L’Ing. Francesco Renna ha (finalmente) concluso il suo mandato elettorale ed è tornato a fare l’insegnante, il professionista, il tecnico, il padre e il marito a tempo pieno. Con grande soddisfazione di tutti.
Il sollievo generale procurato dalla fine del suo incarico amministrativo è certamente l’unica, vera, grande soddisfazione che egli abbia mai regalato alla popolazione di Bernalda e Metaponto.
Prima di accomiatarsi definitivamente ha voluto rivolgere alla cittadinanza un ultimo doveroso ringraziamento e tracciare il bilancio dei suoi cinque anni di amministrazione.
Ha così divulgato un comunicato autocelebrativo, ideologico e propagandistico, pieno zeppo di retorica e infarcito, come al solito, di chiacchiere che non corrispondono a nessuna realtà, e a tratti anche molto discutibilmente intimistico.
L’ex-Sindaco Renna infatti si confessa pubblicamente e svela quali siano state le motivazioni profonde che lo hanno animato e sostenuto, quali gli obiettivi che si prefiggeva di raggiungere. Ebbene, a suo dire, le entusiasmanti e coinvolgenti sfide che si era posto sono state vinte e questo gli consente di abbandonare la scena da trionfatore. Vediamo allora quali erano queste sfide.
Ciò che gli premeva era innanzitutto dimostrare 3 cose.
1) Voleva dimostrare che si può essere un buon Sindaco, ovvero
onesti e rispettosi della legalità, pur essendo un tecnico.
2) Voleva dimostrare che si può essere un buon Sindaco
testimoniando la fedeltà ai propri valori e restando fedeli alla propria moglie.
3) Voleva dimostrare che si può essere un buon Sindaco senza per questo attaccarsi alla poltrona e al potere.
Vogliamo essere rispettosi dell’uomo e della sua vita privata, compresa la sfera coniugale, ma non possiamo esimerci dal fare osservazioni e sollevare obiezioni.
In primo luogo essere onesti e rispettosi della legalità è un dovere e un obbligo per tutti i cittadini, tecnici e non-tecnici, sindaci e non-sindaci. Si tratta dunque di un pre-requisito essenziale di civiltà che è superfluo, banale e inutile affermare esplicitamente. Figuriamoci quindi l’insulsaggine di volerlo addirittura dimostrare! Ma ognuno, nel proprio intimo, si trastulla come vuole.
Onestà e rispetto della legge non bastano a fare di un Sindaco un Buon Sindaco.
Occorrono idee, progetti e programmi, coraggio, determinazione, capacità di dialogo e di costruzione del consenso, e tanto altro ancora. Pur mantenendosi nel rispetto formale della Legge si possono commettere grandi nefandezze e ingiustizie, come per esempio favorire sempre e solo alcuni anziché tutti, elargire oboli e beneficenza al proprio elettorato, sprecare le risorse materiali e immateriali, perdere le occasioni di crescita e sviluppo condiviso, ridurre in ginocchio un intero territorio. Anche la questione del “tecnico” è mal posta e fuorviante. L’Ing. Renna non è mai stato un tecnico prestato alla politica. Ha sempre partecipato alla vita politica del paese, è sempre stato schierato e tesserato di partito, ha fatto il Consigliere Comunale e non ha mai nascosto la sua aspirazione a diventare Sindaco.
Sorvoliamo sulle “facili avventurette” alla cui tentazione ha avuto la fermezza di resistere. Riteniamo la dichiarazione di dubbio gusto ma certamente priva di qualsiasi interesse e rilevanza pubblica.
Veniamo alla imperturbabile serenità con la quale Renna dichiara di lasciare il potere e di tornare a fare il cittadino comune. Anche Veltroni diceva che dopo il Sindaco di Roma avrebbe fatto il volontario in Africa. Poi si è subito candidato a Presidente del Consiglio. Solo il voto degli italiani lo ha davvero spedito in Africa o a qualche altro paese! Allo stesso modo Renna, appena ha saputo della nomina del Commissario Prefettizio, si è precipitato a presentare un’istanza per chiedere che il mandato di Sindaco gli fosse prorogato fino allo svolgimento delle rinviate elezioni. E meno male che non era attaccato alla poltrona! Ma lui dice di averlo fatto per il solito puro spirito di servizio alla cittadinanza e che sarebbe stato disposto a farlo anche senza stipendio. La sua vocazione al martirio è davvero sconfinata.
Insomma Renna ci snocciola uno dopo l’altro i suoi raggiunti traguardi personali e sbandiera ai quattro venti la dimostrazione del teorema sulla propria virtù privata. Peccato che inseguendo e concentrandosi su questi obiettivi intimi e privati si sia dimenticato di dimostrare la premessa del suo sillogismo, ovvero di essere un buon Sindaco.
E purtroppo per lui dalla dimostrazione della sua virtù privata non ne consegue automaticamente la dimostrazione della sua virtù pubblica. Nel suo ragionamento c’è un BUON di troppo, indimostrato, anzi smentito dalla realtà dei fatti.
Renna è stato un pessimo Sindaco, il peggior Sindaco che Bernalda e Metaponto abbiano mai avuto. Se fossero veri tutti i risultati che si vanta di aver raggiunto e tutti i numeri che spara a caso solo per fare rumore, allora Bernalda e Metaponto non sarebbero nelle pietosissime condizioni in cui sono ridotte. Con Renna si è raggiunto il peggio e il fondo . E non siamo noi a dirlo, potrebbe sembrare la semplice opinione dell’avversario politico. E’ la realtà stessa delle cose che lo dice e lo dimostra brutalmente. Senza bisogno di tante chiacchiere sull’onestà, sui valori, sulla fedeltà, sul servizio, sulla testimonianza. Cortina fumogena con la quale si cerca di schermare la visione della realtà, confondere le idee e spostare l’attenzione su altro.
Se Renna avesse davvero fatto tutto quello che dice e avesse davvero i meriti che vanta allora Bernalda e Metaponto non sarebbero così decadenti e decadute. Se fosse vero quello che dice allora non sarebbe proprio il caso di offrire lezioni di umiltà e sacrificio. Se fosse vero dovrebbe camminare per le strade del paese a testa alta tra due ali di folla esultante. Se fosse vero dovrebbe sentirsi forte, fiero, certo di avere la verità e i cittadini dalla sua parte. Se fosse vero sarebbe stato orgoglioso, si sarebbe ri-candidato a Sindaco per portare a compimento la sua grande opera di risanamento, rinnovamento e rinascita della città e del territorio. Ma non è vero. E infatti a Bernalda nessuno può camminare a testa alta, lui per primo, perché se non si guarda dove si mettono i piedi si rischia di inciampare sulle mattonelle sconnesse, di cadere nelle buche, di precipitare nelle voragini che si aprono ovunque. E infatti, Renna non si è ri-candidato.
Parliamo dunque dei risultati millantati da Renna in questi 5 anni.
1) Vanta di aver portato l’Ente fuori dal dissesto finanziario del 1991. Le amministrazioni di centro-sinistra che senza soluzione di continuità si sono succedute al governo della città negli ultimi 18 anni sono riuscite a sanare una debitoria di circa 18 milioni di Euro. Qualcosa come 1 milione di Euro all’anno. Se però si considera il finanziamento a fondo perduto ottenuto dallo Stato per 3.544.000 Euro allora si scende a circa 14 milioni di Euro di debito e ad un risanamento annualizzato pari a circa 800.000 Euro. Si poteva fare di meglio e più in fretta, ma evidentemente la giustificazione del dissesto ha fatto comodo a tanti. La gestione cronicizzata dell’emergenza ha consentito di governare senza doversi preoccupare di avere idee, progetti, capacità, competenze, organizzazione efficiente. Si è trasformata in inerzia, lassismo, decadenza materiale, culturale e morale e in arroganza del potere. Il dissesto subito dal nostro paese lo abbiamo pagato tutti, nessuno escluso, compresi i bambini che nel 1991 non erano ancora nati e che sono cresciuti in un paese senza asili, senza attrezzature sportive, senza giardini, senza biblioteca, senza cinema, senza scuole di musica, senza futuro e senza speranza. Un prezzo altissimo, spropositato, eccessivo. Il compito fondamentale delle elette amministrazioni di centro-sinistra era quello di risanare i conti e riportare il paese prima possibile ad una situazione di normalità. Adesso dopo ben 18 anni ci annunciano di esserci finalmente riusciti. Ne prendiamo atto con gioia e sollievo, ci riserviamo di verificare e aggiungiamo semplicemente che era l’ora!
2) Rivendica una sana gestione finanziaria del Comune, certificata dai revisori dei Conti. C’è molto, moltissimo, da dire sui conti del Comune e lo faremo a breve rendendoli pubblici, settore per settore,
3) Anziani, disabili e bambini hanno ricevuto servizi di assistenza per complessive 88.375 ore con un incremento del 700%. Chi se ne è accorto alzi la mano. Certamente molte di più sono le mani alzate degli anziani che sono dovuti ricorrere alle badanti, delle madri, magari laureate, che hanno dovuto rinunciare al lavoro e alla professione per accudire i figli e la famiglia.
4) La raccolta differenziata è passata dallo 0,5% del 2004 al 16,5% del 2008 e Renna prevede il raggiungimento del 50% entro i prossimi 6 mesi. Meno male che non ci sarà più lui, perché continuando con il suo ritmo del 4% annuo di incremento per raggiungere quella soglia gli ci vorrebbero altri 8 anni.
5) Ha contratto un mutuo nel 2008 per rivoluzionare la pubblica illuminazione anche a Borgo e Lido di Metaponto.
6) Sostiene di aver gestito le croniche emergenze del territorio senza che i cittadini ne venissero danneggiati. Tutte le piaghe d’Egitto hanno colpito senza pietà il nostro territorio: alluvioni, inondazioni, grandinate, mareggiate, erosione della costa, incendi, siccità, invasione di cavallette, povertà, malattia del corpo sociale, degrado urbano, tenebre culturali, abbandono e morte della speranza nel futuro. Ma lui, come il Faraone, si ostina a negare l’evidenza e come prova inconfutabile del suo eccellente operato cita l’aver tamponato le falle dell’argine, asfaltato 300 km di strade rurali, riasfaltato le strade di Borgo e Lido e ripavimentato parte del centro storico. Questo è tutto ciò che è riuscito a fare con 4 Milioni di Euro destinati a finanziare interventi di protezione civile e messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico. E non è nemmeno riuscito a spenderli tutti (possiamo aggiungere per fortuna, visto come li spendeva) confermando l’assoluta incapacità di progettare, programmare, organizzare e coordinare la realizzazione degli investimenti, anche di quelli già finanziati dalla Regione, dallo Stato e da altri Enti pubblici.
La spiaggia di Metaponto erosa fino quasi a scomparire, con milioni di euro sprecati ogni anno per fare ripascimenti che subito il mare si rimangia, per mettere un inutile BMS e adesso per sostituire la sabbia con ghiaia di cava, è l’espressione più eloquente ed emblematica dell’inettitudine, del disinteresse, dell’incapacità e incompetenza, del fallimento di questo Sindaco.
7) L’ex-sindaco Renna dice di esser riuscito ad attirare sul territorio finanziamenti per opere pubbliche per oltre 20 Milioni di Euro, di aver promosso e seguito altre opere pubbliche per oltre 100 Milioni di Euro, di aver favorito investimenti privati sul territorio per altri 80 Milioni di Euro. Insomma ci aggiriamo intorno ai 200 Milioni di Euro pronti a riversarsi sul territorio e a trasformarsi in opere di pubblico interesse con grandiose ricadute sul territorio in termini strutturali, di servizi, posti di lavoro, rinascita economica, turistica, culturale. Neanche 2 mesi fa erano “solo” 100 Milioni di Euro ma si vede che con l’arrivo del caldo sono lievitati fino a raddoppiare. Peccato che a Bernalda o Metaponto nessuno abbia centrato il 6 al SuperEnalotto e portato a casa altri 100 Milioni di Euro. Se fosse successo oggi certamente l’ex-Sindaco parlerebbe senza pudore di 300 Milioni di Euro e li conterebbe tra le risorse e tra i meriti della sua Amministrazione! Per il momento, racconta Renna, tutta questa manna dal cielo si è tradotta soltanto in 300 km di strade di campagna asfaltate (ma come? di nuovo gli stessi 300 km di strade rurali? quante volte li dobbiamo contare?!!), l’apertura di nuovi pezzi di strada (si, nel senso che sempre nuovi pezzi di strada si aprono, franano, crollano, sprofondano, anche quelli appena finiti di rifare), la ristrutturazione degli edifici scolastici, la ripavimentazione di parte del centro storico (anche questo già citato). Poi Renna si lancia negli effetti speciali e nel mondo virtuale e cita:
- ristrutturazione dei castelli di Torremare e di Bernalda. Il primo è un rudere fatiscente ricoperto e invaso dalle erbacce. Il secondo è un eterno cantiere lasciato esposto alle intemperie e destinato a fungere da tela di Penelope per ingannare l’attesa dei bernaldesi che ne vorrebbero fruire.
- auditorium da 800 posti nell’ex macello e riqualificazione della nuova porta d’ingresso e benvenuto in città. Nelle realtà tutto è desolante come prima e l’unica novità è rappresentata dai sigilli di sequestro posti ai locali dell’ex macello.
- sala polivalente (così si definisce ciò di cui non si ha la minima idea di a chi e a che cosa possa servire, esattamente come il pattinodromo!) all’ex consorzio agrario. Qui l’edificio è stato rinforzato con tonnellate di ferro e cemento ma la sala non ha ancora visto la luce.
8) Finalmente l’urbanistica, vero fiore all’occhiello dell’amministrazione Renna. Chi mai dimenticherà le testate da letto in ferro battuto (opera dei maestri artigiani del posto) poste agli sbocchi sul Corso delle vie traverse? E l’avveniristica pista ciclabile, invidia di tutti i paesi limitrofi e non? E tutti i sensi unici, alternati trimestralmente, che nel loro insieme sono riusciti a fornire un grandioso non-senso alla circolazione cittadina? E il blitz notturno in Piazza del Popolo con il quale Renna ha voluto dimostrare la fermezza della sua autorità? Nessuno potrà mai dimenticare le tribolazioni patite sotto la disastrosa amministrazione Renna.
9) Finalmente si assume! Dopo 16 anni il Comune può tornare ad assumere dipendenti e passare dagli attuali 80 a 98, con un incremento di ben 18 unità. Bene. E’ una buona notizia. Soprattutto se interpretata nel senso di avere finalmente la possibilità di dotare il comune di una pianta organica efficiente e funzionale, dotata di competenze e professionalità adeguate. E quindi anche di poter licenziare chi non è e non vuole diventare all’altezza del servizio da svolgere nell’interesse dei cittadini e dello sviluppo del paese. E’ lo stesso Renna a denunciare la presenza tra i dipendenti di irriducibili alla collaborazione…ma forse a rimetterli in riga ci sta già pensando il Commissario prefettizio. In ogni caso Renna si lancia subito nella a-prioristica e interessata conclusione che lo sblocco delle assunzioni consentirà di stabilizzare i precari, tra i quali ci sono vari parenti e, come tutti sanno, spicca colei per la quale il prode Renna ha combattuto e vinto le molteplici tentazioni della carne. Forse, non è detto, non è automatico che i prossimi assunti siano i precari e i vigili stagionali. Strano, se non paradossale, che il virtuoso sindaco uscente trovi decoroso dichiarare in pubblico la propria fedeltà coniugale, ovvero trasformare in argomento di interesse pubblico un atto privato, e non trovi disdicevole fare e dire di tutto per ottenere l’assunzione in Comune di sua moglie, che è un interesse privato in atto pubblico.
10) Le chiacchiere a vuoto continuano sul drammatico fronte del lavoro. Si vanta di aver intercettato un Call Center capace di dare lavoro precario a circa 200 giovani. Certamente meglio di niente se nel frattempo l’amministrazione comunale si fosse data da fare per rilanciare la crescita e lo sviluppo del territorio. Su questo fronte invece si registrano le disfatte più clamorose e disonorevoli. Renna blatera di Padri Trinitari, di lottizzazione Torremare, di chioschi estivi per vendere bibite e granite a bagnanti e turisti. Con i Padri Trinitari si è rischiato di perdere una preziosissima occasione e già questo la dice lunga sulla lungimiranza e intelligenza dell’amministrazione Renna. I Padri erano infatti interessati all’edificio della ex Colonia estiva di Metaponto. Ma l’amministrazione Renna gli ha preferito i privati e il progetto di trasformarla in appartamenti a vendere. Peccato che poi il progetto di vendere si sia rivelato complicato e illegale e si sia dovuto ricorrere all’ espediente di locazioni poco chiare e trasparenti.
Un vero “pasticciaccio brutto” in perfetto stile Renna e un grande rischio per il territorio che poteva definitivamente perdere l’interesse e l’investimento dei Padri Trinitari. Per fortuna i Padri anziché lasciare hanno raddoppiato, triplicato, il loro progetto iniziale e bisognerà che la prossima amministrazione collabori intensamente e proficuamente alla sua realizzazione. La lottizzazione Torremare è un altro investimento fantasma. Sembra quasi che tutti i progetti sia pubblici che privati destinati al nostro territorio finiscano prima impantanati nelle sabbie mobili dell’immobilismo e poi scompaiano nel nulla: Porto Canale, Lago Salinella, Felandina, si sono tutti volatilizzati e la lottizzazione Torremare rischia di fare la stessa fine. La Felandina in particolare è stato un fallimento annunciato, prevedibile e inevitabile del quale l’amministrazione è stata grandemente corresponsabile. A nulla serve oggi dichiarare che in caso di processo ci si impegna a costituirsi parte civile quando nel verificarsi del disastro si ha giocato un ruolo da vera e propria “parte incivile”. Che dire infine di una amministrazione Renna che per un territorio a vocazione turistica e flagellato da ogni tipo di calamità ha la faccia tosta di menzionare tra i propri meriti la concessione di licenze stagionali per i chioschi bar nelle spiagge libere. Almeno avesse la decenza di tacere!
Questo è quanto Renna dichiara di aver fatto e con il quale crede di non aver deluso le aspettative di una intera popolazione. Dopo questo capolavoro di nulla assoluto e di degrado portato alle sue estreme conseguenze, Renna lascia. Lascia perché lui ha raggiunto gli obiettivi interiori che si era posto ed è soddisfatto. Lascia perché aveva ripromesso a se stesso di non lasciarsi corrompere dal potere e lui le promesse fatte a se stesso, che sono le uniche che lo interessano, le mantiene. Ha fatto il Sindaco e nel farlo ha dovuto stringere i denti, combattere distrazioni e tentazioni, per vincere la sua sfida personale.
Poco e nulla gl’importa di aver del tutto trascurato di essere un BUON SINDACO e soprattutto di non aver neanche mai provato a fare sue le esigenze dei cittadini, a raccogliere e vincere insieme le sfide di un intero territorio e della sua popolazione.
Renna lascia la politica (?) e lascia Bernalda e Metaponto peggio di come le aveva trovate, peggio di come siano mai state. Un territorio distrutto e completamente da ricostruire.
Questa è la sfida che noi vogliamo raccogliere, la sola ed unica sfida che ci interessa combattere e vincere. Noi non abbiamo teoremi privati e principi interiori da dimostrare, né a noi stessi né alla popolazione. Siamo infatti già più che sufficientemente fermi nelle nostre convinzioni, intenzioni e scelte e per quanto riguarda la popolazione siamo convinti che non gliene importi un bel niente dei nostri eventuali intimi conflitti. Saranno poi i fatti, i comportamenti e le azioni a parlare per noi e a dimostrare la nostra capacità di restituire a Bernalda e Metaponto dignità e decoro, sviluppo e benessere, orgoglio, slancio produttivo e creativo, fiducia nel futuro. Il Commissario prefettizio Dott.ssa Maria Rita Iaculli dovrà far luce sui conti del Comune e su molto altro ancora che per troppi anni è andato accumulandosi negli uffici dell’Ente senza che i cittadini ne venissero mai minimamente informati. State pur certi che se davvero esiste il tesoretto di 8 Milioni di Euro che Renna dichiara di lasciare in eredità, procederemo speditamente a trasformarli in cantieri aperti. Ma non crediamo affatto che esista. Del resto sono molti di più gli stanziamenti per interventi deliberati e dunque finanziati che non hanno poi trovato spesa e dunque attuazione, qualcosa come ben 17 Milioni di Euro. Dovrà pur venire il giorno in cui le giunte di centro-sinistra che si sono succedute senza soluzione di continuità nella gestione delle casse comunali e dell’interesse collettivo del paese dovranno rendere conto del loro operato e spiegare ai cittadini perché è stato speso solo il 22% (circa 5 Milioni di Euro) dei finanziamenti ottenuti dallo Stato, dalla Regione, dall’Unione Europea, dai privati e dai debiti contratti con le Banche (per un ammontare complessivo di oltre 22 Milioni di Euro) e che fine hanno fatto i finanziamenti non spesi. Senza parlare poi di quanti finanziamenti possibili sono stati capaci di perdere, di non perseguire, di ignorare, sempre per la solita ignoranza, approssimazione, incapacità, incompetenza, disinteresse, disorganizzazione e inefficienza. E nemmeno si può tacere sui persistenti e cospicui avanzi di bilancio che il PD bernaldese, senza certamente sapere di cosa parla e cosa dice, interpreta addirittura come “forza dei numeri”. L’avanzo d’amministrazione non è come l’utile delle aziende. L’avanzo è risparmio pubblico ovvero un eccedenza di risorse che sono state sottratte ai contribuenti e agli utenti rispetto alle effettive necessità di spesa per erogare i servizi.
E’ vero che l’avanzo di spesa si può utilizzare per finanziare gli investimenti ma resta pur sempre il fatto che questa manovra consiste in un dirottamento di risorse correnti verso il diverso capitolo delle spese per investimenti. In ogni caso, non esiste affatto una relazione univoca e diretta tra ricchezza di risorse e avanzi prodotti, in altre parole non significa che dopo aver fatto e speso tutto quello che era necessario sono avanzati addirittura dei soldi! Significa piuttosto che il Comune ha difficoltà o incapacità di spendere, ha inefficienze programmatiche o organizzative o di bilancio che ostacolano la fase di attuazione della spesa, o infine ma non meno importante ha una mentalità amministrativa rigida, lenta, poco incline ad intervenire, a massimizzare e velocizzare l’utilizzo delle maggiori entrate rispetto al previsto.
martedì 16 giugno 2009
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11 commenti:
cavoli quand'è lungo e chi se lo legge tutto.
comunque è da leggere ..............e si legge molto meglio del volantino distribuito nel paese.........
solo che questo non sappiamo chi l'ha scritto..........
Bhe certo non può averlo scritto Renna! nè i suoi Compari ne Tataranno ( lo sponsor ufficiale di renna).. figuriamoci se la scritto Chiruzzi! chi rimane?
immaginiamo sia colui che Capeggiava il PATTO PER LA SVOLTA!
Vero Franco Prisco?
per la cronaca Ciccio Antilope è Otello Carrieri perchè lui stesso è stato il primo a coniare questo nomignolo
Ma scusate un attimo e il volantino su questa cosa l'avete fatto ?
Quello che scrivete ha dello sconcertante e la cittadinanza ha il diritto di leggere quello che avete scritto. e mica sapevo tutte queste cose sul nostro ex-sindaco.
Fate un volantino
ci poteva risparmiare tutto cio' pero' si sa' che la famiglia e grande quindi doveva soddisfare tutti.Senza preoccuparsi minimamente del popolo che affondava nel piu' totale degrado e nonostanto tutto ce ancora gente che segue questi soggetti speriamo che passi tutto e sia soltanto un brutto ricordo
Complimenti per l'analisi davvero puntuale! Non capiamo comunque cosa c'è da festeggiare? certo la Fine della Ti-Rennia. Ma voi del PDL non è che avete da sparar molto i fuochi! Avete capito che alla provincia ha vinto di Nuovo la Sinistra? e a Bernalda a stravinto la Sinistra? Vi basta consolarvi con un elezione a consigliere di opposizione?
Sapete che Renna sarà Assessore esterno alla Provincia? Allora si che spareremo i fuochi!!!
Ieri ho visto qualcosa di assurdo! Una festa con fuochi d'artificio per festeggiare una sonora sconfitta elettorale! Il presidente LABRIOLA in pompa magna partecipare al rinfresco e ai festeggiamenti! Ma LABRIOLA ha letto i risultati? il PDL ha preso alla EUROPEE nella Provincia di Matera il 36,94%! Il PDL di LABRIOLA PRESIDENTE ha ootenuto solo il 21,33% ovvero una debacle di 16 punti Percentuali , con che coraggio Festeggia??????
A proposito della risposta di Renna sul Quotidiano:
I figli di papi non sono bacchettoni incartapecoriti o ipocriti sacrestani come vuol far credere di essere, o meglio, come vorrebbe passare agli occhi dei bernaldesi sprovveduti, tra l'altro, in modo goffo, arruffone e scombinato, l'ex sindaco Renna, che punto o meglkio, massacrato nel vivo della piaga ( nepostismo- assunzione di famigliari-affari personali etc.), tenta di reagire replicando sul Quoitidiano.
I figli di papi incarnano la maggioranza degli italiani (popolo di conquistatori"di donne", di artisti,navigatori etc.) che si sentono orgogliosi di essere ben rappresenmati dd Berlusconi, loro papi nazionale.
L'amministrazione(per modo di dire)di Cicciolino Renna è stata nefasta per Bernalda e sopratutto per Metaponto, vi voglio elencare solo alcune delle sue gravi colpe:
* Metaponto distrutta, ultima in classifica tra le spiaggie lucane, si è classificata anche dopo il mare di Montescaglioso
* L'agricoltura e gli agricoltori abbandonati per tutti i cinque anni al loro triste destino in un mare di miseria e di guai, lui Renna,non si è accorto di nulla
* L'industria è una chimera, nulla ha fatto Renna e compari per trovare una strada per richiamare gli industriali a Bernalda (l'unico suo strano interesse ed il suo grande amore è stato per Felandina)
* L'artigianato è stato un fallimento, la zona artigianale è un morire, un posto dove regna pace e tranquiliità
*Renna ha distrutto il già malato e malconcio turismo locale
* Renna è stato bravo solo ad incentivare la clientela, l'assistenza a gente non bisognosa trasformando la povera gente in suoi lacchè e leccaculi per i suoi amici
* Renna ha costretto Bernalda alle corde, infatti,uno dei paesi più belli della Basilicata è oggi ridotto ad una masseria, superato in organizzazione anche dai più piccoli borghi di montagna
* Renna si è ben distinto per la sua oiitica specializzata a favore dei suoi famigliari e sua favore
* RENNA COME SINDACO E' DA CANCELLARE DALLA STORIA DI BERNALDA
Bhe, che dire di questo articolo, che in non poche parole ha fatto il pelo e contropelo al disastroso Renna? Che ci informa di fatti circostanziati, che ci parla di numeri, di promesse mancate dell'abuso del termine BUON Sindaco? Sì c'è tutto questo e altro, ma dobbiamo dire, per tutta onestà che mancano sia l'accusa a chi amministrando con lui ha permesso a Renna di fare tutto quello che ha voluto, ottenendo in cambio briciole e contentini (vedi chi gli contestava l'antenna al cimitero è stato promosso assessore, all'altro assessore "ribelle" lo ha accontentato con la pista ciclabile e via discorrendo) che anche il mea culpa dell'inesistante opposizione che solo ora in odore di amministrative si è svegliata partorendo il proprio topolino. Un misero 37% che, se i conti sono questi non bastano per conquistare il comune, come non sono bastati per dare alla provincia il diverso colore azzurro. Quindi un poco di mea culpa e anche un onesto gurdarsi all'interno, anche lì in mezzo ci sono ex pessimi Sindaci e che proprio a uno di essi è da imputare lo sbandierato dissesto finanziario, sempre in accoppiata con il nostro mai rimpianto Renna. O lo abbiamo dimenticato?
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