“Si chiamerà Banca del Mezzogiorno” perchè il nome Banca del Sud era già stato depositato. Lo afferma il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, presentando in conferenza stampa a palazzo Chigi il neo istituto di credito, la cui istituzione è stata varata dal Consiglio dei ministri.
“Il mezzogiorno –spiega Tremonti- è l'unica parte d'Italia senza banche proprie. C'erano, ma sono venute meno”.
“La nostra impressione è che l'attività delle banche non del Mezzogiorno, ma attive lì, veda maggiore raccolta piuttosto che impieghi nel Sud. L’istituto si occuperà del piccolo e medio credito: è un pò come è stato in Francia il Credit Agricole, che nasce dal territorio ma poi confluisce in una struttura unica. Il nostro modello è quello, è un modello disegnato dallo Stato ma realizzato dai privati.
Lo Stato non avrà ruolo nella banca: ne sarà promotore, ma la scommessa è che questa cammini con le sue gambe. Infatti –prosegue il ministro- non può diventare un ‘carrozzone’, anche perchè l'Unione europea non lo consente”.
“Ora resistenze preconcette sull'iniziativa vengono meno e da Abi e Confindustria c'è apprezzamento crescente”.
Quello delle Poste nella nascente Banca del Mezzogiorno "è un ruolo da definire, stiamo studiando, ma un ruolo molto importante. Ad esempio potrebbe essere complementare o sussidiario al servizio della banca. Dobbiamo studiare un modo ma abbiamo grande fiducia nel management delle Poste”.
Con la Banca arriverà “uno strumento di raccolta per il capitale canalizzato sul meridione: gli interessi hanno un'aliquota del 5%". I titoli con la tassazione agevolata possono essere certificati o comunque strumenti di raccolta emessi dalla Banca del Mezzogiorno o da altre banche ma destinati al sud. Che faccia condizioni di credito migliori di adesso –sottolinea Tremonti- ci vuole poco...”.
Tremonti auspica infine una discussione "intensa ma veloce in Parlamento" sul disegno di legge che istituisce la banca: "Quando vuole, il Parlamento sa essere veloce".
“Il mezzogiorno –spiega Tremonti- è l'unica parte d'Italia senza banche proprie. C'erano, ma sono venute meno”.
“La nostra impressione è che l'attività delle banche non del Mezzogiorno, ma attive lì, veda maggiore raccolta piuttosto che impieghi nel Sud. L’istituto si occuperà del piccolo e medio credito: è un pò come è stato in Francia il Credit Agricole, che nasce dal territorio ma poi confluisce in una struttura unica. Il nostro modello è quello, è un modello disegnato dallo Stato ma realizzato dai privati.
Lo Stato non avrà ruolo nella banca: ne sarà promotore, ma la scommessa è che questa cammini con le sue gambe. Infatti –prosegue il ministro- non può diventare un ‘carrozzone’, anche perchè l'Unione europea non lo consente”.
“Ora resistenze preconcette sull'iniziativa vengono meno e da Abi e Confindustria c'è apprezzamento crescente”.
Quello delle Poste nella nascente Banca del Mezzogiorno "è un ruolo da definire, stiamo studiando, ma un ruolo molto importante. Ad esempio potrebbe essere complementare o sussidiario al servizio della banca. Dobbiamo studiare un modo ma abbiamo grande fiducia nel management delle Poste”.
Con la Banca arriverà “uno strumento di raccolta per il capitale canalizzato sul meridione: gli interessi hanno un'aliquota del 5%". I titoli con la tassazione agevolata possono essere certificati o comunque strumenti di raccolta emessi dalla Banca del Mezzogiorno o da altre banche ma destinati al sud. Che faccia condizioni di credito migliori di adesso –sottolinea Tremonti- ci vuole poco...”.
Tremonti auspica infine una discussione "intensa ma veloce in Parlamento" sul disegno di legge che istituisce la banca: "Quando vuole, il Parlamento sa essere veloce".
La Banca del Sud nascerà inizialmente su due pilastri: la rete degli sportelli postali, ed il controllo della Cassa depositi e prestiti attraverso la gestione delle Casse di credito cooperative, banche da oltre un secolo radicate sul territorio. Il suo obiettivo sarà erogare credito al Mezzogiorno, cosa che finora non hanno fatto le grandi banche private. Entro cinque anni lo Stato cederà la maggioranza a soggetti privati, pur mantenendo il controllo sugli indirizzi. Inutile dire che l’operazione è avversata da mille interessi e privilegi. Ma anche in questo caso il governo aveva promesso atti concreti per rilanciare il Sud, e mantiene l’impegno
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