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sabato 25 ottobre 2008

CICCHITTO: La manifestazione di sabato maschera il fallimento di Veltroni

"La manifestazione di sabato, indipendentemente dal suo significato numerico, viene convocata per mascherare una profonda crisi politica. Il disegno di Veltroni di fare del Pd uno dei due poli del bipartitismo è fallito". Lo ha affermato in una nota Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del PdL, che ha spiegato: "Oggi il Pd insegue l’IdV, l’Udc e addirittura i partiti della sinistra radicale perché ha perso fiducia nella sua capacità di fare fronte da solo al PdL.

Sul terreno della leadership, Veltroni è in piena crisi tant’è che cerca di riconquistare il carisma perduto attaccando ogni giorno a testa bassa Berlusconi, che è tornato ad essere il ’demonio’. Infine sul piano programmatico il Pd non sta offrendo una alternativa riformista ma solo la sommatoria di tutti i massimalismi, i giustizialismi, i corporativismi che stanno in campo".

24/10/2008

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Nel suo discorso Veltroni cita Foa, Matteotti, Mazzolari ma dimentica De Gasperi e tutte quelle personalita' che realmente contribuirono alla ricostruzione repubblicana e alla fondazione dell'Unione Europea. Ma una volta i comunisti non odiavano i socialisti?
E poi Veltroni era un comunista ossia lo stesso seguace di quell'idea libertaria che vedeva nell' URSS un barlume di speranza democratica...
Ha parlato di antifascismo, ambientalismo...
Mica il PD tenta di rincorrere i voti dell'estrema sinistra ? Magari una mossa suggerita dal D'Alema bolscevico nostalgico.

Anonimo ha detto...

Sarà anche che Veltroni rincorra Casini ma leggete un pò qui...

Udc: Cesa, non guardiamo ne' al Pd ne' a Pdl, ma all'Italia
(ANSA) - ROMA, 9 DIC - 'L'Udc non guarda ne' al Pd, ne' al Pdl, ma all'Italia. E a quei milioni di italiani che hanno votato i centristi il 13 aprile e ai milioni di italiani che stanno comprendendo che il bipartitismo coatto ingessa il Paese anziche' liberarlo': Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc, ribadisce la posizione del suo partito parlando al consiglio nazionale riunito a Roma. 'Rimaniamo al centro - dice - per questo proseguiremo la nostra opposizione repubblicana dalle aule parlamentari e stiamo lavorando a partire dalla base alla costituente, come punto di approdo di un processo di integrazione tra l'Udc e le forze che guardano con interesse alla nostra posizione e a tutti coloro che non si sentono piu' a casa stando nel Pdl e nel Pd'. Al termine di un anno, quello delle elezioni politiche, il segretario dei centristi traccia un bilancio, che rafforza la linea politica del suo partito. 'Di fronte a un tentativo di stritolamento del centro - sottolinea - all'attacco al pluralismo democratico, alle ambizioni bipartitiche dei due leader, che per giocarsi la partita finale volevano sgombrare il campo come se il governo del Paese fosse affar loro, oggi possiamo affermare con tranquillita' che il nostro coraggio e le nostre scelte sono state premiate'. Secondo Cesa 'finita la luna di miele del governo, con i due grandi contenitori che gia' mostrano evidenti crepe strutturali, emerge ogni giorno che passa la solidita' della nostra posizione, la forza equilibratrice di un partito saldo nei propri valori e nella linea politica'. Cesa sottolinea quindi che a dispetto 'di tutte le cassandre, l'Udc e' tornato ad essere forza di attrazione. Da qualche tempo ogni giorno, da tutta Italia, quadri e dirigenti periferici di entrambi gli schieramenti bussano alla nostra porta e ci segnalano il loro malessere, la sofferenza di essere finiti in contenitori in preda all'anarchia o schiacciati dal verticismo'. Il segretario dell'Udc punta anche il dito contro l'operato del governo: 'Ci avevano raccontato che grazie alla forza dei loro numeri e della loro coesione, questa sarebbe stata la legislatura delle riforme, del rilancio del Paese. Invece, settimana dopo settimana, ci rendiamo conto che si tratta della legislatura dei piccoli passi e del piccolo cabotaggio, delle mezze retromarce e della paura di non incrociare sempre il favore popolare'. Questo quadro, secondo Cesa, si e' delineato a scapito degli interessi del Paese, e rivolto a Berlusconi sottolinea come 'forse il premier stara' comprendendo che l'Udc non e' partito di seccatori, che gli ha impedito di governare quando era suo alleato, ma che si tratta di un partito fornito di una cultura di governo, di cui si puo' anche fare a meno, ma a caro prezzo per il Paese'. (ANSA).
Ed a Bernalda? A Bernalda ho notato che l'Udc, e sono sicuro tutta la Federazione di Centro, guardi più verso PDL che verso PD. E' solo una mia impressione?