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giovedì 11 dicembre 2008

LA GIOIOSA MACCHINA DA SOLDI

Se malafede è la consapevolezza propria di voler ingannare (accusa rivoltaci dal PD che ovviamente respingiamo), allora di peggio può esserci soltanto l’inganno perpetrato senza averne neppure più la consapevolezza.
Questa si chiama falsa coscienza. Rende impossibile vedere la realtà, comprenderne il significato e conduce al disprezzo nei confronti di qualunque regola sia etica che legale.
Questo è quanto sta accadendo nel PD, dal centro alla periferia.
L’origine del fenomeno affonda le proprie radici nell’epoca di Tangentopoli e di Mani Pulite. Allora la magistratura spazzò via come birilli interi partiti e classi politiche, lasciando in piedi soltanto il PDS di Occhetto che si sentì quindi investito di una incontrastata supremazia morale. La supremazia politica era ancora tutta da conquistare ma erano certi che l’offensiva della “gioiosa macchina da guerra” non avrebbe incontrato ostacoli. Contavano infatti sull’appoggio attivo di grandi potentati: dalla magistratura più aggressiva alle maggiori testate giornalistiche, dalla grande impresa assistita al mondo della cultura, dai salotti buoni al sindacato, e sventolavano il vessillo di Sindaci come Bianco, Rutelli, Cacciari, Bassolino. Ma a sorpresa e all’ultimo momento scese direttamente in campo Berlusconi e vinse le elezioni. E ha continuato a vincerle.
Se la corsa all’incontrastato potere politico nazionale ha subito intoppi e ripetute sconfitte lo stesso non si può dire sul piano del potere locale dove le alleanze di centro-sinistra sono arrivate a governare quasi l’80% dei Comuni e il 60% delle Province italiane.
La realtà dei fatti, infine e finalmente, gli si sta rivoltando contro.
Le inchieste giudiziarie delle Procure di mezza Italia si abbattono sui Governatori, sui Sindaci (anche nella figura del loro presidente Domenici), sulle Giunte di centro-sinistra e ne smascherano la presunta superorità morale. Da Genova a Perugia, da Crotone a Trento, dall’Aquila a Foggia, da Napoli a Firenze, sotto i colpi dell’innegabile evidenza dei fatti contestati e divulgati dalle televisioni e dai giornali, le giunte perdono pezzi, talvolta si sciolgono. Più spesso si arroccano nell’ostinata e orgogliosa difesa del proprio operato, della propria onorabilità e dignità. Si dichiarano vittime innocenti di un corto circuito politico-giudiziario-mediatico (lo stesso che li ha creati) e passano al contrattacco, non accettano le accuse e aspettano le scuse.
Uno spettacolo vergognoso, grottesco, che compromette l’immagine del PD, fa precipitare il consenso sotto la soglia del 30% e scoppiare al suo interno la questione morale.
Sarà la giustizia ad appurare le responsabilità penali di ognuno. Tuttavia quello che emerge e si impone è il quadro di uno stile di gestione della politica da parte del centro-sinistra sistematicamente caratterizzato dalla commistione impropria con affari e interessi privati. E non si tratta “semplicemente” di malgoverno e di corruzione, di incompetenza e disonestà ma di qualcosa di molto peggiore. Siamo infatti di fronte alla perdita del rispetto verso i princìpi, le istituzioni e le persone. Anzi addirittura di fronte alla perdita della consapevolezza dei diritti delle popolazioni a non veder offesa la propria dignità e danneggiati i propri beni. Solo così infatti diventa possibile spiegare l’incredulità con la quale accolgono gli avvisi di garanzia, le clamorose proteste con le quali danno voce al loro orgoglio ferito, la disperata volontà di dichiararsi innocenti e sentirsi offesi. Perché loro, molto probabilmente, davvero si sentono innocenti e proprio questa è la cosa più grave. Siamo alla degenerazione della coscienza e con essa alla degenerazione nella gestione del potere. Il favoritismo viene elevato a norma, il familismo a sistema, i diritti collettivi sacrificati al primato delle amicizie e degli interessi particolari, l’incarico ricevuto dagli elettori si trasforma in feudo di proprietà personale.
Forse la magistratura, la stampa e gli altri potentati coinvolti non resero un buon servizio al PDS salvandolo dalla furia distruttiva del ciclone Mani Pulite e oggi rimediano all’errore commesso. Forse il centro-sinistra ha poi fatto il peggiore uso possibile dell’occasione che gli veniva concessa. Certo è che a farne le spese è stato un intero Paese, tradito nella fiducia e nella speranza che in loro aveva riposto. Altrettanto certo è che la credibilità e l’autorità del centro-sinistra è profondamente invalidata e che a niente servono le proteste, le reazioni isteriche e gli attacchi al veleno. Oggi siamo di fronte alla fine di un ciclo e questo, che lo vogliano o no, vale anche e a maggior ragione per Bernalda e Metaponto e per un’ intera Regione portata alla bancarotta.
Inutile continuare ad accanirsi contro Berlusconi e il centro-destra. Inutile persistere nel misconoscimento e nella denigrazione della sua autorità perché sono stati gli italiani a concedergliela e a confermargliela democraticamente. Meglio farebbero quelli del PD a svegliarsi dal sonno della coscienza e dal delirio di onnipotenza, a riconoscere le loro gravi responsabilità politiche e a cominciare a riflettere sull’ ingloriosa fine della loro propria autorevolezza.

P.S. : Per quanto riguarda le inversioni di marcia in autostrada e i sensi unici non rispettati in paese, che tanto preoccupano il PD di Bernalda e Metaponto, ci sentiamo di dar loro conforto informandoli dell’esistenza di recentissimi dispositivi creati per il rispetto delle regole: Polizia Stradale, Carabinieri, Vigili Urbani e telecamere.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

il tempo è galantuomo! Chissà se Veltroni andrà a fare volontariato in Africa come aveva promesso?

Anonimo ha detto...

Possibile che io sia stato l'unico a pagare?

Anonimo ha detto...

Cari Amici del PDL, ma a Bernalda chi rappresenta il PDL?

Avete deciso ancora una volta di correte divisi a Bernalda e far vincere i volponi della politica bernaldese come ormai succede da moltissimi anni?

E a livello regionale cosa ne pensano?

Chi è disposto a fare un passo indietro e scendere in campo con la giusta umilta'?

Noi aspettiamo fiduciosi, perche' qui a Bernalda non se ne puo' piu'.