pdl bernalda popolo della libertà bernalda matera pdl bernalda metaponto politica bernalda: 01/09/10 - 01/10/10

giovedì 30 settembre 2010

TRACCIATO IL PERCORSOFINO AL 2013

La cosa più sorprendente, almeno per chi non lo conosce e tenta di non apprezzarne le qualità umane dividendole da quelle politiche, è stato il tono dell’intervento. Il Presidente del consiglio chiamato al passaggio più delicato della legislatura ha trovato l’equilibrio necessario a ribadire i concetti e i valori che quella discesa hanno determinato nel ’94 e che ancora costituiscono il significato più profondo per trasformare l’Italia in un paese moderno, democratico e liberale dove il popolo può davvero interferire nelle decisioni che lo riguardano. Anche la meticolosità con cui ha riconosciuto il lavoro comune dell’intero Pdl e della Lega in questi due anni serve a rilanciare la necessità di proseguire un cammino di cui non ha bisogno questo o quel leader, questo o quel partito, questa o quella coalizione ma, appunto, l’Italia tutta.
Non sono mancati, tra le righe, dei richiami critici e persino in apparenza autocritici rispetto a qualcosa che sembra non aver funzionato in quello spirito di unità che da sempre ispira il suo sogno politico: la riunificazione di tutti i moderati!
Non sappiamo quali saranno gli effetti a lungo termine di questo discorso, mentre sappiamo che oltre a superare la barriera formale della fiducia in modo più ampio del previsto, questo richiamo-appello di Silvio Berlusconi alla parte migliore del paese, resterà. Ha parlato dentro il Palazzo, ma non ha parlato solo al Palazzo: si capiva anche lo spirito con cui i diversi richiami alla concordia quando si ha un comune progetto di rinnovamento del paese, erano rivolti a chi sedeva attorno a lui e ai milioni dei cittadini disorientati dall’impressione che la politica divida persino ciò che è (già) unito.
L’auspicio sta diventando più forte delle polemiche che questa estate hanno disorientato soprattutto i nostri elettori: quello di ritrovare nell’azione di governo – cioè nella fatica e nell’impegno del fare – la soluzione ad alcune divisioni che la gente comune non potrà mai comprendere.

lunedì 27 settembre 2010

LA DESTRA A BERNALDA ORFANA E SENZA CASA di Pinuccio Rinaldi

LA DESTRA A BERNALDA ORFANA E SENZA CASA
Immagino che questa brutta sensazione, da me provata nella riunione di venerdi 24 Settembre sia la stessa sensazione provata anche dagli iscritti e simpatizzanti del PDL.
Una riunione che come recitava il titolo dell’invito, doveva essere programmatica dell’azione dei vari consiglieri con una squadra compatta e dalle idee chiare, si è manifestata invece come una polifonia disgregante.
Tutti gli interventi degli invitati, dal politico “colto” a quello esperto, dal tesserato praticante, al candidato idealista, hanno manifestato assoluta insoddisfazione dell’operato ed assenza di chiarezza politica.
Stessa polifonia disgregante si è anche manifestata negli interventi degli stessi consiglieri.
Da qui è venuta la sensazione di trovarsi in un contesto di assoluta assenza di riferimento e coordinamento politico, tipica della condizione del tutti contro tutti.
Se poi a questo si aggiunge tutto il brutto film che si è visto prima durante e dopo le elezioni, allora la sensazione che si percepisce è veramente quella di sentirsi politicamente orfani e privi di casa.
sabato 25 settembre 2010

lunedì 20 settembre 2010

AI CANDIDATI DEL PATTO PER LA SVOLTA

AI SOSTENITORI DEL PATTO PER LA SVOLTA

AGLI ISCRITTI AL PDL

AI SIMAPTIZZANTI DEL PDL

AI MEMBRI DEL COORDINAMENTO DEL PDL

AI MOVIMENTI


OGGETTO: INVITO ASSEMBLEA PROGRAMMATICA


Caro amico/a, nel ringraziarti per quanto da te fatto durante la campagna elettorale, ci pregiamo di invitarti, all’assemblea programmatica dei gruppi di opposizione in Consiglio Comunale.
Un Tuo intervento sarà gradito , al fine di organizzare una stagione di opposizione degna di quella SVOLTA che abbiamo proposto , per riaprire una dialettica politica salutare alla crescita di una comunità sempre più refrattaria alla partecipazione democratica della vita politica.

L’assemblea si terrà Venerdi 24 c.m. alle ore 18,30 nella Sala CONSILIARE


Sicuro di una tua partecipazione, ti salutiamo cordialmente.
I GRUPPI CONSILIARI DEL PDL
E DEL PATTO PER LA SVOLTA
Bernalda 20/9/10

sabato 4 settembre 2010

FOGNA E TRADIZIONE DI SINISTRA

Chi oggi parla di fogna
offende la tradizione di sinistra

Annunciando l'ennesima manifestazione autunnale contro il Caimano, che storicamente si sono rivoltate tutte contro la nomenklatura postcomunista (basti ricordare l'anatema di Nanni Moretti in piazza Navona), Bersani ha preso l'ascensore per scendere nei bassifondi della nobiltà politica definendo "una fogna" la politica espressa dal capo del governo. Offendendo così, ovviamente, non solo Berlusconi, che degli insulti di Bersani sinceramente se ne infischia, ma anche tutti gli elettori che da sedici anni assicurano fiducia e apprezzamento per il presidente del consiglio. Per carità, possiamo riconoscere al segretario democratico qualche flebile attenuante, ad esempio quella di essersi innervosito dopo che il rampante sindaco di Firenze Renzi ha imbracciato il piccone, anzi il mitra, per dire una scomoda verità, e cioè che finché il Pd non rottamerà la classe dirigente che succede a se stessa ormai da trent'anni, e di cui Bersani è il re Travicello pro tempore, il centrosinistra non vincerà mai le elezioni.

Sarà per questa intima e inconfessabile convinzione che lui e il suo sponsor D'Alema ieri, da due diversi pulpiti, hanno cannoneggiato a parole e parolacce il quartier generale berlusconiano, nel sinergico intento di arrivare al più presto all'agognato obiettivo: mandare a casa il presidente del consiglio attraverso un governo di salute pubblica che scongiuri le elezioni anticipate. Sì, perché c'è una sola cosa al mondo che i dirigenti democratici temono (e odiano) più di Berlusconi: la volontà popolare.

E allora l'avanti popolo per una "nuova riscossa italiana" scandito ieri da Bersani rispolverando qualche parola del vecchio inno comunista suona molto beffardo, perché in realtà lui il popolo lo vuole soltanto usare senza consultarlo.
E il "rischio molto forte" di cui parla ("perché Berlusconi ha ancora molta forza, consenso e potere") altro non è che il rischio per la sua poltrona di segretario, che verrebbe spazzata via in caso di elezioni, e non certo per la democrazia, visto che la forza di Berlusconi è radicata nel consenso popolare.
A pensarci bene, il ragionamento bersaniano è quantomeno contraddittorio: lancia l'invito alla vigilanza "perché non si diano via pezzi di democrazia senza accorgercene", e lavora da mesi per sostituire il governo scelto dal popolo con una soluzione oligarchica orchestrata da un giochino di Palazzo.
L'esecutivo che ha in mente Bersani nascerebbe infatti su un presupposto profondamente antidemocratico, essendo aperto a tutti meno che al partito che ha vinto tutte le ultime elezioni da due anni a questa parte.
Lo schema resta quello classico della sinistra leninista, secondo cui in democrazia il voto popolare non conta, conta soltanto la volontà di una ristretta élite che ha la facoltà - a differenza del popolo - di discernere il bene e il male e di guidare le masse nella giusta direzione al di là, appunto, della loro stessa espressione di voto. Disprezzo della volontà popolare, delegittimazione sistematica dell'avversario politico e attitudine alla menzogna sono sempre stati i capisaldi del comunismo. Come ha ammesso D'Alema nel suo libro "L'ultima volta a Mosca" ricordando la sua partecipazione al funerale di Andropov insieme all'allora segretario del Pci Enrico Berlinguer.

Il quale lo prese da parte, dopo un piccolo incidente diplomatico sulla corona di fiori portata dal Pci, e gli disse: "Vedi, questa è la prima legge generale del socialismo reale. I dirigenti mentono, sempre, anche quando non sarebbe necessario". Ora che il comunismo non esiste più, ma che i dirigenti comunisti italiani sono rimasti tutti al loro posto, c'è stata evidentemente una piccola mutazione genetica, naturalmente in peggio: non si limitano a mentire, insultano.