. La giustizia e la sua riforma, giustizia civile plantigrada, strapotere del pm, intercettazioni a go go e loro diffusione contro l’onore e il diritto delle persone. Il ministro Alfano sta lavorando e ottenendo consensi sul metodo e sui contenuti. Anche il vicepresidente del consiglio superiore della magistratura, senatore Nicola Mancino, ha dato un contributo positivo. Cose mai accadute prima. E la sinistra sembra svegliarsi dall’incantamento amoroso nei confronti delle toghe cui essa aveva a suo tempo affidato il compito di distruggere gli anticomunisti, e che oggi minacciano di divorare il proprio padre politico.

La realtà è che il Partito democratico è un conglomerato gassoso in via di dissoluzione, dove i metodi delle intercettazioni sono fatti valere tra i suoi stessi membri (vedi le registrazioni poi – forse – distrutte delle conversazioni napoletane tra Rosa Russo Jervolino e il segretario provinciale del Pd, Nicolais).

La realtà è che Di Pietro e l’Italia dei Valori stanno rivelando l’immoralità costitutiva del partito dei moralisti, con arricchimenti misteriosi, compravendite immobiliari opache, soffiate di indagini, eccetera.

La realtà è che Rifondazione comunista si è rivelato, in perfetta continuità con la tradizione leninista e staliniana, un partito di cannibali, dove vengono divorati gli oppositori alla linea dominante e si licenziano i pochi dirigenti e giornalisti capaci di un minimo di razionalità come il direttore, anzi ormai l’ex direttore di Liberazione, Piero Sansonetti.

La realtà è Alitalia che è tornata a volare, e minaccia di farcela, ripulita di inutili fardelli e con un disegno industriale di crescita. La mossa di contrapporre Berlusconi agli interessi del Nord e della Malpensa è addirittura risibile. Semplicemente egli ha in mente il Paese intero, non una parte, e lo si vedrà sempre di più. La richiesta di porre un veto su Air France in assenza di qualunque altro partner internazionale capace di sganciare euro e una prospettiva globale è totalmente velleitaria. È il caso di ricordare che una Alitalia sana – ed è questo il processo avviato – porta benefici su tutto il sistema economico e valorizza qualsiasi infrastruttura aeroportuale, senza veti per la crescita di altri vettori.

Così vanno le cose oggi in Italia. Tutta (o quasi) l’informazione è in mano a chi dà voce ai pretesti e tace sulla realtà.
Ma la realtà è testarda, l’Italia con questo governo si sta rialzando, anzi vola.

mercoledì 14 gennaio 2009

LAVORO: ANCORA DATI NEGATIVI IN BASILICATA DA RILEVAZIONE ISTAT

“Sebbene la rilevazione sulle forze lavoro condotta dall’ Istat, per il periodo giugno-settembre, sia solo parzialmente influenzata dagli effetti della crisi, che inizia a manifestarsi proprio a ridosso del terzo trimestre, i dati per la Basilicata diffusi dall’istituto di statistica indicano un’ulteriore crescita del numero dei disoccupati lucani, sia pure con la tradizionale” rilevazione statistica che non corrisponde alla realtà (tasso di disoccupazione 11,2% contro il precedente 8,9%) e un ulteriore aumento di persone in cerca di prima occupazione (più 6 mila unità in un anno). Il leggero aumento di 2 mila unità tra gli occupati (201 mila unità al terzo trimestre 2008 contro le 199 mila unità del terzo trimestre 2007) è deludente specie se raffrontato all’incremento della forza lavoro effettiva di 8 mila unità avvenuto nel giro di un anno”. E’ il commento del segretario generale regionale della Basilicata della Uil Michele Delicio per il quale “i nuovi segnali negativi che provengono dal mercato del lavoro dovrebbero scuotere i partiti alle prese ancora con una crisi politica alla Regione sempre più incomprensibile ed irresponsabile. L’aumento percentuale della disoccupazione, rispetto allo stesso periodo del 2007, malgrado sia ancora contenuto, va anche letto parallelamente alla definitiva battuta d’arresto - continua - registrata dal tasso di occupazione, che si ferma in Basilicata sotto quota 51%. Per la prima volta in dieci anni -sostiene il segretario della Uil - si arresta la crescita dell’occupazione, aumenta il tasso di disoccupazione, aumenta il numero di persone in cerca di occupazione, aumenta il ricorso alla cassa integrazione così come aumentano le richieste di finanziamento per gli ammortizzatori sociali in deroga. Inoltre - sottolinea - diminuisce anche la “qualità” dell’occupazione dipendente, caratterizzata da un incremento del lavoro a tempo parziale, che nella quasi totalità dei casi ha riguardato il cosiddetto “part-time involontario”, così come è cresciuto il ricorso al lavoro a termine. Proprio la lettura di questi ultimi dati - conclude Delicio - congiuntamente agli effetti negativi che la crisi finanziaria sta trasferendo all’economia reale ed al nostro mercato del lavoro, rendono non più rinviabile la messa a regime di un robusto ventaglio di strumenti a tutela del reddito di quelle fasce di lavoratori più deboli e che saranno quelle più esposte agli effetti deleteri della crisi”.

lunedì 12 gennaio 2009

Continua la crisi in Valbasento

sabato 10 gennaio 2009

DOPO 4 ANNI LE PAROLE SONO FATTI O ANCORA PAROLE? QUALCUNO SI E' ACCORTO DI QUESTI 22,83 MILIONI DI EURO?

Comune di BERNALDA Provincia di Matera
Il Sindaco
COMUNICATO del 16.02.2008
FATTI NON PAROLE!
Nell’ambito dell’attività amministrativa nei primi 45 giorni dall’inizio dell’anno si sono conseguiti molteplici obbiettivi:
In questi giorni è stato presentato il progetto di riqualificazione della zona ex macello che prevede la realizzazione di una grande piazza con auditorium per 800 persone. Importo finanziato di €. 2.500.000, si prevede di iniziare i lavori entro sei/otto mesi.
Sono stati consegnati i lavori per il ripristino della viabilità rurale delle strade ex Alsia, per un importo finanziato di €. 250.000.
Si sono appaltati i lavori per la costruzione della piazzola per la raccolta dei rifiuti differenziati ed ingombranti in zona PIP;
Si è effettuato l’appalto per il ripristino dell’impiantistica sportiva a Bernalda e Metaponto per un importo finanziato di €. 120.000;
Si sta concludendo l’iter dei pareri per l’appalto di opere di riqualificazione al Lido di Metaponto. Importo finanziato €. 250.000;
Si è in attesa dell’erogazione del finanziamento di €. 250.000 per opere relative alla sicurezza stradale a Bernalda e Metaponto, progettate dall’UTC ed approvate dalla Regione Basilicata.
Si sta redigendo il progetto per la raccolta differenziata dell’ambito metapontino per un importo finanziato di €. 3.540.000 in cui il Comune di Bernalda è capofila. Il progetto sarà attuato entro l’estate 2008.
A giorni ci sarà l’inizio dei lavori per la riqualificazione delle strade e marciapiedi delle zone PEEP Matine Angeliche e Bernalda Nuova. Importo finanziato di €. 300.000;
Per il completamento del recupero del Castello di Bernalda l’Amministrazione Comunale ha ottenuto due finanziamenti di €. 800.000 + 1.400.000. Il progetto del primo lotto è stato presentato e si è in attesa dell’affidamento del progetto del secondo lotto. L’inizio dei lavori del completamento finale è previsto per l’estate 2008.
Si stanno eseguendo i lavori per il ripristino delle opere pubbliche (strade rurali ed urbane) nel nostro territorio danneggiate dagli eventi alluvionali del novembre 2004. Per la viabilità rurale si è al 70% di avanzamento lavori, per le strade a Metaponto si è all’80% dei lavori, mentre per la viabilità urbana al Centro Storico si è al 30% dei lavori, per un importo finanziato di €. 4.000.000. Si prevede di completare tali lavori entro la fine di giugno 2008.
L’Amministrazione Comunale sta lavorando ad un progetto per il rifacimento della bitumazione delle strade urbane di Bernalda e dei marciapiedi per un importo da finanziare di €. 1.500.000. Si prevede di iniziare i lavori entro l’estate 2008.
In un incontro a Potenza fra il Sindaco ed i vertici dell’ANAS si sono avute assicurazioni circa il finanziamento del sottopasso ferroviario (circa un milione di euro),che collegherà Bernalda a Marconia. Infatti nello stesso pomeriggio i tecnici dell’Anas hanno avuto a Bari un incontro operativo con i tecnici delle FF.SS. per definire gli ultimi accorgimenti utili a definire la progettazione esecutiva al fine di procedere all’appalto dei lavori. Si prevede che l’inizio lavori avverrà prima della fine del corrente anno;

nello stesso incontro con il Capocompartimento ANAS il Sindaco ha sollecitato:
il completamento delle opere accessorie e di completamento dello svincolo a piani sfalsati di Bernalda. Si è ricevuto risposta che a giorni partiranno i lavori per l’illuminazione dello svincolo, in quanto lavori già appaltati. Inoltre si è avuto assicurazione che si procederà a breve alla bitumazione della strada nel PIP danneggiata durante l’esecuzione dei lavori per la costruzione dello svincolo;
l’esecuzione del completamento della complanare (lato AGIP) al fine di collegarla con la S.P. 175, così come si è ottenuto, dopo molte insistenze da parte dell’A.C., per la complanare lato Antiquarium;
la realizzazione di accessi “comodi” per le attività economiche che si affacciano sulla SS. 106, ricercando le soluzioni tecniche più idonee al fine di conseguire tale risultato;
la realizzazione della bitumazione di una strada che collega la Jonica con la Basentana, passando per l’Agrobios e Pantanello, in modo da avere una viabilità di servizio adeguata nel caso, in situazioni di emergenza, lo svincolo a piani sfalsati fra la Jonica e la Basentana fosse inibito alla circolazione;
l’accelerazione dei lavori dello svincolo Jonica/Basentana e la conclusione delle opere di collaudo dei tre svincoli ultimati (Pantanello, SP 175, Bradano) in modo da aprirli alla circolazione prima di Pasqua.
Per lo svincolo Jonica/Basentana si è effettuato un sollecito diretto alla Ditta esecutrice dei lavori in modo da poterlo aprire alla circolazione entro fine maggio, ciò al fine di non produrre ricadute negative sull’economia degli imprenditori turistici di Metaponto. Per tutte queste questioni si sono avute garanzie da parte dei vertici dell’ANAS.
Al fine di chiudere il cerchio della programmazione viaria con altri Enti interessati, l’Amministrazione Comunale è intervenuta con insistenza ottenendo:

a) dalla Provincia di Matera
la delibera di G.P. n° 7/2008 con la quale si è approvato e finanziato per €. 100.000 un intervento per il miglioramento del collegamento fra lo svincolo sulla Basentana per Bernalda e la strada provinciale per Marconia. Si stanno effettuando le procedure per l’affidamento dei lavori;
la convocazione di una riunione fra Provincia ed i Comuni di Bernalda e Pisticci per inserire nelle priorità del Piano provinciale di viabilità il collegamento veloce e diretto fra Marconia e Bernalda, proseguendo per la provinciale per Matera;
l’inizio dei lavori finanziati per € 1.050.000 relativi all’adeguamento della strada provinciale Bernalda/Matera. Tali lavori comportano il miglioramento di 6/7 curve pericolose e la bitumazione dei tratti stradali disconnessi;
la bitumazione della strada provinciale SP 175 dal bivio per la Jonica sino alla stazione di Metaponto. I lavori partiranno a breve.
b) dalle Ferrovie dello Stato, in forza di un accordo stipulato nel 2001,
il progetto della strada complanare alla linea ferroviaria dalla stazione ferroviaria di Bernalda verso Metaponto (importo lavori finanziato di circa un milione e mezzo di euro). In tal modo ci sarà la possibilità di un facile accesso ai fondi rurali ed il miglioramento della sicurezza con l’eliminazione dei passaggi a livello incustoditi;
l’esecuzione del raddoppio del sottopasso ferroviario alla stazione di Metaponto in modo da renderlo percorribile dai pedoni e ciclisti che, in sicurezza, potranno raggiungere il Lido di Metaponto partendo dal Borgo.

Anche le sinergie fra A.S.L. 4 e Amministrazione Comunale hanno avuto l’esito desiderato. Infatti sono stati appaltati i lavori per l’ampliamento e la ristrutturazione del fabbricato che ospita il Poliambulatorio di Bernalda. A giorni partiranno i lavori che dovrebbero concludersi entro la fine del corrente anno.
L’A.C. ha sostenuto con forza negli anni scorsi le richieste dell’ASL 4, facendo stanziare un ulteriore finanziamento dalla Regione necessario alla realizzazione dell’opera (€. 300.000);
Con la Direzione di Acquedotto Lucano si è iniziato il confronto per giungere nei prossimi mesi alla progettazione per il rifacimento delle reti idrico/fognarie a Metaponto e Bernalda per un importo finanziato di €. 4.220.000.
Si prevede che i lavori avranno inizio entro i prossimi sei mesi.
Siamo nella fase conclusiva dei pareri per il Piano d’Ambito del Bradano.
Si prevede che l’adozione del Piano possa avvenire entro 60 giorni. Tale pianificazione, assieme alla Lottizzazione “Torremare”, porterà sviluppo e ricaduta occupazionale a tutto il territorio. Infatti sono previste migliaia di residenze turistiche e decine di strutture ricettive con possibilità di lavoro per la nostra imprenditoria.

FATTI, NON PAROLE !
Il Sindaco Francesco RENNA

giovedì 8 gennaio 2009

PD - SINDACI ROSSI E SPIONI


Domanda (retorica): ve l'immaginate se della sceneggiata napoletana orchestrata dal sindaco Iervolino con la registrazione dell'incontro con il commissario del Pd Nicolais sulla formazione della nuova giunta, fosse stato protagonista un sindaco del Popolo della Libertà?
Ve l'immaginate se questo episodio di spionaggio da Quartieri Spagnoli avesse coinvolto, che so, il sindaco Moratti o il sindaco Alemanno con i rispettivi interfaccia di partito?
Vi immaginate cosa si sarebbe scatenato di commenti, di denunce, di dichiarazioni allarmate sulla tenuta della democrazia in Italia, sul sistema spionistico malavitoso instaurato dal centro destra, e chi più ne ha più ne metta?

In effetti, c'è poco da immaginare: sarebbe stato un fiume in piena di indignazione. E diciamolo, sinceramente, ci sarebbe stato in effetti abbondantemente da indignarsi. Perchè, se un sindaco di una grande città arriva a registrare quasi certamente di nascosto un vertice con i maggiorenti del maggior partito di giunta, significa che il degrado della politica è arrivato a un punto intollerabile. Significa che quel sindaco, quella giunta, quel sistema devono andare a casa rapidissimamente per consentire alla gente di votare, di scegliere subito una nuova classe dirigente. Siccome è capitato a loro, titolari della cattedra universitaria di indignazione e affini, le reazioni sono state ridotte, ovattate. Ovviamente.

Il che non toglie che ci si trovi di fronte a un fatto che non ha certo rilevanza penale, ma una penosa e clamorosa, questo sì, rilevanza politica. Un fatto che testimonia di un partito che non solo non ha i titoli per candidarsi alla guida del paese, come del resto gli elettori hanno abbondantemente certificato. Non solo non ha i titoli per porre sul tavolo della politica nazionale il tema della questione morale, come ha cercato di fare fino a qualche mese fa prima che esplodere la catena di scandali che ha coinvolto varie amministrazioni di sinistra; e come in fondo cerca ancora di fare continuando a ritenere queste vicende fatti isolati, episodici, e non parte di un sistema evidentemente degradato.

Non solo non può fare tutto ciò, ma deve, dovrebbe avviare al proprio interno e nei confronti dell'opinione pubblica una serissima autocritica, e una ancor più seria opera di pulizia. Esattamente quanto non fa Tentenna-Veltroni che continua a dichiarare che il Pd non è il “partito dei cacicchi locali”.
Peccato che siano proprio i cacicchi locali, come si vede, che comandano nel partito, con i loro registratori, i loro ricatti, i loro diktat che dalla periferia paralizzano il centro. Ammesso che questo non sia già abbondantemente paralizzato di suo.

Tangenti/Il sindaco D’Alfonso rischia l’arresto
Si complica la situazione al Comune di Pescara. Politicamente e legalmente. Il ritiro delle dimissioni da parte del sindaco, Luciano D’Alfonso, indagato nell’ambito dell’inchiesta su tangenti negli appalti pubblici, ha, infatti, aperto nuove polemiche, anche di carattere etico, e nuovi scenari. D’Alfonso, al momento, è un normale cittadino.
Ha revocato, sì, le dimissioni, ma ha inviato un certificato medico che conferma la sua impossibilità a governare la città per motivi di salute. Circostanza, questa, che ha impedito l’arrivo di un commissario in Municipio, offrendo nel contempo a D’Alfonso la possibilità di ricandidarsi alla poltrona di primo cittadino alle elezioni anticipate d’inizio giugno. Ma la Procura di Pescara intende chiarire la questione.
Il procuratore capo, Nicola Trifuoggi, sta esaminando la documentazione presentata da D’Alfonso sull’autosospensione per motivi di salute, allo scopo di valutare l’ipotesi di un “arresto-bis”. Motivo, reiterazione del reato. Il certificato sanitario sarà esaminato da un consulente nominato dal pm Gennaro Varone, titolare dell’inchiesta, o direttamente dal gip in sede di incidente probatorio. Ciò che la Procura di Pescara intende valutare è la veridicità della malattia di D’Alfonso.

I SINDACI SENZA VERGOGNA

Ci eravamo lasciati, prima delle feste, con un Walter Veltroni che, bersagliato da una lunga catena di “incidenti” giudiziari, declamava orgogliosamente il diritto del Pd a non ricevere lezioni di morale da nessuno, tanto meno dal centrodestra. Ci ritroviamo, dopo le feste, con un sindaco di Pescara che si dà malato per evitare il commissariamento del Comune e con quello di Napoli che si auto-intercetta e registra di nascosto colloqui politici. Due episodi ai limiti del surreale, a mezza strada tra Totò e Alberto Sordi, che possono anche far sorridere, ma che sostanzialmente hanno una cifra comune: quella dell’inganno e del malcostume politico.
Se nel caso di Napoli si tratta di vicenda tutto sommato interna al Pd, l’episodio di Pescara è invece molto più grave sotto il profilo istituzionale, perché a interessi personali e di partito è stata piegata con un sotterfugio una legge dello Stato. Così Luciano D’Alfonso, ritirando le dimissioni e nel contempo presentando un certificato medico, ha evitato lo scioglimento del consiglio comunale: temporaneamente, si spera, visto che l’opposizione si prepara a presentare le dimissioni in blocco, rendendo inutile lo stravagante stratagemma.
Quel che più colpisce, nella vicenda pescarese, sono le tiepide reazioni nel mondo dei media e all’interno del Pd. Il sindaco che si dà per malato (e continua peraltro a percepire lo stipendio) viene accreditato dal ministro ombra della giustizia del suo partito come persona “con grande senso istituzionale”, mentre altri parlano di “colpo di genio”. I grandi “media” nazionali trattano la questione con condiscendenza, quando non con velata simpatia per questa “furbata”. Pensavamo finora che i falsi certificati medici attenessero soltanto al mondo del lavoro, soprattutto quello dello Stato. Contro i dipendenti “fannulloni” la magistratura si muove coerentemente con avvisi di reato per truffa. Per un sindaco che marca visita, non c’è né magistratura né ministro Brunetta che tenga. Perché non esiste il reato di vergogna.

lunedì 5 gennaio 2009

VORREI.... "UN ALTRO MONDO" per il mio paese e per la Basilicata

Come ogni fine anno, e come per altre due o tre volte, nel corso dell’anno, mi arriva a casa il giornale di informazione al cittadino di un paese lontano, ma a me vicino per via di un amico che da oramai quasi 30 anni mi tiene informato di ciò che accade nella sua città.
Si chiama “Sesto Calende Informazioni – il periodico del cittadino”.Da Sesto Calende, in provincia di Varese, il giornale percorre oltre mille chilometri per raggiungermi a Bernalda.
Ogni volta, quando arriva, comincio a prepararmi a quelli che saranno i sentimenti che, di pagina in pagina, in un crescendo vorticoso tumulto, proverò. E già li conosco.
Sono anni che mi accompagnano nella lettura, nello scorrere di quelle pagine, nell’attraversare con l’immaginazione, le strade, i quartieri di questo lontano paese. Per lontano intendo quello che è distante sì fisicamente, ma soprattutto culturalmente e forse anche economicamente.

Rabbia, delusione, sconforto, speranza, indignazione, invidia, rassegnazione si accompagnano a un malessere quasi anche fisico per quel confronto tra due paesi, tra due tradizioni, due culture che mi spinge purtroppo a constatare volta per volta la sconfitta tra la nostra realtà e quella di un “altro mondo”. Una visione del bene comune, un approccio alla politica, alla partecipazione, al confronto, al dialogo, all’informazione che purtroppo non ci appartiene, appunto un “altro mondo”.Eppure le similitudini appaiono tante: quasi lo stesso numero di abitanti, amministrazioni prima di sinistra e poi di centro-sinistra, la squadra di calcio e quella di pallavolo, da noi la pallacanestro da loro la canoa, da noi il mare da loro il lago, qui il coro parrocchiale lì il corpo musicale e poi gli scouts, il museo, la pro-loco, le associazioni di volontariato e quelle sportive, da noi i reduci di guerra da loro i partigiani. Eppure, un “altro mondo”.
Ad esempio la Biblioteca Comunale, aperta tutti i giorni fino a sera e al sabato mattina, è uno dei posti più frequentati, è il fulcro culturale della città. Si organizzano dibattiti, incontri con scrittori, poeti, serate a tema, laboratori creativi per bambini e adulti, si tengono corsi serali di cucina, di teatro, di taglio e cucito, ecc..; un lungo elenco. In questo “altro mondo”, c’è il dopo del lavoro, c’è il dopo della cena, c’è la sera. Da impegnare in modo diverso.
Non solo la riunione nel partito, nell’associazione, nella parrocchia, ma anche l’incontro culturale, il dibattito, la conferenza, la serata di lettura, un “altro mondo” che ha tempi diversi dai nostri, e dove non si tiene il consiglio comunale al mattino così che nessuno possa parteciparvi, ma alle 20,30 o alle 18,30, dove non si comunica con i cittadini nelle ore più comode per gli assessori o per il sindaco, ma quando maggiore è la “partecipazione”. A proposito, in questo strano “altro mondo” c’è addirittura l’Assessore alla comunicazione e partecipazione.
Ma, come facilmente si può intuire, c’è dell’altro.

I Comitati di Quartiere, il Consiglio Comunale dei Ragazzi, il Difensore Civico, i Referendum Consultivi, il Foglio della Giunta che si pone come obiettivo quello di informare il cittadino in tempo quasi reale sulle delibere più significative, le Newsletter per chi utilizza internet informano sul mondo giovanile, su manifestazioni ed iniziative socio-culturali, su ordinanze, bandi, o.d.g. del Consiglio Comunale, scadenze tributi, lavori in corso, sulla raccolta differenziata ecc..
Un “altro mondo” che stranamente si preoccupa non di nascondersi o di sottrarsi al confronto anzi, facendo esattamente il contrario.
E’ alla continua ricerca del coinvolgimento e del sostegno dei cittadini ed è seriamente preoccupato quando ciò non avviene.
Alla presentazione della iniziativa il Foglio della Giunta e del perché di un nuovo strumento di informazione, in aggiunta a -Sesto Calende Informazioni-, si afferma: “Ciò che è in gioco è la partecipazione del cittadino”. Proprio “altro mondo”.
Una comunità, nella quale ci si confronta anche duramente in campagna elettorale, ma poi, nei rispettivi ruoli di maggioranza e minoranza, si lavora per il bene comune.
A quella che viene chiamata minoranza, cioè quella lista o liste che hanno ottenuto meno voti alle elezioni, e non opposizione, vengono garantiti spazi sul periodico di informazione al cittadino e loro rappresentanti vengono inseriti nella stessa redazione. Un “altro mondo”.
Di questo “altro mondo”, negli anni addietro, ho tentato di rendere partecipi alcuni miei amici che a vario titolo e peso avevano a che fare con le amministrazioni comunali che si sono susseguite le une alle altre senza che, in alcuni casi, nemmeno ce ne accorgessimo.

Quando hanno lasciato il segno è stato perché caratterizzate dal “botto”.
In un caso, fu dovuto a nuove idee e a una classe politica rinnovata che però beneficiò di un particolare momento nel quale furono varate nuove per il trasferimento diretto di fondi dallo Stato ai Comuni.
In un altro caso, fu dovuto alla stagione dello sperpero e dell’economia “auto-propulsiva” che attese invano il ripianamento dei debiti, contratti senza copertura finanziaria, da parte del Governo Centrale con la conseguente “dichiarazione di dissesto”.
Ma i tentativi di introdurre anche a Bernalda modelli positivi, che però sarebbero risultati “copiati” da altri, non ha mai incontrato il favore dei nostri rappresentanti nelle istituzioni locali.
Mi riferisco in particolare ai due interventi che più di ogni altro mi sembravano utili per la nostra comunità: l’informazione e la raccolta differenziata dei rifiuti.
Per entrambi il mio interessamento è datato nel tempo, mi riferisco a molti anni fa.
Per l’informazione il mio interesse era sfacciatamente di parte, un autentico chiodo fisso, avendo trascorso numerosi anni come Direttore e dietro ai microfoni di Radio Libera Cento, occupandomi di radiogiornale e della conduzione di trasmissioni sull’approfondimento di notizie di attualità.
Negli anni della radio fu difficile far digerire l’intrusione di un mezzo di informazione nei cosiddetti luoghi del potere, ma riuscimmo comunque a regalare forse una delle pagine più importanti per la partecipazione della nostra comunità alla vita politica: la diretta delle sedute del Consiglio Comunale.
Centinaia di radio sintonizzare, centinaia di bernaldesi ad ascoltare gli interventi del consigliere al quale avevano dato mandato a rappresentarli attraverso il voto, oppure la brusca interruzione da parte di che non condivideva la proposta in discussione, chi faceva sfoggio di capacità oratorie, chi si limitava ad approvare in silenzio, insomma tutti all’ascolto di quello che proprio in quegli istanti stava accadendo, di ciò che veniva dibattuto e approvato.
Ci fu addirittura chi propose la diretta radiofonica persino delle riunioni di Giunta e anche chi mi accusò della propria sconfitta elettorale, ma questa è un'altra storia.
Così come è un'altra storia la fine dell’esperienza della nostra e di moltissime altre radio libere in Italia.
In più occasioni, fornii copie di Sesto Calende Informazioni per prendere spunti e suggerimenti e dotare anche Bernalda di un foglio di informazione che potesse entrare nelle case di tutti i cittadini, per tentare di ridurre la distanza che già allora allontanava sempre di più gli elettori dai loro rappresentanti, per tentare di ridare senso alla parola “partecipazione”.
Analogo discorso per la raccolta differenziata.
Alcuni anni fa proprio in questo periodo, con la pubblicazione del numero di fine anno di Sesto Calende Informazioni, in allegato, mi arriva il calendario del nuovo anno.
Un calendario singolare che non avevo mai visto.
C’erano sì tutti i mesi, tutti i gironi, le domeniche e le festività segnate in rosso, ma in più, nella settimana, comparivano fasce colorate: azzurro, verde, giallo e negli anni successivi anche il marrone e l’arancione.
Si dava modo ai cittadini di conoscere quando e quale tipo di rifiuto sarebbe stato raccolto dagli addetti del Comune nel “porta a porta” di quel determinato giorno dell’anno.
Anche in questo caso fornii il materiale per prendere spunti e suggerimenti, ma gli anni sono passati e loro, i sestesi, differenziano con percentuali che noi per il momento possiamo solo sognare.
Chissà per quanto tempo ancora la differenziata resterà solo un enunciato, visti i deludenti risultati ottenuti, anche perché il più delle volte finisce tutto nello stesso calderone.
A proposito, è singolare vedere un addetto al ritiro del vetro alla domenica mattina che, dopo aver faticato a raccogliere tutto questo ben di Dio da riciclare, lo scarica direttamente nel cassonetto indifferenziato.
Roba dell’altro mondo!
Mentre io vorrei per il mio paese “un altro mondo”.
Non l’isola che non c’è, quella tante volte sognata da bambini, ma la realtà fatta di concretezza, del giusto pragmatismo di una illuminata visione di sviluppo che può nascere solo attraverso lo scambio delle idee, delle informazioni e con il costruttivo contributo collettivo.
Un paese dove la partecipazione sia un diritto tutelato, ma anche un dovere, dove possano essere offerte occasioni di crescita culturale, sociale, economica.

Un paese “illuminato” dove ai bambini venga garantito da subito un futuro migliore, ai giovani che non volessero accettare la sfida di provare ad diventare cittadini del mondo, prospettive di collocazione lavorativa all’interno del proprio territorio, agli adulti la possibilità di vivere con serenità il proprio tempo, di conoscere che esiste un'altra possibilità che esiste davvero “un altro mondo” e agli anziani venga offerta l’occasione per rendersi utili.
Che possa disporre delle migliori intelligenze per produrre benessere collettivo, senza secondi fini, senza alcun lucro o altro ritorno se non quello della riconoscenza.
Un paese attento ai bisogni dei singoli e che rispetti i tanti.
Che non sia condizionato dal “partito dei tecnici”; non solo una fabbrica di progetti molto spesso inutili, ma che collettivamente possa decidere verso dove indirizzare la capacità e la forza progettuale esistente, verso dove investire le risorse, anche umane. Un paese capace di scrollarsi dalla sudditanza alle idee preconfezionate, capace di mettersi in discussione, di verificare le scelte compiute e se fatte in nome degli interessi di bottega, di intrecci poco chiari, capace di fare luce e di porre un freno capace di tornare a rivestire il ruolo del protagonista e del progettista del proprio futuro.
Che scopra che dopo il lavoro, dopo la cena, c’è la sera ricca di occasioni di incontro. Un paese che discuta, che si confronti, che non abbia paura di chi ha opinioni diverse o di chi proviene da culture diverse.
Che sappia difendere le proprie radici, che con orgoglio si riappropri del passato, che sappia creare le sinergie tra le istituzioni, la scuola, la chiesa, i partiti, le organizzazioni sindacali e di categoria, le associazioni di volontariato, sportive, culturali, che trovi la forza per reagire all’esproprio delle risorse naturali opponendo le giuste rivendicazioni in termini di ristoro economico e non solo.
Mare, spiagge, monti, acqua, fonti di acqua minerale, giacimenti di petrolio e di gas naturale, ma anche agricoltura, allevamenti, artigianato, turismo; in Basilicata abbiamo le risorse per alzare la voce per farci sentire, per essere protagonisti delle scelte.
Non più decisioni prese da pochi intimi, non più la svendita da parte di comitati d’affare, ma la condivisione delle scelte.
Non più politici di ventura che appaiono solo in campagna elettorale a portare via voti che invece potremmo utilmente utilizzare per eleggere nostri rappresentanti, non più politici a vita, non più scandalose indennità di carica per consiglieri e assessori.
Per compiere il salto di qualità, per vivere una nuova stagione il percorso sarà faticoso, bisognerà produrre uno sforzo intellettuale collettivo.
Anche dei partiti.
Possono fare molto, basterebbe un moto d’orgoglio, uno scarto per divincolarsi, non più solo marionette manovrate da quei pochi burattinai che dall’alto promettono miserabili briciole, proporre la centralità della questione morale nell’azione politica. Anche della Chiesa.
Può spingere al cambiamento, all’inversione di rotta, alla presa di coscienza che la politica può essere, anzi deve essere un’autentica missione.
E anche della Scuola.
Un apporto importante; può contribuire con propri laboratori di idee e di progetti al coinvolgimento degli insegnanti, degli alunni e delle famiglie.
Vorrei solo questo……… un “altro mondo”.

Pio Risimini
Bernalda, 31.12.2008