pdl bernalda popolo della libertà bernalda matera pdl bernalda metaponto politica bernalda: QUANDO IL TEMPO NON HA VALORE ED IL VECCHIO SI PRESENTA COME NUOVO di Pinuccio Rinaldi

martedì 9 novembre 2010

QUANDO IL TEMPO NON HA VALORE ED IL VECCHIO SI PRESENTA COME NUOVO di Pinuccio Rinaldi

QUANDO IL TEMPO NON HA VALORE ED IL VECCHIO SI PRESENTA COME NUOVO
L’avvento di FUTURO E LIBERTA’ sullo scenario politico, a parere di chi scrive, merita di essere valutato in chiave temporale e di comparazione:
In chiave temporale è da chiedersi se questa nascita politica poteva essere abortita o rinviata e con quali diversi risultati, oppure se è veramente giusto non aver ulteriormente atteso, cogliendo i risultati che sono alla vista di tutti.
La genesi di questa condizione politica di oggi, ha visto un lungo cammino nel quale si sono succedute varie mutazioni ma solo ed essenzialmente di tipo toponimico e mai dei principi e dei valori che sono alle fondamenta della politica della destra.
Infatti, questi principi e valori sono gli stessi principi e valori richiamati nella convention di ieri.( 07-11-2010)
Dunque nulla è cambiato da questo punto di vista rispetto a ieri e al tempo anche lontano di quando si era MSI- DN- AN. Quindi con questo bagaglio culturale, mai giustamente alienato, ma solo rivisitato, si è entrati a far parte della nuova grande aggregazione politica che è il PDL.
Questa nuova condizione politica cosi creata e chiamata PDL, ha visto quindi confluire senza modificazioni, i principi, le idee, gli iscritti e tutta la vecchia classe dirigente ex AN, unica cosa a non confluire è stato l’aspetto economico che si è invece trasferito in una fondazione creata appositamente. Con quest’organizzazione, con questa carta dei valori, da tutti sottoscritta, e con un programma politico innovativo, ci si è presentati al vaglio degli elettori, e da questi siamo stati premiati ogni volta che a loro si è chiesto di valutarci, e mai come ora il consenso ha determinato una maggioranza di cosi alto livello.
Il contesto di stabilità politica cosi raggiunto, consentiva al governo in pienezza di poteri di poter procedere senza ostacoli di sorta a tutte le necessarie riforme da tutti evocate. Invece, è avvenuto che una parte minoritaria di dirigenti e iscritti di ex AN, ha iniziato ha contrastare, nelle forme non canoniche, l’azione del governo determinando di conseguenza un ritardo dell’attività governativa ed un danno d’immagine, senza considerare che questa grave mancata azione riformista del governo, si traduceva anche in una mancata scrittura politica della storia da parte della destra.
Solo trenta anni fa la destra era considerata fuori dall’arco costituzionale, (l’onorevole Fini deve ricordarlo era già politicamente attivo), oggi invece si trova nella condizione di potersi intestare e con orgoglio il merito di aver riformato una nazione. Se questo ha un suo significato, allora è anche giusto chiedersi :
Perché il tempo non deve assumere anche in questa circostanza il suo valore ?
Perché siamo stati capaci di attendere trenta anni e poi non siamo capaci di attendere solo due anni? (Questo breve tempo è sufficiente a portare a termine la legislatura e la scrittura delle riforme.)
Qual è il concetto di opportunità politica che consente la scelta di sacrificare la certezza delle riforme, che sono aspetti strutturali, contro la scelta di porre una serie di richieste , che se anche ritenute giuste, appartengono solo alle procedure che come tali non sono fondanti e che naturalmente hanno una importanza minore ?.
Perché dunque non si reputa opportuno trasferire solo di due anni una possibile condizione di rottura?
Perché questa volta il concetto di tempo è cosi determinante? (si fa ora costi quel che costi.)
Perché il tempo delle condizioni economiche molto particolari che stiamo vivendo, pare non avere nessuna influenza ?
Visto tutto questo, viene anche da chiedersi com’è possibile che per l’onorevole Fini, il tempo non abbia nessun valore nelle sue scelte ?.
Infatti, è capace di abbandonare un tempo politico per lui certo, per un tempo politico per lui incerto, oggi è certamente presidente della camera e figura di primo piano di una compagine politica, domani sarà tutto da scoprire. Allora veramente il tempo non ha nessun valore.
La scelta di aver creato un nuovo partito, visto in chiave di comparazione, mostra che di nuovo c’è solo il nome del partito, tutto il resto è materia già vista.
Il contenuto della “carta” non propone nessun concetto nuovo, né propone nuove idee di sviluppo, e persino le citazioni introdotte non sono nuove (è la stessa usata da Veltroni al lingotto di Torino)
Anche il simbolo è stato mutuato nei colori e nell’indicazione del proprio nome da quello realizzato da Berlusconi.
Alla convention, il timing e scenografie sono state del tutto simili a quelle realizzate da Berlusconi.
Insomma è il vecchio che si presenta da nuovo e purtroppo anche copiato.
Fortunatamente per L’ITALIA alcuni segnali del nuovo iniziano ad arrivare da Firenze, ed è augurabile che costituisca effetto di trascinamento per tutti, sia a sinistra che a destra.A Bernalda, questo segnale si è già avuto, ma la mia parte politica, vecchia nella mentalità e nella sua rappresentanza, pare non si sia accorta dell’evento.

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