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giovedì 19 novembre 2009

ACQUA : MENO SPRECHI, MIGLIORI SERVIZI


Protesta, protesta: qualcosa resterà. Sembra agganciato a questo motto l’atteggiamento della sinistra di fronte al voto di fiducia chiesto dal governo sul provvedimento che riduce il peso dello Stato sulle famiglie italiane; qual è appunto il decreto che riforma il sistema della distribuzione idrica in Italia.
Al momento – dicono le statistiche – la rete idrica perde un litro ogni tre distribuiti. Percentuale ad uno su due se il termine di riferimento è la Puglia, dove l’Acquedotto pugliese (la più grande società europea del settore) riesce a disperdere il 50% dell’acqua distribuita.
Di fronte a questa situazione, il governo è corso ai ripari riformando un sistema attualmente in mano ad una miriade di imprese pubbliche (252 per l’esattezza), la cui natura pubblica non è certo sinonimo di efficienza (vista la dispersione idrica). Ha cioè introdotto il principio che queste società devono essere aperte al privato; proprio con l’obiettivo di migliorare il servizio ai cittadini. La proprietà delle infrastrutture (acquedotti, reti fognarie, impianti di depurazione) resta pubblica; la gestione – dove serve – può diventare privata.
Nella sostanza la riforma del governo punta ad introdurre forme di liberalizzazione di un settore, qual è quello idrico, ancora agganciato a logiche stataliste. Ed è davvero singolare che un paladino delle liberalizzazioni, qual è stato Bersani, oggi critichi il provvedimento in totale dispregio alla coerenza.
Con un sospetto: l’atteggiamento del Pd forse matura in quel sottobosco di imprese pubbliche municipalizzate che hanno nel principale partito dell’opposizione un punto di riferimento. Ne consegue che, incurante degli effetti benefici della riforma per i cittadini, il partito di Bersani si schiera contro il provvedimento solo per difendere fette di potere politico ed economico sul territorio.
E poco importa, al Pd, se a farne le spese sono i cittadini. Uno su tre, grazie all’attuale sistema, riceve acqua in modo “discontinuo e insufficiente”. La riforma del governo punta ad eliminare questo disservizio; ma anche ad eliminare clientele. Il Pd è contro tutto questo, Berlusconi è a favore!

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