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sabato 21 marzo 2009

An addio, il giorno dello scioglimento

La destra verso

la fusione nel Pdl

con Forza Italia


ROMA -
La settimana della «fondazione» del Pdl comincia con lo scioglimento di An, che alla Fiera di Roma, oggi e domani, chiude il percorso della destra cominciato a Fiuggi. Nel prossimo weekend ci sarà congresso fondativo del Pdl, con la fusione tra An e Forza Italia. Ma certamente è sul versante più a destra del nuovo partito che si muovono sentimenti e opinioni più forti alla vigilia del passo decisivo. «Non è una fine, è un nuovo inizio - ha detto subito Ignazio La Rissa, reggente del partito - nascerà un partito multiidentitario, che per noi è il Partito degli italiani a lungo atteso».


LA MUSICA E IL DISCORSO - L'apertura dei lavori affidata al discorso di La Russa è stata preceduta da una introduzione musicale, conEnrico Ruggeri che ha cantato «Si può dare di più» accompagnato da un coro di diciotto ragazzi e ragazze. Poi l'attenzione si è spostata sul discorso del reggente. An entra nel nuovo Popolo della libertà senza complessi di inferiorità, con FI non siamo «fidanzati», ha ribadito La Russa, ma «gemelli». «Per noi quella di oggi è una festa - ha detto ancora La Russa - anche perchè è la prima volta nella storia politica italiana che dall'unione di due partiti, la somma che ne deriva è superiore a quella dei due addendi». Una scelta, quella della confluenza nel che deriva anche dalla mossa di Veltroni prima del voto. «Rendo merito a Veltroni di avere lanciato la sfida per la semplificazione del quadro politico». Ma, aggiunge, il processo della sinistra è stato dettato «da uno stato di necessità, altrimenti non poteva competere dopo l'insuccesso del governo Prodi», noi «non abbiamo problemi di leadership di ordine culturale».

PARTITO DEGLI ITALIANI - Quanto all'identità, non sarà cancellata. «Rispetto alle scelte di Fiuggi - dice La Russa - oggi è tutta un’altra vicenda. Allora, nel '95, consegnammo alla storia la nostra storia mentre oggi non ci tocca esaminare la nostra identità, abbiamo la consapevolezza di portare nel nuovo partito tutti i nostri valori, la nostra storia, i nostri uomini e le nostre donne. Oggi possiamo dire che andiamo a creare insieme a Fi un soggetto politico, che per noi è il partito degli italiani a lungo atteso, che avrà un destino elettorale ampio, oltre il 40% e che perciò non può essere monoidentitario». Il Pdl, continua, sarà un partito di «regole» all’interno di una «forte cornice valoriale», un partito in cui ci sarà «dibattito e confronto» ma poi ci sarà un «momento decisionale, che guai se non ci fosse». All'interno del Pdl, dice La Russa, i militanti di An resteranno sempre «la destra». Il nuovo partito dovrà avere «più destra possibile. Da qui a qualche anno non ci sarà bisogno in Italia di dire di essere di centrodestra, ma, con termine europeo, di dire che il Pdl è la destra italiana, forte della nostra storia e della nostra militanza». Poi l'omaggio alle scelte anche recenti di Gianfranco Fini: «Un uomo di destra, quando ricopre un ruolo istituzionale, lo fa senza compromessi. Quando indossa la casacca di presidente della Camera Fini non lo dimentica: ha il dovere di svolgere il suo ruolo in modo impeccabile. Anche quando vorrebbe cambiare le regole che ci sono, e che sono un pò lente, ha il dovere di dire che tutto va fatto senza salti in avanti. Ti dobbiamo un grazie per il tuo coraggio»

«BUON LAVORO» - Il Pd «sta naturalmente osservando con grande attenzione e grande rispetto» la svolta del congresso di An. «Tutto quello che può rendere più razionale e compatto il sistema politico è il benvenuto», dice il responsabile economico del Pd, Pier Luigi Bersani, che a margine del Manifutura Festival di Pisa dove si trova oggi aggiunge: «Posso solo osservare che questa loro vicenda, rispetto a quello che abbiamo conosciuto noi, è stata condotta in modo rapido e anche un pò più sbrigativo. Comunque, auguri di buon lavoro».

www.corriere.it (21.03.2009)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Un'emozione che fà tremare le gambe. Coraggio DESTRA.
Vinceremo anche a Bernalda

Anonimo ha detto...

Quando le azioni politiche sono guidate dai principi e dai valori, si è capaci di passare dalla condizione dall'essere fuori dall'arco costituzionale, all'essere forza poltica europea. Nessun altro gruppo poltico italiano è riuscito a fare tanto.
Peccato che a Bernalda si è persa l'occasione che ci avrebbe resi precursori dell'evento. Auguri, dunque a tutti quelli, che come me, hanno sognato questo accadimento. Pinuccio Rinaldi

Anonimo ha detto...

Io sono per quelli che intitolerebbero la nuova sede del Pdl unito di Bernalda con il nome di Giorgio Almirante.
Questo non perchè sono di AN e nè sono stato del MSI ma perchè tutto il popolo della destra di governo ha un debito di gratitudine con quell'uomo che già nei primi anni '70 parlava di Destra Nazionale e Liberale.
Senza nulla togliere a Berlusconi per la sua coraggiosa ascesa in campo e che ha reso possibile il progetto di Almirante.
Se le persone cambiano, anche a Bernalda il Pdl formerà una vera famiglia senza personalismi, senza privilegi, senza titoli onorari. Un partito vero del popolo e pensato per il popolo.

Anonimo ha detto...

Se nel 1988 ho pianto amaramente per la morte di Almirante, negli anni successivi mi sono rallegrato con Fini alla presidenza del MSI-dn.
Nel 1994 c'era solo da sbalordirsi; era terminata la ghettizzazione durata 50 anni e nel 1995 in Basilicata AN prese addirittura più voti di Forza Italia.
Quelli che come me e con me hanno sofferto anni e anni di dura militanza missina devono tanto a Silvio Berlusconi poichè grazie a Forza Italia il MSI porta al governo i suoi uomini (migliori). Un ricordo particolare và a Pinuccio Tatarella che è stato senza dubbio il continuatore dell'idea almirantiana di Destra Nazionale (aperta alla democrazia e alla libertà). Ora a Bernalda ci si aspetta un grande attivismo politico per celebrare nei fatti il vero matrimonio politico.

W la destra nazionale libera e popolare.