pdl bernalda popolo della libertà bernalda matera pdl bernalda metaponto politica bernalda: Dal DPEF massima attenzione alle famiglie

venerdì 17 luglio 2009

Dal DPEF massima attenzione alle famiglie

La crisi economica ha sconvolto l’intero pianeta, generando situazioni davvero difficili da prevedere e incertezze perduranti sui tempi della ripresa. Questo vale non solo per il nostro Paese, ma per tutto l’Occidente e per gli Stati Uniti, per citare solo le economie assimilabili a quella italiana. Di fronte a questa situazione, paragonabile a una tempesta di massima intensità, seconda forse solo a quella della Grande Depressione del 1929, il governo e il ministro dell’Economia Giulio Tremonti hanno reagito in maniera intelligente e saggia. All’atto della presentazione del programma economico che segnerà l’operato dell’esecutivo nel prossimo futuro, vi è infatti una tripla consapevolezza.

Innanzitutto, è chiara la necessità di tranquillizzare gli italiani e di non diffondere inutile panico: una linea seguita con successo dal Presidente Berlusconi e da Giulio Tremonti, che hanno affiancato ai messaggi rassicuranti un rafforzamento essenziale e indispensabile delle tutele e degli ammortizzatori sociali a favore delle fasce più deboli e dei lavoratori in difficoltà.

Il secondo punto, è nella volontà di approntare un piano che tenga conto delle previsioni più pessimistiche e di non “giocare con i numeri”, permettendo così di approntare soluzioni realmente efficaci.

Il terzo punto, che viaggia sulla stessa linea ideale ed è conseguente ai primi due, è consistito nella decisione, più che mai saggia e purtroppo non ancora compresa nella sua importanza anche da molti commentatori, di intervenire con gradualità sulle dinamiche di tutela sociale, privilegiando invece – come recita il capitolo dedicato al taglio o al ridimensionamento di alcuni Enti locali – la diminuzione il più possibile immediata di altre voci di spesa pubblica.

In un periodo di crisi, infatti, è più che mai opportuno evitare interventi scioccanti o penalizzanti per i cittadini, o mettere mano a rivoluzioni che avrebbero il difetto di valere sul breve periodo, ma di non essere programmabili a lungo termine con la precisione che invece è necessaria in questi casi e, soprattutto, di deprimere ulteriormente un’economia già in sofferenza.

Giusto quindi rispondere con tempestività, ma con gradualità, all’invito dell’Ue che ci chiede di parificare l’età pensionabile di uomini e donne nella Pubblica Amministrazione. Giusto affrontare il nodo-pensioni nel suo insieme, ma anche qui senza provocare traumi che sarebbero insopportabili per un sistema in questo momento debole e bisognoso di cure, non di rivoluzioni avventurose.

In questo senso, le “finestre mobili” previste a partire dal 2015 sono una soluzione adeguata e sostenibile. Per quanto riguarda il capitolo delle sanatorie, che per intenderci non piacciono a nessuno, sarebbe certamente meglio se si potessero evitare: ma il fatto che operazioni simili siano compiute in tutti i Paesi del mondo sommato alla situazione di grave turbolenza economico-finanziaria dimostra, da una parte, che questi strumenti sono fisiologici per recuperare almeno una percentuale di ciò che sfugge dalla rete dei controlli; dall’altra, consente un recupero di capitali che, visti anche i dati sul calo delle entrate fiscali e del Pil, è indispensabile per il futuro del Paese. E il futuro del Paese è certamente primario rispetto a questioni formali che pure, nessuno lo nega, hanno la loro importanza.

In sintesi, il Dpef è costruito con pazienza, tenacia, saggezza e intelligenza: gli ingredienti migliori per condurre il Paese fuori dalla crisi nel migliore dei modi.


Sacconi: il Dpef sottolinea le potenzialità del Paese

“Il documento di programmazione economica e finanziaria conferma i progetti del governo e i percorsi di riforma, anche strutturale, dell’economia e della società italiana, e sottolinea anche le potenzialità del nostro Paese nonostante il momento difficile”. Lo afferma il ministro per la Salute, il Lavoro e le Politiche sociali Maurizio Sacconi a margine del convegno del forum del Terzo settore.
Interrogato dai giornalisti riguardo alla regolarizzazione di colf e badanti straniere, Sacconi ha sottolineato che non c’è nessuna soglia di reddito per regolarizzare le badanti. La soglia, sottolinea il ministro riguarda solo le colf e serve a verificare che non vengano coperte in questo modo situazioni di altro tipo.

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