Relazione Introduttiva:
E’ con immenso piacere che oggi iniziamo un percorso di incontri con la città , che ci vedrà impegnati con incontri mirati su ogni singolo tema del programma per la città, per recepire ogni istanza e rilanciare la partecipazione democratica alla vita politica della città.
Il 27 marzo 2009 a Roma, è stata ufficialmente proclamata la nascita del Popolo delle Libertà.
Un avvenimento che ha segnato la storia della politica italiana.
La nascita del partito dei moderati-riformisti, costituisce oggi più che mai una profonda svolta culturale e di linguaggio non solo politico,
ma anche sociale: una svolta che va a colmare e a riparare quella che è stata da più parti indicata come una antica lacuna del centrodestra nel nostro Paese.
Le migliori tradizioni politiche italiane (cattolica, laica, socialista, liberale), unite da sempre in un comune afflato a favore della democrazia occidentale hanno lavorato, grazie all’intuizione di Silvio Berlusconi, per costruire un fronte di centrodestra coeso e continuamente rinnovato da un sincero spirito riformista.
Per quanto attaccati, spesso derisi e demonizzati.
Abbiamo saputo resistere perché sapevamo di avere dalla nostra la forza della verità. Ed è quella forza che, oggi, si afferma nei fatti.
Nel centrodestra, il linguaggio dei fatti, della verità e della libertà porta a una conquista politica di eccezionale valore.
Le forze politiche e le Amministrazioni Comunali, Regionali e Provinciali succedutesi alla guida della Città, della Regione e della Provincia, negli ultimi 15 anni dei 3 mandati amministrativi, si sono rivelate, con i loro limiti ed i loro interessi di parte, le più tenaci antagoniste del coinvolgimento democratico, dell’avanzamento civile, della ripresa produttiva, risultando i principali fautori e “garanti” del “letargo” e dello scadimento della vita pubblica !
Le ultime coalizioni di Centro-Sinistra, costruite sull‘inedito ma “redditizio” asse PDS - I POPOLARI, poi DS – LA MARGHERITA (oggi PD), sono solo riuscite a formulare un arido “schema di potere” sempre in alternativa ai precedenti ma di fatto in assoluta continuità. Una politica gattopardesca e furbescamente opportunista atta solo alla conservazione delle posizioni di potere.
In tali condizioni, la motivazione prevalente dell’impegno politico, per la maggior parte di dirigenti e amministratori, è diventato l’inserimento in un “circuito di potere”, desideroso di conservarsi, organizzando e distribuendo benefici e prebende di vario genere,
La condizioni di decadimento, di stasi, di “disagio” sono sotto gli occhi di tutti e trovano puntuale spiegazione e conferma nel consuntivo generale dell’ultimo quindicennio amministrativo, che dà piena prova dell’ inefficienza strutturale e del risultato fallimentare delle Giunte di Centro-Sinistra .
Il territorio, uno degli ambiti della vita amministrativa che è stato maggiormente esposto all’improvvisazione e al pressappochismo!
La politica di competenza del settore si è ristretta al campo dei lavori pubblici, concepiti come singoli “rimedi emergenziali” o “partite” tecnico-finanziarie per esercitarsi in “opere di facciata”, piuttosto che come risposte meditate alle esigenze del territorio e, quindi, come “tasselli” preordinati di un unico piano di valorizzazione .
Con questa mancanza di “prospettiva” e di “progettualità” non sono state affrontate, con metodo e determinazione, tutte le altre necessarie attività correlate .
¨ la pianificazione urbanistica (R.U.-Porto Canale-Santa pelagina- pi Am.)
¨ l’ambiente e il turismo ; (erosione – raccolta differ)
¨ la viabilità e il traffico e trasporti (put)
¨ solidarietà sociale (1°voce di bilancio)
Inoltre, nonostante si siano rese disponibili ingenti risorse finanziarie, la stessa politica dei lavori pubblici, carente di idee-guida, priva di una visione complessiva, ha finito per sciupare opportunità e mezzi, senza riuscire a risolvere i problemi strutturali né ad attrezzare adeguatamente il territorio, né a sviluppare le attività indotte (e l’occupazione) per cui molte opere sono state finanziate . Anzi molte di esse, una volta realizzate sono rimaste inutilizzate o comunque sono state tenute in uno stato di abbandono, mancanti anche della semplice manutenzione ordinaria.
Le Attività economiche produttive e occupazione Il “problema” non è stato mai neppure posto concretamente, per essere affrontato in modo unitario e strategico, con un adeguato piano di sviluppo socio-economico: agricoltura, artigianato, edilizia, commercio,turismo, terziario, formazione professionale, occupazione giovanile, sono rimaste solo nominalmente “voci” di programma e di bilancio,
Gli imprenditori e gli operatori economici e professionali sono stati , di fatto. abbandonati a se stessi ! Nessuna impresa economica ”locale” è nata o si è sviluppata in questo 15ennio per l’intervento programmato, diretto o indiretto, dell’Amministrazione Comunale ;
Le uniche attenzioni del Centro-Sinistra sull’argomento sembrano state poste esclusivamente alla gestione “estemporanea” dei fondi speciali del “reddito minimo d’inserimento”, e Reddito di cittadinanza” senza che ci si sia mai preoccupati di utilizzare sapientemente le cospicue risorse finanziarie per la creazione di “veri” posti di lavoro!
Se c’è un aspetto che non va dimostrato, in quanto percepito “a pelle” proprio da tutti, è la modesta, se non scadente, qualità della vita in questa Città .
Per quanto tale “requisito” sia la sintesi di molteplici fattori del vivere civile, un “peso” determinante compete, direttamente o indirettamente, all’attività e alla capacità d’iniziativa della Amministrazione Comunale, che è stata inadempiente “a 360 gradi” !
Mancano lo spirito democratico e il senso delle Istituzioni, soffocati dalla grettezza e dal qualunquismo dei “mediocri” .
Mancano inoltre l’operosità, la consapevolezza e la responsabilità del propri compiti, sviliti soprattutto da chi pensa convinti di poter oziare indisturbato, nella disinvolta “occupazione” delle “poltrone” .
Il penoso bilancio dei risultati e le condizioni generali appena descritte fanno comprendere tutta la gravità e drammaticità della situazione attuale, resa ancora più difficile dalla totale mancanza di “autocritica” da parte di Amministratori e Dirigenti della Maggioranza, che, incuranti del destino della Città, ma desiderosi di riconfermarsi “al potere”, finiscono impudentemente per “autoesaltarsi” in un delirio di onnipotenza
È questa la motivazione che ha spinto Il PDL di Bernalda e Metaponto,a ritrovare la volontà e la forza di superare egoismi, diffidenze e “paure”, di abbattere gli “steccati ideologici” e le “distinzioni formali”, per costruire insieme, laici, cattolici, liberali, socialisti, radicali, progressisti, un grande progetto di cambiamento, nel comune intento di fare uscire la Nostra Città dalla “crisi di isolamento” !
L’obiettivo primario è quello di realizzare, per il prossimo quinquennio amministrativo, con l’apporto propositivo di tutte le energie vive e la disponibilità diretta di persone “rappresentative”, di competenza e spessore umano e culturale, il “migliore governo della Città”, che, sappia dare puntuale attuazione ad un preciso “programma di svolta coraggioso”,e fortemente condiviso .
Grazie agli interventi di Mimmo Lazzazera (vicesindaco di Pistici) e Giovanni D'onofrio ( presidente del Consiglio Comunale di Pisticci); con i quali si è iniziato una sinergia per il Turismo della fascia Metapontina.
Sono intervenuti inoltre nel condividere l'analisi della condizione in cui versa Bernalda e Metaponto, i giovani Nunzio Gallotta, Antonio Perrone, Francesco Salluce .
Sono intervenuti inoltre: Angelo Dell'Osso, Rocco Petrocelli; Donato Grieco, Leo Salerno , Gianfranco Sortiero, Gianluca Colonna e Francesco Pizzolla .
sabato 31 ottobre 2009
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