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lunedì 27 ottobre 2008

INTERROGAZIONE SU TRIVELLAZIONI A METAPONTO


Atto n. 3-00316Pubblicato il 21 ottobre 2008 Seduta n. 74
INTERROGAZIONE DEL SEN. LATRONICO - Ai Ministri dello sviluppo economico e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -
Premesso che:
la Consul Service srl ha presentato al Ministero dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare e alla Capitaneria di porto di Taranto una richiesta di verifica della compatibilità ambientale in merito al permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominata “d 148 D.R. – Cs”;
la richiesta riguarda possibili trivellazioni in mare aperto, lungo la costa jonico-lucana, nello spazio marino compreso tra le foci dei fiumi Sinni e Basento;
l’esplorazione, in base all’aera di sondaggio richiesta, riguarderà le acque antistanti alle spiagge del Metapontino;
le piattaforme di esplorazione ed estrazione degli idrocarburi occuperanno, infatti, uno spazio ben visibile dal litorale, da poche decine di metri dalla riva jonica, fino a qualche chilometro entro le acque territoriali;
considerato che:
le piattaforme saranno realizzate prossime alla riva e potranno trasformarsi, dopo i sondaggi, in piattaforme di produzione;
l’attività di perforazione potrebbe determinare contraccolpi per la già traballante economia turistica lucana e mettere a rischio la salubrità dell’ambiente;
il comparto turistico può, invece, diventare un settore trainante per lo sviluppo del comprensorio del Metapontino e dell’intera regione Basilicata;
il turismo della costa jonica dovrebbe essere, quindi, sostenuto attraverso politiche di intervento finalizzate a migliorare la qualità e la competitività dell’offerta turistica ed a innalzare il livello di fruibilità delle risorse e delle infrastrutture, promuovendo l’immagine dell’area,
l’interrogante chiede di sapere dai Ministri in indirizzo, ciascuno per quanto di competenza:
quale sia lo stato della procedura relativa alla richiesta di compatibilità ambientale in merito al permesso di ricerca indicato in premessa;
se non ritengano che le perforazioni nelle acque della costa jonico-lucana potrebbero mettere a rischio la già traballante economia turistica e la salubrità dell’ambiente, impedendo ad un’area dinamica come quella del Metapontino di sfruttare pienamente il proprio potenziale economico e sociale.

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