pdl bernalda popolo della libertà bernalda matera pdl bernalda metaponto politica bernalda: 01/11/08 - 01/12/08

sabato 29 novembre 2008

CONSIGLIO COMUNALE DEL 27/11/08

GRUPPO CONSILIARE LISTA CIVICA SVILUPPO PULITO AGIRE EUROPEO
Intervento del Consigliere Comunale Cosimo Damiano Pizzolla
Signor Presidente del Consiglio,
Gentili Consigliere, cari Consiglieri,
ancora una volta sono a chiedervi la grazia, la cortesia di consentirmi un ragionamento sulla grande responsabilità che deriva dalla nostra carica elettiva, nel dover rispondere costantemente al Popolo che ci ha pregiati del privilegio di designarci suoi eletti. Un ragionamento necessario all’inizio dei lavori della seduta odierna, il cui ordine del giorno, reca – al punto 5) – il perentorio richiamo, da parte della Corte dei Conti di Basilicata, ai nostri precipui doveri di controllo. Siamo chiamati a porre riparo alle nostre distrazioni del passato ed adottare, urgentemente le necessarie misure correttive in ordine ad una serie di contestazioni di irregolarità, relativamente al bilancio di previsione 2008, elencate nella Delibera n. 58/2008 del 31.10.2008 della Corte dei Conti - Sezione Regionale di Controllo per la Basilicata. Pervenuta al Comune di Bernalda il 17.11. u.s. con invito al Presidente del Consiglio di darne comunicazione urgente al questa Assemblea. Per l’adozione delle necessarie misure correttive e la conseguente comunicazione tempestiva alla stessa Corte dei Conti, al fine di consentire che venga espletata la regolare attività di vigilanza, prevista dalla legge.
Ragioniamo quindi insieme, con rispetto reciproco, sui nostri doveri disattesi, cui si è sostituita necessariamente la Corte dei Conti. E sulle conseguenze di riverbero sul futuro e quindi sul nuovo Consiglio Comunale che verrà, delle lacune , dei buchi, delle voragini contabili che si trascinano ormai da anni. Alle quali – così come certamente anche questa volta – e, comunque non ci è dato saperne, come pure sarebbe nostro diritto – saranno poste, sistematicamente delle toppe di apparente giustificazione, che si sveleranno in tutta la loro artificiosità e macchinazione opportunistica, alla nuova resa dei conti. Quindi, non le vere soluzioni chieste, per legge, dalla Sezione di Controllo della Corte dei Conti.
Rispetto a tale singolare modello di amministrare, si vorrà finalmente considerare da parte della maggioranza che avalla tale irresponsabile sistema, che l’intero Consiglio Comunale, indistintamente fra maggioranza e opposizione, ha invece il compito preciso di controllare e fare proposte di raddrizzamento dei conti, attraverso soluzioni credibili, di entrate certe, a fronte di buchi di spesa poco responsabile, trascinati negli anni e proiettati sulle spalle del futuro Consiglio.
Ci chiediamo se finalmente giunge chiaro che, se avesse funzionato il Consiglio Comunale come rivendichiamo insistentemente, non saremmo ai termini urgenti e perentori della delibera della Corte dei Conti. La regolare attività democratica dei consiglieri comunali è l’antidoto vero alla perversione delle regole attuate qui a Bernalda. Per cui, si calpestano e si annientano le prerogative di legge del Consiglio e si esaltano all’inverosimile le vanagloriose pratiche da delirio di onnipotenza, con l’imperversare dei supposti strapoteri del sindaco eletto dal Popolo. Che godrebbe finanche dell’ impunita facoltà di narcotizzare, a proprio piacimento, le poste di bilancio e di giustificarne i buchi, attraverso artificiose e improvvisate toppe che, a distanza di mesi, alla prova dei fatti, rivelano l’evidente magagna del sistema, del modello. Tutto basato su dati falsi. Dove si è surrettiziamente dato valore di previsione di entrate certe, a tutto ciò che invece, la dottrina contabile, di norma definisce a fisiologia precaria e straordinaria, di previsione.
Parliamo delle previsioni di entrate certe derivanti dalle ipotetiche contravvenzioni degli autovelox a trappola, contro gli ignari cittadini. Che non sempre ci cascano e fanno svelare la precarietà degli artifizi di previsioni di entrate, che – la Democrazia vera e partecipata dovrebbe vietare rigorosamente. Perché è pratica infame dal sapore di dominio feudale, di quegli Enti Locali che danno a sì infima furberia, dignità di accesso alla formulazione del Bilancio, che la Politica dovrebbe esaltare ad atto eminentemente rappresentativo dei valori identitari delle virtù civiche dell’intera Comunità amministrata. Che non va così vilipesa e umiliata nel disprezzo dell’intelligenza dei Cittadini, messi a dura prova dagli autovelox trappola. Invece, i Cittadini devono certamente contribuire alle entrate giuste, non alle estorsioni a tradimento degli autovelox.
Vi è poi il capitolo dell’abusato ricorso alle previsioni di ipotetiche entrate da improbabili oneri da nuove costruzioni. Tale pratica abusata la si ritrova indifferentemente a giustificazione, sia di poste di bilancio taroccate, sia nella facilitazione di accesso ai mutui per opere, si fa per dire, come si è potuto constatare, nel caso di Piazza del Popolo e dintorni.
Questo Consiglio, Signor Presidente, se fosse dato di esercitare regolarmente il proprio compito di legge e avesse regolare accesso agli atti che consentissero il monitoraggio della spesa e delle entrate, per come vengono previste in bilancio, sarebbe avvertito automaticamente che il Sindaco e la Giunta, quando adottano tali pratiche di ricorso a quelle entrate pocanzi dettagliate, particolarmente quelle derivanti dagli oneri per nuove costruzioni, compiono atti di vero tradimento alla Città. Proprio nel momento in cui vengono date disposizioni politiche agli ottimi funzionari contabili, di scrivere previsioni d’entrata su capitoli che non ne vedranno mai la luce. In quanto il sindaco Renna sa bene di aver già accordato ai suoi amici impresari immobiliaristi, scomputi miliardari non dovuti, che terranno a secco le entrate, su tali capitoli. Saranno disattese anche quelle previste a fronte dei ratei di mutuo per la Piazza del Popolo e dintorni.
Non occorre essere dotati di chissà quale scienza, per capire che tali pratiche di perverso turbidume affaristico, scaricano inevitabilmente sugli amministratori che verranno, la voragine di debiti finora coperti da false giustificazioni. Artifiziate anche nelle misure correttive che vengono comunicate alla Corte dei Conti.
Tutte queste cose le sa Lei Signor Presidente? E voi tutti Consiglieri, fra cui vi è chi spesso si avventa contro chi fa il proprio dovere verso la Comunità disamministrata, le sapete? E’ di questo che si tratta nei rilievi della Corte dei Conti. E ci è chiesto, sì proprio a noi consiglieri comunali, è chiesto di trovare soluzioni credibili e che abbiano il crisma della verità e della certezza.
Correttezza e rispetto reciproco vorrebbe che il Consiglio tenesse già agli atti le soluzioni condivise da fornire alla Corte dei Conti, in adempimento della delibera in questione. Il fatto stesso che il Consiglio venga tenuto fino a quest’oggi all’oscuro di tutto, vien di dedurre che – ancora una volta – saranno fornite le solite toppe di consolidata marca casereccia, cucinate in privato, fra presunti addetti ai lavori. Quello che passa il convento !
Se poi dobbiamo far parlare il cuore, come siamo abituati noi appassionati della Politica della partecipazione diretta e popolare all’attività consiliare, dobbiamo dire che ci aspettavamo un maggiore coinvolgimento e una diversa considerazione del ruolo attivo di consiglieri, con l’avvento del Compagno Mario Grieco alla guida dell’assessorato Bilancio e Patrimonio. Avevamo sperato che ad ogni domanda nostra, su argomenti che attengono la politica della spesa e della tutela del patrimonio comunale, non ce la si cavasse con la scivolosa risposta di dover interpellare il Ragioniere o il Funzionario contabile perché, in materia di Bilancio, di Finanza e di patrimonio, non vi è Politica amministrativa ma solo tecnica contabile! Peccato ! Non per le nostre disillusioni personali, ma per l’occasione perduta per il Popolo di Bernalda Metaponto. Nel non aver potuto stillare tutte quelle promesse conquiste che fanno la differenza, nella scintilla rivoluzionaria che fanno grande l’anima della differente Politica di sinistra. Di cui certamente si sarebbe potuta ben caratterizzare e corroborare la politica di bilancio e di spesa, di un Comune come il nostro. Ricco dell’apporto costruttivo ed esaltante delle virtù civiche idenditarie dei suoi laboriosi ed industriosi cittadini.
Che dire poi dell’ attesa occasione propizia di uno scatto di fierezza,nell’appropriazione legittima del proprio ruolo di consiglieri attivi, almeno nella materia di cui è per l’appunto responsabile di Giunta il Compagno Grieco. Dobbiamo proprio rassegnarci. Anche perché stiamo alla fine della Consiliatura e della già troppo lunga sequela delle disastrose giunte di sinistra.
Cosa vi possiamo quindi dire in questa situazione così da voi ridotta, nell’attuazione delle leggi sulla partecipazione popolare all’attività amministrativa, ognuno certamente nei propri ruoli, ma nel rispetto della legge.
Fate pure come vi aggrada assumendone tutte le responsabilità, in continuità fra voi addetti ai lavori.
Ovviamente non possiamo neppure consentirvi di avere noi partecipi al vostro fianco in questo Consiglio, nel cotale vostro modo di fare, neppure un attimo oltre.
E’ bene che si sappia. Noi conosciamo bene qual è il nostro compito. La verità è che Lei Presidente di fatto ci ha impedito di svolgerlo in pieno, per tutta la Consiliatura.
Per essere tutti noi consiglieri, impediti di apportare il nostro contributo costruttivo per invertir tendenza, dovremmo vibratamente protestare tutti e riappropriarci del legittimo esercizio dei nostri compiti di legge, ancor più perché chiestici esplicitamente, dalla stessa Corte dei Conti.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Alla c.a. del Coordinatore di Forza Italia - PDL
Si prega di pubblicare il comunicato stampa allegato.
Cordiali saluti
Prof. Pietro Lorito

COMUNICATO STAMPA
La componente storica del Circolo di Alleanza Nazionale di Bernalda, formata da oltre quaranta tesserati regolarmente iscritti, visto il perdurare della politica autoritaria e “particolarista” attuata dall’attuale Segretario Franco Carbone prende le distanze da quest’ultimo e si apre al tavolo delle trattative con le altre componenti politiche presenti sul territorio cittadino, contro la sinistra del governo locale.


Bernalda lì 26 novembre 2008
(La Componente Storica di AN)

venerdì 28 novembre 2008

GIOIELLI E POTERE ( atto secondo)

Cosa stabilisce dunque il piano del Traffico? Niente. Assolutamente niente.
Siamo ancora a livello di schema generale. Più o meno due righe messe in croce, Se e quando scenderà nel dettaglio, il consiglio comunale promette che farà nuove verifiche e prove, consulterà la cittadinanza e infine arriverà a stendere il miglior piano possibile.
Ma allora, dopo quasi 5 anni di intenso lavoro sul traffico, cosa hanno approvato nel drammatico Consiglio Comunale dello scorso 18 Novembre? Ve lo diciamo noi. Hanno approvato, assolto e promosso se stessi. Hanno approvato che gli servono altri 5 anni per arrivare a elaborare un piano degno delle esigenze cittadine.
Hanno anche approvato che la maggioranza in carica è la sola che sia in possesso dei requisiti e delle capacità indispensabili al raggiungimento dell’obiettivo.

Volevano approvare anche, stando così le cose, l’annullamento del prossimo inutile e fastidioso appuntamento elettorale e passare direttamente all’esercizio del nuovo mandato. Probabilmente è stato a questo punto che alle due zie consigliere, in un sussulto di decenza, sono scappati di mano i due schiaffoni! La malafede stizzosa implicita nelle accuse rivolte dal PD agli oppositori politici e ai dissenzienti è tradita e smascherata da quello che potremmo definire un improvviso sbalzo di tensione nel discorso o un lapsus freudiano. Infatti, dopo aver ammonito i cittadini a collaborare e a impegnarsi nel rispetto del futuro piano del traffico, il discorso prosegue così: E’ legittimo per ogni persona desiderare di possedere un gioiello, ma non è altrettanto legittimo sfasciare le vetrine di una gioielleria per impadronirsene!” Si rimane interdetti. Cosa c’entrano i gioielli e i ladri con il piano del traffico? Che il piano del traffico sarà un gioiellino? No. Il non-senso veicola un significato più profondo e sottile.
Se la gioielleria è il Palazzo, il gioiello è il potere e i ladri sono tutti coloro che aspirano ad impossessarsene, allora la metafora diventa chiara. Il potere spetta al PD. E’ un suo diritto che si tramanda per via ereditaria. Le libere elezioni vanno bene ma solo come momento rituale e liturgico, come cerimonia formale che conferma la gerarchia esistente e rinnova il voto di ubbidienza dei fedeli.

Perdere le elezioni per il PD è inconcepibile e inaccettabile. La sconfitta è un sopruso, uno scippo, un furto, una rapina, un reato, un colpo di stato militare, un attentato contro la democrazia e la giustizia. Per il PD gli oppositori politici, siano essi vecchi o nuovi partiti o, ancor peggio, liste civiche, sono soltanto dei cani pulciosi e famelici, degli invidiosi e volgari arrivisti, dei delinquenti, dei ladri. Che andrebbero arrestati, processati e condannati. Non a caso hanno preferito Di Pietro ai Socialisti. Tutti possono legittimamente aspirare a sostituirli nella gestione del potere ma nessuno è legittimato a farlo. Nemmeno se raccoglie milioni e milioni di voti. In altre parole è legittimo soltanto il desiderio, mai la sua libera e sana soddisfazione. Guardare e non toccare!
La Storia ha già spazzato via imperatori e re, zar e dittatori, gioiellieri di ogni sorta. Non si farà certo scrupolo di giudicare alle prossime elezioni l’operato degli ultimi quindici anni del centro-sinistra e le promesse dei reggenti in nome e per conto del giovane PD, unico legittimo e degno erede al trono.
Il vento del cambiamento preme sui portoni del Palazzo Comunale e noi siamo certi che li spalancherà all’ingresso del nuovo, del diverso e migliore. E’ vero, il PdL è di origine molto più umile e plebea. Non ha visto la luce nella mangiatoia (!!!) romana ma sul predellino milanese di un’automobile. E’ nato per strada il PdL ma è sostenuto dall’impegno convergente di milioni di persone, di uomini e donne che vogliono vivere in un paese capace di rispondere alle esigenze della realtà contemporanea.

Esattamente come la coalizione cittadina di cui facciamo parte e che si batterà con coraggio, lealtà e determinazione contro il perpetuarsi del vostro insipiente e pernicioso potere locale. Con tutto il vostro compunto, serioso e bacchettone moralismo da politically correct in 15 anni siete riusciti soltanto a sprecare ogni possibilità, a frustrare e tradire le migliori speranze della popolazione. La farsa da avanspettacolo è irriverente e buffonesca, fa ridere. Ma voi del PD siete maestri in un altro genere di spettacolo che è sotto gli occhi di tutti a Bernalda e a Metaponto: la tragedia. Che è dolore e distruzione, fa piangere.
Sarebbe grandioso se alla fine fosse proprio una bella risata liberatoria quella che vi seppellirà|

giovedì 27 novembre 2008

GIOIELLI E POTERE ( primo atto)

E’ difficile stabilire se il volantino del PD “Farse e Democrazia” meriti o no un commento.
Sul piano dei contenuti che esprime è fuor di dubbio che ne sia assolutamente indegno.
Sul piano formale del dialogo e del confronto invece non vogliamo sottrarci. Soprattutto non vogliamo correre il rischio, né oggi né mai, di condividere quella supponenza vuota e spocchiosa che si manifesta nell’atteggiamento del PD, ops!... scusate! del PN , del vero, del solo, dell’unico e inimitabile, ineguagliabile, ed esilarante, Partito Nuovo.
Siamo in clima pre-natalizio e quella che ci viene proposta è infatti la stupefacente anteprima nazionale del Presepe 2008. Quest’anno Gesù Bambino avrà la faccia di Walter Veltroni e stringerà in mano il gagliardetto del PD. Accanto a lui mamma Margherita e papà DS, progenitori di alto e nobile lignaggio, e tutt’intorno arcobaleni e cespugli, falci e martelli, asinelli e buoi cornuti, querce e ghiande, ulivi e rose, croci e delizie. Alleluia! Alleluia!
Ammettono a onor del vero, quelli del PD, che qualche problemino esiste anche dentro la loro sacra famiglia politica, sia a Roma che a Bernalda. I genitori litigano, parenti e affini tessono trame occulte, il neonato cresce un po’ rachitico , emotivamente instabile, triste e viziato.
Ma a tutto trovano una spiegazione.
I dissensi interni, così come i voti contrari delle consigliere bernaldesi, sono solo esaltanti espressioni della libertà democratica che regna nella maggioranza e nel partito. Quei due schiaffoni delle zie consigliere sono stati un increscioso episodio ancora tutto da chiarire, certamente sbagliato nel luogo e nella forma ma buono ed educativo nelle intenzioni.
L’andamento claudicante del bambino è invece tutta colpa delle strade dissestate e del perfido sgambetto subito con le elezioni anticipate che lo hanno privato del nutriente latte del potere. A distanza di mesi sono ancora tutti lì, disorientati e storditi, a chiedersi come sia mai potuta succedere una cosa del genere, a interrogarsi su cosa si debba fare affinché una simile esperienza non si ripeta e soprattutto non dilaghi a livello locale.
A Bernalda hanno trovato una risposta geniale: rifacciamo tutti i marciapiedi! Elimineranno così il rischio di inciampare e di perdere le prossime elezioni amministrative.
E’ sconcertante la mancanza di rispetto e l’arroganza del vaniloquio con il quale il PD bernaldese cerca di liquidare argomenti di vivo interesse pubblico ovvero la riqualificazione di Piazza del Popolo, con annessa accensione di un mutuo, e l’approvazione del Piano del Traffico. Si sbaglia e si illude il PD, e con lui tutta la maggioranza, se crede che questi siano semplici temi caldi e che basti soffiarci sopra il vento fresco di qualche chiacchiera altisonante e demagogica. Questi sono veri e propri carboni ardenti e saranno il terreno del prossimo duro confronto elettorale.
L’argomento Piazza del Popolo è liquidato in poche righe. Il Sindaco in persona si è degnato di scendere a sorpresa tra la gente e di spiegare perché il rifacimento di Piazza del Popolo è indispensabile alla qualità della vita bernaldese: perché loro hanno deciso così!
Questo si che è sano decisionismo e coraggiosa assunzione di responsabilità politica! Chi era presente all’evento e non è stupido ha capito tutto, compresa l’inconsistenza strumentale delle contestazioni. Chi non c’era se lo faccia raccontare. In ogni caso la Piazza si farà. E anche il mutuo. Così è deciso. L’udienza è tolta.
Ma il vero fiore all’occhiello che può vantare questa Amministrazione è il Piano del Traffico!
Dopo anni di dibattiti e consultazioni, di proposte e proteste, di barriere istallate e rimosse, di sensi unici comparsi, scomparsi e ricomparsi capovolti, di piste ciclabili e piste di pattinaggio, finalmente si è giunti all’approvazione del piano definitivo. Benissimo, bravi, era l’ora! (....continua al secondo atto)

mercoledì 26 novembre 2008

WALTER VA ALLA GUERRA di Gianni Baget Bozzo

«Dialogo» è una parola ecclesiastica e non ha corso in politica. In politica esistono l'intesa e l'incontro oppure la rottura e lo scontro. E tra maggioranza e opposizione prevale lo scontro. L'intesa è impossibile. La sinistra non può rinunciare all'antiberlusconismo, non può rinunciare alla delegittimazione dell'avversario, non può rinunciare a porsi come partito rivoluzionario e, da quando è finita la rivoluzione, come partito morale. E questo significa che l'avversario è peggio che reazionario: è immorale. Così è accaduto che la lotta contro Silvio Berlusconi è stata anche più grave di quella contro la Dc. Rimane quindi la forma del partito rivoluzionario, aggiornata e peggiorata da Enrico Berlinguer. La sinistra è rimasta alla scelta del 1993: con Antonio Di Pietro e contro i socialisti.
Sembrava chiara la svolta di Walter Veltroni come segretario del Pd: aveva scelto i confini a sinistra, rifiutava l'Unione, voleva essere riformista. La campagna elettorale fu fatta con toni pacati, salvo che nella girandola finale. Sembrava che i tempi fossero maturi per un consolato Berlusconi-Veltroni. Almeno per riforme condivise: un dissenso politico fondato su un consenso istituzionale. Era la linea pensata da Massimo D'Alema con la Bicamerale. Ma allora D'Alema ci lasciò le penne, sia come presidente della Bicamerale sia come presidente del Consiglio.
Veltroni rifiutò ai socialisti l'alleanza con il Pd e la concesse a Di Pietro. Fu la giornata degli imbrogli, perché Di Pietro promise a Veltroni che l'Italia dei Valori avrebbe fatto gruppo unico con il Pd e poi, visto che il vento per lui aveva soffiato bene, decise di fare il suo partito giustizialista. Veltroni perse tutto in un colpo solo. E i più succubi dell'imbroglio furono coloro che lo avversavano, cioè D'Alema e Marini, tutti contrari all'uomo della procura milanese. Perché i democristiani di sinistra e i postcomunisti abbiano ceduto a Veltroni su questo punto sembra incomprensibile. Ma gli uni rimanevano democristiani di sinistra e gli altri comunisti: l'avversione ai socialisti faceva parte del loro patrimonio genetico. E così loro furono i veri imbrogliati, non Veltroni, che ora presenta al posto di Ottaviano Del Turco, socialista inquisito per corruzione, l'uomo di Di Pietro, ripetendo così la saga del 1993.
Nella crisi del sistema capitalistico ci vorrebbe una sinistra moderata, ma non c'è. Tutto rimane sulle spalle di Berlusconi e del centrodestra.
(da Panorama del 21 novembre 2008)

lunedì 24 novembre 2008

AIUTI ALLE FAMIGLIE E ALLE IMPRESE : A CHI, QUANDO E QUANTO


Inizia la settimana decisiva per gli aiuti alle famiglie e alle imprese, oltre che per far decollare il piano destinato a tempi brevissimi a far ripartire le infrastrutture. Va precisato che non si tratta di una Finanziaria-bis dettata dalla crisi economica, ma di un intervento di emergenza, un pronto soccorso cash che il governo mette in campo in coordinamento con l’Unione europea. È un dettaglio importante per rispondere alle accuse della sinistra di aver predisposto a giugno una Finanziaria inadeguata: senza quella, messa in sicurezza da tempo, oggi anziché pensare ai bisognosi staremmo qui a litigare su come spartirsi le briciole della torta.

I provvedimenti dovranno essere vagliati e coordinati dall’Unione Europea, che fin dall’inizio della crisi finanziaria ha assunto la regia delle operazioni, finora con successo. Bruxelles deciderà mercoledì un quadro di interventi complessivi da 130 miliardi di euro, tra somme stanziate e aiuti rapidi.

Venerdì il consiglio dei ministri approverà la parte relativa all’Italia. Si tratta in particolare di 20 miliardi di nuovi stanziamenti, 16 dei quali da destinare alle infrastrutture e quattro da ripartire in parti uguali tra famiglie e imprese.
Oggi le decisioni vengono presentate ai sindacati; la Cgil non ha ancora sospeso lo sciopero del 12 dicembre. Vediamo le misure di maggiore impatto.

Social card. È una carta da 40 euro al mese per fare la spesa in supermarket ed esercizi convenzionati (sconti fino al 10%) che verrà distribuita nei prossimi giorni e varrà almeno per tutto il 2009 ai cittadini tra i 65 e 70 anni con redditi annuali fino a 6.000 euro, che saliranno ad 8.000 dai 70 anni in su. Novità delle ultime ore, l’estensione a neonati e bambini da 0 a 3 anni. Le prime lettere sono già partite e riguarderanno 1,2 milioni di meno abbienti. Chi le riceve potrà recarsi ad un ufficio postale che verificherà la correttezza dei dati e rilascerà una sorta di bancomat ricaribile (essendo in vigore da ottobre, la tessera conterrà già 120 euro), sul quale di mese in mese lo Stato accrediterà i 40 euro.

Bonus familiare. Entro Natale le famiglie con reddito fino a 20.000 euro l’anno riceveranno un bonus in contanti variabile tra 150 e 800 euro. Il governo ha individuato tre fasce: singoli o coppie senza figli con reddito fino a 12.000 euro; coppie con fino a tre figli a carico e reddito fino a 17.000 euro; coppie con carichi familiari di quattro o più persone e reddito fino a 20.000 euro. Il provvedimento riguarderà lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati. Anche in questo caso, come per la social card, nel reddito non inciderà la prima casa.

Sconti sulle bollette. Per i redditi fino a 25.000 euro ci saranno sconti sulle bollette di elettricità e gas in media del 10%, per un valore tra i 60 e i 130 euro l’anno.

Sconti sulla benzina. Il governo taglierà nel periodo natalizio le accise statali sui carburanti, anticipando gli ulteriori ribassi in arrivo per il calo del greggio.

Nuovo paracadute sui mutui. Due le misure: proroga della rinegoziazione dei mutui a tasso variabile, già ottenuta con l’accordo governo-banche, ed intervento della Cassa depositi e prestiti a garanzia di quanti non riescono a pagare le rate.

Scenario virtuoso. Va detto che soprattutto le ultime misure si inseriscono in uno scenario che già tra dicembre e gennaio vedrà i primi consistenti cali dei mutui a causa della riduzione del tasso di sconto della Bce e del tasso Euribor. Un altro taglio dei tassi e previsto a breve da parte della Bce. Altri risparmi sono già arrivati dal calo della benzina (tornata ai livelli di fine 2006), e delle materie prime che incidono sul carrello della spesa. È la faccia positiva della medaglia della crisi economica.

Aiuti sociali senza aumenti di tasse. Altro dettaglio importante: tutte queste misure alle famiglie a basso reddito non saranno a carico dei redditi medi e medio-alti. Sarà dunque un intervento di forte valore sociale ma non redistributivo, come invece era abituato a fare il centrosinistra.

Sostegno ai precari. Il governo garantirà un sostegno ai precari che rischiano di perdere il posto: potrà essere diretto, sotto forma di un sussidio temporaneo di disoccupazione, o indiretto, sotto forma di esenzione fiscale o contributiva. La misura avrà il valore di alcune centinaia di milioni di euro.

Per le imprese: detrazione dell’Irap. L’imposta, introdotta anni fa dalla sinistra, comincerà ad essere dedotta (probabilmente per il 10%) dall’imponibile Ires pagato dalle società. È un primo intervento in vista della deducibilità totale.

Iva per cassa. Attualmente l’Iva si paga all’emissione della fattura, ma l’incasso può avvenire con mesi di ritardo. Il governo introduce il versamento dell’Iva allo Stato solo al momento dell’effettivo incasso del denaro.

Crediti per la ricerca all’estero. Le aziende che svolgono ricerca anche oltre confine riceveranno un credito d’imposta.

Fin qui il quadro delle misure. Alle quali si affiancherà un primo piano da 16 miliardi per ammodernare le infrastrutture pubbliche. Come si vede il governo sta facendo tutto il possibile in base a tre criteri: di solidarietà sociale, senza distinzione tra dipendenti ed autonomi, ma con riguardo soprattutto ai componenti della famiglia, agli anziani e ai bambini. È un primo passo verso l’introduzione del quoziente familiare, che con il federalismo sarà la vera riforma fiscale di questa legislatura. Secondo criterio, il rispetto dei vincoli di bilancio. Il governo non intende aggravare il debito pubblico, una tassa che verrebbe pagata da tutti noi. Terzo criterio, non un euro sottratto alle tasche dei cittadini. Una manovra di emergenza che aiuterà molti ma non penalizzerà nessuno. Un’altra forte novità rispetto al passato. Niente sprechi né partite di giro, dunque. In attesa di superare la burrasca e, dal 2009, di guardare più serenamente al futuro.

NATA PER RIMANERE di Gianni Baget Bozzo

La nascita di Forza Italia nel '94 fa già parte della memoria: 14 anni sono il tempo di una generazione. Per usare una celebre frase di Winston Churchill, «mai tanti uomini hanno dovuto la salvezza alla scelta di un uomo solo». Forse è difficile anche per chi ricorda i fatti rammentare l'atmosfera del tempo. La fine del comunismo in Russia aveva prodotto in Italia l'effetto incredibile della distruzione, ad opera della magistratura, dei partiti anticomunisti e il Pds, cioè il Pci cambiato di nome, era divenuto l'unico partito costituzionale. Alla fine della rivoluzione russa aveva corrisposto la conquista del potere del Pci in Italia.
Il Pci aveva compiuto, come l'armata cinese di Mao, una «lunga marcia» ed era giunto a dominare la coscienza delle istituzioni e della cultura. Aveva realizzato la rivoluzione di Gramsci: prendere le casematte prima di attaccare il quartier generale, usare la cultura per conquistare le istituzioni. Il Pci italiano aveva usato la fine del comunismo in Russia per mostrare come si possa prendere il potere con la democrazia. Se c'era un precedente in Italia di una tale conquista, si poteva pensare al fascismo, che ottenne il potere mediante la corona e l'esercito. Il Pds lo ottenne mediante la magistratura.

Tutti sanno che questa è la verità, ma non fa più notizia. La sinistra di cultura comunista aveva occupato tutto. Tribunali, parrocchie, episcopi, giornali e libri, tv e radio. Ed è tuttora così. Siamo immersi ancora nella «lingua di legno» comunista che esclude dalla memoria quelli che ascoltarono Berlusconi e si sentirono liberati dalla sua parola. Era il popolo che aveva votato democristiano, socialista, liberale, e aveva operato il miracolo italiano, aveva retto la guerra fredda e la sfida nucleare dalla parte atlantica, era l'Italia occidentale e non sovietica. Nel '93 il Pds era la forza legittimante: si poteva essere democristiani, socialisti e liberali solo con il bollino postcomunista. Questo ricordava le democrazie popolari dell'est, i regimi comunisti che, per mostrare che l'Unione Sovietica era una sola, mantenevano formalmente i vecchi partiti borghesi e contadini debitamente comunistizzati. Era una conquista comunista da manuale, combinava aspetti del modello sovietico nel falso pluralismo e la differenza dei comunisti italiani che si dichiaravano democratici.

Forza Italia nasce in questa situazione. Berlusconi liberò il pensiero e queste cose si poterono dire. Si poteva essere anticomunisti. La democrazia funzionò e il popolo scelse la libertà. Nel '94 Forza Italia ebbe la maggioranza alla Camera e la quasi maggioranza al Senato. Nel paese sorse il sentimento di liberazione, nacquero migliaia di club. Furono un'organizzazione spontanea di sentimento e non di struttura, ma serviva un partito. La tv commerciale di Berlusconi e Publitalia furono la struttura minima in cui si organizzarono le liste vittoriose alle politiche. Giorgio Bocca scrisse che Publitalia aveva messo il «mondo sottosopra»: per questo Marcello Dell'Utri venne eliminato dal gioco con l'azione dei magistrati. Ma Forza Italia era nata ed era nata per rimanere. Il popolo italiano aveva voluto scegliere una struttura fragile ma popolare per esprimere la sua volontà di rimanere libero.

Da allora cominciò la «leggenda nera»: Berlusconi aveva vinto perché proprietario di televisione. La tv commerciale era una struttura fragile, ma fu il popolo a farne una forza politica. Tutti i poteri italiani furono contro questo popolo e il suo leader, ci fu un clamore mondiale, Berlusconi divenne un fatto che delegittimava il sistema dei partiti e creava una realtà diversa, un effetto che era sorto con se stesso. Una storia unica. Ora Forza Italia si scioglie, il Popolo della Libertà è diventato un popolo di governo e la sinistra è sfiorita come non si poteva immaginare. Il PdL, che oggi nasce come partito, raccogliendo Fi, An e altri partiti, era sorto prima nel popolo che nella forma politica ora conseguita.

(da Il Giornale del 21 novembre 2001)

sabato 22 novembre 2008

Berlusconi chiude la storia di Forza Italia: confluisce nel Pdl, primo congresso a metà marzo .


Il consiglio nazionale di Forza Italia ha approvato per acclamazione la mozione che sancisce ufficialmente la confluenza del partito azzurro fondato dal premier nel Pdl.
Già fissata la data del primo congresso del Pdl: la metà di marzo 2009. "La nostra avventura segna un passo importante - ha detto Berlusconi - andremo avanti fino a che i nostri traguardi non saranno raggiunti". E ancora: "Mi avete commosso...", ha aggiunto il presidente del Consiglio all'auditorium della Conciliazione davanti a una platea che lo ha accolto tra gli applausi e cori da stadio "Silvio, Silvio".

Ecco i video del congresso >> www.forzaitalia.it

venerdì 21 novembre 2008

UN' ALTRA ADESIONE AL PATTO PER LA SVOLTA

Il patto per la svolta ha raccolto un'altra adesione, nella riunione di mercoledì 19, la lista civica Sviluppo Pulito - Agire Europeo, presente in Consiglio Comunale, ha aderito al progetto di "Patto per la svolta".
I suoi due rappresentanti in consiglio comunale Mimì Pizzolla e Andrea Esposito hanno sottoscritto con noi il documento di adesione all'aggregazione elettorale.
Salutiamo con vivo piacere l'apporto di idee, esperienza , partecipazione, per continuare questo percorso per far si che a Bernalda e a Metaponto si volti definitivamente pagina.

mercoledì 19 novembre 2008

IL PIANO DEL TRAFFICO SPACCA PD ! ....E' CRISI?

Il Partito Democratico ieri in Consiglio Comunale ha approvato definitivamente il Piano del Traffico, in forza dei soli suoi numeri, fuori da ogni logica condivisa e ragionata dall'intera cittadinanza, ma ancor più contro le dichiarazioni di voto negativo di due suoi maggiori esponenti. I consiglieri Madio e Camodeca hanno fortemente dissentito con argomentazioni al vetriolo parlando di " Amministrazione in affanno e nel caos, chiusa a riccio, arroccata su posizioni conservatrici, antidemocratica ed arrogante".Quali altri dichiarazioni potevano essere più chiare e definitive per una crisi politica? Dopo una atto cosi forte, nel politicamente corretto ci doveva essere una crisi politica ! Aspettiamo le prese di distanza definitive dei due esponenti del PD! O anche questa è una farsa e un gioco dei ruoli?
P.S. Qualcuno in consiglio ha suscitato dei dubbi ! considerando la posizione di apprezzamento al PUT da parte di Forza Italia. Per onore di verità e per fugare ogni dubbio riproponiamo il volantino pubblico del 25 luglio del 2006, quando iniziò la sperimentazione del PUT.

CASA DELLE LIBERTA’ Coordinamento di Bernalda e Metaponto
Corso Umberto . Cip 25/7/06

IL PAESE DEI BALOCCHI

BERNALDA: PIANO DEL TRAFFICO E DELLE PASSEGGIATE IN BICICLETTA
METAPONTO : PIANO DEGLI INGORGHI E DELLE SCULTURE FARAONICHE

Su questi temi si è concentrato lo sforzo più che decennale delle amministrazioni di sinistra.
L’attuale, non disdegna di continuare quanto è stato iniziato, in piena sintonia, pur presentandosi ad ogni tornata amministrativa, fortemente critici e alternativi ai predecessori.
Un gioco dei ruoli molto efficace per la causa della Sinistra; a partire dall’ecumenico Pesare, alternativo alla partitocrazia; passando per il decisionista e irriverente Petrocelli; per finire al nuovo ecumenismo ambientalista, il megafono della protesta (no scorie), Renna;
Questa è la sintesi di una politica di sinistra gattopardesca e furbescamente opportunista atta solo alla conservazione delle posizioni di potere, il solo fine ha giustificato ogni mezzo.
Una strategia consolidata, certamente efficace al mantenimento del potere, ma in sé portatrice di un tarlo che si innesca al suo interno portando ad una democrazia bloccata:
Quando ciò accade, non esiste l’impeto del far meglio ma solo il meglio per se stessi, basta ogni volta cambiar solo cavallo ed il gioco è fatto!
Un gioco fatto a danno di chi? Di un intera comunità che ormai non più rassegnata ad essere amministrata da Sindaci a termine. Quando un Sindaco sa di essere a termine, quindi senza ambizioni , non gli resta che utilizzare il suo mandato conseguendo il massimo per la propria parte (personale, familiare e affinità residue) , tanto saranno sottratti al giudizio dall’elettorato, dopo i 5 anni di mandato diventano inesorabilmente impresentabili, altrimenti il gioco del potere sostenuto sull’alternanza interna potrebbe essere interrotto.
Come sarebbero stati giudicati Pesare e Petrocelli dopo i loro mandati, se fossero stati riproposti al giudizio dell’elettorato? E chi si è proposto a livelli istituzionali più alti è stato sonoramente trombato? Il Gioco del Potere non può essere interrotto, quindi impresentabili!

RENNA e i suoi prodi, consapevoli di dover subire la stessa sorte, amministrano indisturbati, poco gli importa della partecipazione dei cittadini a temi come il piano del traffico, non gli fa specie se pongono catene e barriere ad un intera comunità, trattandola incivilmente come irrispettosi delle regole. Questa amministrazione pensa di amministrare un popolo da civilizzare, imponendo scelte con sbarramenti e catene, un amministrare di stampo sovietico ormai anacronistico, Nell’era della globalizzazione dove un mondo intero abbatte i muri a Bernalda si ergono barriere. Un principio dell’imposizione che intacca il vivere in una società del dialogo nella democrazia e della convivenza pacifica dei popoli e questo i frequentatori di chiese e sagrestie dovrebbero non sfuggire.
Questo Piano “impositivo” del traffico viola le primarie finalità che un vero PUT dovrebbero conseguire, cioè:
1) NON migliora le condizioni di circolazione(movimento e sosta)
2) NON migliora la sicurezza stradale ( incongruenze tra pista ciclabile e veicolare)
3) NON riduce gli inquinamenti atmosferici e acustici ( trasferisce su strade meno accessibili e meno ventilate)
4) NON riduce il risparmio energetico ( quadruplicati gli spostamenti origine-destinazione)
5) Esclude Metaponto da qualsiasi ipotesi d’agevolazione d’accesso e partenza, ancora ingorghi domenicali interminabili! Nonostante il piano del traffico sia stato finanziato proprio per le caratteristiche della stagionalità balneare dei flussi del traffico intrinseche a Metaponto.

TREMONTI: Riduzione dei telefonini e delle auto blu per tagliare gli sprechi negli enti pubblici


Telefonini centellinati e meno auto blu. Riduzione delle spese della politica, come quelle per gli organi collegiali, e taglio del 20% del dirigenti più alti in grado. Ma anche il dimezzamento delle spese della carta impiegata per relazioni e pubblicazioni, un uso più deciso delle e-mail per ridurre le spese postali, un turn-over pari al solo 10% per il personale in uscita (che sale al 20% per le università) nonché il contenimento delle spese per l’approvvigionamento di combustibile per riscaldamento e per le bollette dell’energia elettrica.
Scatta il piano del ministro dell’Economia Giulio Tremonti per contenere nel 2009 la spesa pubblica, attuando quanto previsto dalla manovra approvata in estate. Con una corposa circolare, firmata di suo pugno e diffusa dalla Ragioneria dello Stato, il ministro invita così le amministrazioni a tener conto delle novità - alcune introdotte nel passato ma con impatto dal 2009 - nel predisporre i bilanci di previsione per il prossimo anno.

“L’esigenza di tutela la stabilità finanziaria del Paese e l’attuale situazione di crisi dei mercati finanziari internazionali - ha spiegato Tremonti - impegnano il Governo a proseguire sulla strada del risanamento della finanza pubblica perchè possa realizzarsi un equilibrato e stabile sviluppo economico”. Le amministrazioni dovranno così valutare le criticità per mettere in atto le “possibili strategie finalizzate a realizzare un più proficua riallocazione delle risorse”.
Ecco le principali voci ricordate da Tremonti nella circolari.
Luce e riscaldamenti. Sarà necessario adottare misure di “contenimento delle spese per l’approvvigionamento di combustibile per riscaldamento e per l’energia elettrici in modo tale da conseguire risparmi in linea con quelli che devono conseguire le amministrazioni statali tenuti ad effettuare gli acquisti tramite con convenzioni Consip”, cioè con le aste on rete gestite dalla controllata del Tesoro.
Taglia-carta. Le amministrazioni pubbliche dovranno ridurre del 50% la spesa rispetto al 2007 per la stampa delle relazioni e di ogni altra pubblicazione che viene distribuita gratuitamente o inviata ad altre amministrazioni. Addio poi alla Gazzetta Ufficiale su carta: l’abbonamento dovrà essere telematico.
Verifica cellulari. Nei piani triennali che le amministrazioni devono predisporre per razionalizzare l’utilizzo di beni devono essere “indicate le misure dirette a circoscrivere l’assegnazione di apparecchiature di telefonia mobile ai soli casi in cui il personale debba assicurare, per esigenze di servizio, pronta e costante reperibilità e limitatamente al periodo necessario” Dovranno essere individuate “nel rispetto della normativa sulla tutela della privacy, forme di verifica anche a campione, circa il corretto utilizzo delle relative utenze”.
Meno dirigenti. Scatta la tagliola per i dirigenti: quelli di fascia alta vanno ridotti del 20%, gli altri del 15%. Va rideterminata così anche la pianta organica. C’è poi il taglio del 10% per il personale con compiti logistico-strumentali.
Tetto 3% a manutenzione sedi. La spesa per manutenzione ordinaria e straordinaria non potrà eccedere il 3% del valore dell’immobile e scende all’1% per la sola manutenzione ordinaria e per le sedi prese in affitto.
Auto blu ‘cumulative’. Vale anche per il 2009 la norma che prevedeva un taglio del 50% rispetto al 2004 delle spese di “acquisto, manutenzione, noleggio ed esercizio” delle auto di servizio. Viene consigliato anche “il ricorso, previa verifica di fattibilità, a mezzi alternativi di trasporto , anche cumulativo”.
Consulenze e sponsorizzazioni. Parte dal prossimo anno il taglio del 30% rispetto al 2004 della spesa sostenuta per le consulenze a soggetti esterni alla p.a. (ma università e ricerca sono esclusi da questi limiti). Diventa operativa anche la riduzione del 30%, rispetto al 2007, delle spese per sponsorizzazioni, anche per le società pubbliche controllate
Spese politica. Scattano limitazione per l’istituzione di “organismi collegiali”, per i quali va valutata la reale utilità. In ogni caso la spesa dovrà essere il 30% di quella sostenuta nel 2007. Taglio del 50% anche per il compenso ai dipendenti dovuti all’attività di componente o di segretario di collegi arbitrali.
Ora posta on line. Il ministro ricorda che saranno effettuati controlli a campione dal Cnipa sull’utilizzo delle e-mail al posto delle vecchie lettere. Nel caso non si rispettino i parametri fissati dal 2007, “verrà applicata una riduzione del 30% delle risorse stanziate per l’invio di corrispondenza cartacea”
Turn over contingentato. Ogni dieci dipendenti che escono dalla Pa ne potrà essere assunto solo uno. E anche la spesa dei neo-assunti non potrà superare il 10% di quella del personale andato via. Il limite è però un po’ più alto per le università (il 20%)
Aumenti al 3,2%. Nel redigere il bilancio 2006 le amministrazioni dovranno appostare una somma pari al 3,2% del monte salari da corrispondere come aumenti retributivi per i rinnovi contrattuali

lunedì 17 novembre 2008

sabato 15 novembre 2008

PIANO DEL TRAFFICO IN APPROVAZIONE


Il prossimo Consiglio Comunale del 18/11/08 approverà in maniera definitiva il Piano del traffico.

Dopo 2 anni di sperimentazione e numerose polemiche, l'amministrazione continua nel suo ostinato intento.
Questo Piano “impositivo” del traffico viola le primarie finalità che un vero PUT dovrebbe conseguire, cioè:
1) NON migliora le condizioni di circolazione(movimento e sosta)
2) NON migliora la sicurezza stradale ( incongruenze tra pista ciclabile e veicolare)
3) NON riduce gli inquinamenti atmosferici e acustici ( trasferisce su strade meno accessibili e meno ventilate)
4) NON riduce il risparmio energetico ( quadruplicati gli spostamenti origine-destinazione)
5) Esclude Metaponto da qualsiasi ipotesi d’agevolazione d’accesso e partenza, ancora ingorghi domenicali interminabili!

Nonostante il piano del traffico sia stato finanziato proprio per le caratteristiche della stagionalità balneare dei flussi del traffico intrinseche a Metaponto.

Restiamo in attesa di vostri commenti ! affermando fin d'ora che la prossima amministrazione da noi guidata Sovvertirà Completamente questa nefasta e ostinata decisione.

venerdì 14 novembre 2008

INIZIA LA SVENDITA DEI BENI COMUNALI


Questi immobile di proprietà di tutti è in vendita! Grande affare accorrete numerosi!
Prezzo a base d'asta 1.194.000 euro
Scadenza : 15/12/2008
Consistenza: mq 2000 circa su due livelli, 1000 mq di parcheggi interni e 1400 mq di parcheggi esterni al servizio dell'immobile.
Strana scelta per una giunta di sinistra! siamo riusciti a tenere la proprietà pubblica di questo immobile nei momenti più bui per le casse comunali, anche in periodo di dissesto economico questo bene è stato conservato! Costato alla comunità oltre due Miliardi delle vecchie lire oltre 20 anni fà.
Unico immobile che porta un utile nelle casse comunali ovvero 30.000 euro/anno!
A chi giova questa vendita? cosa ne pensate? Potrà cambiare la vita dei bernaldesi la vendita di questo bene ? Da semplici calcoli questa vendita porterebbe un beneficio di 99 euro per abitante!

mercoledì 12 novembre 2008

ENNESIMO CHIARIMENTO ( per chi non avesse ancora capito)


Rispondiamo con piacere all’invito rivoltoci dal Segretario di A.N. a fare chiarezza circa la posizione di Forza Italia in vista delle Amministrative del 2009.
Riteniamo che la nostra posizione sia già abbastanza chiara, esplicita e pubblicamente nota ma volentieri la ribadiamo.
Il Patto per la Svolta siglato lo scorso 30 Ottobre tra FORZA ITALIA-PDL, UDC e CIRCOLO POLITICO PITAGORA mira alla costruzione di un’ampia e compatta coalizione, saldamente ancorata all’individuazione di criteri, obiettivi e programmi condivisi. Una coalizione capace di collocarsi oltre i logori schematismi ideologici della destra, del centro e della sinistra e che si rivolge a quella vasta area dell’elettorato moderato e riformista che da troppo tempo vede le proprie esigenze sacrificate e mortificate dalle logiche di partito.
Forza Italia crede fortemente nel grande progetto del Popolo della Libertà, si è grandemente impegnata per la sua realizzazione e continuerà a farlo. Ma la politica nazionale procede dall’alto verso il basso, quella locale avanza dal basso verso l’alto. In entrambi i casi fare buona politica significa sempre porsi e proporsi al servizio dei problemi reali e del bene comune.
Nel caso specifico di Bernalda, Forza Italia è convinta che la nascente coalizione possa finalmente offrire una forte, valida e vincente alternativa alla disastrosa gestione del potere della giunta Renna e dei suoi predecessori. Con il Patto per la Svolta sorge un nuovo soggetto politico e Forza Italia ne è parte. Il percorso è aperto al contributo di tutte le forze politiche e gruppi sociali che vogliano condividerne lo slancio e la prospettiva, l’impegno e la responsabilità. E’ ovviamente aperto anche agli amici di Alleanza Nazionale.

lunedì 10 novembre 2008

DIRITTI E ROVESCI di Ippaso da Metaponto


Di questi tempi si discute molto e talvolta molto animosamente (anche a suon di pugni, sedie e spranghe) di decreti e di riforme della Scuola e dell’Università, di ricerca, di blocchi, di tagli, di razionalizzazione delle risorse.
Si discute della necessità di dotare le strutture universitarie di assetti più moderni, dinamici, meritocratici, meglio collegati con il mondo reale e con le esigenze della produzione e del lavoro, capaci di attrarre risorse e investimenti anche dalla sfera privata. Si discute dunque della possibilità di trasformare le Università in Fondazioni operative controllate dallo Stato oppure di estendere l’accesso agli Atenei dei contributi finanziari delle Fondazioni di erogazione.
In linea di massima tutti si dicono disponibili al dialogo su questo tema. L’esigenza di reperire nuove risorse finanziarie e di fissare nuovi criteri di spesa è imposta dall’oggettiva carenza dei fondi statali disponibili e dal loro distorto utilizzo. Ma ben presto cominciano i distinguo e vengono poste condizioni inderogabili.
Qualunque riforma deve in primo luogo salvaguardare il diritto allo studio per tutti. E quindi procedere di pari passo all’individuazione di meccanismi e di regole atti a garantire questo diritto fondamentale e inalienabile.
Poste queste condizioni, forse, anche il Centro-Sinistra può dimostrarsi aperto alla ricerca di un accordo condiviso e dire con enfasi: “Se po’ ffa’!”. Ma soltanto forse perché il Centro-Sinistra sembra spesso soddisfarsi della mera affermazione di grandi principi generali. E’ possibilista il Centro-Sinistra ma poi coraggio di fare scelte concrete spesso non ce l’ha.
All’ordine del giorno potrebbe essere aggiunto che per i più bravi e meritevoli quello allo studio debba diventare un diritto, oltre che fondamentale e inalienabile, anche sacrosanto e con titolo di precedenza. Ancora se po’ ffa’? Qualcuno certamente starebbe già arricciando il naso sentendo puzza di discriminazione. Per emancipare gli ultimi occorre azzoppare i primi, sennò come si fa a diventare tutti uguali?
La cultura del sospetto di stampo vetero-comunista è incredibilmente dura a morire, annidata come è nelle viscere profonde dell’inconscio collettivo della Sinistra. Ancora oggi miete vittime tra gli studenti che, certamente in buona fede, sfilano nei loro cortei di protesta e denunciano: “Vogliono aprire le Università ai finanziamenti privati! Così le Fondazioni dopo aver dato i soldi vorranno anche controllare i contenuti dei corsi di laurea e condizionare i percorsi della ricerca!”.
Scusate ragazzi ma pretendereste forse che la Fondazione Agnelli istituisca e finanzi corsi di laurea, magari triennali e specialistici, in “Storia dei risvolti mistici della segnaletica stradale”?! Disciplina dignitosissima, per carità! Però poi, una volta usciti dall’Università, i nostri dottori laureati non si possono lamentare se a mala pena riescono a trovare un posto di lavoro a tempo determinato e mal pagato in qualche call-center e restare precari a vita. Ma niente paura. Anche in questo caso non verranno lasciati soli. Troveranno le amorevoli braccia della Sinistra e di qualche Sindacato che in cambio del loro voto sarà disposta ad abbracciare la loro causa, a sostenere i loro cortei di protesta e a promettere la soddisfazione del loro diritto al lavoro, ovviamente a carico dello Stato. Ma questo è un capitolo successivo.
Per quale motivo si deve continuare a sospettare che se un’industria farmaceutica istituisce e finanzia dei corsi presso una Facoltà di Chimica lo faccia solo per scopi ignobili e con il segreto intento di sfruttare e sterminare l’umanità.? By-passare la ragione e fare direttamente appello alle paure e ai fantasmi, alle superstizioni e alle fantasticherie deliranti che possono albergare nella pancia profonda delle persone e di una cultura è da sempre una grossolana ma efficace tecnica di mobilitazione e manipolazione del consenso. Lo sa bene l’onorevole Di Pietro che nel suo tentativo di ipnosi collettiva condotta al suono tintinnante delle manette adesso volge lo sguardo al cielo e ci informa che anche lassù qualcuno ordisce complotti mondiali contro di noi sotto forma di scie chimiche lasciate dagli aerei.
Nessuna conquista nella Storia è mai stata facile, lineare e acquisita a titolo definitivo. Occorre senza dubbio vigilare e difendere i diritti raggiunti, impegnarsi per migliorarne l’applicazione e l’estensione ma anche per affermarne di nuovi e diversi. I diritti non si possono trasformare in entità astratte e assolute, in intangibili Moloch ai quali sacrificare le legittime aspirazioni, le esigenze e le speranze degli esseri viventi.
Gli esponenti del Centro-Sinistra si sono auto-investiti della carica di difensori eterni di valori e diritti altrettanto eterni ed immutabili. Che semplicemente non esistono e dove esistono in quanto tali sono una impostura. Se i Guardiani del Tempio oggi sono diventati conservatori e hanno paura di qualsiasi cambiamento è perché temono di perdere il potere che detengono e perché a forza di detenere il potere hanno perso il contatto con una realtà che è in sempre più rapida trasformazione. Sono diventati cinici, arroganti, corrotti e pessimisti. Non credono affatto in quella stessa umanità che dichiarano di rappresentare e di voler salvare.

Ippaso da Metaponto

PARCO SAN ROCCO .. UN PARCO DIMENTICATO!

Il parco San Rocco è diventata ormai un icona dell'inettitudine e della trascuratezza delle amministrazioni succedutesi in questi 15 anni
I miliardi di lire spesi ormai non si contano !
Più di due ettari di parco, un campo da calcetto, un campo da tennis, due campi di bocce, un campo di pallacanestro e pallavolo, locali spogliatoi, percorsi-salute , oltre ad una bella e fitta vegetazione.
Tutto questo inesorabilmente sottratto alla comunità Bernaldese, alle famiglie e ai giovani!
Inspiegabile atteggiamento! Ci chiediamo il perchè di tanta incuria e di tanto disinteresse nel far si che tale struttura sia aperta alla fruizione dell'intera comunità!
Nonostante tutto ci si spreca ancora nell'arredo di piazze, micropiazze, giardini e microgiardinetti.
Chi ostacola questo parco? non possiamo continuare a tenerlo in stato di pattumiera permanente a cielo aperto!

sabato 8 novembre 2008

PATTINODROMO!........... E I PATTINATORI?


Gran bella opera vero? Un pattinodromo polivalente con tanto di curve paraboliche e impianto di illuminazione notturna!

IMPORTO : 208.504,00 euro


Era proprio necessario? E' stata fatta un analisi della domanda prima di iniziare questa spesa sostanziosa? Ne avevamo proprio bisogno?
Quanti pattinatori ci sono a Bernalda?

Grazie Renna & company ! era proprio un opera che ci mancava !

venerdì 7 novembre 2008

E' STRUTTURALE LA CRISI DELLA BASILICATA di Nicola Pagliuca

“I dati pubblicati da Unioncamere e relativi alla crescita del Prodotto interno lordo della nostra Regione evidenziano la preoccupante crisi in cui la stessa è caduta”. Ad affermarlo è il presidente del gruppo regionale di Forza Italia verso il Pdl, Nicola Pagliuca.“Da anni sostengo – dichiara Pagliuca - a fronte dei facili entusiasmi del governatore di turno, la fragilità del tessuto economico della nostra regione incapace di convogliare le ingenti risorse impiegate dall’Unione Europea in progetti di sviluppo strutturali. In ogni occasione, i governatori del centro sinistra che si sono succeduti, hanno evidenziato, ora il dato dell’export, ora il dato del Pil, ora il dato dell’occupazione per sostenere lo pseudo “’buon governo’ della Regione Basilicata.

Naturalmente i dati di cui sopra, di volta in volta erano sempre contrastanti tra di loro ed era il motivo per cui non mi sono mai aggregato alla schiera dei creduloni della “best pratic” ma, di contro, ho sempre individuato in quei dati gli allarmi di una recessione ormai inevitabile. Per questo motivo non sono rimasto sorpreso nel leggere che, in contesto di crisi delle economie internazionali, la nostra Regione realizzi le peggiori performance italiane. La fragilità della nostra economia è stata colpita direttamente e profondamente dalle vicende internazionali conosciute”.“L’aver sperperato le grandi risorse europee in micro attività tampone – continua l’esponente del Pdl - finalizzandole al consenso politico e non alla creazione di un sistema competitivo ha determinato questa maggiore fragilità anche rispetto ad altre Regioni del Sud maggiormente appesantite da problematiche non solo di natura economica ed infrastrutturali.
La Regione di centro sinistra ha sempre privilegiato, nella spesa dei fondi comunitari, quei programmi sui quali era più semplice spendere e non, invece, quella azioni finalizzate a rimuovere le tante diseconomie che affliggono il sistema produttivo. Un Pil a -1,3 per cento per il 2008, a -0.9 per cento nel 2009 ed a -0.8 nel 2010 evidenzia il grave stato di recessione in cui è finita la nostra economia, sintomo di un Declino produttivo denunciato con forza dai banchi dell’opposizione in tutti questi anni. E non può esserci addebitata, come forza politica, nemmeno l’accusa di non essere stati propositivi o incalzanti su questi temi, anzi è questa l’occasione per denunciare la superficialità con cui vengono affrontati i problemi. Sono otto anni che attendiamo il varo di un piano industriale sinora inesistente.

Da un anno è scaduto il termine assegnato dal Consiglio regionale per il varo del Piano energetico regionale di cui non v’è traccia nella discussione consiliare. A poco valgono le azioni, pur positive, che timidamente sta mettendo in campo l’attuale Assessore alle ‘Attività produttive’, finalizzate a spegnere qualche focolaio di crisi ma che volendo intervenire in modo troppo puntuale finiscono per non essere la cura giusta per un male di dimensioni molto diverse”.“Di fronte alla portata di questa crisi – sostiene Pagliuca - che vede nella nuova emigrazione l’unico futuro offerto ai giovani, è necessario prendere atto del fallimento delle politiche di questo centro sinistra ed immaginare un percorso diverso che ponga al centro delle attenzioni regionali, la rimozione delle diseconomie infrastrutturali, cercando nei punti di forza delle risorse naturali presenti sul territorio, i cardini su cui impostare una seria e profonda ridefinizione degli assi di spesa della programmazione comunitaria in corso, l’ultima della fase con maggiori privilegi”.“Non voglio apparire come l’opportunista di turno che spara sulla croce rossa – sottolinea il consigliere - ma, cogliendo lo spazio della comunicazione ricordo al centro sinistra che sui grandi temi della crescita economica e dell’eliminazione della disguaglianze senza appiattimento verso il basso, Forza Italia ed i suoi alleati dell’opposizione non si sono mai sottratti anche dall’assumersi responsabilità offrendo una collaborazione che solo l’azione a spunti spocchiosa del centro sinistra ha saputo non comprendere.

Auspichiamo ancora oggi che, ove esista ancora una maggioranza di centro sinistra in regione, questa sappia cogliere tutta la problematicità della situazione per porre in campo ogni utile azione atta a rimuoverla. E’ evidente che una tale forma di collaborazione – conclude Pagliuca - potrà avvenire solo ed esclusivamente nel momento in cui il centro sinistra decida di abbandonare i metodi del clientelismo economico ed avverta il desiderio sincero di confrontarsi in modo aperto con l’intera società lucana per ricercare nuove vie per lo sviluppo”.

giovedì 6 novembre 2008

SEGNALAZIONE SPRECHI ! FOTO ....... NON PAROLE!


ISOLA ECOLOGICA ZONA ARTIGIANALE:

IMPORTO: 16.000 EURO

Ma i rifiuti speciali non possono entrare.

Sono parcheggiati nelle immediate vicinanze! dove? Nel parcheggio antistante!
FOTO NON PAROLE!

martedì 4 novembre 2008

QUANDO LA POLITICA ESIGE UN ATTO DI RESPONSABILITA'

Gli elettori Bernaldesi e Metapontini alle ultime elezioni politiche, hanno concesso al PDL un consenso di oltre il 43%, e la loro fiducia.
Fiducia che noi recepiamo con un alto senso di responsabilità.
La responsabilità che oggi ci porta ad essere struttura propositiva e necessaria per una decisiva e seria alternativa di governo per questa città.
Un alternativa di governo che si colloca non tanto tra la destra e la sinistra quanto oltre la destra e la sinistra, per la capacita di vedere i nuovi problemi davanti ai quali si trova il paese ed affrontarli. Il fine è dare a Bernalda e Metaponto un Buon Governo. Il miglior governo possibile.

Esistono un gran numero di cose di cui Bernaldesi e Metapontini hanno bisogno e che non sono né di destra né di sinistra, ma che facilitano la vita e aumentano il benessere dei cittadini: non dover lottare con procedure vessatorie; non dover penare per un certificato; non dover ricorrere alle vie legali per un diritto negato; ricevere un informazione adeguata e tempestiva sui propri diritti; trovare cortesia e sollecitudine nella pubblica amministrazione. Tutto ciò non è di per se né di destra né di sinistra:
E’ semplicemente Buona Amministrazione.

La Buona Amministrazione scaturisce da una cultura realistica e pragmatica, vicina ai problemi della gente, che non considera il cittadino come oggetto dell’amministrazione ma come il padrone e il termine di riferimento ultimo della macchina amministrativa.

La Buona Amministrazione scaturisce da un etica del bene comune e del servizio pubblico, dall’amore del particolare e dalla cura del dettaglio, unita alla presenza continua delle grandi prospettive di valore che devono orientare l’azione di una pubblica amministrazione moderna.

Esiste nella nostra comunità una vasta area moderata e riformista in cui si concentra potenzialmente la maggioranza degli elettori ed il meglio della capacità di governo della nostra comunità.
Noi crediamo che essa abbia il diritto e il dovere di governare insieme, esistono in quest’area molte fratture dovute a personalismi, rivalità, rotture politiche e personali. Noi crediamo che occorre fare uno sforzo per ricomporre l’unità dell’area moderata e riformista che da molti anni gli elettori si aspettano. Lavoreremo per questa unità a qualsiasi costo, consapevoli che questo i cittadini si aspettano da noi. Essere il primo partito cittadino ci responsabilizza ogni oltre nostra ragionevole e legittima aspettativa. Il nostro orizzonte programmatico di libertà non può prescindere da una forte connotazione di responsabilità per dare a questa comunità una credibile alternativa di governo allo strapotere diessino e alle convenienze di qualche petalo di Margherita.
Elevare il tiro, innalzare il livello degli obbiettivi politici affinché il territorio sia finalmente sviluppato e offra occasioni concrete di lavoro per tutti.

lunedì 3 novembre 2008

SEGNALAZIONE SPRECHI

La Basilicata è Regione ricca di acqua, al Comune di Bernalda non gli fa specie consumare qualche goccia in più.
Vedete questa stupenda scultura alla stazione di Metaponto?
Bella davvero! I nostri complimenti allo scultore.
Sapete che questa fontana dal mese di aprile ad oggi ha consumato circa 2000 metri cubi di acqua? Si esattamente 10 metri cubi al giorno !
Il sistema di irrorazione è a perdere, ovvero ogni goccia che irrora non viene recuperata.
Sapete quanto ha speso il Comune di Bernalda per il consumo della sola acqua di questa fontana?
Il calcolo è molto semplice per il solo consumo di acqua siamo già ad oltre 3.000 €uro!
E pensare che una semplice valvola di recupero costerebbe non più di 30 €!

domenica 2 novembre 2008

PERCHE' UNA PRIMAVERA POLITICA SI TRASFORMA IN UN AUTUNNO CUPO E PIOVOSO. di Pinuccio Rinaldi

Calendario stagionale a parte la primavera in questione è nata al lingotto di Torino. Qui Veltroni fresco di elezioni primarie espone il programma del nascente PD e traccia la sua visione della società Italiana futura. “Fare un'Italia nuova”.)

Una società basata sulla concordia, senza nessuna divisione, con meno veti, meno burocrazia, meno conservatorismi e più crescita, più uguaglianza, più libertà.
Un’economia basata sulla riduzione della spesa pubblica"spendere meno e spendere meglio", con "risparmi sugli acquisti di beni e servizi ricorrendo a grandi piattaforme di acquisto", con l’aumento dell’efficienza del lavoro pubblico "collegando l'effettiva produttività alla dinamica delle retribuzioni" e "valutando il raggiungimento degli obiettivi", con la possibilità di "giudicare i servizi ricevuti", con ” l'accorpamento in un'unica sede provinciale di tutti gli uffici periferici dello Stato".
Una politica che sappia essere dialogante e che sappia guardare alla controparte non più come nemico ma come avversario.
Queste erano le parole e la visione di Veltroni a Torino, nel febbraio 2008.
Con grande merito traccia anche il percorso politico necessario per realizzare questa visione di Italia nuova. Il PD giacché interprete di questa visione ed in quanto grande partito, parteciperà da solo alla competizione elettorale.
Nasceva cosi la primavera politica italiana, generando tutto un fiorire di atteggiamenti e dialoghi positivi fra le parti.
Poi sono arrivate le elezioni con i suoi risultati, ed è iniziato a spirare un venticello fastidioso (critiche più o meno velate alla leadership di Veltroni), ma si restava ancora in primavera. Infatti, le elezioni politiche benché sfavorevoli al PD, avevano dato un risultato di semplificazione partitica eccezionale, molti partiti, ivi compreso il partito che esprimeva la terza carica dello stato, erano rimasti fuori dal parlamento, dunque Il quadro politico parlamentare era mutato e quindi i tratti del riformismo erano evidenti, il che consentiva a Veltroni di conservare la meritata immagine di leader.
Nel mentre il nuovo governo iniziava a generare azioni governative che riscontravano ottimi risultati e notevoli consensi, quella parte unica e minoritaria dell’alleanza col PD l’IDV rappresentata da DIPIETRO, rafforzava la sua contestazione con modi e termini che erano stati banditi al lingotto.
Da questo momento e per questo, la primavera politica italiana inizia a dare segni d’inversione, e quel famoso bivio tra l’innovazione e conservazione, che sembrava superato, viene ripercorso verso la conservazione.
Sulla primavera politica italiana quel venticello fastidioso si tramuta in vento consistente, infatti, nel PD, quelle iniziali e velate contestazioni assumono forme di correnti interne e s’inizia a parlare di congressi di partito.
Tutto questo spinge Veltroni a commettere l’errore di perdere quel grandioso risultato d’innovazione che era stato capace di dare, infatti, per recuperare l’immagine è costretto ad interpretare il ruolo di oppositore con i vecchi ed improduttivi criteri, che lui stesso aveva abilito.
A questo esiziale errore di Veltroni, a parere di chi scrive, si deve far corrispondere un pari errore del PDL, che sottovalutando la capacità di Veltroni di sconfessare se stesso, non gli hanno offerto nessuna possibilità di evitare l’errore, concorrendo in questo modo a determinare il ritorno alla vecchia contrapposizione politica. Siamo tornati quindi in pieno autunno e come nella migliore tradizione meteorologica, iniziano le abbondanti piogge, contestazioni, cortei, e scioperi generali caratterizzano le giornate italiane.
Il grigiore di queste giornate è ulteriormente peggiorato dalla crisi economica mondiale. La globalizzazione si manifesta ed esprime se stessa nella maniera più dura possibile.
Tutto questo però sembra non incidere più di tanto sul dibattito politico che si va sviluppando, la priorità dei discorsi politici stabilisce un ordine diverso, grembiuli, voto in condotta ecc. ecc.
L’intera classe politica sembra dimenticare quella famosa allegoria del leone e della gazzella nella savana, (indipendentemente di chi tu sia, leone o gazzella, nella savana se ti vuoi salvare devi correre)- la nostra savana è la globalizzazione.
Che dire è veramente un autunno grigio e piovoso.

PER NON DIMENTICARTI....


Al nostro caro e sempre presente Mimino Santorsola.
Primo coordinatore cittadino di Forza Italia di Bernalda, ma soprattutto nostro amico fraterno, sottratto prematuramente alla sua famiglia e a noi tutti , amico di tante battaglie politiche e di vita, ancora oggi vivi in mezzo a noi....
Il tuo ricordo è forte e presente...... a te sciapapaaaà!!!!

sabato 1 novembre 2008

IL PATTO PER LA SVOLTA HA INIZIO

Il 30 ottobre 2008, si sono incontrate le Delegazioni politiche di FORZA ITALIA-PDL, UDC e CIRCOLO POLITICO PITAGORA.
Dopo un’ampia disamina delle tematiche politico-amministrative comunali relative agli ultimi quindici anni e di quelle riguardanti la tornata elettorale amministrativa della prossima primavera, si è verificata la sussistenza di ampie convergenze e conseguentemente, delle necessarie condizioni per la prosecuzione dei lavori finalizzati alla redazione di un progetto e quindi di un programma politico-amministrativo per lo sviluppo socio-economico della comunità bernaldese e metapontina e del territorio.
Condizioni preliminari e qualificanti sono state individuate nella necessità di coinvolgere nei lavori che porteranno alla nascita della coalizione, tutte quelle forze politiche e i gruppi del sociale che si mostreranno interessate a percorrere insieme la fase di scelta degli obbiettivi e la formulazione del programma per il loro raggiungimento.

Per FORZA ITALIA – PDL, il Coordinatore Gianluca Colonna
Per l’ UdC, il segretario Antonio Santandrea
Per il CIRCOLO POLITICO PITAGORA, il Presidente Raffaele D’ascanio

QUAGLIARIELLO: Veltroni sa che per un motivo giuridico-costituzionale il referendum sulla scuola non si può fare?


"Un grande partito, prima di proporre un referendum a caldo su un provvedimento appena approvato dal Parlamento, dovrebbe valutare bene l’opportunita’ politica dell’iniziativa, e altrettanto dovrebbe fare per quel che concerne la fattibilita’ giuridico-costituzionale". Lo ha dichiarato Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato. "Il Pd di Veltroni si limita invece alla politica degli annunzi. Ha infatti evidentemente evitato di fare sia l’una che l’altra cosa.
Per quel che riguarda l’opportunita’ dell’iniziativa, sono significative le riserve espresse oggi pubblicamente da D’Alema e Rutelli. Quanto alla fattibilita’ giuridico-costituzionale, il tentativo dei tecnici veltroniani di trovare qualche straccio di disposizione abrogabile per via referendaria e’ certamente encomiabile per l’impegno, ma attesta in modo eloquente che nun se po’ fa’".

31/10/2008
(http://www.forzaitalia.it/notizie/arc_14264.htm)