pdl bernalda popolo della libertà bernalda matera pdl bernalda metaponto politica bernalda: 2010

sabato 25 dicembre 2010

BUON NATALE A TUTTI I LETTORI E FELICE ANNO NUOVO


VISITATE IL PRESEPE DELL'ASSOCIAZIONE "C'ERA UNA VOLTA" IN VIA ALLA CHINA
UN GRAZIE A FEDERICO SCASSAMACCHIA

venerdì 17 dicembre 2010

DAL MARE A TURSI AI VERI INTERVENTI DEL GOVERNO BERLUSCONI

La farsa del Bando per “Lavori di riqualificazione e lotta all’erosione costiera della fascia jonica lucana" pubblicato ad ottobre, affidato alla Comunità Montana del Basso-Sinni e da noi denunciato come assurdo e irrazionale, è giunta al termine. La Regione Basilicata si è svegliata dal torpore che le aveva impedito di conoscere e sapere dell'esistenza di tale bando (come sia possibile non si capisce!) e ha inviato al Commissario della Comunità montana "formale invito a revocare il Bando, in quanto non inserito in un percorso operativo necessariamente complessivo e sinergico della problematica, e soprattutto privo della relativa copertura finanziaria".
La nostra azione portata avanti con comunicati stampa, volantini e sollecitazioni ha fatto sì che venisse scongiurata questa illogica iniziativa che avrebbe escluso Bernalda e i bernaldesi dall'essere protagonisti di azioni per tutelare e rilanciare il nostro territorio e la nostra economia.
Dal Sindaco Chiruzzi, dal suo vice Cospite e dalla Giunta nessun segnale di vita! Non una parola, non una presa di posizione, nè un tentativo di giustificazione dell'immobilismo, dell'inconsistenza e dello scarso peso politico di cui stanno dando dimostrazione dalla loro elezione.....Sindaco, sei ci sei, batti un colpo!!!
Ma a questa incapacità, alla "resa" dell'Assessore regionale Gentile e alle lamentele di De Filippo circa i tagli alla regione, ha risposto il Governo Berlusconi. Si è infatti predisposto ieri a Roma un accordo di programma tra il Ministero dell’Ambiente e la Regione Basilicata sottoscritto dal ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e l’assessore lucano all’assetto del territorio, Rosa Gentile. L’intesa mette in campo un co-finanziamento dal Ministero dell’Ambiente (circa 20 milioni di euro) e dalla Regione (circa 7 Milioni, reperiti dai fondi Por Fesr 2007-2013, e precisamente dall’asse destinato alla protezione e consolidamento dei centri abitati e dei versanti, alla salvaguardia ambientale, al ripristino delle condizioni di stabilità dei terreni e alla lotta all’erosione degli argini e delle coste. Nel testo approvato sono previsti complessivamente 85 interventi, tra lotta alle frane, alluvioni ed erosione della costa (tra gli interventi di maggior rilievo uno di contrasto all’erosione sulla Costa jonica per 3 milioni di euro e i lavori di ripristino dell’officiosità del fiume Basento per 500 mila euro).
Questa è un'ulteriore dimostrazione, se ce ne fosse ancora bisogno, di come il Governo Berlusconi sia più attento delle Amministrazioni regionali e comunali a quelle che sono le esigenze del nostro territorio, della nostra economia e dei nostri cittadini sempre più martoriati dalla Sinistra ma ogni giorno più coscienti che il Governo del Fare non delude.
Un ringraziamento particolare va ai parlamentari lucani del PDL, Sottosegretario Sen.Viceconte, Sen. Latronico, On. Taddei e On. Moles per le sollecitazioni presso il ministero dell'Ambiente nella costruzione di un programma di importanti interventi per la tutela del territorio.

mercoledì 15 dicembre 2010

BERLUSCONI ROTTAMA FINI di Mario Sechi


Berlusconi ha vinto, Fini ha perso. È questo il risultato del voto di fiducia ed è bene scriverlo nella sua brutale semplicità perché in queste ore è già partita la surreale gara dei «ma, però...», della «vittoria numerica ma non politica», della «maggioranza che non c’è più» e altra varia umanità con la quale si fa un bel gioco di fumo e specchi ma nessun passo avanti nell’analisi politica, cioè in quella materia che serve a capire cosa sta accadendo nel Palazzo. Mentre nei giornaloni suonavano le campane a morto del governo e del Presidente del Consiglio, mentre nelle case degli intelligenti a prescindere si metteva in frigo lo champagne e si ordinavano le tartine per festeggiare la defenestrazione del Cav, qui su Il Tempo abbiamo cercato di spiegare nei giorni scorsi perché è molto pericoloso scambiare i propri desideri per fatti compiuti, perché le aspirazioni e gli incubi di un leader non sono la rappresentazione esatta del mondo che c’è là fuori, perché un’ossessione non sempre diventa la migliore azione. Cose semplici, dettate dalla logica, dal buonsenso, dalla frequentazione della realpolitik. Cose ritenute inutili da naviganti futuristi e non. Risultato: la flotta invincibile della nuova destra europea, moderata, raffinata, colta, europea, si è fracassata sugli scogli e ora è alla deriva, in balìa di una tempesta politica che è appena iniziata. Volevano affondare il perfido Silvio e ora sono loro che rischiano di colare a picco.
Gianfranco Fini ha giocato il tutto per tutto. Non è un lettore di Machiavelli e in fondo questo lo sapevamo. Non è uno stratega e ne abbiamo avuto la prova regina. Ha sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare e invece di assaporare la vittoria, è stato segnato dalla sconfitta. Bruciante. E beffarda perché la sua sfida agli occhi di chi osserva con un minimo di mestiere la politica è apparso da subito un suicidio non calcolato, l’opera tragicomica di un kamikaze per errore. Fini non ha perso soltanto l’epica sfida con Berlusconi. Ha perso anche un pezzo del gruppo parlamentare alla Camera. Ha perso credibilità. Dopo aver perso la testa in questo progetto senza capo né coda ha perso pure la faccia. E ora? Se avesse un po’ di coerenza e rispetto per la carica istituzionale che ricopre, dovrebbe dimettersi. Se cominci una guerra contro il presidente del Consiglio e la perdi, fai un dignitoso passo indietro e riprendi il tuo cammino sul viale dei perdenti. Invece no. Ancora ieri s’è premurato di informare gli italiani che assistevano alla sua Caporetto che mai e poi mai lascerà lo scranno di Montecitorio. Il 14 dicembre - come spiegavo nei giorni scorsi - così diventa uno spartiacque della politica italiana. Chi pensava di proiettare i propri disegni politici oltre questa data, sorvolando l’affermazione del Cavaliere, non ha capito un fico secco di quel che è accaduto ieri a Montecitorio. Da questo momento in poi comincia un altro film, il plot è dettato da un’altra sceneggiatura e i protagonisti cambiano scenario e obiettivi.
Berlusconi ha vinto la seconda battaglia (la prima era quella del 29 settembre) sul voto di fiducia e in due mesi ha incassato il semaforo verde per il suo governo. Sono fatti che pesano come macigni sulla vita politica. Ieri sera di fronte al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non si è presentato un Cavaliere disarcianato da un indiano cresciuto in via della Scrofa che ne brandiva lo scalpo, ma un leader che ha superato per due volte la prova dell’aula e può sostenere di fronte al Quirinale un paio di cosette interessanti che riassumo qui a beneficio dei lettori: 1. ho la maggioranza, risicata, ma ce l’ho e fino a prova contraria vale per continuare a stare in sella; 2. ho la possibilità di provare ad allargare questa maggioranza ad altri partiti; 3. proverò a governare ma se mi accorgo che non è possibile, con questo risultato non può esserci un altro governo, un altro presidente del Consiglio, un’altra maggioranza; 4. ergo, le elezioni anticipate sono l’unica alternativa al mio governo. Sono fatti che Giorgio Napolitano, un uomo che è cresciuto nei partiti, ha ben presenti e intorno a questi dati della realtà ruoteranno tutti i ragionamenti e le prossime mosse ed esternazioni del Presidente della Repubblica.
Ben diversa è la situazione di Fini e del suo gruppo politico. Il leader di Fli da oggi fa parte dell’opposizione, non è più il centrodestra di Berlusconi e neppure un altro centrodestra come s’affannano a teorizzare i suoi cervelloni. È vero che gli elettori lo percepivano già come un alieno, ma la sua uscita dall’orbita dei conservatori italiani ora è totale e irrimediabile. Idealmente Fini è stato attratto dalla forza gravitazionale di una galassia che comincia con Di Pietro, passa per Bersani e finisce con Vendola. La sua traiettoria e rivoluzione intorno a questo sistema di pianeti non è né quella di Pierferdinando Casini né quella di Francesco Rutelli. Bastava ascoltare con attenzione l’intervento alla Camera di Italo Bocchino (un disastro totale, degno del guinness dei fiaschi politici) e confrontarlo con quello dal tono ben diverso dei leader dell’Udc e dell’Api per capire che i futuristi sono più in sintonia con il trattorista Tonino da Montenero di Bisaccia che con il cosiddetto Terzo Polo dei moderati. Quelli che la vedono lunga nel Palazzo prevedono un ulteriore smottamento di una parte della collinetta finiana verso la pianura del Pdl e dunque una imminente riorganizzazione di un governo più che autosufficiente. Vedremo. In ogni caso, Fini si è autoscaraventato nel cono d’ombra dell’opposizione dura e pura e da questo momento è in un pollaio pieno di galli gelosissimi l’uno dell’altro. Il suo bacino di voti, infatti, è quello dell’antiberlusconismo non del centrodestra come qualcuno s’affanna a dire in queste ore.
Basta una lettura attenta dei sondaggi d’opinione e una proiezione dei potenziali flussi elettorali per capire che Fini può dare più fastidio a Bersani e Di Pietro che a Berlusconi. Ma c’è di più: in caso di elezioni, la presenza di Fini e dei terzopolisti potrebbe avere un effetto boomerang sui rapporti di forza in Senato. Per effetto della sottrazione di voti, infatti, Fli darebbe a Pdl e Lega molti più senatori nelle regioni dove i due partiti sono forti, al punto che anche Palazzo Madama sarebbe in pugno al Cavaliere. Del controllo della Camera neppure si discute, sarebbe di fatto un fortino azzurro-verde. Non so quanti esponenti della Comitato di Liberazione Nazionale da Silvio, abbiano dato un’occhiata ai numeri - a giudicare dai proclami fatti in questi giorni, nessuno - al loro posto ci farei due o tre pensierini e mi metterei con il pallottoliere a contare i seggi. Chi invece quei numeri sembra già averli masticati è Silvio Berlusconi che ieri ha ribadito il concetto: «Se non si può governare, si va alle elezioni». Ecco, il voto continua ad essere una delle opzioni sul tavolo. La fiducia del Cavaliere alla Camera non l’ha smaterializzato, ma solo rinviato. Se Berlusconi fosse caduto, la Santa Barbara del voto anticipato sarebbe con le polveri bagnate e impossibile da usare. Ma così non è stato e quell’arsenale oggi è non solo intatto, ma addirittura irrobustito perché le armi a disposizione del nemico si sono nel frattempo ridotte a ben poca cosa. Possono sperare solo nell’appoggio della magistratura (in gennaio la Consulta deciderà sul legittimo impedimento e ne vedremo delle belle), ma da sedici anni le toghe sono non solo un ostacolo ma anche un formidabile fornitore di carburante per i carri elettorali del Cavaliere. In termini militari, Berlusconi e Bossi in questo momento sono una superpotenza in grado di controllare gli spazi di cielo, terra e mare. Gli altri? Hanno perso una battaglia fondamentale, se provano ancora a manovrare, rischiano di perdere la guerra.

domenica 12 dicembre 2010

EROSIONE DELLA COSTA ALLA COMUNITA' MONTANA DEL SINNI

IL MARE A TURSI !
ovvero: - le assurdità e la irrazionalità della Regione Basilicata
- l’assenza e la inconsistenza della Giunta Chiruzzi

Mentre l’assessore regionale alle infrastrutture sig.ra ROSA GENTILE getta la spugna perché, a suo dire, non sa dove trovare i soldi per risolvere il grosso problema dell’erosione al Lido di Metaponto, la Regione Basilicata, chiama la Comunità Montana del basso Sinni, con sede in TURSI, in regime di commissariamento perché prossima alla soppressione in quanto ente inutile, a gestire un bando milionario di € 14.000.000,00 – quattordicimilioni di euro -circa 28 miliardi delle vecchie lire-) per “lavori di riqualificazione e lotta all’erosione costiera della fascia jonica lucana.
Il bando è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 7 ottobre 2010, la “resa” dell’assessore regionale GENTILE è del 4 dicembre 2010.
La notizia ha del paradossale perché non si capisce l’attinenza e la competenza di una comunità montana, in una zona marina di balneazione.

Dinanzi a tale nonsenso e illogicità noi, cittadini di Bernalda-Metaponto, sbalorditi ci chiediamo:

- la sig.ra GENTILE, assessore regionale alle infrastrutture, dov’era quando la Regione Basilicata ha deliberato una simile assurdità ?;
- la Giunta Comunale di Bernalda ed in particolare il Sindaco Chiruzzi ed il vicesindaco Cospite assessore al Territorio e all’Ambiente con delega all’erosione , come si sono adoperati per evitare l’ennesima esclusione di Bernalda-Metaponto dalla gestione di un importante progetto che riguarda essenzialmente il territorio bernaldese ed il futuro del turismo e dell’economia locale?
La risposta viene da sé: LA GIUNTA CHIRUZZI E’ INCOSISTENTE, INCAPACE E PRIVA DI PESO POLITICO, PER QUESTO LA REGIONE BASILICATA NON LA TIENE IN CONSIDERAZIONE!

UNIVERSITARI: Contestazione politica
Dopo anni di lassismo e di indifferenza, di pigrizia, apatia e connivenze dei partiti di sinistra, il governo Berlusconi ha finalmente approvato alla Camera la riforma dell’Università. Lo ha fatto con un approccio moderno, con criteri che si usano ormai in tutto il mondo avanzato, con il coraggio di andare a toccare un grumo di interessi e privilegi consolidati.
In questa battaglia, il ministro Gelmini avrebbe dovuto essere appoggiata dagli studenti, che in teoria dovrebbero vedere i “baroni” come un’insidia al loro futuro e un retaggio da spazzare via.
Ma, una minoranza di studenti di una parte della sinistra ribellistica, sovversiva e violenta, non ci sta, perché fanno “politica” e neanche loro hanno capito quanto sia in pericolo il loro futuro e quanto sia necessaria questa riforma.
Quanto all’opposizione, e alle comiche di Bersani sui tetti, il Paese aspetta ancora che a sinistra si affacci una briciola di serietà e di proposta.

MEZZOGIORNO: varato il Piano per il Sud
Scuola, infrastrutture, sicurezza, ma anche, banche, fisco e ambiente.
Il Piano per il Sud approvato dal governo con il consenso delle parti sociali, suona tutti i tasti dello sviluppo e integra (e completa) il disegno tratteggiato con il federalismo fiscale.

Il quadro che emerge dal Piano è quello di un’attenzione particolare del governo Berlusconi verso una nuova politica meridionalistica: non assistenziale, ma concentrata sulla crescita spontanea del territorio. Con poche regole, ma efficaci, per un nuovo “risorgimento economico” della Nazione.

Un progetto ambizioso, quello del Piano per il Sud, che conta di utilizzare le risorse non ancora attivate dei diversi Programmi della Politica di coesione, e che verranno concentrate in pochi e chiari progetti.

Ora le possibilità ci sono,il Governo Berlusconi ha mantenuto l’impegno assunto, ma è quanto mai necessario che la Regione Basilicata e le Amministrazioni locali, anziché limitarsi al boicottaggio e alla sterile critica di sempre verso il Governo, si attrezzino per trovarsi pronte, preparate e capaci a sfruttare al meglio questa grande opportunità utilizzando i fondi messi a disposizione dal Governo per il raggiungimento di obiettivi realmente strategici per lo sviluppo della Basilicata e nell’esclusivo interesse della sua popolazione che oggi vive un momento decisivo per la realizzazione di nuovi percorsi di sviluppo.
Bernalda,12.12. 2010

martedì 7 dicembre 2010

lunedì 6 dicembre 2010



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Sen. Cosimo Latronico


COMUNICATO STAMPA


“Il Governo ha tenuto in questi due anni e mezzo un respiro programmatico, come dimostrano le riforme avviate nel settore della formazione e dell'università, del federalismo fiscale, della pubblica amministrazione, del settore energetico, del mercato del lavoro, della previdenza, del contrasto alle mafie e alle organizzazioni malavitose”. Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico, intervenendo in aula, nell’ambito del dibattito sulla legge di stabilità e di bilancio. “Rincresce riscontrare, che questa realtà delle cose si ignori, che parte di quella maggioranza che era stata chiamata a riformare il Paese affrontando i nodi strutturali che la politica per anni non aveva avuto la forza di affrontare si fermi quasi spaventata da questa seria e radicale azione riformatrice. Proprio mentre l'Europa e il mondo ci impongono doveri superiori ed inderogabili, ci auguriamo che soccorra un sussulto di responsabilità tra le forze che hanno vinto le elezioni nel 2008 e tra tutti quanti avvertono questo delicato passante della nostra storia. Si è detto che questa legge di stabilità cade alla vigilia di una data decisiva, il 14 dicembre, che verificherà in Parlamento la sussistenza, ancora una volta, di una maggioranza di sostegno al Governo Berlusconi. Altri hanno ricordato una data ancora più significativa che dovrebbe condizionare la prima, il 16 dicembre, quando il Consiglio d'Europa si riunirà per tentare di frenare lo smottamento dell'Europa monetaria e frenare il contagio. Noi siamo fiduciosi, che a nessuno degli attori mancherà la lungimiranza di declinare questa responsabilità nel supremo interesse del Paese”.

Roma 6 dicembre 2010

sabato 4 dicembre 2010

PROVINCIA : IL PDL BOCCIA L'ASSESTAMENTO DI BILANCIO

Il Consiglio Provinciale nella seduta del 30 novembre ha approvato a maggioranza la manovra di assestamento del bilancio 2010, con il voto contrario dei soli consiglieri del Popolo della Libertà, evidentemente unico baluardo di garanzia di democrazia. Il dato politico rilevante è l’ecletticità e l’incoerenza dei consiglieri finiani che dovrebbero provare a spiegare agli elettori le ragioni del loro voto favorevole, espresso in palese contraddizione con il voto contrario dato il 30 aprile 2010 dagli stessi al bilancio di previsione. La succinta e vuota dichiarazione di voto data in consiglio dal capogruppo Fli Toto, e del consigliere Carbone, priva di una benché minima valutazione di merito e di proposta, è il segnale chiaro della rinuncia a svolgere il ruolo di opposizione affidato dal responso elettorale, per accomodarsi nei posti comodi della maggioranza. Al gruppo del PDL tutto ciò non scandalizza, perché da sempre pretende chiarezza e lealtà nei rapporti politici, per dare riferimenti precisi e certi agli elettori della nostra provincia, per assicurare loro la tanto attesa e auspicata alternativa di cambiamento allo strapotere del centrosinistra. Per quanto riguarda la Manovra di Assestamento del Bilancio va evidenziato innanzitutto il consueto affanno dell’Amministrazione, che puntualmente presenta ai revisori e alla commissione bilancio i provvedimenti su cui esprimersi a ridosso del consiglio. E’ utile per i cittadini sapere anche che solo grazie al comportamento responsabile dei tre consiglieri del PDL è stato possibile raggiungere il numero legale per tenere validamente la Commissione Bilancio, sopperendo alle numerose assenze dei componenti di maggioranza. Contrariamente a quanto diffuso a mezzo stampa dall’Amministrazione, la manovra non è di € 2,5 milioni, ammontando le effettive maggiori entrate a circa € 1,4 milioni. Tra queste figurano due progetti su innovazione e internazionalizzazione delle PMI, il cui valore complessivo è di € 185.000 derivanti da finanziamenti da organismo internazionale e dallo Stato. A valere sulle deleghe regionali sono previste maggiori entrate di € 324.257 per il progetto VIE BLU, le cui ricadute sul territorio sono ancora poco significative, rispetto alla forza lavoro operante sul territorio e alle risorse spese pari a € 4.848.257; per la formazione professionale i nuovi trasferimenti sono pari a € 180.326, portando le risorse complessivamente trasferite dalla Regione ad appena € 4.283.209, confermando così una delega vuota. Le nuove disponibilità, rivenienti da maggiori entrate tributarie per € 70.266 (addizionale sul consumo di energia elettrica) ed extratributarie per € 194.034 (fitti attivi pregressi da Ageforma, Cosap, interessi attivi, restituzione risorse bando CoFiDi, rimborso personale comandato presso Regione, ecc.), insieme alle risorse liberate da vari altri capitoli di spesa, le cui previsioni erano evidentemente sovrastimate e non congrue, sono in parte giustamente destinate al finanziamento della viabilità per € 215.000 e del trasporto pubblico locale per € 165.000. Molte altre previsioni di maggiori spese sono francamente incomprensibili: contributi nel settore della rappresentanza istituzionale € 75.000 (previsione quasi triplicata), prestazione di servizi associazione Tecla € 50.000, spese legali € 50.000, progettazioni € 55.000, Rimborso personale comandato della Regione delega Formazione Professionale € 268.556. Circa la maggiore spesa di € 20.000 prevista per le modifiche al Piano Provinciale dei Rifiuti, il consigliere Stigliano dopo aver fatto presente che, con il nuovo Testo Unico dell’Ambiente di cui al D.Lgs. 152/2006, non esiste più un piano provinciale bensì un Piano Regionale, alla cui redazione devono concorrere anche comuni, province e ATO, ha chiesto la convocazione di un consigliere provinciale monotematico, per affrontare il problema complessivo della gestione dei rifiuti. A proposito di Protezione Civile è inspiegabile la drastica riduzione di € 56.000 che ha praticamente azzerato le risorse sul capitolo, andando esattamente nella direzione opposta voluta dal PDL, che in sede di predisposizione del bilancio di previsione nel mese di aprile presentò un emendamento per incrementare la dotazione di € 39.000. In verità nessuno dei 17 emendamenti del PDL, bocciati ad aprile, ha trovato soddisfazione, nonostante vi fosse l’impegno dell’amministrazione a riconsiderarli. Uno per tutti quello volto a prevedere un capitolo di spesa di € 37.000 per la valorizzazione dell’Enoteca Provinciale, allo stato destinata ad una finalità meno nobile, sicuramente non istituzionale. Ultime riflessioni attengono la bassissima percentuale di accertamento delle entrate in conto capitale e del conseguente mancato avvio a realizzazione dei programmi di investimento concernenti i lavori della variante S.P. Pomarico/Pisticci Scalo (€ 2.432.635), i progetti di raccolta differenziata dei rifiuti della Montagna Materana (€ 2.689.548) e dei comuni di Irsina-Grottole-Pomarico-Miglionico-Grassano (€ 2.000.000), l’accordo di programma con la Regione sulla viabilità (€ 2.700.000), nonché i numerosi interventi sull’edilizia scolastica a valere sui fondi POIS. A tutte queste domande formule dal consigliere Stigliano del PDL nessuna chiara risposta è stata fornita, in un consiglio provinciale apatico che, nonostante l’importanza dell’argomento trattato, ha visto una scarsissima partecipazione al dibattito dei pur numerosi consiglieri di maggioranza.
I cittadini della provincia possono contare sulla continua attività di controllo e di proposta del gruppo PDL, che intende onorare con serietà e correttezza il mandato ricevuto.

Provincia di Matera
Gruppo Il Popolo della Libertà

martedì 23 novembre 2010

INTERPELLANZA SULLE SOCIETA' DI MUTUO SOCCORSO

Le Società di Mutuo soccorso svolgono in Lucania un ruolo fondamentale nelle rispettive comunità locali, a sostegno dello stato sociale che nella cultura. Oggi ho depositato un’interrogazione all’attenzione del Presidente De Filippo, chiedendo i motivi del ritardo dell’applicazione della Legge Regionale n. 2 del 2010 “Tutela del patrimonio e dei valori storici, sociali e culturali delle Società di Mutuo Soccorso”. Reputo che sia stato un contributo normativo importante, un riconoscimento per questi sodalizi che nel XIX secolo hanno supplito alla carenza dello stato sociale ed aiutato quei lavoratori in difficoltà economiche. Un riconoscimento doveroso e sicuramente tardivo a questi sodalizi che in Basilicata, nel corso della storia, hanno contribuito alla tutela ed all’emancipazione delle classi disagiate e che ora con l’evolversi della società hanno integrato la loro azione anche verso le nuove professioni, la cultura e l’assistenza sanitaria integrativa.
La Legge 2/2010 prevede l’Istituzione del Centro per lo studio e la documentazione delle Società di Mutuo Soccorso, che deve svolgere la promozione delle finalità richiamate dalla stessa legge; inoltre prevede l’erogazione contributi sia in conto capitale che in conto interessi in favore delle SOMS. Per l’anno corrente il fondo stanziato avrebbe dovuto ammontare a euro 205mila, scrivo dovrebbe, poiché – pur essendo la normativa stata approvata a gennaio c.a- la Regione Basilicata non ha assunto nessun impegno finalizzato alla sua attuazione.
Ho appreso direttamente dai rappresentanti delle diverse Società Operaie, che in possesso dei requisiti previsti dalla normativa, hanno presentato la regolare domanda, indirizzata al Presidente della Giunta Regionale per usufruire degli interventi previsti, riguardo all’acquisto, al recupero e all’utilizzo sociale degli immobili, degli arredi e dei beni culturali di proprietà o in uso perpetuo di codesti sodalizi, nonché la promozione di iniziative di carattere mutualistico, ma con sorpresa, nonostante gli impegni presi dalla precedente Giunta De Filippo, hanno di fatto scoperto che ad oggi non sono mai state devolute le somme previste. Reputo che sia doveroso che la Giunta Regionale intervenga celermente a sanare questa situazione incresciosa, o viceversa dichiari chiaramente che la Legge 2/2010 è tutto uno scherzo.

Potenza 23/11/2010
Gianni Rosa

domenica 21 novembre 2010

NON SI RISOLVONO LE CRISI CON GLI OSSERVATORI

Un altro osservatorio è in arrivo! OSSERVATORIO PER L'EDILIZIA dopo l'OSSERVATORIO PER L'EROSIONE DELLA COSTA
DAL 2008 a oggi, in Basilicata, sono complessivamente cinquemila i posti di lavoro persi nel settore dell’edilizia, con 700 imprese chiuse o fallite e un ricorso alla cassa integrazione aumentato del 120 per cento nei primi dieci mesi del 2010. I dati sono stati diffusi oggi, a Potenza, nel corso del convegno «La crisi dell’edilizia: cosa non è stato fatto?», organizzato dalle segreterie regionali di Filca-Cisl, Fillea-Cgil e Feneal-Uil, a cui hanno partecipato l’assessore regionale alle infrastrutture, Rosa Gentile e il segretario nazionale della Filca-Cisl, Domenico Pesenti. Nel corso dell’incontro si è parlato anche dell’istituzione di un Osservatorio regionale sulle opere pubbliche, su cui c'è stato il giudizio positivo dell’assessore.
A Bernalda, a soli 5 anni dall'approvazione del Regolamento Urbanistico , si pensa già ad un nuovo piano struturale che venga in soccorso al fallimentare Regolamento Urbanistico, che ha miseramente fallito in scopo e attuazione. Nessuna delle nuove zone in ampliamento ha visto una attuazione. Le zone Prod per circa 40 ettari , ferme al palo. Le tre zone residenzali di nuova espansione , ne adottate ne progettate. Il piano operativo del centro storico ancora congelato. Le innumerevoli areee complesse non risolte .
Edilizia e imprese del settore chiuse e inattive ... Sviluppo mancato e miseria perequativa i risultati di uno strumento urbanistico inadeguato.

venerdì 19 novembre 2010

Scuola di restauro: traguardo per Matera



Si firmerà oggi una convenzione tra il Ministero dei beni culturali, la Regione Basilicata, il comune di Matera e la fondazione Zetema per l´istituzione nella città di Matera della sezione distaccata della Scuola di Alta Formazione e Studio dell´Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro". Ne ha dato notizia il ministro Sandro Bondi al sottosegretario all´istruzione, Guido Viceconte e al sen. Cosimo Latronico che in questi mesi lo hanno impegnato sull´argomento perché la città dei Sassi ottenesse questo importante riconoscimento per il quale il Pdl di Matera si era significativamente attivato. "Nei prossimi due mesi - ha commentato il senatore Latronico - il ministro si impegna ad emettere apposito decreto. Si tratta di un traguardo importante per la città e per la regione Basilicata che premia lo sforzo di tutte le istituzioni chehanno lavorato a questo obiettivo, prima fra tutte la fondazione Zetema ed il suo presidente avv. Raffaello De Ruggieri".


giovedì 18 novembre 2010

IL CARROZZONE ARBEA

Era nelle previsioni che il Dott. Andrea Freschi sarebbe stato “nominato” direttore di quel carrozzone regionale conosciuto come Arbea; il 25 Ottobre ha ricevuto questo incarico ben retribuito. Nessuna sorpresa, nessun colpo di scena, area di competenza professionale “Partito Democratico”. Era nelle previsioni che qualche trovata sarebbe stata inventata per creare qualche utilità fittizia all’Ente sub regionale Arbea, non certo per salvaguardare i dipendenti – pericoli non corrono-; non certo per salvaguardare gli interessi degli addetti all’agricoltura; ma solo esclusivamente per mantenere in piedi uno strumento di filiera elettorale e un parcheggio per qualche nomina di stampo partitico.Nessun nobile scopo nella delibera 1723 del 2010, “oggetto: approvazione della convenzione tra l’Agenzia delle erogazioni in agricoltura ( AGEA), Regione Basilicata e ed Arbea per i pagamenti del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013”. Ovvero facciamo finta di nulla, dimentichiamo il passato, specie quello recente di ARBEA, che ha fallito il suo ruolo di ente pagatore, declassata anche dal Ministero delle Politiche Agricole per non aver adempiuto al ruolo.Storia nota, non voglio ritornarci. Ma ai giochi di prestigio della maggioranza di centrosinistra non c’è limite e neanche decenza. La data di questa delibera è del 22 ottobre 2010, e chi ha un pizzico di attenzione conosce la “magia delle delibere retroattive”, un trucco troppo spesso utilizzato. Leggendola con attenzione si percepisce l’arroganza di un Governo Regionale che crede di poter fare tutto, di gestire tutto anche violando le procedure ed il buon senso. Nel testo delle convenzione allegata alla delibera si legge che il Dott. Freschi è il direttore generale dell’ARBEA, ancora prima di esser designato il 25 ottobre. Una indecenza istituzionale, un atto gravissimo che il Presidente De Filippo e il Presidente del Consiglio Regionale Vincenzo Folino, quali massime cariche della Regione Basilicata devono spiegare senza giri di parole o politichese. Sono stati calpestati dei principi fondamentali, Freschi il 22 ottobre non rivestiva il ruolo di Direttore Generale dell’ARBEA. Un atto illegale? Un atto di tracotanza politica? Un atto pubblico firmato da un direttore generale dell’Ente, firmato da tutti gli assessori, e dal Presidente delle Regione compreso

lunedì 15 novembre 2010

MARKETING TERRITORIALE LUCANO

In Basilicata esistono migliaia di associazioni, club, gruppi che hanno il nobile scopo di voler promuovere l’immagine e la conoscenza del nostro territorio, delle sue peculiarità, del suo patrimonio artistico e culturale. Ogni anno, come è facile immaginare, la richiesta di finanziamenti per le più svariate iniziative è enorme, possiamo definirla anche “non quantificabile”, migliaia di richieste, che spesso superano anche la fantasia.
Abbiamo scelto tre delibere, per porre alcuni interrogativi -tramite un’interrogazione a risposta scritta - alla Giunta Regionale: la n. 1186/2010 che stanzia 100mila euro per il “Lucaniafolkfestival” al Comune ed alla Pro Loco di Satriano di Lucania, la n. 1327/2010 con 15.000 euro per spese di allestimento a Pollino Music Festival, 10.000 euro per allestimento a “progetto di promozione ambientale” al comune di Chiaromonte e 10.000 euro per allestimento e promozione “la Basilicata verde a Berlino” a favore dell’associazione Identità Lucana e la 1372/2010 che dà ben 50mila euro alla emittente Telenorba per una singola puntata a Matera della trasmissione “Battiti Live”.
Non entriamo in merito della qualità delle singole iniziative, non è lo scopo della nostra azione istituzionale, che mira ad avere delle delucidazioni riguardo alle modalità di scelta degli eventi da finanziare; quali siano i criteri ed i parametri di selezione.
L’impressione è che si abbia un vero “assalto alla diligenza”, dove alle casse regionali sono richiesti contributi anche per le più improbabili iniziative.
Ogni anno o in ogni periodo vanno di moda lemmi e attività che sembrano la panacea di tutti i problemi; ultimamente è il termine Marketing Territoriale a fare la voce del leone in ogni ambito, dai convegni alle relazioni. Sia chiaro, che tutti abbiamo l’interesse a veicolare un’ottima conoscenza della Lucania al mondo esterno, con conseguente ritorno di immagine, turisti e flussi economici, però consentiteci che questo presuppone un laborioso lavoro svolto con professionalità e continuativo nel tempo.
Abbiamo chiesto al governo regionale se esista una cabina di regia che valuti complessivamente tutte le richieste di finanziamento che abbiano come fine “vendere il territorio, se esista un vero studio specifico di marketing territoriale o di comunicazione integrata riguardante la Basilicata per individuare quale tipologia di iniziative o territori siano da privilegiare o sostenere nella promozione e pubblicità. E se ci siano statistiche, studi, dati qualitativi e/quantitativi che diano riscontro del feed-back ossia del controllo dell’efficacia della promozione territoriale come impatto e conoscenza della Basilicata e come percezione della immagine della Basilicata. Personalmente siamo scettici che tutto questo esista, ma speriamo di sbagliarci nel credere che sia lasciato tutto alla improvvisazione o alla valutazione estemporanea nei migliori dei casi, oppure alla scelta fatta attraverso “parametri culturali” come la vicinanza, la filiera o l’appartenenza a questa o a quella consorteria politica. Attendiamo un “feed back” alla nostra interrogazione consiliare.

Potenza 15/11/2010 Gianni Rosa

venerdì 12 novembre 2010

UNO SCHIAFFO AL SINDACO DA TOLBA'

“Nei giorni scorsi abbiamo letto dei problemi che i migranti creano a Metaponto e abbiamo fatto queste brevi riflessioni.‘Piove, governo ladro’ si diceva una volta per scaricare le colpe di tutti i guai dell’Italia su chi si riteneva responsabile del Paese.Ora a Metaponto – afferma Graziella Cormio in rappresentanza dell’associazione Tolbà - si scoprono i veri responsabili di tutti i guai del piccolo Borgo: gli immigrati. O meglio quelli con permesso di soggiorno, spesso rifugiati, che con una illuminata presa di posizione del Commissario prefettizio Mariarita Iaculli sono stati sistemati in quattro containers della Protezione Civile in prossimità del Borgo di Metaponto da novembre 2009, con fondi erogati dalla Regione Basilicata.E’ loro la colpa dell’erosione di una costa bellissima che rischia di compromettere definitivamente la vocazione turistica di Metaponto.E’ loro la colpa della mancanza di politiche culturali attrattive per una delle aree archeologiche più interessanti d’Italia.E’ loro la colpa del degrado e dell’insicurezza del Borgo.La scelta dei containers fu fatta alla fine del 2009 per trovare una soluzione dignitosa a quanti erano accampati nei locali dell’Ex Cometa o sotto il ponte ferroviario.L’ubicazione dei containers – sottolinea Cormio - fu stabilita perché in prossimità della Caserma dei Carabinieri che avrebbero potuto così meglio vigilare su eventuali problemi arrecati dai migranti alla popolazione locale.L’accampamento indecoroso nell’Ex Cometa o sotto il ponte ferroviario era più accettabile?Forse quella soluzione era più adatta alla vocazione turistica di Metaponto?Forse è giusto che stiano sotto i ponti persone che sono riconosciute “rifugiati” perché provenienti da Paesi con grave deficit di Diritti Umani?Forse non hanno diritto ad una casa quegli uomini che vengono sottopagati e utilizzati in “nero” dalle aziende agricole durante i periodi cruciali dell’agricoltura?Cosa si fa contro gli “imprenditori” ai quali fa comodo disporre di manodopera a basso costo e senza assunzione?E’ vero che quella dei containers non è la migliore soluzione per il semplice motivo che quelle persone hanno “diritto” ad una casa così come il loro “status” prescrive.La Convenzione di Ginevra che introduce il diritto d’asilo è stata ratificata dalla Repubblica Italiana e se ne tiene conto in tutta la legislazione vigente in materia di immigrazione.Chi è responsabile dell’amministrazione di un Comune deve assicurare delle case, quelle vere, non containers.Se i migranti di Metaponto non hanno una casa è perché il clima di xenofobia e razzismo è tale da impedire ai proprietari di fittare regolarmente alloggi.E’ vero che si dirà, “voi non ci siete la sera a Metaponto e non sapete che è popolata da ubriachi e da gente che impedisce ai locali di girare liberamente”.Forse non è un problema di immigrati ma di degrado del Borgo di Metaponto che d’inverno diventa una landa desolata senza luoghi di aggregazione e di scambi culturali?La nostra associazione – precisa Cormio - pone la questione di una sistemazione strutturale dei migranti di Metaponto da molti anni, almeno dal 2005. Da marzo 2010 ha ripetutamente chiesto al Sindaco di Bernalda e alla Prefettura di Matera di affrontare la questione; si è anche tenuta ad aprile una riunione in Prefettura durante la quale si erano presi degli impegni in tal senso, anche con le associazioni degli agricoltori: individuare degli stabili di proprietà pubblica da ristrutturare e cedere in locazione ai migranti.Ma tutto ciò non è avvenuto.Anche questo per colpa dei migranti!?”

martedì 9 novembre 2010

QUANDO IL TEMPO NON HA VALORE ED IL VECCHIO SI PRESENTA COME NUOVO di Pinuccio Rinaldi

QUANDO IL TEMPO NON HA VALORE ED IL VECCHIO SI PRESENTA COME NUOVO
L’avvento di FUTURO E LIBERTA’ sullo scenario politico, a parere di chi scrive, merita di essere valutato in chiave temporale e di comparazione:
In chiave temporale è da chiedersi se questa nascita politica poteva essere abortita o rinviata e con quali diversi risultati, oppure se è veramente giusto non aver ulteriormente atteso, cogliendo i risultati che sono alla vista di tutti.
La genesi di questa condizione politica di oggi, ha visto un lungo cammino nel quale si sono succedute varie mutazioni ma solo ed essenzialmente di tipo toponimico e mai dei principi e dei valori che sono alle fondamenta della politica della destra.
Infatti, questi principi e valori sono gli stessi principi e valori richiamati nella convention di ieri.( 07-11-2010)
Dunque nulla è cambiato da questo punto di vista rispetto a ieri e al tempo anche lontano di quando si era MSI- DN- AN. Quindi con questo bagaglio culturale, mai giustamente alienato, ma solo rivisitato, si è entrati a far parte della nuova grande aggregazione politica che è il PDL.
Questa nuova condizione politica cosi creata e chiamata PDL, ha visto quindi confluire senza modificazioni, i principi, le idee, gli iscritti e tutta la vecchia classe dirigente ex AN, unica cosa a non confluire è stato l’aspetto economico che si è invece trasferito in una fondazione creata appositamente. Con quest’organizzazione, con questa carta dei valori, da tutti sottoscritta, e con un programma politico innovativo, ci si è presentati al vaglio degli elettori, e da questi siamo stati premiati ogni volta che a loro si è chiesto di valutarci, e mai come ora il consenso ha determinato una maggioranza di cosi alto livello.
Il contesto di stabilità politica cosi raggiunto, consentiva al governo in pienezza di poteri di poter procedere senza ostacoli di sorta a tutte le necessarie riforme da tutti evocate. Invece, è avvenuto che una parte minoritaria di dirigenti e iscritti di ex AN, ha iniziato ha contrastare, nelle forme non canoniche, l’azione del governo determinando di conseguenza un ritardo dell’attività governativa ed un danno d’immagine, senza considerare che questa grave mancata azione riformista del governo, si traduceva anche in una mancata scrittura politica della storia da parte della destra.
Solo trenta anni fa la destra era considerata fuori dall’arco costituzionale, (l’onorevole Fini deve ricordarlo era già politicamente attivo), oggi invece si trova nella condizione di potersi intestare e con orgoglio il merito di aver riformato una nazione. Se questo ha un suo significato, allora è anche giusto chiedersi :
Perché il tempo non deve assumere anche in questa circostanza il suo valore ?
Perché siamo stati capaci di attendere trenta anni e poi non siamo capaci di attendere solo due anni? (Questo breve tempo è sufficiente a portare a termine la legislatura e la scrittura delle riforme.)
Qual è il concetto di opportunità politica che consente la scelta di sacrificare la certezza delle riforme, che sono aspetti strutturali, contro la scelta di porre una serie di richieste , che se anche ritenute giuste, appartengono solo alle procedure che come tali non sono fondanti e che naturalmente hanno una importanza minore ?.
Perché dunque non si reputa opportuno trasferire solo di due anni una possibile condizione di rottura?
Perché questa volta il concetto di tempo è cosi determinante? (si fa ora costi quel che costi.)
Perché il tempo delle condizioni economiche molto particolari che stiamo vivendo, pare non avere nessuna influenza ?
Visto tutto questo, viene anche da chiedersi com’è possibile che per l’onorevole Fini, il tempo non abbia nessun valore nelle sue scelte ?.
Infatti, è capace di abbandonare un tempo politico per lui certo, per un tempo politico per lui incerto, oggi è certamente presidente della camera e figura di primo piano di una compagine politica, domani sarà tutto da scoprire. Allora veramente il tempo non ha nessun valore.
La scelta di aver creato un nuovo partito, visto in chiave di comparazione, mostra che di nuovo c’è solo il nome del partito, tutto il resto è materia già vista.
Il contenuto della “carta” non propone nessun concetto nuovo, né propone nuove idee di sviluppo, e persino le citazioni introdotte non sono nuove (è la stessa usata da Veltroni al lingotto di Torino)
Anche il simbolo è stato mutuato nei colori e nell’indicazione del proprio nome da quello realizzato da Berlusconi.
Alla convention, il timing e scenografie sono state del tutto simili a quelle realizzate da Berlusconi.
Insomma è il vecchio che si presenta da nuovo e purtroppo anche copiato.
Fortunatamente per L’ITALIA alcuni segnali del nuovo iniziano ad arrivare da Firenze, ed è augurabile che costituisca effetto di trascinamento per tutti, sia a sinistra che a destra.A Bernalda, questo segnale si è già avuto, ma la mia parte politica, vecchia nella mentalità e nella sua rappresentanza, pare non si sia accorta dell’evento.

lunedì 8 novembre 2010

UN PONTE PER L'OCCUPAZIONE ....... O FUMO NEGLI OCCHI?

Oggi anche io sono andato . a dire la verità molto dubbioso - a consegnare la domanda per questa nuova iniziativa regionale...Dubbioso perchè? Innanzitutto perchè, con la penuria di aziende in Basilicata, riuscire a sistemare per un paio d'anni 680 "disperati" non credo sia molto semplice, soprattutto se si pensa al fatto che l'azienda ospitante deve poter sfruttare il bagaglio formativo dell'allievo (un laureato in farmacia certamente non potrà essere assunto in una agenzia di viaggi...).
Inoltre non riesco a capire come mai la consulenza orientativa venga rimborsata dalla Regione con € 13.000,00 per allievo, quella formativa addirittura con € 20.680,00 per allievo, mentre il diretto interessato riceverebbe "un’indennità del valore massimo di € 12.000,00, condizionata e proporzionale alla effettiva partecipazione alle attività di politica attiva previste dal percorso" ( pari a € 500,00 mensili...).
I conti sono subito fatti:
consulenza orientativa: €13.000,00 x 680 = € 8.840.000,00
consulenza formativa: € 20.680,00 x 680 = € 14.062.400,00
Tutti questi soldi usati per l'orientamento e la formazione ( a mio parere) non potrebbero essere usati per incentivare ulteriormente le (poche) aziende ad assumere i giovani lucani?


P.s.: sul sito della Regione Basilicata leggo che le domande di partecipazione presentate sono più di 6.000, a fronte dei 680 posti messi a disposizione...

Voi cosa ne pensate?

sabato 6 novembre 2010

DIFFERENZIAMOCI


mercoledì 3 novembre 2010

EMERGENZA RIFIUTI

EMERGENZA RIFIUTI SUL TERRITORIO
DIFFERENZIAMOCI !

Saluti:
Franco PIZZOLLA Coordinatore Cittadino PDL

Intervengono:
Franco PRISCO Capogruppo Consiliare del PDL
Leonardo GIORDANO già Sindaco di Montalbano J.
Mario VENEZIA Consigliere Regionale del PDL già Sindaco di Montescaglioso
Antonio STIGLIANO Consigliere provinciale del PDL
Paolo CASTELLUCCIO Consigliere Regionale del PDL
Nicola PAGLIUCA Capogruppo Regionale del PDL

Conclusioni:
On. Vincenzo Taddei
Sen. Cosimo Latronico



Domenica 7 Novembre

h. 18,00 SALA INCONTRO di Via Cairoli

martedì 2 novembre 2010

OCCUPAZIONE UN PONTE ASSISTENZIALE

Illustrata, questa mattina, nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso il Consiglio regionale, la mozione relativa al “Piano aiuti all’occupazione”, presentata il 27 ottobre 2010, dai consiglieri regionali Gianni Rosa, Mariano Pici, Nicola Pagliuca, Mario Venezia e Paolo Castelluccio. Presenti all’incontro il consigliere regionale Michele Napoli e l’on. Vincenzo Taddei.Nell’aprire i lavori, il consigliere Rosa ha precisato che “la data della conferenza stampa è stata scelta in risposta ed in concomitanza con le due iniziative regionali concernenti le ‘Work experience’ che vedono oggi la scadenza per la presentazione delle domande e ‘Un ponte per l’Occupazione’ nella sua fase procedurale di avvio. Inoltre – ha continuato Rosa - nel Consiglio regionale di domani l’assessore alle Attività produttive, Erminio Restaino, illustrerà la relazione sulle politiche industriali della Regione. Dinanzi ad una situazione occupazionale giovanile drammatica – ha detto Rosa facendo riferimento ai dati Eurostat che evidenziano una percentuale pari al 38,3 per cento - la Regione pone in campo due iniziative che, se analizzate compiutamente, dimostrano come, ancora una volta, l’obiettivo più che ai giovani è finalizzato al sostentamento del sistema formazione nel suo complesso. La richiesta di ritiro della iniziative è maggiormente giustifica da una attenta analisi dei provvedimenti – ha sottolineato Rosa – laddove si pensi che per ‘Un ponte per l’occupazione’, la situazione è ancor più drammatica. Dei 47.000 euro relativi al costo per ogni singolo partecipante – specifica Rosa - solo 12.000 vengono riconosciuti ai ragazzi attraverso un voucher di partecipazione, un’indennità, vale a dire, di 500 euro per 24 mesi, mentre gli altri 35.00 euro vengono assorbiti dalla fitta rete di enti e agenzie per la formazione professionale, facenti capo alla Provincia di Potenza, e non solo quelle. A questo si aggiunge il fatto che il secondo percorso che dovrebbe prevedere la possibilità di attivare l’inserimento al lavoro, decantato dal presidente De Filippo, mediante l’erogazione ai partecipanti di incentivi all’occupazione in azienda e autoimprenditorialità, è più che altro una dichiarazione di intenti, non essendone stato specificato l’importo, se non attraverso un comunicato stampa del 19 ottobre che parla molto aleatoriamente di una previsione di 10.000 euro. Un piano, quindi – ha concluso Rosa - per il sistema e non per i giovani, di qui la proposta contenuta nella mozione di attivare provvedimenti per l’occupazione che realizzino reali aiuti all’impresa con un Patto sociale che preveda l’assunzione per tre anni dei giovani disoccupati con un finanziamento pubblico pari al 50 per cento della retribuzione, il tutto senza intermediazione”.Il consigliere Pici, nel ricordare l’interrogazione del 4 ottobre a firma sua e del consigliere Rosa, in cui si chiedeva il ritiro del bando Work experience ha parlato di “altra dimostrazione da parte del Governo regionale di scarsa qualità dell’azione politica in merito al problema occupazione che ha visto un notevole regresso. Non c’è un vero progetto – ha detto – si tratta di una serie di azioni sterili che alimentano un assistenzialismo esasperato”. Il capogruppo Pagliuca, dal canto suo, ha fatto riferimento “all’autentico fulcro del ragionamento della maggioranza di governo, riconducibile alla spreco ed alle risorse bruciate pur in un momento di grave penuria. La mancanza di domanda di lavoro, essenziale in un tessuto produttivo, viene esasperata da questi provvedimenti tampone che portano non alla eventuale occupazione, ma ad un parcheggio temporaneo. Provvedimenti, quindi – ha sottolineato - in controtendenza rispetto agli stesso obiettivi enunciati. Un atteggiamento da censurare che porterà con ogni probabilità a fare sfoggio, nel 2011, di un regresso dei disoccupati giacchè coinvolti in queste esperienze estemporanee, per poi tornare, l’anno successivo alla drammatica realtà di una situazione che sta abituando i giovani al sottocredito, all’accontentarsi, pur svolgendo mansioni operative a tutti gli effetti, di essere sottopagati, con buona pace della concreta domanda di lavoro sul territorio”. Il consigliere Venezia ha inteso esternare “la sua profonda preoccupazione per lo stato attuale in cui versa l’occupazione in Basilicata, in virtù delle vecchie logiche caratterizzate da politiche sterili, dall’approssimazione e dal grado di confusione dell’ Esecutivo regionale che, non avendo un progetto, utilizza i fondi disponibili nel modo peggiore. Un’analisi critica la nostra – ha ribadito – ma anche foriera di proposte in tutti i settori della stagnante vita economica della regione”. Il consigliere Napoli ha sottolineato che occorre “colpire il reale male della Basilicata proprio di un atteggiamento che ha alimentato sacche di precariato, con la falsa speranza di potervi ovviare con il solito ricorso alla politica della intermediazione senza voler accettare il fatto inconfutabile di dover dirottare gli incentivi direttamente ai beneficiari”. Per il consigliere Castelluccio “ i provvedimenti messi in campo dal Governo regionale costituiscono un vero intralcio alla occupazione, e non tengono conto che occorre fare sistema con le aziende e con le strutture anche collegate alla Regione, vedi la Sel, in grado di fare occupazione, certamente attraverso una politica nuova e lungimirante che guardi alle esigenze produttive ed alla dislocazione equidistribuita delle risorse”.In conclusione dei lavori, l’on. Taddei ha fatto rilevare come “le iniziative politiche del Pdl siano ormai divenute pratica quotidiana in ossequio ad una politica costruttiva e che vuole sfidare il centro sinistra sul piano della concretezza, centro sinistra che non ha un modello di sviluppo e che non appare preoccupato dall’allarme che parte dai suoi stessi esponenti, quali il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, che ammette il serio pericolo per la Basilicata di ritornare nell’obiettivo 1 dell’Unione europea, grave smacco questo per la politica e, soprattutto, per l’intera comunità lucana. Elementi sicuramente di autocriticità – ha proseguito – accompagnati, però, dalla certezza di portare avanti il discorso della occupazione scevro da qualsiasi intermediazione di sorta, utilizzando le risorse pubbliche in maniera oculata, come sarà richiesto dal prossimo ‘Piano per il Sud’ del Governo centrale. Atteggiamento, dunque, di apertura della opposizione e che , ci si augura diventi tale anche per la maggioranza se si vuole realmente far uscire il territorio dalle sacche della crisi occupazionale ed economica in senso lato”.

domenica 31 ottobre 2010

COMUNICATO STAMPA - PDL REGIONE

Il gruppo Pdl della Regione Basilicata indice per Martedì 2 novembre 2010 indice una conferenza stampa che illustrerà la mozione “ Piano aiuti all’occupazione”, presentata in data 27/10/2010. La conferenza stampa avrà luogo alla ore 11 presso la Sala Riunioni del Pdl, al secondo piano del Palazzo del Consiglio Regionale in viale Verrastro a Potenza.I consiglieri regionali Gianni Rosa, Mariano Pici, Nicola Pagliuca, Mario Venezia e Paolo Castelluccio hanno presentato una mozione concernente il “Piano aiuti all’occupazione”, prendendo atto che né in Consiglio Regionale di Basilicata, né nelle Commissioni Consiliari Permanenti si è mai sviluppata una discussione diretta all’approfondimento dei provvedimenti quali le work experience o d il reddito ponte. L’iniziativa segue ad un’interrogazione scritta presentata dai consiglieri Pici e Rosa, protocollata in data 4/10/2010 avente ad oggetto l’avviso delle work experience con la quale si chiede la sospensione del bando e la sua modifica. La conferenza stampa è indetta alla vigilia della seduta consigliare di mercoledi 3 novembre, nella quale avrà luogo la discussione sul documento delle politiche industriali, presentato dall’Assessore Erminio Restaino. I consiglieri firmatari considerano che in Basilicata, ove si registrano tassi di disoccupazioni o inoccupazione notevolmente superiore alla media nazionale, correlati ad una crescita esponenziale dell’emigrazione giovanile, nessun sviluppo economico si potrà avere senza efficaci politiche del lavoro.“L’occupazione si crea responsabilizzando il mondo imprenditoriale e professionale in un progetto complessivo di sviluppo del territorio che crei le premesse per l’esistenza dell’impresa” dichiarano i consiglieri firmatari “ Non si può affrontare nessuna programmazione di sviluppo economico se si procede in compartimenti stagni, dividendo o polverizzando le risorse tra i vari dipartimenti con provvedimenti tampone, che nei migliori casi diventano solo ammortizzatori sociali per i giovani Lucani”.Potenza 29/10/2010Popolo della Libertà

venerdì 29 ottobre 2010

LO SPETTACOLO DELLA GIUSTIZIA SENZA BILANCIA

In un Paese in cui una procura suppone che il capo del Ros dei Carabinieri sia complice della mafia ha un senso parlare di giustizia? La procura che ha già accusato altri collaboratori di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino di avere favorito i mafiosi ed essersene serviti, salvo poi vederli assolvere “perché il fatto non sussiste”. È lo stesso Paese in cui ogni riforma della giustizia passa nel tritatutto dello scontro fra potere legislativo e ordine giudiziario, sicché chiunque ci metta mano finisce sul banco degli accusati o degli appestati, magari con il signor procuratore che va a fare il parlamentare. Ed è lo stesso Paese in cui il Parlamento lavora ad una riforma dell’ordinamento forense, la legge che regola la professione degli avvocati, riuscendo a fare dei passi indietro rispetto alle timide innovazioni introdotte. È il Paese delle corporazioni e delle trame, degli interessi minuscoli che campano all’ombra di guasti maiuscoli. Un Paese culla del diritto, ma con una tendenza impressionante all’infanticidio.
È il Paese in cui guardi il telegiornale e quelli trasmettono l’audio degli interrogatori relativi ad un omicidio, con le indagini ancora in corso. Il presunto omicida racconta come ha strangolato la vittima, come si dibatteva. Fai fatica a crederci, cerchi nei siti dei giornali più autorevoli (si dice così? diciamo quelli che se la tirano per l’essere seri e ponderati) e puoi risentire tutto. Poi leggi che si dovrebbe avere pietà per la vittima. Si dovrebbe avere pietà, semmai, per il processo, per una giustizia degradata a reality show. È il Paese in cui si cominciò pubblicando gli avvisi di garanzia e le accuse ancor prima che il cittadino accusato le conoscesse, anni prima che divenisse imputato, un decennio prima che se ne accertasse l’innocenza, e che ora entra direttamente nella sala dei primi interrogatori, con un disprezzo assoluto di ogni e qualsiasi cosa si voglia chiamare “giustizia”.
Il Paese in cui si discute da 15 anni su come difendere l’autonomia del potere legislativo, dopo che un Parlamento braccato e tremebondo cancellò l’istituto dell’immunità parlamentare, nato dalla cultura democratica e dalla volontà di sbarrare la strada alle dittature. Il tutto senza che si abbia il coraggio di ripristinare quel che i Costituenti vollero. Non sarebbe popolare, dicono. Perché, è popolare continuare a supporre che il capo del governo, liberamente votato dalla maggioranza degli elettori, sia un mafioso, un corruttore, un intrallazzatore e un violentatore di minorenni, senza che le accuse trovino il blocco della difesa istituzionale o lo sbocco delle sentenze? È il Paese in cui la maggioranza politica s’impicca a lodi mal pensati, incalzata da una magistratura che allestisce la forca e insapona la corda, nel mentre l’informazione piazza le telecamere. Un Paese d’incoscienti che danzano assieme agli incompetenti, su un palcoscenico in cui la coreografia giudiziaria è di cartapesta e la giustizia è negata al resto della cittadinanza. Lo stesso da cui i capitali stranieri si tengono alla larga, perché non vai ad investire in un posto dove ci mettono un secolo a giudicare bagatelle come un assegno scoperto. Così diventa il Paese in cui si racconta la storia alla luce delle “rivelazioni” fatte da malacarne criminale o figli di mafiosi che fanno parlare il babbo morto.
La scena politica è occupata da un gran dilemma: se si toglie la reiterabilità i finiani sono pronti a votare il lodo Alfano. E sai che emozione! Se passa il principio che l’istituzione si difende una volta sola, allora facciamo la legge. Così mettono in gazzetta ufficiale l’ennesima pezza già bucata, senza neanche considerarne la ridicola insufficienza rispetto ai guasti profondissimi della giustizia. Lo voglio io lo scudo, in quanto cittadino, e credo consista in una giustizia funzionante, che può anche accusarmi ingiustamente, ma velocemente mi toglie le mani di dosso e non mi devasta la vita. Ma di questo, non frega niente a nessuno. Ed è il disgraziato Paese in cui la cultura e le cattedre sono pronte a firmare appelli se al boia mediatico è sottratta qualche testa, ma non si scandalizzano se le toghe di magistratura mirano solo alla carriera e le toghe d’avvocatura al quattrino, pretendendo le tariffe minime e la propria parcella anche quando le parti mediano fra di loro. Uno spettacolo agghiacciante e sconfortante. Noi, abitanti dell’altro Paese, dell’altra Italia, sappiamo con certezza una cosa: questa compagnia di giro deve sbaraccare. E sparire, se possibile.
Davide Giacalone
28/10/2010

martedì 19 ottobre 2010

INFORMALAVORO- PER IL LAVORO CHE NON C'E'

Da oggi iniziamo questa informazione , per il lavoro che non c'è, sperando di far cosa gradita ai tanti giovani di Bernalda costretti purtroppo a lasciar il loro paese. ABBIAMO RICERCATO E SELEZIONATO PER VOI INNUMEREVOLI PROPOSTE

1. LEROY MERLIN, il gigante del bricolage CERCA 80 ADDETTI TRA CAPO SETTORE, HOSTESS E STEWARD DI CASSA, CONSIGLIERI DI VENDITA.
Candidature su: http://www.leroymerlin.it/, “Lavora con noi”.
2. OVIESSE FORMA DIRETTORI DI NEGOZIO – 50 ADDETTI DA INSERIRE IN TUTT’ITALIA.
Candidature inviando cv a: risorse.umane@oviesse.it o sul sito http://www.oviesse.it/ , “ Lavora con Noi”.
3. HILTI, IL MARCHIO CHE PROPONE SOLUZIONI E MATERIALI PER EDILIZIA E RISTRUTTURAZIONI CERCA: TECNICI COMMERCIALI, ADDETTI VENDITA SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE.
Candidature su: www.hilti.it/chisiamo/carriere Posizioni Aperte. E’ possibile candidarsi direttamente dalla scheda relativa a ciascun ruolo.
4. ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA – MILANO – CERCA INFERMIERI, E OPERATORI SOCIO SANITARI, ADDETTI ALL’ACCETTAZIONE E ALLE PRENOTAZIONI, E DATA MANAGER.
Candidature su: servizio.selezione@ieo.it specificando il riferimento della mansione alla quale ci si candida o via posta prioritaria: istituto europeo oncologico, servizio selezione, via ramusio,1 20141 milano.
5. Gruppo ALPITOUR è alla ricerca di moltissimi profili: ADDETTI AI SERVIZI ALBERGHIERI E DIRETTORI DI HOTEL, ADDETTI BOOKING PER AGENZIE DI VIAGGIO, ADDETTI COMMERCIALI, AGENTI DI VIAGGIO. Tutte le posizioni aperte sono consultabili sul sito: http://www.alpitour.it/, “Lavora con noi”.
6. ZARA, società di moda internazionale è alla ricerca di COMMESSI, VETRINISTI, RESPONSABILI DI NEGOZIO. Candidature su: www.zara.com/Italia, “Lavora con noi”, trovare le job positions italiane.
7. DECATHLON CERCA ADDETTI VENDITA, RESPONSABILI DI REPARTO, ACCOUNTING SPECIALIST E UN PILOTA FLUSSI PER LA LOGISTICA. Candidature su: http://www.decathlon.it/, “Lavora con noi”.
8. 14000 VOLONTARI PER LE FORZE ARMATE:
- 11.520 POSTI PER L’ESERCITO suddivisi per blocchi
- 1950 POSTI PER LA MARINA MILITARE
- 600 VOLONTARI IN AERONAUTICA
9. BARI. AZIENDA LEADER NEL SETTORE DELLA LAVORAZIONE DEL VETRO CERCA ADDETTO/A SVILUPPO MERCATO ESTERO.
10. BARI. AZIENDA OPERANTE NEL SETTORE COMMERCIALE RICERCA COLLABORATORI PER PROPRIO STAFF.
11. BARI. MULTINAZIONALE LEADER NELLA FORNITURA DI SERVIZI DI CONTACT CENTER CERCA OPERATORI OUTBOUND.
12. PUGLIA. 40 STRUTTURISTI AERONAUTICI PER MONTAGGIO STRUTTURE AERONAUTICHE.
13. NERO GIARDINI, LEADER NEL SETTORE FASHION ITALIANO CERCA FUNZIONARI COMMERCIALI SU TERRITORIO NAZIONALE. Candidature a: risorse umane@nerogiardini.it .
14. MAX MARA FASHION GROUP CERCA GIOVANI LAUERATI PER LA SEDE DI REGGIO EMILIA PER RUOLI MANAGERIALI. Candidature su: joinus.maxmarafashiongroup.com.
15. COIN SPA, RICERCA PER CENTRO-NORD: CAPO NEGOZIO E VISUAL MERCHANDAISER. Candidature su: http://www.coin.it/.
16. LUXOTTICA SRL, LEADER SETTORE DEGLI OCCHIALI CERCA INGEGNERI GESTIONALI( laurea conseguita negli ultimi 18 mesi o da conseguire nel 2010) PER LA CITTA’ DI AGORDO. Candidature a: hrooperations@luxottica.com.
17. CALZEDONIA, TEZENIS, INTIMISSIMI CERCA 40 FIGURE PROFESSIONALI, SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE, PER RESPONSABILE PUNTO VENDITA, ADDETTA VENDITE, VISUAL MERCHANDAISER, IMPIEGATO COMUNICAZIONE IMMAGINE, TECNICO CONTROLLO QUALITA’ PER LA CINA, SUPPLIER DEVELOPMENT MANAGER CINA, STAGIAIRE. Consultare la sezione web: fronted.altamiraweb.com
18. PIAZZA ITALIA: 100 POSTI DI LAVORO SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE PER: 20 ALLIEVI STORE MANAGER, 73 ADDETTI VENDITA, 3 CAPI REPARTO, OPERATION ASSISTENT, GRAFICO PUBBLICITARIO, RESPONSABILE SVILUPPO RETAIL. Candidature su: http://www.piazzaitalia.it/.
19. EURONICS: NUMEROSE OFFERTE DI LAVORO IN TUTTA ITALIA: ADDETTI VENDITA, CASSA, MARKETING, CATEGORY MANAGER. Candidature su: http://www.euronics.it/.
20. MODUGNO. CERCASI 1 IMPIEGATO AMMINISTRAZIONE E CONTABILITA’ PER AZIENDA DI SPEDIZIONI INTERNAZIONALI. Si richiede pregressa esperienza in amministrazione e contabilità, disoccupazione da almeno 24 mesi o iscrizione liste mobilità.
21. RUVO DI PUGLIA. CERCASI 1 RESPONSABILE COMMERCIALE PER AZIENDA SETTORE ALIMENTARE. Si richiede esperienza di vendita di almeno 3 anni nel settore alimentare.
22. BARI. 1 ASSISTENTE UFFICIO COMMERCIALE CATEGORIA PROTETTA, con esperienza presso uffici commerciali.
23. BARI. 1 NEOLAUERATO PER AZIENDA SETTORE TECNOLOGICO, con esperienza in ruolo commerciale.
24. ACQUAVIVA DELLE FONTI. 1 INTERPRETE LINGUA TEDESCA PER AZIENDA SETTORE PRODUTTIVO.
25. MODUGNO. 1 CONTABILE PER AZIENDA SETTORE TRASPORTI/SPEDIZIONI, con esperienza di almeno 3 anni in materia amministrativa-contabile.
26. CASTELLANA GROTTE. 1 IMPIEGATO GESTIONE RIFIUTI, con conoscenza necessaria software Win Waste.
27. POLIGNANO A MARE. 1 VENDITORE ESPERTO IN NOLEGGIO E VENDITA BENI DI LUSSO.
28. GIOIA DEL COLLE. 1 IMPIEGATO COMMERCIALE, residente in Gioia del Colle o paesi limitrofi.
29. CASTELLANA GROTTE. 1 AUTISTA PATENTE CE, necessaria precedente esperienza come autista camion con gru, patentino ADR.
30. BARI. CORRIERE ESPRESSO CERCA ADDETTI ALLO SMISTAMENTO SPEDIZIONI.
31. NOCI. APERTURA CASINO’. CERCASI PERSONALE DI SALA (donne).
32. ROMA. CORSO GRATUITO PER 10 LAUERATI IN DISCIPLINE INFORMATICHE O CON 1 ANNO DI ESPERIENZA DI SVILUPPO SU JAVA. PER CONFIGURATORI SIEBEL 8.X.
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42. IL SOLE 24 ORE SPA CERCA SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE AGENTI MONOMANDATARI. Inviare il proprio curriculum, specificando la zona operativa di interesse a : Il Sole 24 Ore spa – ufficio sviluppo risorse umane – via Monte Rosa,91 – 20149 Milano. email: selezione agenti@ilsole24ore.com specificando nel campo oggetto: comm24.
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44. BARI. AZIENDA RICERCA 5 AGENTI IMMOBILIARI CON ESPERIENZA NEL SETTORE, ISCRIZIONE ALL’ALBO.
45. PROVINCIA DI BARI. AZIENDA RICERCA 1 ADDETTO UFFICIO COMMERCIALE ESTERO con CONOSCENZA FLUENTE LINGUA INGLESE, DI UN’ALTRA LINGUA STRANIERA E DEL PACCHETTO OFFICE.
46. BARI. PER PIZZERIA CERCASI 1 PIZZAIOLO CON PRECEDENTE ESPERIENZA.
47. BARI. AZIENDA RICERCA 3 COMMERCIALI DEL SETTORE MEDICALE CON ESPERIENZA BIENNALE NEL SETTORE COMMERCIALE MEDICALE.
PER MAGGIORI E PIU’ DETTAGLIATE INFORMAZIONI CONTATTATECI AL NOSTRO INDIRIZZO pdlbernalda@gmail.com

La presente costituisce una semplice segnalazione – non impegnativa né vincolante – effettuata unicamente per agevolare l’incontro tra domanda ed offerta lavorativa senza alcun fine di lucro non costituendo, pertanto, intermediazione di manodopera.

lunedì 18 ottobre 2010

DIRITTO ALLO STUDIO NEGATO - interrogazione dei consiglieri Regionali del PDL

Questa mattina abbiamo protocollato un’interrogazione all’attenzione del Presidente De Filippo con la quale chiediamo l’immediata apertura della sede Ardsu nella città di Matera, una situazione che si trascina da 8 mesi, che trova la causa, solo e soltanto nel totale disinteresse di questa maggioranza verso il vero e concreto diritto allo studio.Dal 17 febbraio di questo anno, a Matera, gli uffici dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio sono chiusi per mancanza di personale. Premettiamo che presso tale azienda, il personale è solo ed esclusivamente dipendente della Regione Basilicata, che è trasferito a Matera per poter far usufruire anche agli iscritti del polo materano dell’Università di Basilicata dei servizi, informazioni e pratiche burocratiche per un adeguato diritto allo studio. Invece, assistiamo all’ennesimo paradosso lucano che un Ente con circa 900 dipendenti e una pletora imprecisata di precari, co.co.co, super consulenti ed esperti vari, da 8 mesi non sostituisce i due dipendenti in forza all’Ardsu di Matera e sancisce, di fatto, la chiusura degli uffici e dei servizi. Di fatto, sancisce anche la classificazione tra universitari di serie A, iscritti al polo potentino e di serie B iscritti al polo materano.Ma la farsa continua, l’Ardsu – quindi indirettamente la Regione- continua a pagare 16000 euro annui di fitto, nella speranza che prima o poi, qualcuno a Viale Verrastro si ricordi che a Matera esista un polo universitario e anche degli studenti iscritti.Sarebbe auspicabile che l’assessore Rosa Mastrosimone, tra un work experience e qualche bando “spreca danaro pubblico” a favore di “pseudo master post laurea”, si ricordi anche degli universitari di Matera, categoria che è presente e numerosa anche nella sua città. Agli studenti lucani, consigliamo di diffidare di questa classe politica capace soltanto di lanciare slogan sulle competenze, le eccellenze lucane, l’alta formazione, mentre in concreto poi impedisce la possibilità di avere un reale diritto allo studio. Eppure, in queste settimane abbiamo assistito tutti ai proclami di difesa dell’istruzione pubblica da parte di questi “paladini della cultura”, che semmai scendono in piazza a protestare contro qualunque tentativo di riforma che tenda a dare standard qualitativi migliori, poi nelle segrete stanze affossano e limitano, con il disinteresse e miopia, il diritto allo studio a tutti gli iscritti. Diffidate dell’ipocrisia politica di chi afferma di volere un’università aperta a tutti, poi nelle loro azioni impediscono ai molti un normale percorso accademico.Potenza 18/10/2010Gianni Rosa, Paolo Castelluccio, Mario Venezia

giovedì 14 ottobre 2010

DOMANI GASPARRI A MATERA


Venerdi 15 Ottobre, alle ore 16 presso l’Hotel Palace di Matera, è in programma una conferenza stampa del capogruppo del Pdl al Senato, sen. Maurizio Gasparri. Parteciperanno anche i parlamentari e i consiglieri regionali lucani del partito. Sarà l’occasione per tracciare un bilancio dell’attività svolta dal governo Berlusconi a favore del Sud e per ribadire i prossimi impegni finalizzati allo sviluppo del Paese e del Mezzogiorno in particolare
(foto campagna elettorale del 1999)

sabato 9 ottobre 2010

RESOCONTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 7/10/10

Resoconto di un Consiglio Comunale sminuito nelle sue funzioni decisionali e avvilito come massima assise della comunità.
Ordine del giorno: Ratifica atti della giunta , Variazioni di Bilancio, Equilibri di Bilancio, Prelievi (inusuali) dal Fondo di Riserva, Riconoscimento di Debiti fuori Bilancio. Di seguito alcuni dettagli :

Prelevamenti dal Fondo di Riserva:

- 9.000 euro per le manifestazioni estive (spese per palchi, sedie e service).
- 5.000 euro per compensi agli esaminatori del concorso (poi saltato) dei vigili urbani.

Debiti fuori Bilancio riconosciuti:

- fatture non pagate per l’illuminazione degli impianti sportivi.
- fatture non pagate per fornitura di carta.
- fattura non pagata per consulenza tecnica del tribunale.
( Una storta ad una caviglia ci costa circa 5.000 euro)

Opere di infrastrutturazione per raggiungere il complesso dei Padri Trinitari:

- Bocciata la nostra Mozione per la creazione a fianco della pista ciclabile di una pista podistica. Sono infatti tanti i podisti che oggi in quelle contrade sono costretti a correre sulla strada provinciale per Matera, con tutti i pericoli connessi alla promiscuità con il traffico veicolare.
-
Variazioni al Bilancio n. 5 e n.6:

Per scelta politica si è rinunciato ad incamerare nel capitolo delle ENTRATE:
- 26.200 euro per la mancata gestione dei parcheggi a Metaponto Lido.
- 100.000 euro derivanti dalle infrazioni al codice della strada (solitamente comminate durante l’estate dalle sole 5 unità lavorative dei vigili urbani stagionali che quest’anno non sono stati assunti).

Sul Fronte delle USCITE:
- Servizio idrico in aumento di 45.000 euro per un totale 141.000 euro
- Illuminazione pubblica in aumento di 35.000 euro per un totale di 300.000 euro
- Smaltimento rifiuti in aumento di 17.000 euro per un totale di 1.735.000 euro

Alle interpellanze delle opposizioni: Risposte vaghe, prive di spiegazioni e insoddisfacenti
- Apertura della Mensa ? Forse a Novembre, per lungaggini burocratiche e mancanza di fondi!
- Tagli alla polizia municipale? Resta ingiustificato l’annullamento del concorso dei vigili.
- Assenza del servizio pediatrico? Risposte confuse e palese impotenza a risolvere il problema.
- Proliferare degli extracomunitari irregolari a Metaponto Borgo? Non se ne sono neanche accorti!
- Mercato mensile su Corso Umberto? Veti di maggioranza lo impediscono.
- Ristabilimento del doppio senso di Corso Umberto? Solo promesse elettorali !
- Accensione di Polizza assicurativa per danni alle persone per lebuche sulle strade cittadine

martedì 5 ottobre 2010

MERCATO SUL CORSO SI - MERCATO SUL CORSO NO

(Bernalda Fiera del 1901)
Ormai è diventato il tormentone della giunta Chiruzzi. L’assessore alle attività produttive Raffaele D’Ascanio del Circolo Pitagora non riesce dopo mesi a portare in discussione al Consiglio Comunale il punto relativo allo spostamento del mercato mensile. I veti incrociati interni alla maggioranza lo hanno evidentemente bloccato nel braccio di ferro tra vecchie decisioni e nuove iniziative.
L’opposizione consiliare del Patto per la Svolta invita l’assessore D’Ascanio a rompere gli indugi e a portare in discussione il punto in oggetto, garantendogli di poter contare sui voti favorevoli del Patto per la Svolta. Gli si chiede un atto di coraggio e di coerenza, opportuno e indispensabile per segnare una discontinuità con le fallimentari e ampiamente contestate scelte della giunta Renna. Il riferimento in questo caso è sia allo spostamento del mercato mensile sia ad una rivisitazione del Piano del Traffico che ristabilisca il doppio senso di circolazione sul Corso Umberto.
In assenza di questo gesto diventerà certo che il repentino cambio di casacca del Circolo Pitagora e dell’UDC sia servito solo ed esclusivamente a far vincere il conservatorismo del centrosinistra, senza portare in dote né le millantate esigenze di discontinuità e rinnovamento né il coraggio delle proprie convinzioni. Tanto rumore per nulla (o chissà per quale oscuro tornaconto) se poi quello che volevano era soltanto perpetuare il perenne immobilismo e allinearsi supinamente alle posizioni di rendita del potere costituito .
Da parte nostra noi garantiremo il nostro appoggio ad ogni atto e iniziativa che tenda a rilanciare le attività produttive di Bernalda e Metaponto come, per esempio, procedere alla riassegnazione di quei lotti in zona PIP che sono abbandonati da decenni, oppure revocare alcuni lotti in zona SIN e riassegnarli ad imprenditori operativi e capaci di creare nuovi posti di lavoro.

venerdì 1 ottobre 2010

CONVOCAZIONE SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE

Giovedi 7 ottobre ore 10,00 / SALA CONSIGLIARE DI VIA MARCONI

O.D.G.
1) RATIFICA VARIAZIONE DI BILANCIO N.5
2) COMUNICAZIONI DI PRELEVAMENTO FONDO RISERVA DEL 29/7/2010
3) COMUNICAZIONI DI PRELEVAMENTO FONDO RISERVA DEL 6/7/2010
4) RICOGNIZIONE STATO DI ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI E VERIFICA EQUILIBRI DI BILANCIO
5) DEBITI FUORI BILANCIO - CARTOTECNICA ROMANA SRL
6) DEBITI FUORI BILANCIO - GLOBAL POWER SPA
7) DEBITI FUORI BILANCIO - LIQUIDAZIONE CTU
8) OPERE DI INFRASTRUTTURAZIONE C/DA SCORZONE -ACQUISIZIONE IMMOBILI

I GRUPPI DI OPPOSIZIONE DEL PDL E PATTO PER LA SVOLTA INVITANO I SIMPATIZZANTI E GLI ISCRITTI AL PRECONSIGLIO DEL 6 C.M. IN SALA CONSIGLIARE ALLE ORE 18,30

giovedì 30 settembre 2010

TRACCIATO IL PERCORSOFINO AL 2013

La cosa più sorprendente, almeno per chi non lo conosce e tenta di non apprezzarne le qualità umane dividendole da quelle politiche, è stato il tono dell’intervento. Il Presidente del consiglio chiamato al passaggio più delicato della legislatura ha trovato l’equilibrio necessario a ribadire i concetti e i valori che quella discesa hanno determinato nel ’94 e che ancora costituiscono il significato più profondo per trasformare l’Italia in un paese moderno, democratico e liberale dove il popolo può davvero interferire nelle decisioni che lo riguardano. Anche la meticolosità con cui ha riconosciuto il lavoro comune dell’intero Pdl e della Lega in questi due anni serve a rilanciare la necessità di proseguire un cammino di cui non ha bisogno questo o quel leader, questo o quel partito, questa o quella coalizione ma, appunto, l’Italia tutta.
Non sono mancati, tra le righe, dei richiami critici e persino in apparenza autocritici rispetto a qualcosa che sembra non aver funzionato in quello spirito di unità che da sempre ispira il suo sogno politico: la riunificazione di tutti i moderati!
Non sappiamo quali saranno gli effetti a lungo termine di questo discorso, mentre sappiamo che oltre a superare la barriera formale della fiducia in modo più ampio del previsto, questo richiamo-appello di Silvio Berlusconi alla parte migliore del paese, resterà. Ha parlato dentro il Palazzo, ma non ha parlato solo al Palazzo: si capiva anche lo spirito con cui i diversi richiami alla concordia quando si ha un comune progetto di rinnovamento del paese, erano rivolti a chi sedeva attorno a lui e ai milioni dei cittadini disorientati dall’impressione che la politica divida persino ciò che è (già) unito.
L’auspicio sta diventando più forte delle polemiche che questa estate hanno disorientato soprattutto i nostri elettori: quello di ritrovare nell’azione di governo – cioè nella fatica e nell’impegno del fare – la soluzione ad alcune divisioni che la gente comune non potrà mai comprendere.

lunedì 27 settembre 2010

LA DESTRA A BERNALDA ORFANA E SENZA CASA di Pinuccio Rinaldi

LA DESTRA A BERNALDA ORFANA E SENZA CASA
Immagino che questa brutta sensazione, da me provata nella riunione di venerdi 24 Settembre sia la stessa sensazione provata anche dagli iscritti e simpatizzanti del PDL.
Una riunione che come recitava il titolo dell’invito, doveva essere programmatica dell’azione dei vari consiglieri con una squadra compatta e dalle idee chiare, si è manifestata invece come una polifonia disgregante.
Tutti gli interventi degli invitati, dal politico “colto” a quello esperto, dal tesserato praticante, al candidato idealista, hanno manifestato assoluta insoddisfazione dell’operato ed assenza di chiarezza politica.
Stessa polifonia disgregante si è anche manifestata negli interventi degli stessi consiglieri.
Da qui è venuta la sensazione di trovarsi in un contesto di assoluta assenza di riferimento e coordinamento politico, tipica della condizione del tutti contro tutti.
Se poi a questo si aggiunge tutto il brutto film che si è visto prima durante e dopo le elezioni, allora la sensazione che si percepisce è veramente quella di sentirsi politicamente orfani e privi di casa.
sabato 25 settembre 2010

lunedì 20 settembre 2010

AI CANDIDATI DEL PATTO PER LA SVOLTA

AI SOSTENITORI DEL PATTO PER LA SVOLTA

AGLI ISCRITTI AL PDL

AI SIMAPTIZZANTI DEL PDL

AI MEMBRI DEL COORDINAMENTO DEL PDL

AI MOVIMENTI


OGGETTO: INVITO ASSEMBLEA PROGRAMMATICA


Caro amico/a, nel ringraziarti per quanto da te fatto durante la campagna elettorale, ci pregiamo di invitarti, all’assemblea programmatica dei gruppi di opposizione in Consiglio Comunale.
Un Tuo intervento sarà gradito , al fine di organizzare una stagione di opposizione degna di quella SVOLTA che abbiamo proposto , per riaprire una dialettica politica salutare alla crescita di una comunità sempre più refrattaria alla partecipazione democratica della vita politica.

L’assemblea si terrà Venerdi 24 c.m. alle ore 18,30 nella Sala CONSILIARE


Sicuro di una tua partecipazione, ti salutiamo cordialmente.
I GRUPPI CONSILIARI DEL PDL
E DEL PATTO PER LA SVOLTA
Bernalda 20/9/10

sabato 4 settembre 2010

FOGNA E TRADIZIONE DI SINISTRA

Chi oggi parla di fogna
offende la tradizione di sinistra

Annunciando l'ennesima manifestazione autunnale contro il Caimano, che storicamente si sono rivoltate tutte contro la nomenklatura postcomunista (basti ricordare l'anatema di Nanni Moretti in piazza Navona), Bersani ha preso l'ascensore per scendere nei bassifondi della nobiltà politica definendo "una fogna" la politica espressa dal capo del governo. Offendendo così, ovviamente, non solo Berlusconi, che degli insulti di Bersani sinceramente se ne infischia, ma anche tutti gli elettori che da sedici anni assicurano fiducia e apprezzamento per il presidente del consiglio. Per carità, possiamo riconoscere al segretario democratico qualche flebile attenuante, ad esempio quella di essersi innervosito dopo che il rampante sindaco di Firenze Renzi ha imbracciato il piccone, anzi il mitra, per dire una scomoda verità, e cioè che finché il Pd non rottamerà la classe dirigente che succede a se stessa ormai da trent'anni, e di cui Bersani è il re Travicello pro tempore, il centrosinistra non vincerà mai le elezioni.

Sarà per questa intima e inconfessabile convinzione che lui e il suo sponsor D'Alema ieri, da due diversi pulpiti, hanno cannoneggiato a parole e parolacce il quartier generale berlusconiano, nel sinergico intento di arrivare al più presto all'agognato obiettivo: mandare a casa il presidente del consiglio attraverso un governo di salute pubblica che scongiuri le elezioni anticipate. Sì, perché c'è una sola cosa al mondo che i dirigenti democratici temono (e odiano) più di Berlusconi: la volontà popolare.

E allora l'avanti popolo per una "nuova riscossa italiana" scandito ieri da Bersani rispolverando qualche parola del vecchio inno comunista suona molto beffardo, perché in realtà lui il popolo lo vuole soltanto usare senza consultarlo.
E il "rischio molto forte" di cui parla ("perché Berlusconi ha ancora molta forza, consenso e potere") altro non è che il rischio per la sua poltrona di segretario, che verrebbe spazzata via in caso di elezioni, e non certo per la democrazia, visto che la forza di Berlusconi è radicata nel consenso popolare.
A pensarci bene, il ragionamento bersaniano è quantomeno contraddittorio: lancia l'invito alla vigilanza "perché non si diano via pezzi di democrazia senza accorgercene", e lavora da mesi per sostituire il governo scelto dal popolo con una soluzione oligarchica orchestrata da un giochino di Palazzo.
L'esecutivo che ha in mente Bersani nascerebbe infatti su un presupposto profondamente antidemocratico, essendo aperto a tutti meno che al partito che ha vinto tutte le ultime elezioni da due anni a questa parte.
Lo schema resta quello classico della sinistra leninista, secondo cui in democrazia il voto popolare non conta, conta soltanto la volontà di una ristretta élite che ha la facoltà - a differenza del popolo - di discernere il bene e il male e di guidare le masse nella giusta direzione al di là, appunto, della loro stessa espressione di voto. Disprezzo della volontà popolare, delegittimazione sistematica dell'avversario politico e attitudine alla menzogna sono sempre stati i capisaldi del comunismo. Come ha ammesso D'Alema nel suo libro "L'ultima volta a Mosca" ricordando la sua partecipazione al funerale di Andropov insieme all'allora segretario del Pci Enrico Berlinguer.

Il quale lo prese da parte, dopo un piccolo incidente diplomatico sulla corona di fiori portata dal Pci, e gli disse: "Vedi, questa è la prima legge generale del socialismo reale. I dirigenti mentono, sempre, anche quando non sarebbe necessario". Ora che il comunismo non esiste più, ma che i dirigenti comunisti italiani sono rimasti tutti al loro posto, c'è stata evidentemente una piccola mutazione genetica, naturalmente in peggio: non si limitano a mentire, insultano.

venerdì 20 agosto 2010

SENZA COSTA E SENZA VIGILI

- EROSIONE DELLA COSTA A METAPONTO: emergenza drammatica

- L’ASSUNZIONE DEI VIGILI URBANI: una chimera per i giovani liberi
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……..è ipotizzabile che nei prossimi anni si registrerà la più preoccupante crisi regressiva della spiaggia nel tratto di costa tra il fiume Bradano e Metaponto, con un processo di erosione senza naturali inversioni di tendenza,ma che potrà essere contrastato solo con la realizzazione di barriere emerse.
Si tratta della conclusione contenuta nella relazione sugli interventi di mitigazione del fenomeno di erosione dell’arco costiero del Meatpontino, realizzata dal prof. Greco del Dipartimento di Ingegneria e Fisica dell’ambiente dell’Università degli Studi di Basilicata in base ad un accordo di collaborazione tra l’Ateneo Lucano e la Regione Basilicata.
La relazione è stata completata con due mesi d’anticipo rispetto ai tempi previsti per consentire agli Enti Istituzionali di non perdere ulteriore tempo nell’attivare gli interventi di mitigazione del fenomeno erosivo evitando la scomparsa di ulteriori settori di arenile e dei cordoni dunali artificiali presenti sul litorale.
Occorre intervenire con urgenza prima che le prossime mareggiate mettano a dura prova quello che rimane ancora di buono sul nostro litorale che, in più occasioni, di fronte alla forza della natura, ha dimostrato la sua vulnerabilità determinando forti arretramenti della linea di battigia con conseguenti gravi danni alle strutture balneari e alle falde di acqua dolce a servizio dell’agricoltura.
Facendo riferimento al sentimento di collaborazionismo e alla volontà già espressa, di lavorare con la maggioranza, in un clima di confronto democratico, il PDL di Bernalda-Metaponto, rinnova la propria disponibilità e dei suoi rappresentanti politici locali, regionali e nazionali, a collaborare per risolvere con urgenza e definitivamente l’annoso problema dell’erosione costiera della nostra Metaponto, ritenuto di vitale importanza per il nostro comune e per la sua economia.
Abbiamo bisogno di scelte autorevoli, garantite della forza delle idee degli uomini che amano Bernalda- Metaponto e che, tutti i cittadini ben pensanti, uniti da una grande passione, auspicano di realizzare per esaltare le bellezze naturali e favorire la reale ripresa economica e culturale del nostro paese.

Sempre con lo stesso spirito di collaborazionismo chiediamo al Sindaco Chiruzzi ed alla sua Giunta di :
- procedere con urgenza all’assunzione dei Vigili Urbani per incrementare, con la loro presenza , una maggiore attenzione sia verso le periferie dell’ abitato di Bernalda e Metaponto sia verso i tratti “liberi” di arenile presenti sulla nostra costa, completando la selezione già eseguita ma non definita, per il mancato “accordo politico” sulle persone da assumere, metodo clientelare da bandire e da debellare dalla politica bernaldese, perché non costituisce lo stimolo capace di favorire dinamiche di crescita legate al merito, all’impegno ed alle capacità dei giovani.
Molti dei giovani che si sono sottoposti alla selezione rappresentano il grande movimento dei giovani liberi e operosi, non garantiti, che si oppongono e si ribellano al metodo clientelare e alla mortificazione delle loro coscienze,e pertanto, non vanno delusi !
La ventilata mancanza di soldi per garantire la spesa necessaria è la “solita storiella”, infatti, noi che siamo dalla parte di questi giovani, suggeriamo al Sindaco Chiruzzi ed alla sua Giunta di stornare la somma impegnata per il rinnovo della convenzione a tre inutili assistenti sociali (ora per fortuna il numero si è ridotto visto che la moglie dell’ex sindaco Renna è stata assunta definitivamente alla ASL di Matera) a favore dei giovani Vigili Urbani sicuramente più utili alla nostra società.

Suvvia Sindaco, facciamo una scelta coraggiosa, un salto di qualità comportamentale, ci rendiamo conto che non è facile scegliere un metodo impegnativo e difficile, ma siamo certi che, a lungo andare, consentirà di conseguire il sogno che oggi anima il PDL : contribuire a formare una nuova classe politica capace di creare in Basilicata ed in particolare a Bernalda e Metaponto il rinnovamento necessario per raggiungere la stagione di liberalizzazione della vita economica e sociale e lavorare insieme per un importante progetto per il futuro del nostro territorio.

Bernalda,18 agosto 2010 Il Coordinamento cittadino di Bernalda-Metaponto

martedì 17 agosto 2010

REQUIEM PER METAPONTO


Nel tratto di costa tra il fiume Bradano e Metaponto «è ipotizzabile che nei prossimi anni si registrerà la più preoccupante crisi regressiva della spiaggia», con un processo di erosione senza «naturali inversioni di tendenza», ma che potrà essere contrastato solo «con la realizzazione di barriere emerse». È una delle principali conclusioni contenute nella “Relazione generale sugli interventi di mitigazione del fenomeno di erosione dell’arco costiero del Metapontino”, realizzata dal Difa (il dipartimento di Ingegneria e fisica dell’ambiente) dell’Università degli Studi della Basilicata in base a un accordo di collaborazione tra l’Ateneo e la Reg ione. La relazione, è scritto in una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale, è stata completata con due mesi di anticipo rispetto ai tempi previsti «per la rilevanza assunta negli ultimi tempi dal tema sullo scenario politico regionale, e per le risorse messe in campo dall’Univer - sità e dal dipartimento regionale per le infrastrutture». Lo studio si suddivide in due parti: spiccano l’analisi meteo-marina, con la valutazione delle possibili soluzioni tecniche e il supporto in fase di redazione del disciplinare di gara per l'affidamento dei lavori. I ricercatori hanno ipotizzato che nei prossimi anni, nel tratto davanti a Metaponto, l’erosione della costa sarà «preoccupante» e di non facile soluzione: non sarà possibile «sperare in una naturale inversione di tendenza» o realizzare «opere radenti» per contrastare il fenomeno, essendo necessarie quindi «differenti tipologie di barriere emerse». Lo studio, che fornisce un quadro completo delle problematiche che riguardano il litorale jonico della Basilicata, sarà presentato nei prossimi giorni «per costruire rapidamente un percorso condiviso che consenta di formulare un progetto preliminare degli interventi e avviare le procedure per l'esecuzione dei lavori». L’anticipazione di questi dati scientifici conferma, quindi, che il ripascimento è tecnica che risolve temporaneamente il problema dell’erosione e, pur comportando una spesa di un certo peso, si conferma irrilevante circa la possibilità di risolvere una crisi ambientale complessa. Sembra ormai chiaro che non è sufficiente spostare la sabbia da una parte all’altra per salvaguardare la costa in una prospettiva di lungo periodo.

lunedì 16 agosto 2010

IL PIANO PER IL MEZZOGIORNO

E’ convinzione del presidente del Consiglio e di tutto il Governo che il rilancio del Mezzogiorno sia una priorità del Paese perché le disuguaglianze economiche e sociali tra le diverse regioni impediscono un pieno sviluppo dell’Italia. Per questo il Governo ha varato una strategia complessiva di sostegno al Sud che è basata su dieci punti cardine:

· La lotta contro la criminalità;

· La banca del Sud con il sostegno al credito;

· La fiscalità di vantaggio;

· Le grandi opere;

· Le “Zone franche urbane” per le nuove imprese;

· La rimodulazione dei Fondi europei ora concentrati su interventi di rilevanza strategica nazionale;

· La riorganizzazione degli incentivi alle imprese e agli investimenti produttivi;

· Lo snellimento delle procedure e dei tempi; una migliore valutazione dei progetti imprenditoriali;

· Un maggior ricorso ai cofinanziamenti pubblico-privato con i nuovi contratti di sviluppo;

· La standardizzazione con il federalismo di servizi e costi, la responsabilizzazione della classe dirigente.

martedì 10 agosto 2010

LETTERA DI SILVIO BERLUSCONI AI CLUB DELLE LIBERTA'

Cari Amici dei Club della Libertà,siamo giunti alle meritate vacanze al termine di un anno difficile nel quale il governo ha affrontato con determinazione, con efficacia e con competenza le sfide per un’Italia più moderna e sicura. In questi ultimi dieci giorni, mentre altri producevano le solite chiacchiere, noi abbiamo approvato quattro importanti provvedimenti. La manovra economica, che mette in sicurezza i conti dello Stato e prevede decisive innovazioni sul campo della semplificazione legislativa. Il Senato ha approvato una fondamentale riforma dell’Università per rimettere al centro il merito a discapito delle baronie. Ancora, la riforma del Codice della strada, la più importante dai tempi della patente a punti, determinante per rendere le nostre strade più sicure e fermare quella mattanza che costa ogni anno quasi 5.000 vite umane. Infine, ancora una volta con i fatti, abbiamo dato un segnale fortissimo per la lotta alla mafia con l’approvazione al Senato del Codice unico contro le mafie, che conferma la dirompente azione del governo nel contrasto alla criminalità con la cattura di oltre seimila presunti mafiosi, di 26 dei 30 latitanti più pericolosi e con il sequestro di 13 miliardi di beni mafiosi. Risultati importantissimi che sono la prova concreta di come stiamo realizzando gli obiettivi del programma di governo. Ora, cari amici dei Club della Libertà, tocca a Voi. Abbiamo agito bene, ma bisogna comunicarlo. Per questo motivo Vi chiedo di essere il megafono dell’azione di Governo sul territorio. E’ necessario far conoscere questi provvedimenti a tutti gli italiani. Dovremmo riuscire a collocare in ogni piazza degli 8100 comuni della nostra Italia un nostro banchetto, un nostro gazebo e nostri sostenitori che spieghino quanto il Governo è riuscito a realizzare in due anni di appassionato lavoro. Per questo motivo Vi chiedo la disponibilità a partecipare a questa grande opera di diffusione attraverso una capillare rete di militanti basata sulla suddivisione delle 60 mila sezioni elettorali. Sarà il più grande porta a porta mai realizzato in Italia, ed è per questo che chiedo il contributo di tutti coloro che credono negli ideali di libertà. Una mobilitazione permanente è necessaria per contrastare i disfattismi e i personalismi di chi antepone i propri particolari interessi al bene di tutti, al bene del Paese.Da settembre quindi dobbiamo impegnarci tutti e di più!
Un forte abbraccio e buone vacanze.

lunedì 9 agosto 2010

IL BOOMERANG DI AN di Mario Sechi

Se la contessa Colleoni fosse viva, dopo aver letto la nota di Gianfranco Fini sulla casa di Montecarlo avrebbe esclamato: «Siamo alle comiche finali». È la frase che il leader di Alleanza nazionale riservò alla svolta del predellino di Silvio Berlusconi e all’idea di fondare un nuovo partito del centrodestra italiano. La vicenda dell’appartamento di An nel Principato passerà alla storia nel guinness dei fiaschi politici.
Ho letto con attenzione la nota del Presidente della Camera e, francamente, stento ancora a credere ai miei occhi. Non so chi abbia consigliato Fini, ma raramente mi è capitato di vedere qualcosa di più politicamente disastroso. Un boomerang. Fini offre una ricostruzione e una serie di valutazioni sulla vicenda che non diradano alcuna ombra e, semmai, creano un imbarazzo istituzionale senza precedenti. Cercherò di procedere con un certo ordine nel disordine totale con cui è stata presentata da Fini la vicenda. Chiedo ai lettori di avere la pazienza di seguirmi, ne vale la pena.
1.La stima dell’appartamento. Fini spiega che fu iscritto a bilancio per la somma di 450 milioni di lire. Non indica la data di carico, ma è certamente da collocare prima dell’adozione dell’euro. Dunque la valutazione dell’immobile, per quel che ne sappiamo, è di un’era geologica fa e non tiene conto dei valori espressi dal mercato con la moneta unica. Anche i sassi sanno che quei valori in Europa sono praticamente raddoppiati subito dopo l’avvento dell’euro.
2.Lo stato dell’appartamento. Fini cita le visite fatte dall’onorevole La Morte e dalla sua segretaria, la signora Marino. Dimentica quelle più che ufficiali fatte per conto del partito dal suo tesoriere, Francesco Pontone e dal senatore Antonino Caruso. Quest’ultimo, intervistato ieri da Il Tempo, spiega che «è una casa in una palazzina d’epoca, un appartamento al piano rialzato, verso l’interno ha una piccola loggia molto graziosa. Una casa gradevole nel centro di Montecarlo. Cinque minuti a piedi dal casinò».
«Un tempo era un albergo, il Shakespeare Milton». Fatiscente? Per chi? E da quando in qua le valutazioni immobiliari si fanno fare alla segretaria personale?
3. Le offerte per l’acquisto. Fini dice che non vi era alcuna offerta alternativa. Il senatore Caruso racconta un’altra storia: An aveva la possibilità di vendere quell’appartamento per una valutazione pari a 6 milioni di franchi, pari a circa un milione di euro con il cambio dell’epoca, dunque senza rivalutazione. Caruso informò Pontone, il quale rispose che la casa in quel momento non era in vendita.
4. Il ruolo di Giancarlo Tulliani.Fini svela che fu il fratello di Elisabetta a mettere in contatto i compratori della casa con il partito. È un passaggio delicatissimo che non avrei mai voluto leggere e che apre scenari imprevedibili. La prima cosa che avrei fatto al posto di Fini è chiedermi: chi compra? E per quale scopo? Il lascito della contessa Colleoni non era nella disponibilità personale di Fini, ma in quella collettiva di An. Perché il fratello della Tulliani si interessa alla casa? E chi lo ha informato dell’esistenza di quel bene nel bilancio del partito? Sono domande alle quali per ora non c’è alcuna risposta e lo stesso Fini pare non essersele poste.
5. Il prezzo della vendita. Fini spiega che era un buon affare perché l’offerta era di trecentomila euro. Facciamo un po’ di conti. La casa era iscritta a bilancio per 450 milioni di lire, cioè circa 230 mila euro. L’iscrizione a bilancio è priva di rivalutazione e An si accontenta di un guadagno pari a 70 mila euro. Chiunque possiede un bene immobile con il passaggio all’euro ha rivalutato il valore del cespite. Se non lo fa, è come minimo un incapace. La vendita della casa a Montecarlo non è un buon affare, è un disastro economico e non credo sia frutto della volontà del tesoriere Francesco Pontone.
6. L’eredità Colleoni.Fini spiega le successive alienazioni dell’eredità Colleoni. Non aggiunge niente di nuovo, ma in realtà c’è un elemento politicamente spesso: fa una chiamata di correo per gli altri dirigenti del partito che non si sono opposti alla cessione degli immobili. Vedremo cosa risponderanno gli ex parlamentari di An. Faccio solo notare che il tesoriere Pontone ha sempre detto: «Rispondo al Presidente e tanto basta». Non è mai emersa una gestione collettiva del patrimonio, del bilancio. La gestione di An era riconducibile a tre persone: Gianfranco Fini, Francesco Pontone e Donato Lamorte.
7. I paradisi fiscali. Fini dice di non sapere nulla sulla "natura giuridica della società acquirente". Chiunque vende un bene - e Pontone vendeva grazie a una procura generale firmata da Fini - prende due o tre informazioni sul compratore. Lui no. La casa di Montecarlo viene ceduta a una società off-shore, con sede nel paradiso fiscale delle Piccole Antille. Passa poi ad un’altra società off-shore e infine, magicamente, diventa l’abitazione monegasca in affitto di Giancarlo Tulliani. Visto che non c’è la risposta, ripetiamo la domanda: chi c’è dietro queste società?
8. Il cognato in affitto. È la parte più incredibile della nota di Fini. In sostanza, il presidente della Camera dice di aver saputo dalla Tulliani, «qualche tempo dopo» che «il fratello Giancarlo aveva in locazione l’appartamento». Chiosa finiana: «La mia sorpresa e il disappunto sono facilmente intuibili». Sorpresa? Disappunto? I lettori a questo punto si chiedono ben altro: quando ha saputo Fini del cognato in affitto? Non si è chiesto Fini come mai il cognato prima si faccia parte diligente per vendere la casa a Montecarlo e poi ne diventi l’affittuario? Perché Fini non ha sollevato il telefono e invitato Tulliani a levare il disturbo da una casa che era parte del patrimonio di An e dunque poteva mettere in grave imbarazzo il Presidente della Camera?
Non siamo di fronte a un problema di «legalità». La politica - e Fini lo sa meglio di tutti - non è tutta riconducibile al codice civile e penale. Questa storia mostra ben altro. Politicamente, Fini è nei guai.