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mercoledì 29 aprile 2009

PROGRAMMA AMMINISTRATIVO 2009-2014: AGRICOLTURA


L’agricoltura costituisce uno dei motori principali dell’economia locale. Ricchezza del territorio e tradizione agroalimentare si fondono per offrire una produzione di ottima qualità di ortaggi, agrumi, albicocche, uve e olive. Questo fondamentale comparto della nostra economia soffre e subisce innumerevoli penalizzazioni. Si tratta di penalizzazioni sia esterne che interne che ne bloccano le potenzialità e ostacolano lo sviluppo. Le prime rimandano al mondo della politica e delle scelte gestionali attuate in ambito europeo, nazionale e regionale che non sempre coincidono con le esigenze di crescita delle nostre colture locali e che anzi talvolta le mortificano. Rimandano altresì all’ampio e ormai imprescindibile scenario della “globalizzazione” del mercato agricolo e agroalimentare. Grandi cambiamenti sono in atto con la comparsa di nuovi paesi produttori, la spinta verso la coltura intensiva e l’industrilizzazione dei processi, l’aumento della concorrenza nei prezzi (spesso a discapito della qualità e della sicurezza alimentare, dei produttori primari, delle economie locali e delle scelte di coltivazione fatte da molti produttori). Ulteriori cambiamenti si profilano all’orizzonte con l’introduzione di nuove norme commerciali, di rispetto delle esigenze dei consumatori e dell’ambiente, e l’agricoltura, così come l’economia locale delle zone rurali, se vorrà sopravvivere dovrà riuscire ad adeguarsi. Altre difficoltà esterne derivano dai mutamenti climatici in corso, dal ripetersi di calamità naturali che, impattando su un territorio complesso, fragile e cronicamente carente di interventi strutturali e manutentivi, producono ingenti danni alla qualità e alla quantità dei raccolti. Sul fronte interno le problematiche rimandano invece alla carenza di aggregazione e programmazione del comparto agricolo, all’insufficiente capacità degli operatori del settore di fare sistema e di adottare comuni standard qualitativi che consentirebbero di allungare la filiera distributiva, di accedere alle fase della trasformazione dei prodotti, passaggio cruciale per una efficace strategia di penetrazione dei mercati nazionali e internazionali, e soprattutto di ottenere il riconoscimento di indicazione geografica protetta (IGP) di denominazione d’origine protetta (DOP) o attestazioni di specialità tradizionale garantita (STG).
La risoluzione di queste problematiche trascende le competenze e le possibilità di una amministrazione comunale che non può sostituirsi né ai governi regionale, nazionale ed europeo, né alle scelte delle associazioni di categoria. Riteniamo tuttavia che una buona amministrazione locale possa e debba offrire tutta la sua attenzione, collaborazione e sostegno all’evoluzione dell’attività agricola presente nel territorio, alle finalità di potenziamento della competitività delle nostre zone rurali e di creazione e mantenimento di posti di lavoro.

Obiettivo 1
Sostenere e incentivare l’imprenditoria agricola. Una Amministrazione Comunale può fare ben poca cosa riguardo agli aiuti diretti all’agricoltura ma molto può fare in termini di collaborazione, di aiuti indiretti, di agevolazioni contributive, snellimento degli iter burocratici, efficienza nell’ offerta di servizi agli imprenditori del settore.

Obiettivo 2
Sostenere, incentivare e dare nuovo slancio allo sviluppo rurale e al ripopolamento delle campagne.
Snellimento dell’iter burocratico per il rilascio di permessi a costruire e soprattutto ristrutturare e per il cambio di destinazione d’uso di strutture da agricolo a agrituristico e turismo rurale ricettivo per lo sviluppo del turismo locale ed enogastronomico.
Offrire l’opportunità di integrare il reddito agricolo con la costituzione di un piano di Borghi rurali residenziali che abbiano anche le caratteristiche di villaggi per la ricezione turistica.

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