Il vertice G8 a L’Aquila avrebbe dovuto costituire la Waterloo di Silvio Berlusconi. Incuranti dei danni che un fallimento del vertice avrebbe causato all’Italia, i commandos mediatici, nazionali ed esteri, che da oltre due mesi conducevano una guerriglia contro Berlusconi fondata su illazioni e dichiarazioni senza prove, profetizzavano una serie di coincidenze nefaste in occasione del summit. Le hanno sbagliate tutte.
· Avevano detto: molti leader non parteciperanno, in particolare la cancelliera Merkel, e di sicuro le first ladies, “offese” da quanto scritto dai giornali su Villa Certosa. Non solo tutti i leader sono arrivati puntualmente e hanno mostrato grande scioltezza nel loro comportamento; Angela Merkel, in particolare, con la visita a Onno, ha caratterizzato la prima giornata; infine le first ladies, inclusa Carla Bruni, hanno visitato L’Aquila.
· Avevano detto: ci saranno nuove “scosse” (politiche), quali foto imbarazzanti o comunicazioni giudiziarie, e i giornalisti inchioderanno Berlusconi. Niente di tutto questo. Anzi, le foto (e le immagini televisive) imbarazzanti sono state le strette di mano tra Berlusconi e i vari leader mondiali, nonché le dichiarazioni di apprezzamento per il governo italiano, da Obama al Segretario dell’Onu.
· Avevano detto: i no global vendicheranno Genova mettendo L’Aquila a ferro e fuoco, invadendo la zona rossa e rivendicando i diritti dei poveri contro i ricchi. Niente di tutto questo è avvenuto nei primi due giorni. E che gli sfollati aquilani abbiano detto “Yes, we camp” è stata una normale segnalazione della condizione di disagio in cui si trovano per cause naturali.
· Avevano detto: non c’è ricostruzione e le case non sono pronte, si sospende la ricostruzione per accogliere i politici. Invece cinquemila operai lavoravano contemporaneamente a Onna e Bazzano e la Protezione civile comunicava che l’80% delle piastre antisismiche era già stato approntato.
· Avevano detto: (in prima battuta il Guardian, seguito da altri “sprovveduti”): l’Italia è stata incapace di preparare il vertice, sia sul piano logistico sia su quello dei contenuti perché Berlusconi pensa ad altro e sono dovuti intervenire gli Stati Uniti. Invece la macchina organizzativa ha funzionato alla perfezione e, quanto all’agenda dei lavori, è stato lo stesso presidente Obama a ringraziare il Governo italiano: “Un ottimo lavoro e una dimostrazione di leadership”.
· Avevano detto: ricamando sulla tesi precedente, che l’Italia sarebbe stato esclusa dal G8 per fare posto alla Spagna. È stata talmente grossa che anche D’Alema lo ha ammesso: “Non esiste che l’Italia venga espulsa dal G8”. Il premier laburista britannico, Gordon Brown, ha detto: “Dobbiamo essere grati al governo italiano, che ci ha condotti all’accordo sul clima”.
· A completamento, le parole di Angel Gurria, segretario generale dell’Ocse, da cui spesso arrivano dati e critiche all’economia italiana. Ha detto: “Non capisco perché fare tanti problemi: qui stiamo molto comodi, c’è la sicurezza, ci sono le infrastrutture e c’è anche molta sostanza sui temi in discussione. Le critiche maggiori vengono sempre dal proprio Paese, ma qui non contano le critiche, bensì i risultati, che tutti avete visto. Voglio felicitarmi con le autorità italiane, da me avranno soltanto delle congratulazioni”.
sabato 11 luglio 2009
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