Se a Bernalda è stato facile intuire che il PDL sarebbe morto, certamente non era facile pensare che anche a livello nazionale si sarebbe potuto verificare identico epilogo.
Purtroppo oggi chi tocca constatare che il sogno immaginato da moltissimi italiani in quel lontano 2 dicembre 2006 si è miseramente interrotto provocando forse, anche rovinose rotture per le istituzioni.
Quest’identità di epilogo e le conseguenti ripercussioni negative e diverse , non possono non generare costernazione e riflessioni in tutte le persone che si rivedono nella cultura e nei principi della destra.
Una destra il cui cammino (sino alla nascita del PDL) non ha mai esplicitamente conosciuto una parentesi governativa a livello nazionale e tanto meno al nostro livello locale. Questa perpetua condizione di esclusione, ha ovviamente attraversato periodi,economie,scenari e anche uomini diversi, però ha conservato l’incapacità di esprimere un progetto politico unico e condiviso.
Questa semplice considerazione doveva essere sufficiente a far capire all’onorevole FINI che la condizione di essere al governo della nazione era veramente l’appuntamento con la storia e che in essa si sarebbero potute scrivere pagine memorabili, vedi riforma della giustizia, carta costituzionale, università ecc.ecc. e che qualsiasi diversità di veduta, pure legittima doveva essere considerata subalterna all’appuntamento.
Cosi purtroppo non è stato, e comunque vada a finire resterà un gravissimo mancato appuntamento.
domenica 1 agosto 2010
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