pdl bernalda popolo della libertà bernalda matera pdl bernalda metaponto politica bernalda: 01/11/10 - 01/12/10

martedì 23 novembre 2010

INTERPELLANZA SULLE SOCIETA' DI MUTUO SOCCORSO

Le Società di Mutuo soccorso svolgono in Lucania un ruolo fondamentale nelle rispettive comunità locali, a sostegno dello stato sociale che nella cultura. Oggi ho depositato un’interrogazione all’attenzione del Presidente De Filippo, chiedendo i motivi del ritardo dell’applicazione della Legge Regionale n. 2 del 2010 “Tutela del patrimonio e dei valori storici, sociali e culturali delle Società di Mutuo Soccorso”. Reputo che sia stato un contributo normativo importante, un riconoscimento per questi sodalizi che nel XIX secolo hanno supplito alla carenza dello stato sociale ed aiutato quei lavoratori in difficoltà economiche. Un riconoscimento doveroso e sicuramente tardivo a questi sodalizi che in Basilicata, nel corso della storia, hanno contribuito alla tutela ed all’emancipazione delle classi disagiate e che ora con l’evolversi della società hanno integrato la loro azione anche verso le nuove professioni, la cultura e l’assistenza sanitaria integrativa.
La Legge 2/2010 prevede l’Istituzione del Centro per lo studio e la documentazione delle Società di Mutuo Soccorso, che deve svolgere la promozione delle finalità richiamate dalla stessa legge; inoltre prevede l’erogazione contributi sia in conto capitale che in conto interessi in favore delle SOMS. Per l’anno corrente il fondo stanziato avrebbe dovuto ammontare a euro 205mila, scrivo dovrebbe, poiché – pur essendo la normativa stata approvata a gennaio c.a- la Regione Basilicata non ha assunto nessun impegno finalizzato alla sua attuazione.
Ho appreso direttamente dai rappresentanti delle diverse Società Operaie, che in possesso dei requisiti previsti dalla normativa, hanno presentato la regolare domanda, indirizzata al Presidente della Giunta Regionale per usufruire degli interventi previsti, riguardo all’acquisto, al recupero e all’utilizzo sociale degli immobili, degli arredi e dei beni culturali di proprietà o in uso perpetuo di codesti sodalizi, nonché la promozione di iniziative di carattere mutualistico, ma con sorpresa, nonostante gli impegni presi dalla precedente Giunta De Filippo, hanno di fatto scoperto che ad oggi non sono mai state devolute le somme previste. Reputo che sia doveroso che la Giunta Regionale intervenga celermente a sanare questa situazione incresciosa, o viceversa dichiari chiaramente che la Legge 2/2010 è tutto uno scherzo.

Potenza 23/11/2010
Gianni Rosa

domenica 21 novembre 2010

NON SI RISOLVONO LE CRISI CON GLI OSSERVATORI

Un altro osservatorio è in arrivo! OSSERVATORIO PER L'EDILIZIA dopo l'OSSERVATORIO PER L'EROSIONE DELLA COSTA
DAL 2008 a oggi, in Basilicata, sono complessivamente cinquemila i posti di lavoro persi nel settore dell’edilizia, con 700 imprese chiuse o fallite e un ricorso alla cassa integrazione aumentato del 120 per cento nei primi dieci mesi del 2010. I dati sono stati diffusi oggi, a Potenza, nel corso del convegno «La crisi dell’edilizia: cosa non è stato fatto?», organizzato dalle segreterie regionali di Filca-Cisl, Fillea-Cgil e Feneal-Uil, a cui hanno partecipato l’assessore regionale alle infrastrutture, Rosa Gentile e il segretario nazionale della Filca-Cisl, Domenico Pesenti. Nel corso dell’incontro si è parlato anche dell’istituzione di un Osservatorio regionale sulle opere pubbliche, su cui c'è stato il giudizio positivo dell’assessore.
A Bernalda, a soli 5 anni dall'approvazione del Regolamento Urbanistico , si pensa già ad un nuovo piano struturale che venga in soccorso al fallimentare Regolamento Urbanistico, che ha miseramente fallito in scopo e attuazione. Nessuna delle nuove zone in ampliamento ha visto una attuazione. Le zone Prod per circa 40 ettari , ferme al palo. Le tre zone residenzali di nuova espansione , ne adottate ne progettate. Il piano operativo del centro storico ancora congelato. Le innumerevoli areee complesse non risolte .
Edilizia e imprese del settore chiuse e inattive ... Sviluppo mancato e miseria perequativa i risultati di uno strumento urbanistico inadeguato.

venerdì 19 novembre 2010

Scuola di restauro: traguardo per Matera



Si firmerà oggi una convenzione tra il Ministero dei beni culturali, la Regione Basilicata, il comune di Matera e la fondazione Zetema per l´istituzione nella città di Matera della sezione distaccata della Scuola di Alta Formazione e Studio dell´Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro". Ne ha dato notizia il ministro Sandro Bondi al sottosegretario all´istruzione, Guido Viceconte e al sen. Cosimo Latronico che in questi mesi lo hanno impegnato sull´argomento perché la città dei Sassi ottenesse questo importante riconoscimento per il quale il Pdl di Matera si era significativamente attivato. "Nei prossimi due mesi - ha commentato il senatore Latronico - il ministro si impegna ad emettere apposito decreto. Si tratta di un traguardo importante per la città e per la regione Basilicata che premia lo sforzo di tutte le istituzioni chehanno lavorato a questo obiettivo, prima fra tutte la fondazione Zetema ed il suo presidente avv. Raffaello De Ruggieri".


giovedì 18 novembre 2010

IL CARROZZONE ARBEA

Era nelle previsioni che il Dott. Andrea Freschi sarebbe stato “nominato” direttore di quel carrozzone regionale conosciuto come Arbea; il 25 Ottobre ha ricevuto questo incarico ben retribuito. Nessuna sorpresa, nessun colpo di scena, area di competenza professionale “Partito Democratico”. Era nelle previsioni che qualche trovata sarebbe stata inventata per creare qualche utilità fittizia all’Ente sub regionale Arbea, non certo per salvaguardare i dipendenti – pericoli non corrono-; non certo per salvaguardare gli interessi degli addetti all’agricoltura; ma solo esclusivamente per mantenere in piedi uno strumento di filiera elettorale e un parcheggio per qualche nomina di stampo partitico.Nessun nobile scopo nella delibera 1723 del 2010, “oggetto: approvazione della convenzione tra l’Agenzia delle erogazioni in agricoltura ( AGEA), Regione Basilicata e ed Arbea per i pagamenti del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013”. Ovvero facciamo finta di nulla, dimentichiamo il passato, specie quello recente di ARBEA, che ha fallito il suo ruolo di ente pagatore, declassata anche dal Ministero delle Politiche Agricole per non aver adempiuto al ruolo.Storia nota, non voglio ritornarci. Ma ai giochi di prestigio della maggioranza di centrosinistra non c’è limite e neanche decenza. La data di questa delibera è del 22 ottobre 2010, e chi ha un pizzico di attenzione conosce la “magia delle delibere retroattive”, un trucco troppo spesso utilizzato. Leggendola con attenzione si percepisce l’arroganza di un Governo Regionale che crede di poter fare tutto, di gestire tutto anche violando le procedure ed il buon senso. Nel testo delle convenzione allegata alla delibera si legge che il Dott. Freschi è il direttore generale dell’ARBEA, ancora prima di esser designato il 25 ottobre. Una indecenza istituzionale, un atto gravissimo che il Presidente De Filippo e il Presidente del Consiglio Regionale Vincenzo Folino, quali massime cariche della Regione Basilicata devono spiegare senza giri di parole o politichese. Sono stati calpestati dei principi fondamentali, Freschi il 22 ottobre non rivestiva il ruolo di Direttore Generale dell’ARBEA. Un atto illegale? Un atto di tracotanza politica? Un atto pubblico firmato da un direttore generale dell’Ente, firmato da tutti gli assessori, e dal Presidente delle Regione compreso

lunedì 15 novembre 2010

MARKETING TERRITORIALE LUCANO

In Basilicata esistono migliaia di associazioni, club, gruppi che hanno il nobile scopo di voler promuovere l’immagine e la conoscenza del nostro territorio, delle sue peculiarità, del suo patrimonio artistico e culturale. Ogni anno, come è facile immaginare, la richiesta di finanziamenti per le più svariate iniziative è enorme, possiamo definirla anche “non quantificabile”, migliaia di richieste, che spesso superano anche la fantasia.
Abbiamo scelto tre delibere, per porre alcuni interrogativi -tramite un’interrogazione a risposta scritta - alla Giunta Regionale: la n. 1186/2010 che stanzia 100mila euro per il “Lucaniafolkfestival” al Comune ed alla Pro Loco di Satriano di Lucania, la n. 1327/2010 con 15.000 euro per spese di allestimento a Pollino Music Festival, 10.000 euro per allestimento a “progetto di promozione ambientale” al comune di Chiaromonte e 10.000 euro per allestimento e promozione “la Basilicata verde a Berlino” a favore dell’associazione Identità Lucana e la 1372/2010 che dà ben 50mila euro alla emittente Telenorba per una singola puntata a Matera della trasmissione “Battiti Live”.
Non entriamo in merito della qualità delle singole iniziative, non è lo scopo della nostra azione istituzionale, che mira ad avere delle delucidazioni riguardo alle modalità di scelta degli eventi da finanziare; quali siano i criteri ed i parametri di selezione.
L’impressione è che si abbia un vero “assalto alla diligenza”, dove alle casse regionali sono richiesti contributi anche per le più improbabili iniziative.
Ogni anno o in ogni periodo vanno di moda lemmi e attività che sembrano la panacea di tutti i problemi; ultimamente è il termine Marketing Territoriale a fare la voce del leone in ogni ambito, dai convegni alle relazioni. Sia chiaro, che tutti abbiamo l’interesse a veicolare un’ottima conoscenza della Lucania al mondo esterno, con conseguente ritorno di immagine, turisti e flussi economici, però consentiteci che questo presuppone un laborioso lavoro svolto con professionalità e continuativo nel tempo.
Abbiamo chiesto al governo regionale se esista una cabina di regia che valuti complessivamente tutte le richieste di finanziamento che abbiano come fine “vendere il territorio, se esista un vero studio specifico di marketing territoriale o di comunicazione integrata riguardante la Basilicata per individuare quale tipologia di iniziative o territori siano da privilegiare o sostenere nella promozione e pubblicità. E se ci siano statistiche, studi, dati qualitativi e/quantitativi che diano riscontro del feed-back ossia del controllo dell’efficacia della promozione territoriale come impatto e conoscenza della Basilicata e come percezione della immagine della Basilicata. Personalmente siamo scettici che tutto questo esista, ma speriamo di sbagliarci nel credere che sia lasciato tutto alla improvvisazione o alla valutazione estemporanea nei migliori dei casi, oppure alla scelta fatta attraverso “parametri culturali” come la vicinanza, la filiera o l’appartenenza a questa o a quella consorteria politica. Attendiamo un “feed back” alla nostra interrogazione consiliare.

Potenza 15/11/2010 Gianni Rosa

venerdì 12 novembre 2010

UNO SCHIAFFO AL SINDACO DA TOLBA'

“Nei giorni scorsi abbiamo letto dei problemi che i migranti creano a Metaponto e abbiamo fatto queste brevi riflessioni.‘Piove, governo ladro’ si diceva una volta per scaricare le colpe di tutti i guai dell’Italia su chi si riteneva responsabile del Paese.Ora a Metaponto – afferma Graziella Cormio in rappresentanza dell’associazione Tolbà - si scoprono i veri responsabili di tutti i guai del piccolo Borgo: gli immigrati. O meglio quelli con permesso di soggiorno, spesso rifugiati, che con una illuminata presa di posizione del Commissario prefettizio Mariarita Iaculli sono stati sistemati in quattro containers della Protezione Civile in prossimità del Borgo di Metaponto da novembre 2009, con fondi erogati dalla Regione Basilicata.E’ loro la colpa dell’erosione di una costa bellissima che rischia di compromettere definitivamente la vocazione turistica di Metaponto.E’ loro la colpa della mancanza di politiche culturali attrattive per una delle aree archeologiche più interessanti d’Italia.E’ loro la colpa del degrado e dell’insicurezza del Borgo.La scelta dei containers fu fatta alla fine del 2009 per trovare una soluzione dignitosa a quanti erano accampati nei locali dell’Ex Cometa o sotto il ponte ferroviario.L’ubicazione dei containers – sottolinea Cormio - fu stabilita perché in prossimità della Caserma dei Carabinieri che avrebbero potuto così meglio vigilare su eventuali problemi arrecati dai migranti alla popolazione locale.L’accampamento indecoroso nell’Ex Cometa o sotto il ponte ferroviario era più accettabile?Forse quella soluzione era più adatta alla vocazione turistica di Metaponto?Forse è giusto che stiano sotto i ponti persone che sono riconosciute “rifugiati” perché provenienti da Paesi con grave deficit di Diritti Umani?Forse non hanno diritto ad una casa quegli uomini che vengono sottopagati e utilizzati in “nero” dalle aziende agricole durante i periodi cruciali dell’agricoltura?Cosa si fa contro gli “imprenditori” ai quali fa comodo disporre di manodopera a basso costo e senza assunzione?E’ vero che quella dei containers non è la migliore soluzione per il semplice motivo che quelle persone hanno “diritto” ad una casa così come il loro “status” prescrive.La Convenzione di Ginevra che introduce il diritto d’asilo è stata ratificata dalla Repubblica Italiana e se ne tiene conto in tutta la legislazione vigente in materia di immigrazione.Chi è responsabile dell’amministrazione di un Comune deve assicurare delle case, quelle vere, non containers.Se i migranti di Metaponto non hanno una casa è perché il clima di xenofobia e razzismo è tale da impedire ai proprietari di fittare regolarmente alloggi.E’ vero che si dirà, “voi non ci siete la sera a Metaponto e non sapete che è popolata da ubriachi e da gente che impedisce ai locali di girare liberamente”.Forse non è un problema di immigrati ma di degrado del Borgo di Metaponto che d’inverno diventa una landa desolata senza luoghi di aggregazione e di scambi culturali?La nostra associazione – precisa Cormio - pone la questione di una sistemazione strutturale dei migranti di Metaponto da molti anni, almeno dal 2005. Da marzo 2010 ha ripetutamente chiesto al Sindaco di Bernalda e alla Prefettura di Matera di affrontare la questione; si è anche tenuta ad aprile una riunione in Prefettura durante la quale si erano presi degli impegni in tal senso, anche con le associazioni degli agricoltori: individuare degli stabili di proprietà pubblica da ristrutturare e cedere in locazione ai migranti.Ma tutto ciò non è avvenuto.Anche questo per colpa dei migranti!?”

martedì 9 novembre 2010

QUANDO IL TEMPO NON HA VALORE ED IL VECCHIO SI PRESENTA COME NUOVO di Pinuccio Rinaldi

QUANDO IL TEMPO NON HA VALORE ED IL VECCHIO SI PRESENTA COME NUOVO
L’avvento di FUTURO E LIBERTA’ sullo scenario politico, a parere di chi scrive, merita di essere valutato in chiave temporale e di comparazione:
In chiave temporale è da chiedersi se questa nascita politica poteva essere abortita o rinviata e con quali diversi risultati, oppure se è veramente giusto non aver ulteriormente atteso, cogliendo i risultati che sono alla vista di tutti.
La genesi di questa condizione politica di oggi, ha visto un lungo cammino nel quale si sono succedute varie mutazioni ma solo ed essenzialmente di tipo toponimico e mai dei principi e dei valori che sono alle fondamenta della politica della destra.
Infatti, questi principi e valori sono gli stessi principi e valori richiamati nella convention di ieri.( 07-11-2010)
Dunque nulla è cambiato da questo punto di vista rispetto a ieri e al tempo anche lontano di quando si era MSI- DN- AN. Quindi con questo bagaglio culturale, mai giustamente alienato, ma solo rivisitato, si è entrati a far parte della nuova grande aggregazione politica che è il PDL.
Questa nuova condizione politica cosi creata e chiamata PDL, ha visto quindi confluire senza modificazioni, i principi, le idee, gli iscritti e tutta la vecchia classe dirigente ex AN, unica cosa a non confluire è stato l’aspetto economico che si è invece trasferito in una fondazione creata appositamente. Con quest’organizzazione, con questa carta dei valori, da tutti sottoscritta, e con un programma politico innovativo, ci si è presentati al vaglio degli elettori, e da questi siamo stati premiati ogni volta che a loro si è chiesto di valutarci, e mai come ora il consenso ha determinato una maggioranza di cosi alto livello.
Il contesto di stabilità politica cosi raggiunto, consentiva al governo in pienezza di poteri di poter procedere senza ostacoli di sorta a tutte le necessarie riforme da tutti evocate. Invece, è avvenuto che una parte minoritaria di dirigenti e iscritti di ex AN, ha iniziato ha contrastare, nelle forme non canoniche, l’azione del governo determinando di conseguenza un ritardo dell’attività governativa ed un danno d’immagine, senza considerare che questa grave mancata azione riformista del governo, si traduceva anche in una mancata scrittura politica della storia da parte della destra.
Solo trenta anni fa la destra era considerata fuori dall’arco costituzionale, (l’onorevole Fini deve ricordarlo era già politicamente attivo), oggi invece si trova nella condizione di potersi intestare e con orgoglio il merito di aver riformato una nazione. Se questo ha un suo significato, allora è anche giusto chiedersi :
Perché il tempo non deve assumere anche in questa circostanza il suo valore ?
Perché siamo stati capaci di attendere trenta anni e poi non siamo capaci di attendere solo due anni? (Questo breve tempo è sufficiente a portare a termine la legislatura e la scrittura delle riforme.)
Qual è il concetto di opportunità politica che consente la scelta di sacrificare la certezza delle riforme, che sono aspetti strutturali, contro la scelta di porre una serie di richieste , che se anche ritenute giuste, appartengono solo alle procedure che come tali non sono fondanti e che naturalmente hanno una importanza minore ?.
Perché dunque non si reputa opportuno trasferire solo di due anni una possibile condizione di rottura?
Perché questa volta il concetto di tempo è cosi determinante? (si fa ora costi quel che costi.)
Perché il tempo delle condizioni economiche molto particolari che stiamo vivendo, pare non avere nessuna influenza ?
Visto tutto questo, viene anche da chiedersi com’è possibile che per l’onorevole Fini, il tempo non abbia nessun valore nelle sue scelte ?.
Infatti, è capace di abbandonare un tempo politico per lui certo, per un tempo politico per lui incerto, oggi è certamente presidente della camera e figura di primo piano di una compagine politica, domani sarà tutto da scoprire. Allora veramente il tempo non ha nessun valore.
La scelta di aver creato un nuovo partito, visto in chiave di comparazione, mostra che di nuovo c’è solo il nome del partito, tutto il resto è materia già vista.
Il contenuto della “carta” non propone nessun concetto nuovo, né propone nuove idee di sviluppo, e persino le citazioni introdotte non sono nuove (è la stessa usata da Veltroni al lingotto di Torino)
Anche il simbolo è stato mutuato nei colori e nell’indicazione del proprio nome da quello realizzato da Berlusconi.
Alla convention, il timing e scenografie sono state del tutto simili a quelle realizzate da Berlusconi.
Insomma è il vecchio che si presenta da nuovo e purtroppo anche copiato.
Fortunatamente per L’ITALIA alcuni segnali del nuovo iniziano ad arrivare da Firenze, ed è augurabile che costituisca effetto di trascinamento per tutti, sia a sinistra che a destra.A Bernalda, questo segnale si è già avuto, ma la mia parte politica, vecchia nella mentalità e nella sua rappresentanza, pare non si sia accorta dell’evento.

lunedì 8 novembre 2010

UN PONTE PER L'OCCUPAZIONE ....... O FUMO NEGLI OCCHI?

Oggi anche io sono andato . a dire la verità molto dubbioso - a consegnare la domanda per questa nuova iniziativa regionale...Dubbioso perchè? Innanzitutto perchè, con la penuria di aziende in Basilicata, riuscire a sistemare per un paio d'anni 680 "disperati" non credo sia molto semplice, soprattutto se si pensa al fatto che l'azienda ospitante deve poter sfruttare il bagaglio formativo dell'allievo (un laureato in farmacia certamente non potrà essere assunto in una agenzia di viaggi...).
Inoltre non riesco a capire come mai la consulenza orientativa venga rimborsata dalla Regione con € 13.000,00 per allievo, quella formativa addirittura con € 20.680,00 per allievo, mentre il diretto interessato riceverebbe "un’indennità del valore massimo di € 12.000,00, condizionata e proporzionale alla effettiva partecipazione alle attività di politica attiva previste dal percorso" ( pari a € 500,00 mensili...).
I conti sono subito fatti:
consulenza orientativa: €13.000,00 x 680 = € 8.840.000,00
consulenza formativa: € 20.680,00 x 680 = € 14.062.400,00
Tutti questi soldi usati per l'orientamento e la formazione ( a mio parere) non potrebbero essere usati per incentivare ulteriormente le (poche) aziende ad assumere i giovani lucani?


P.s.: sul sito della Regione Basilicata leggo che le domande di partecipazione presentate sono più di 6.000, a fronte dei 680 posti messi a disposizione...

Voi cosa ne pensate?

sabato 6 novembre 2010

DIFFERENZIAMOCI


mercoledì 3 novembre 2010

EMERGENZA RIFIUTI

EMERGENZA RIFIUTI SUL TERRITORIO
DIFFERENZIAMOCI !

Saluti:
Franco PIZZOLLA Coordinatore Cittadino PDL

Intervengono:
Franco PRISCO Capogruppo Consiliare del PDL
Leonardo GIORDANO già Sindaco di Montalbano J.
Mario VENEZIA Consigliere Regionale del PDL già Sindaco di Montescaglioso
Antonio STIGLIANO Consigliere provinciale del PDL
Paolo CASTELLUCCIO Consigliere Regionale del PDL
Nicola PAGLIUCA Capogruppo Regionale del PDL

Conclusioni:
On. Vincenzo Taddei
Sen. Cosimo Latronico



Domenica 7 Novembre

h. 18,00 SALA INCONTRO di Via Cairoli

martedì 2 novembre 2010

OCCUPAZIONE UN PONTE ASSISTENZIALE

Illustrata, questa mattina, nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso il Consiglio regionale, la mozione relativa al “Piano aiuti all’occupazione”, presentata il 27 ottobre 2010, dai consiglieri regionali Gianni Rosa, Mariano Pici, Nicola Pagliuca, Mario Venezia e Paolo Castelluccio. Presenti all’incontro il consigliere regionale Michele Napoli e l’on. Vincenzo Taddei.Nell’aprire i lavori, il consigliere Rosa ha precisato che “la data della conferenza stampa è stata scelta in risposta ed in concomitanza con le due iniziative regionali concernenti le ‘Work experience’ che vedono oggi la scadenza per la presentazione delle domande e ‘Un ponte per l’Occupazione’ nella sua fase procedurale di avvio. Inoltre – ha continuato Rosa - nel Consiglio regionale di domani l’assessore alle Attività produttive, Erminio Restaino, illustrerà la relazione sulle politiche industriali della Regione. Dinanzi ad una situazione occupazionale giovanile drammatica – ha detto Rosa facendo riferimento ai dati Eurostat che evidenziano una percentuale pari al 38,3 per cento - la Regione pone in campo due iniziative che, se analizzate compiutamente, dimostrano come, ancora una volta, l’obiettivo più che ai giovani è finalizzato al sostentamento del sistema formazione nel suo complesso. La richiesta di ritiro della iniziative è maggiormente giustifica da una attenta analisi dei provvedimenti – ha sottolineato Rosa – laddove si pensi che per ‘Un ponte per l’occupazione’, la situazione è ancor più drammatica. Dei 47.000 euro relativi al costo per ogni singolo partecipante – specifica Rosa - solo 12.000 vengono riconosciuti ai ragazzi attraverso un voucher di partecipazione, un’indennità, vale a dire, di 500 euro per 24 mesi, mentre gli altri 35.00 euro vengono assorbiti dalla fitta rete di enti e agenzie per la formazione professionale, facenti capo alla Provincia di Potenza, e non solo quelle. A questo si aggiunge il fatto che il secondo percorso che dovrebbe prevedere la possibilità di attivare l’inserimento al lavoro, decantato dal presidente De Filippo, mediante l’erogazione ai partecipanti di incentivi all’occupazione in azienda e autoimprenditorialità, è più che altro una dichiarazione di intenti, non essendone stato specificato l’importo, se non attraverso un comunicato stampa del 19 ottobre che parla molto aleatoriamente di una previsione di 10.000 euro. Un piano, quindi – ha concluso Rosa - per il sistema e non per i giovani, di qui la proposta contenuta nella mozione di attivare provvedimenti per l’occupazione che realizzino reali aiuti all’impresa con un Patto sociale che preveda l’assunzione per tre anni dei giovani disoccupati con un finanziamento pubblico pari al 50 per cento della retribuzione, il tutto senza intermediazione”.Il consigliere Pici, nel ricordare l’interrogazione del 4 ottobre a firma sua e del consigliere Rosa, in cui si chiedeva il ritiro del bando Work experience ha parlato di “altra dimostrazione da parte del Governo regionale di scarsa qualità dell’azione politica in merito al problema occupazione che ha visto un notevole regresso. Non c’è un vero progetto – ha detto – si tratta di una serie di azioni sterili che alimentano un assistenzialismo esasperato”. Il capogruppo Pagliuca, dal canto suo, ha fatto riferimento “all’autentico fulcro del ragionamento della maggioranza di governo, riconducibile alla spreco ed alle risorse bruciate pur in un momento di grave penuria. La mancanza di domanda di lavoro, essenziale in un tessuto produttivo, viene esasperata da questi provvedimenti tampone che portano non alla eventuale occupazione, ma ad un parcheggio temporaneo. Provvedimenti, quindi – ha sottolineato - in controtendenza rispetto agli stesso obiettivi enunciati. Un atteggiamento da censurare che porterà con ogni probabilità a fare sfoggio, nel 2011, di un regresso dei disoccupati giacchè coinvolti in queste esperienze estemporanee, per poi tornare, l’anno successivo alla drammatica realtà di una situazione che sta abituando i giovani al sottocredito, all’accontentarsi, pur svolgendo mansioni operative a tutti gli effetti, di essere sottopagati, con buona pace della concreta domanda di lavoro sul territorio”. Il consigliere Venezia ha inteso esternare “la sua profonda preoccupazione per lo stato attuale in cui versa l’occupazione in Basilicata, in virtù delle vecchie logiche caratterizzate da politiche sterili, dall’approssimazione e dal grado di confusione dell’ Esecutivo regionale che, non avendo un progetto, utilizza i fondi disponibili nel modo peggiore. Un’analisi critica la nostra – ha ribadito – ma anche foriera di proposte in tutti i settori della stagnante vita economica della regione”. Il consigliere Napoli ha sottolineato che occorre “colpire il reale male della Basilicata proprio di un atteggiamento che ha alimentato sacche di precariato, con la falsa speranza di potervi ovviare con il solito ricorso alla politica della intermediazione senza voler accettare il fatto inconfutabile di dover dirottare gli incentivi direttamente ai beneficiari”. Per il consigliere Castelluccio “ i provvedimenti messi in campo dal Governo regionale costituiscono un vero intralcio alla occupazione, e non tengono conto che occorre fare sistema con le aziende e con le strutture anche collegate alla Regione, vedi la Sel, in grado di fare occupazione, certamente attraverso una politica nuova e lungimirante che guardi alle esigenze produttive ed alla dislocazione equidistribuita delle risorse”.In conclusione dei lavori, l’on. Taddei ha fatto rilevare come “le iniziative politiche del Pdl siano ormai divenute pratica quotidiana in ossequio ad una politica costruttiva e che vuole sfidare il centro sinistra sul piano della concretezza, centro sinistra che non ha un modello di sviluppo e che non appare preoccupato dall’allarme che parte dai suoi stessi esponenti, quali il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, che ammette il serio pericolo per la Basilicata di ritornare nell’obiettivo 1 dell’Unione europea, grave smacco questo per la politica e, soprattutto, per l’intera comunità lucana. Elementi sicuramente di autocriticità – ha proseguito – accompagnati, però, dalla certezza di portare avanti il discorso della occupazione scevro da qualsiasi intermediazione di sorta, utilizzando le risorse pubbliche in maniera oculata, come sarà richiesto dal prossimo ‘Piano per il Sud’ del Governo centrale. Atteggiamento, dunque, di apertura della opposizione e che , ci si augura diventi tale anche per la maggioranza se si vuole realmente far uscire il territorio dalle sacche della crisi occupazionale ed economica in senso lato”.