pdl bernalda popolo della libertà bernalda matera pdl bernalda metaponto politica bernalda: IL SUD E' DIVENTATO POPOLARE MA.......

venerdì 21 gennaio 2011

IL SUD E' DIVENTATO POPOLARE MA.......



Prima Benvenuti al Sud, con il napoletano Alessandro Siani; poi Che bella giornata, il gettonatissimo film del barese Luca Pasquale Medici, in arte Checco Zalone; infine Qualunquemente, da oggi nelle sale, del palermitano (nato per caso migratorio in provincia di Lecco) Antonio Albanese. Tre successi. È il momento dei comici meridionali. E delle storie meridionali. Singolare concomitanza per un paese in lento ma sicuro avvicinamento a un federalismo che promette (o minaccia: a seconda dei punti di vista) di dare filo da torcere a una gran parte del malcostume meridionale: sperperi di denaro pubblico, fannullaggine, sporcizia, mancanza di senso civico_ In tutta Italia i ragazzi delle scuole medie parlano, ormai, con un po' di «meridionese» nello slang: anche a Como, Brembate o Treviso. E raramente il Sud è «stato simpatico» come in questo periodo. Ma non è tutt'oro quel che riluce. Dietro la moda del nuovo humour meridionale, c'è al Sud una realtà socio-economica stagnante più che mai. Dalla crisi endemica dell'immondizia a Napoli allo sfascio degli scavi di Pompei; dallo strapotere della 'ndrangheta in Calabria al dissesto sanitario in Puglia e Sicilia (oltre che nella stessa Campania). Questo contrasto nasconde due cause, politicamente scorrette a dirsi. La prima è che l'immagine del Sud fornita dai meridionali emigrati, nella realtà, oltre che nella fiction, è da sempre molto migliore di quella che invece legittimano i comportamenti della maggioranza di chi resta. Per la semplice ragione che a partire sono quelli che hanno voglia di cambiare, di migliorare. Ed è con questa voglia in valigia che gli emigranti italiani, non solo meridionali, hanno colonizzato il mondo. Oltretutto, i meridionali che fanno musica o spettacolo con successo vivono tutti al Nord, o almeno a Roma, se non altro perché a Sud del Garigliano non è mai fiorita un'industria dell'intrattenimento di livello adeguato. L'altra causa del contrasto risiede nella conclamata incapacità della classe dirigente meridionale di uscire dalla logica del voto di scambio che regna incontrastata da sempre e inquina qualunque tentativo di rendere efficiente la pubblica amministrazione. In questo senso, l'avvento del federalismo fiscale potrebbe essere uno stimolo decisivo, purché applicato con serietà, o meglio: con severità. Se davvero chi non si metterà in regola con gli standard di efficienza minimi del Nord verrà punito (economicamente), le cose al Sud miglioreranno. Ma viene il sospetto che ci sia qualche inghippo. Non foss'altro perché, finora, nessuno dei governanti meridionali ha protestato contro le riforme in arrivo: segno che non ha motivo di temerle.

Nessun commento: